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Autore: TheMadWriter_    21/06/2012    8 recensioni
Prima storia horror, siate clementi... E visto che è proprio la prima, è solo una piccola One-shot senza pretese c:
Parla di una ragazza posseduta dal diavolo, che insegue un ragazzino che non ha nessuna speranza di sopravvivere...
Per favore, lasciate una recensione, anche critica, almeno ditemi dov'è che sbaglio. Rating giallo per sicurezza! ^^
Grazie e buona lettura!
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                               “Tic, toc…”

 

“Tic, toc… Inizia a scappare.”

Una melodia che sapeva di morte rimbombava nella mia testa.

“Ding, dong… Sto per prenderti.”

Le mie gambe tremavano, non riuscivo a muovermi. La mia camera era buia, tetra.

Ero paralizzato. I miei occhi pieni di terrore. Il respiro si era bloccato.

“Toc, toc… Presto morirai.”

Scattai in piedi e corsi verso la porta, inseguito da quella “persona”, se così si poteva definire, che voleva vedermi morto.

“Don, don… Nasconditi, vengo a cercarti!”

Uscii di casa in piena notte, con i vestiti del giorno prima, quella melodia non mi aveva permesso nemmeno di mettermi il pigiama.

L’erba era umida, il cielo notturno oscurato da una fitta nebbia.

Correvo. Le gambe mi facevano male e imploravano di fermarmi. Ma io correvo sempre di più. La morte in persona mi inseguiva, e lo sapevo. L’avevo vista in faccia.

“Tic, toc… Comincia il gioco… Nascondino.”

<< NO! >> Urlai. La mia voce era strozzata e disperata.

“Ding, dong… In palio c’è la tua vita.”

Caddi a terra, il viso sull’erba scura.

Una mano mi offrì aiuto.

Alzai lo sguardo.

In un secondo mi resi conto che era lei, nelle vesti di una ragazza, che mi porgeva la mano.

Tremai e tentai di urlare, ma la voce non uscì.

<< Tic, toc… Scappa se ci riesci!>> Cantò.

Era lei che mi inseguiva.

Mi alzai da terra e corsi verso il bosco.

Piangevo di disperazione. Volevo vivere, ero solo un ragazzo.

Vidi una casa in lontananza, nonostante la nebbia oscurasse ogni cosa.

Caddi altre due volte, il viaggio per arrivare a quella casa era infinito.

“Ding, dong… il gioco sta per finire…”

<< BASTA! >> Gridai.

Quella melodia mi faceva gelare il sangue nelle vene.

Raggiunsi la casa di legno, piccolissima e abbandonata.

Entrai, lanciandomi nella stanza più vicina.

Chiusi la porta a chiave e mi nascosi sotto il letto che c’era.

Ma sapevo che prima o poi mi avrebbe trovato.

Si sentì bussare alla porta.

Chiusi stretti gli occhi. Non volevo più sentire quella voce agghiacciante. Non volevo più vedere quel sorriso demoniaco sul volto della ragazza.

<< Toc, toc… Sto entrando… Non chiederò il permesso. >>

Eccola. Mi aveva sicuramente visto.

La porta si spalancò, e presto lei sarebbe venuta anche in questa stanza.

<< Ding, dong… Ormai è finita per te! >>

Si abbassò fino a guardare sotto il letto.

<< Tic, toc… Ti ho trovato! >>

Scivolai fino ad uscire da sotto quel letto e mi lanciai fuori dalla finestra.

Atterrai con un tonfo e fuggii ancora più lontano.

Non dovevo guardare indietro. Se lo avessi fatto, probabilmente sarei morto.

Guardavo a terra e contavo i fiori che c’erano sotto di me per distrarmi dal pensiero che a breve non sarei stato altro che un fantasma in cerca del proprio corpo ormai morto.

Ma al passaggio di lei, appassiva tutto.

Raggiunsi una collina, e per salire feci uno sforzo indescrivibile.

Ma stavo cercando di salvare la mia vita. Avrei pagato con qualsiasi cosa per riuscirci.

“Ding, dong… Sono sempre dietro di te.”

Ancora quella voce.

Terrore. Puro terrore mi avvolse e mi offuscò la vista e il pensiero.

Non sapevo più cosa fare. Scappare non sarebbe servito a niente. Tanto mi avrebbe preso comunque.

Mi accorsi di essermi fermato.

“Vuoi vivere? E allora scappa!” Mi dissi.

La figura di una bambina della mia stessa età, dai capelli lunghi e scuri apparve davanti a me.

<< SCAPPA! >> Urlai, nel tentativo di salvarla.

Ma si girò.

Lei poteva cambiare forma, e da ragazza, aveva preso le sembianze di una bambina innocente.

Gli occhi rossi e il sorriso crudele che aveva in volto mi paralizzarono.

<< Tic, toc… Il gioco è finito e ho vinto io! >>

 

 

  
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