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Autore: Buildingalife    19/06/2012    3 recensioni
Aspira, espira, fumo che vola via.
Solo quello?
Silenzio.
Piede mosso, vaso rotto.
Mondo crollato addosso.
Ma la ragazza non ricorda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì, siamo giunti alla fine di "Inconscio".
Lo so: 14 capitoli sono pochi. Ma ho preferito finire la storia adesso invece che inventarmi qualcosa che l'avrebbe fatta "calare", se si può dire così. 
Mi sono affezionata molto ai personaggi che io stessa ho creato, soprattutto Giorgia, attraverso la quale ho potuto sfogarmi in dei momenti "bui" e utilizzare la mia creatività mentale, ed è per questo che mi dispiace molto concludere. Ma rimarrà comunque nel mio cuore.
Dopo queste righe "strappalacrime" (ma neanche troppo!), vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito e recensito, in particolare:
-Blackmidnights, la quale non ho più sentito per molto tempo, ma è stata la prima e grazie a lei sono andata avanti.
-Canada, che mi ha dato enorme piacere con le sue lunghe e colte recensioni.
-livia, che mi ha anche accolto gentilmente nel suo blog.
E anche le altre come ocean_ e GreenEyes97.
Buona lettura!

P.S.: questo capitolo, anche se è l'ultimo, mi dispiace deludervi ma è MOLTO corto, più un epilogo diciamo.



“E io te lo giuro, giuro che non soffrirai!” disse Leo mentre stavamo in macchina.
Direzione? Boh, la sapeva lui.
“Attento Leo…”
“Attento a cosa? A ciò che dico? Ne sono sicuro Giò…” diceva finchè non lo interruppi.
“No, attento alla macchina davanti…”
“Macchina? Quale macchina?”
“Ok no forse l’hai schivata.” dissi.
“O forse no…Leo attento!” continuai.
Stavo rivivendo l’incidente di nuovo?
Avevo finalmente avuto dei chiarimenti.
Mi sobbalzava lo stomaco a causa dei movimenti che stava facendo Leo con la macchina.
Schivata!
No, di nuovo.
Potrei dire che era tutto a rallenty, visto che un semplice incidente di durata massima due minuti, mi risultava stesse durando ore.
‘Di nuovo’ pensai.
D’un tratto non capii.
Stavo vivendo un nuovo incidente/trauma, o no?
Mi sembrava anche un po’ inverosimile.
Sembrava un incubo, non la realtà.
“Giorgia, scusa, scusa, scusa!”

“Scusa, scusa, scusa!” sentii come voce di sottofondo.
“Fermi! Ha mosso le palpebre.”
“E’ viva?!” la stessa voce che diceva ‘scusa’.
“Forse dopo tre settimane di coma si sta risvegliando.”
“Ma poi cos’era quella parola che continuava a mormorare?”
“Non era forse ‘Inconscio’?”
“Beh, possiamo allora ribadire quello che ha detto l’infermiera: forse dopo tre settimane di Inconscio si sta risvegliando.”
“Ma vi sembra il caso di fare queste osservazioni insensate? La mia ragazza si sta risvegliando forse, concentratevi su quello.”
“Leo, un altro incidente?” dissi io aprendo gli occhi di scatto, e sorprendendo tutti.
“E’ viva! Giorgia, oddio quanto mi sei mancata!” disse Leo.
Diedi un’occhiata agli altri presenti nella stanza, felici anche loro, sembrava.
“Aspetta, cosa hai detto? Un altro incidente?”
“Si, beh dopo quello di tempo fa…”
“Giorgia, tutto apposto?”
“E’ ovvio che non è tutto apposto deficiente, si è appena risvegliata.” disse quella che penso fosse mia madre.
“Scusa, da quant’è che sto ferma qui? E quanti incidenti abbiamo fatto? E non c’è stato il periodo in cui non sapevo chi eri?”
“Tre settimane. Un incidente. E no, non mi sembra.”
“Uhm.”
“Giorgia, cos’è l’ ‘Inconscio’? E’ una parola a te familiare?”
“Sì, fin troppo.”
   
 
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