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Autore: Raphael_15    19/06/2012    0 recensioni
Caso Homikawa: tre donne sono state trovate uccise sul ciglio della strada. Un anomalo campione di sangue entra a far parte delle indagini. Un medico dall'oscuro passato e con un omicidio alle spalle.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Itachi, Nuovo Personaggio, Shisui Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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1°capitolo

24 gennaio  ore 22:30

Ne aveva Bisogno. L’ assaliva. Il Bisogno l’assalita. Una luna tonda, piena, perfetta gli invitava a banchettare con lei. Sentiva il suo fiato sul collo. Ne avevano Bisogno. Protese la mano affusolata verso l’ignoto. L’attesa la divorava. Solo il dolce contenuto la spingeva a quel folle gesto.  La portò alla bocca. Le sue labbra si deliziarono per la dolcezza. La gusto: Nutella. Tutti ne hanno bisogno, come una specie di desiderio represso per anni. E questo è il mio, o meglio il nostro.

“Passa il vasetto, Ai” mi intimò il moro. Lo squadrai. Lui rispose allo stesso modo. Sharingan contro sharingan. La violenza, la vita si basa solo su quello. Aggrottai le sopracciglia. Sorrisi. Il moro era “il genio della famiglia”, poteva prevedere ogni tua mossa. Scommetto che adesso stava pensando alla mie prossime mosse. “Cosa fai adesso?” la fortuna è cieca caro Itachi.

“Ti propongo un patto, cuginetto.” Spalancò gli occhi. Non se lo aspettava. Annuì. Aveva accettato. Un goccia di sudore le cadde dalla fronte. “ La nutella in cambio di una sola e semplice domanda. Ti ricordo che hai giurato.”  Va bene, rispose alzando uno spigolo della bocca. Speri di vincere, pensai ridendo  di gusto. Cuginetto siamo fuori dal off the record.  Tutto ciò che affermerai potrò anche usarlo in tribunale o come ricatto morale a tuo padre.

“Chi ti ha fatto il succhiotto sul collo?” domandai . la risposta non si fece attendere a lungo. Itachi ingoiò a vuoto la saliva. Balbettò , un nessuno.  “Non sono nata ieri, Ita. Chi è ?”   arrossì. “te lo dico ma , non dirlo a mio padre. Si incazzerebbe a morte.”   Annuì di non divulgare informazioni compromettenti. “veramente non né ho la più pallida idea”   rimasi scioccata. Volevo sapere di più. A malincuore passai il vasetto da un chilogrammo. Che amara liberazione. “Ieri, dopo la riunione mensile ,io e tuo fratello…siamo andati  a spassarcela in un locale.- ero allibita,potevo aspettarmelo da mio fratello ma dal Genio,no- Un drink tira l’atro e mi sono ubriacato.”  Mando giù un'altra cucchiaiata di nutella. Lo intimai di andare avanti. “ E nulla…mi sono risvegliato nella stanza di Shisui con l’emicrania e questa cosa sul collo.” Precoce il bambino, dissi tra me e me.   “Che mi dici del caso Homikawa?” domandò ripulendo il bordo. “La mia sconosciuta non  ha ancora un nome.”

 

(Poche ore prima)

Homikawa è il nome di una via, dove tre giorni fa c’era un cadavere. Donna sui venticinque anni, uccisa per soffocamento. Molto probabilmente torturata e immobilizzata. Sui polsi si potevano vedere i chiari segni di corda. La poverina si trovava supina sul marciapiede lurido della strada. Una prostituta l’aveva trovata alla fine del suo giro all’alba. Aveva numerosi tagli sull’addome e sui polsi, fatti senza dubbio post-mortem. Non c’era sangue. Questo mi demoralizzò alquanto. No sangue, no job. Fine della partita.  Sul fascicolo la Sconosciuta era stata soprannominata “terza vittima”.  Serial killer:me gusta.  

Era il terzo cadavere: dagli altri due solo pochi giorni. Sempre donne. Modo superandi identico. Tutte donne con gli stessi tratti fisici ed età. Alte, bionde e prostitute. Uno squilibrato per la passione per le squillo, aveva affermato il mio capo. Dopo il secondo omicidio lo pensava ancora: voleva archiviare il caso e passarlo a una task- force meno competente della scientifica. Terzo cadavere: ho vinto. Serial killer. Sono a capo del caso. Prendo quel figlio di puttana e potrò passare di grado: Omicidi. Piccolo dettaglio. Nell’ultima vittima non era mai stata vista dalle prostitute. Non era del loro angolo, o così avevano affermato. Tra di loro c’era competizione. I vesti indossati,però raccontavano che la venticinquenne era ricca e di buona famiglia. I serial-killer non scelgono le vittime e caso. La terza del caso Homikawa, non aveva ancora un identità. Dovevo scavare nella sua vita, riportando alla luce tutti i suoi scheletri nell’armadio. Infondo tutti ne abbiamo unno, non trovate? Quale sarà il suo?  Io ho scommesso sulla chirurgia plastica. Voi?

 

“Ho bisogno di un aiutante in laboratorio”. Il mio capo , seduto dietro alla scrivania di mogano, mi guardò contrariato. “Del caso Homikawa non c’e sangue, No sangue , no party. Giusto, allora che ti serve un aiutante?” Grazie di avermelo ricordato, pensai.  “Ho bisogno di qualcuno che mi compili tutti i moduli e le cartelle. Sono da sola a gestire il laboratorio delle prove e di medicina legale, più le pratiche burocratiche.” Insistetti su quest’ultima cosa. Ai Uchiha non era portata per la burocrazia ma solo ed esclusivamente per ematologia. “Quanti te ne servono?” domandò sorseggiando il the dalla tazza. Abbozzai ad un sorriso. “Uno solo.” Fugaku Uchiha mi guardò contrariato. “Ai sarà Masuka a sceglierlo. A Ai, Mikoto mi ha chiesto se volevi venire a cena da noi stasera.”  Rifiutai l’invito inventando al momento una scusa plausibile. “è un ordine!” Si alzò dalla sedia sorpassandomi. “Stasera alle sette e mezza. Non tardare.” Si allontanò. Lo volevo mandare a farsi fottere ma …. È solo il mio capo in tutto. Meglio non rischiare.

 

Masuka Uchiha: coordina tutti i casi ed è responsabile sia dell’archivio sia del budget finanziario. La maggior parte degli assistenti scelti sono donne. Si vanta di farsi chiamare occasional lover. È una persona che piace e che si fa piacere. “Zio, hai già  visionato i curriculum” domandai spalancando la porta. Masticava una caramella al mentolo, l’odore si percepiva già dal corridoio. “Si. Le possibilità di scelta sono solo tre.” Mi passò i fogli con allegati gli studi e una loro foto. Due donne e un uomo. “Sei fossi in te sceglierei la numero due.  È sexy.” Masuka scartò la carta di un ciupa-ciupa all’anguria e se lo filò in bocca. Mio zio era l’ultimo figlio di mio nonno, il quarto per l’esattezza, per questo il fratello di mio padre. E a sua volta fratello di Fugaku,il capo di tutti noi, non che capo clan. Veniva chiamato l’alfa all’interno della polizia di Konoha. Masuka era poligamico, aveva due relazioni contemporaneamente. Nessuna delle due mogli pensava di avere però  una rivale: la segretaria, Mina.   “No”dissi scartando la seconda. Avrei fatto solo un favore a Masuka. Volevo qualcuno di competente in medicina per occuparsi del laboratorio di medicina legale.  Scartai anche la numero uno, era un perito chimico, cioè non aveva una base di anatomia umana. Era bionda e molto probabilmente aveva anche imbrogliato agli esami. Ho un sesto senso per queste cose:riesco a percepire il carattere di una persona soltanto guardandola. Ho anche uno spiccato senso dell’umorismo, quello che manca al mio capo e una sensibilità per la risoluzione dei delitti più atroci. Suono anche il piano, se volevate saperlo. Dulces in fundo,il terzo. Presi il curriculum e mi diressi verso la mia postazione: il laboratorio di ematologia. Le pareti bianche facevano da contrasto al rosso vivo delle fotografie ematiche delle varie scene dei crimini. Ho un ossessione per il sangue.

 

 

In una struttura di poliziotti, io facevo paura solo a Ken Uchiha, il secondo fratello di mio padre. Secondo lui la mia ossessione per il sangue era anormale. Più di una volta aveva tentato di internarmi in una casa di cura per malati psichiatrici. Aveva paura di me, gli mettevo i brividi. Mi la un lanciò una cartellina giallo ocra: il delitto del cocainomane. All’interno si trovava tutta la perizia sulle macchie di sangue. Le guardai. “Sono state causate da un arma molto lunga e leggera. Chi lo ha fatto ha poca esperienza con quest’arma. La composizione è caotica come in un disegno di un bambino. Sembra  pittura con le mani” Ken mi squadrò irritato. “squilibrata, il delitto. Mi metti i brividi.” Appunto.  “è un delitto passionale, l’assassino ha agito di impulso. Molto probabilmente un amante o un ex-marito geloso della relazione della moglie.” Risposi richiudendo la cartellina.  Avevo azzeccato la risposta e il movente.  Era l’ex-marito: l’aveva sorpresa con uno.  La donna non era campionessa di moralità e fedeltà. Terzo matrimonio per lei , primo per lui. L’ex marito poche ore dopo fu arrestato, si voleva suicidare tagliandosi i polsi: cazzata. Stava solo mettendo su una saop opera da due soldi. Il suicidio attraverso il dissanguamento è più frequente nelle donne. Gli uomini non hanno le palle per farlo. Preferiscono una morte veloce e senza sbavature come un proiettile nella testa. Non sto facendo una discriminazione sessuale. Amo gli uomini. Sono ancora single.  

Arrivai con un ritardo di trentasette minuti esatti. Ho fatto di  meglio. Il mio capo era incazzato nero.  Nella piccola villa si trovava tutta la famiglia. Figura di merda: ho comprato un dolce per solo sette persone. Basterà per ottantanove consanguinei? La prima cosa che feci fu quella di riempirmi il bicchiere con tre dita di brandy per sei volte consecutive. Morale: ero ubriaca ancora prima di mangiare l’antipasto. Mio fratello e mio padre erano nella mia stessa situazione.  È un vizio di famiglia, tra tutti quella messa meglio ero ,molto probabilmente io. Mio fratello aveva ancora la sbronza del giorno prima, lo si vedeva della scatola vuota di moment act.  Mio padre, il capostipite, era comodamente seduto sul divano. Aveva sia la spalle sia il braccio destro ingessato, con la sinistra invece teneva il bicchiere di vodka. Il record di ossa fratturate c’è l’aveva lui: tre volte il braccio sinistro. Che sfigato. Come si fa a cadere dalle scale mentre insegui uno scoiattolo senza coda?

 

(ritornando a prima)

“Ai. Ho bisogno del tuo aiuto.” Non mi aspettavo di sentire quelle parole e tanto po’ di meno dal Genio Uchiha. “Ok. Qual è il problema?” chiesi bevendo l’ultima goccia di vodka trascurata nel fondale del bicchiere.  “Te lo chiederà anche tuo fratello, molto probabilmente. Riguarda la festa di ieri sera. Non ci ricordiamo nulla, ma ho il brutto presentimento che sia accaduto qualcosa di negativo. Ho bisogno che ricostruisci tutto ciò che è accaduto, ogni singola cosa.”  Accettai, adoro le sfide. La risposta al quesito sarebbe stata anche utile come ricatto a mio fratello, tessorro…    “Ok. Genius… primo indizio? Il nome del locale, una traccia di dna” Itachi mi guardò turbato tirando fuori qualcosa dalla tasca dei Jean. Mi colse di sorpresa. Un vetrino da laboratorio. Nel mezzo, senza nemmeno una sbavatura ai bordi si trovava una macchia di sangue.

  
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