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Autore: Swaggg    18/06/2012    6 recensioni
Paura, terrore, solitudine. Emozioni che si provavano stando fermi in una stanza circondata da corpi senza vita. Da corpi che una volta vivevano, parlava e passeggiavano e adesso giacevano su un gelido pavimento della casa di Rose Street. Hanna Lars, era seduta al centro di quella stanza, illuminata dalla luce del sole che proveniva dalla finestra. Era seduta e con le braccia si teneva unite le gambe al petto. Si dondolava sui glutei avanti e indietro disperata. Piangeva ormai da ore per quello che era riuscita a fare. Piangeva perché non aveva più una famiglia. Ma la tentazione era troppo forte, svegliando in lei un sentimento inspiegabile e una reazione da parte del suo cervello che non aveva motivazioni
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                        Prologo



Paura, terrore, solitudine. Emozioni che si provavano stando fermi in una stanza circondata da corpi senza vita.
Da corpi che una volta vivevano, parlavano e passeggiavano,
e che adesso giacevano su un gelido pavimento della casa di Rose Street.
Hanna Lars, era seduta al centro di quella stanza, illuminata dalla luce del sole che proveniva dalla finestra.
Era seduta e con le braccia si teneva unite le gambe al petto. Si dondolava sui glutei avanti e indietro disperata.
Piangeva ormai da ore per quello che era riuscita a fare.
Piangeva perché non aveva più una famiglia. Ma la tentazione era troppo forte,
svegliando in lei un sentimento inspiegabile e una reazione da parte del suo cervello che non aveva motivazioni.
Non aveva risentimento oppure sensi di colpa quando si fanno delle cose che non si vogliono fare,
ma lei si sentiva felice e spensierata.
In quel momento si guardò intorno: i corpi erano ancora stesi per terra circondati e immersi in delle pozze di sangue.
Sangue rosso che in quel momento stava espandendo un odore di rame in una tutta la stanza.
Si guardò le mani e si accorse di essere ricoperte anch’esse da sangue.
Si guardò attentamente quelle mani macchiate,
macchiate ormai da un marchio che non sarebbe scomparso facilmente.
Un marchio che non tutti ne andavano fieri, ma lei…lei era più che fiera di quello che era successo.
Quel marchio riconosceva il nome come…ASSASSINO.
Adesso le lacrime si erano fermate e facevano spazio ad un sorriso compiaciuto.
Compiaciuto del fatto di aver ucciso entrambi i suoi genitori e un fratellino, Josh il più piccolo della famiglia,
aveva solo due anni quando è stato ucciso dalla propria sorella,
che solo all’età di cinque anni, aveva ormai scoperto il suo destino.
Tutti i suoi pensieri scomparvero come polvere al vento,
a causa dell’interruzione delle sirene dell’ambulanza che occorrevano all’accaduto.
Sono tutti morti, pensò la ragazza guardandosi intorno.
Poi si alzò e si avvicinò alla finestra, osservando tutti i vicini fuori dalle loro case,
che probabilmente avevano visto terrorizzati tutta la scena che era avvenuta in quella casa.
Avrebbe ucciso tutti, pensò la ragazza osservando con uno sguardo di fuoco tutte le persone,
che giacevano impaurite fuori nei loro giardini ben curati.
Il rumore della porta d’ingresso sbattere, stava a significare che erano venuti a prenderla,
erano venuti a rinchiuderla in  un manicomio criminale,
dove sarebbe stata lontana dalle persone e chiusa in chissà quale stanza bianca dandole del cibo scadente.
Hanna era ancora appoggiata alla finestra,
godendosi gli ultimi minuti di libertà dove poteva ancora osservare la luce del sole splendere sulla sua candida pelle.
Ma soprattutto si godeva ancora per un po’ la libertà per osservare ancora una volta il sangue pulsare nelle vene delle persone.
Le voci degli uomini venuta a prenderla si facevano sempre più vicine.
E come un miracolo, in lei c’era ancora un senso di umanità che compariva e scompariva lasciando spazio a quella che era la sua parte malvagia. Come se avesse due personalità, ma lei era così,
le piaceva uccidere e sentire quell’odore così sgradevole che alcune persone sarebbero svenute alla sola vista di quella sostanza rossa. Lei invece, ci stava bene alla vista e all’odore.
Aveva scoperto tutto questo in una calda estate, mentre lei tagliava le verdure con un coltello tagliente,
quando il cane della vicina aveva incominciato ad abbagliare insistentemente e lei odiava così tanto quel cane.
Uccise anche lui, ma quel giorno si era pentita era rimasta chiusa in casa per giorni senza mangiare cercando una qualsiasi spiegazione all’accaduto. Aveva solo cinque anni, ma più piccoli si è, e più facile si capisce la propria vera natura.
Prima di essere trasportata via, lasciò un bacio sulla guancia fredda della madre e in breve tempo la portarono via da quella casa. La chiusero in una barriera bianca circondandola intorno al suo piccolo e fragile corpo e la fecero salire in un furgoncino bianco.
E da lì, le sirene incominciarono a suonare.
Dal finestrino del furgoncino riuscì a intravedere i corpi dei loro genitori essere portati via su delle barelle,
il loro volto era coperto e lasciando loro, la ragazzina da sorriso smagliante e una risatina nervosa,
lasciò anche la casa…quella casa doveva aveva trascorso di quello che doveva essere la sua breve infanzia.
E poi tutto il mondo sparì. Hanna si lasciò avvolgere da un sonno profondo... le avevano iniettato del tranquillante.
Quella ragazzina era diventata un pericolo e per anni è stata chiusa in una stanza bianca ad osservare il muro bianco.
Lontana dal mondo, lontana dalla luce del sole, lontana dai fiori,
ma soprattutto lontana da delle persone a cui avrebbe potuto fare del male.










My Space *___*

Una nuova storia, nuove avventure 
ed io non sono pazza XD
è solo una nuova storia in cui lei
è un assassina e riuscirà col tempo
a far passare quella voglia matta di uccidere le persone?
Se volete saperlo, seguite la mia storia :)

Alla prossima

Giuls <3
   
 
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