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Autore: B Rabbit    20/06/2012    6 recensioni
Chissà per quale capriccio divino, guardare quella creatura rendeva felice l’animo del ragazzo che sospirava continuamente, mentre i suoi occhi erano posati su quel fiore di ciliegio caduto per lui, attirati come un ape. ~
Tratto dal Capitolo 1. ~ «Beginning» ~
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Len Kagamine, Miku Hatsune, Rin Kagamine, Un po' tutti | Coppie: Len/Rin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Fatal Mistake

~ «Kagamine Twins Incest» ~
«Beginning»





Aprile.
Il mese in cui tutto prende vita, in cui il freddo e la neve bianca cambiano maschera, rinascendo in primavera, in cui il sole regala il suo tepore, allontanando il ricordo dell’inverno.
Le gemme dei ciliegi si schiudono con timidezza, accarezzati dai raggi dorati, regalando alla gente la propria rosea bellezza.
Qualche minuti prima, sotto la pioggia di petali, gli studenti correvano a vedere i tabelloni con le varie classi e sezioni e, scoperta quella di appartenenza, entrarono nel liceo.
In una prima, un ragazzo era seduto al proprio posto, vicino alla finestra, e guardava pigramente fuori, ignorando la vivacità della classe.
Osservava i petali di ciliegio cadere a terra, portati via dal lieve vento.
Avrebbe voluto essere fuori, disteso sull’erba smeraldo sotto uno di quegli alberi, alzando lo sguardo al cielo e lasciandosi cullare dalla tranquillità.
E invece era incatenato lì, in quel posto, dove avrebbe trascorso i prossimi mesi in compagnia di…
«Leeen!!»
Il ragazzo sussultò, risvegliandosi bruscamente nella realtà.
«Miku!! ‘Cavolo urli di prima mattina!? Non sono mica sordo!»
«Io avrei qualcosa da ridire»
La ragazzina sorrise ed avvicinò il viso a quello del biondo, toccandogli il naso con l’indice della mano destra.
«Ti ho chiamato per ben tre volte, caro il mio signorino non-sono-affetto-da-sordità»
Il ragazzo guardò di lato per non incrociare gli occhi accusatori di Miku.
«Oh…ehm… scusa»
La ragazzina sbuffò portando le mani ai fianchi e indietreggiò di due passi, per poi fare una giravolta.
«Che ne dici Len-kun? Il blazer mi dona?»
Ma il ragazzo era di nuovo nel suo mondo, ignorando bellamente la ragazza.
Miku si avvicinò di nuovo a lui e, dopo aver avvicinato le labbra al suo orecchio, gridò il suo nome, rendendo veramente sordo Len.
«Miku!!!»
«Così impari, Kagamine Len, non si ignorano le ragazze!»
La povera vittima poggiò la testa al banco, coprendosi le orecchie con le mani, ancora confuso per il recente urlo.
«Ah, Len-kun… ho un favore da chiederti»
Il ragazzo alzò lo sguardo: era strano che Miku gli chiedesse un favore, soprattutto con quell’aria seria.
«In classe avremo una mia vecchia amica. Lei viene da un’altra città, quindi ti chiedo di starle vicino, di aiutarla se ne avrà bisogno. Ok?»
«S-si… va bene…»
«Bravo il mio uomo!»
La ragazza si voltò verso la porta con un sospiro, assorta nei suoi pensieri.
«Per fortuna sono riuscita a convincere sua madre a farla abitare da me…»
«Miku…»
Ma la ragazza lo ignorò, dirigendosi verso la porta scorrevole dell’aula, abbracciando la compagna arrivata.
«Rin-chan!!»
Di solito, Len non avrebbe mostrato alcun interesse verso le amiche di Miku, ignorandole, ma qualcosa catturò il suo sguardo, rendendolo suo.
Una ragazzina dai lineamenti gentili, ancora fanciulleschi, i capelli dorati che gli ornavano il viso, insieme a degli occhi blu, grandi e profondi, più chiari di quelli di Len.
Sembrava il riflesso del ragazzo, se non fosse per l’esilità e la statura leggermente più bassa di quella di Miku.
«Len-kun!! Non imbambolarti! Vieni qui, dai!»
Il ragazzo si alzò dalla sedia e si avvicinò alle ragazze, una strana sensazione al cuore che turbava il ragazzo. Che sia il nuovo incontro?
«Piacere… Len»
«R-rin… piacere mio»
La ragazzina abbassò lo sguardo, le guance divennero più rosee e un sorriso nacque sulle labbra, gli occhi si socchiusero, lasciando intravedere un’espressione mista a timida felicità e una strana tristezza.
«Rimarrà con noi per i prossimi tre anni, fino al diploma»
«Ne, Rin-san… perché ti sei trasferita da-»
«Silenzio ragazzi. Su, ai vostri posti»
I ragazzi ubbidirono all’insegnante, dirigendosi ai loro banchi, Len in seconda fila, vicino alla finestra, Miku dietro di lui, e Rin alla destra dell’amica.
Il ragazzo poggiò il mento sulla mano sinistra, il braccio sul banco, e con la coda dell’occhio osservò la nuova arrivata.
Con la punta dell’indice, la ragazzina disegnava sulla superficie chiara dei lineamenti arabeschi che non avrebbero mai preso vita su inchiostro, ma solo nella mente della giovane.
Con un tocco leggero, l’indice accarezzava il legno con movimenti circolari, per poi scendere giù, spostandosi sulla sinistra, chiudendosi, creando un ricciolino interno.
Se avesse avuto tela e pennello, la ragazzina avrebbe dipinto un meraviglioso giardino, iniziando dai rovi che avrebbero protetto le rose scarlatte con le loro spine.
Il polpastrello si era spostato di lato, scendendo con movimenti ondulati, creando una punta che, nel disegno, sarebbe stata una gemma, pronta a sbocciare nel simbolo dell’amore passionale.
Adesso, il dito si era spostato in alto e, con movimenti orizzontali, la ragazza dipinse il cielo, azzurro come i suoi occhi, dove gli uccelli avrebbero volato, liberi, spiegando le loro grandi ali, osservati dalla natura.
Ma il ragazzo si riprese da quei pensieri, accorgendosi che la professoressa aveva incominciato a fare l’appello.
«Kagamine…»
Ora tocca a me.
«…Rin»
Il ragazzo sgranò gli occhi, rivolgendo lo sguardo alla ragazzina che rispondeva al richiamo. Anche lei si chiamava Kagamine? Come poteva essere?
«Kagamine Len»
«Eh? Ah… presente»
Voltando lo sguardo, il ragazzo si accorse che Rin lo stava guardando, incuriosita per la scoperta, per poi salutarlo con un amabile sorriso. Il ragazzo non poté che risponderle nella stesso modo, inarcando le labbra rosee in un sorriso felice.
L’ora trascorse tranquillamente, tra presentazioni e benvenuti, fra progetti e promesse, mentre i ticchettii delle lancette dell’orologio scandivano il tempo.
Durante i minuti di pausa, le due ragazze parlarono spensierate, sotto lo sguardo interessato del biondo, seduto al suo posto.
Con un sorriso sulle labbra, Len guardava la nuova conoscenza, osservando i suoi gesti delicati e femminili, le sue espressioni cristalline che lasciavano intravedere le sfumature del suo carattere, a volte solare, a volte infantile.
La sua voce allegra giungeva piacevole alle orecchie, la sua risata regalava euforia.
Chissà per quale capriccio divino, guardare quella creatura rendeva felice l’animo del ragazzo che sospirava continuamente, mentre i suoi occhi erano posati su quel fiore di ciliegio caduto per lui, attirati come un ape.













Prima ff sui Kagamine, ma anche sui Vocaloid in generale XD Non so perché, ma questo capitolo non mi convince molto...
Spero che vi piaccia, e spero che siate clementi ^ ^"
Se ci sono imprecisioni, tipo sui caratteri, ditemelo ^ ^
Bye
  
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