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Autore: Ayumu_    21/06/2012    6 recensioni
Dopo un breve capitolo con Caroline protagonista, si avrà una storia concentrata sulla visione di un nuovo personaggio.
Nathan scoprirà cose che neanche nei sogni sapeva esistessero. Si innamorerà, si farà amici e nemici.
Scoprirà che Mystic Falls non è una semplice città.
Intanto Klaus cercherà in tutti i modi di ammaliare Caroline.
** La storia è ambientata dopo la terza stagione_
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cose da vampira
 
 
Era morta l’unica mia ispirazione di vita.
Il mio cuore batteva all’impazzata, ed io non riuscivo a sentirlo. Non riuscivo a sentire nemmeno la pulsazione del sangue di un singolo essere vivente. Tutti i miei sensi erano occupati nel commuoversi, nel distruggersi, al pensiero che la mia vita fosse finita. Essere vampiri non ti da la forza di vivere come vuoi, non ti dice nemmeno cosa è giusto fare o cosa non lo sia. Purtroppo, come gli umani, possiamo amare, provare angoscia, ma possiamo anche sentire il rimorso di vivere per sempre, e di non dar fine a questo eterno dolore.
Appena uscii da quella fastidiosa caverna, corsi finché non furono le gambe a ribellarsi. Molte volte mi sono detta di ritornare indietro, per aiutarlo, o semplicemente solo per ripetergli “ti amo", ma se lo avessi fatto avrei messo a repentaglio la mia vita. Ne valeva la pena? Pensai che farsi uccidere dalla persona che più si ama non sia un atto d'amore, ma di pura follia.
Passarono tre giorni. Solo poche ore, quando io avevo trascorso un’eternità. 
Stavo cambiando. Capivo che qualcosa in me si stava evolvendo.
Spensi il cellulare e cercai di non dare attenzione nei luoghi dove pernottavo. La mia sofferenza si stava man mano diramando, per poi trasformarsi in angoscia e odio.
Il mio unico desiderio era quello di uccidermi: dovevo dar fine al mio dolore, alla mia esistenza.
 
- Vuole qualcosa da bere? – mi chiese la cameriera di un piccolo pub fuori città. Era vestita di rosa confetto, aveva capelli castani legati all’indietro, e trascinava con sé un profumo di fiori in primavera. Aveva un anello al dito, e la cosa mi irritava.
Avevo provato ad uccidermi, ma stranamente non ci ero riuscita. Una piccolissima cosa ancora mi legava a quest’inferno. Forse Bonnie aveva fatto un incantesimo affinché non mi accadesse nulla di male. Forse era soltanto la mia mente che voleva torturarmi ulteriormente. Se non potevo uccidermi, potevo scappare via, lontana da tutti. L’unica cosa che mi legasse a Mystic Falls era Tyler, ora che lui era scomparso per sempre rimanere lì, e vedere in ogni volto la sua faccia, sarebbe stato un atto masochista.
Ero talmente giù di morale che non avevo più voglia di fare niente, neanche di bere sangue. Quella pulsazione animale che prima mi travolgeva come fosse droga, ora mi stava man mano abbandonando: se mi fosse apparsa davanti agli occhi una persona ferita, non avrei avuto la voglia di ucciderla, non avrei avuto la voglia di fare niente. Se continuavo a non bere sangue sarei finita presto all’altro mondo, ma non era questa la mia principale preoccupazione.
Pronta per scappare vidi Elena abbracciare Stefan fuori casa. Erano una coppia invidiabile. Forse sarebbero stati insieme per l’eternità, se non fosse che Elena era ancora umana. Quell’invidia presto sì trasformò in odio. Non sapevo con chi prendermela. Tutti stavano vivendo la loro vita, la loro felicità, mentre io, che non avevo fatto niente di male, mi trovavo sola, senza Tyler.
Decisi di parlare con qualcuno, e l’unica persona che avesse potuto capirmi e darmi un consiglio sincero era Damon. Anche se non avevo mai avuto un buon rapporto con lui, sapevo che potevo fidarmi. Così lo chiamai e gli diedi appuntamento al Royal, un piccolo edificio che si trovava in mezzo a un gigantesco parcheggio.
Ero seduta all'inerno, aspettando con ansia l'arrivo di Damon. Mentre pensavo alla mia sfigata vita amorosa, la cameriera attendeva immobile una risposta alla sua domanda.
- No, grazie. – asserii senza rivolgerle neanche lo sguardo.
Impaziente mi giravo l’unico anello che avevo al dito in modo antiorario.
Damon entrò con disinvoltura, si girò intorno dando occhiate a destra e a manca. La maggior parte delle ragazzine lo fissarono incredule, attratte dal fisico da modello e dagli occhi di ghiaccio. Quando mi vide si avvicinò al tavolo e si sedette incurante degli occhi che gli puntavano addosso.
- Caroline – bisbigliò con un’espressione incredula, alzando un sopracciglio e chiudendo leggermente gli occhi.
- Damon, mi devi aiutare. – abbassai il capo, essendo troppo orgogliosa per guardarlo negli occhi.
- Mi dispiace per Tyelr…
- Non fa niente. – ci furono trenta secondi di un silenzio imbarazzante, quando continuai – Me ne vado. Restando a Mystic falls mi faccio solo del male. – la mia voce era monotona e il mio volto non dava nessun segno di sentimento. Mi sentivo frastornata. Quando evitavo il suo sguardo i miei occhi incontravano quelli della ragazza confetto, e inspiegabilmente cominciavo a non sentirmi bene. Non aveva fatto niente di male, ma la sua aria da perfettina e da fortunata umana mi irritava.
- Andartene? Tua madre, Elena e Bonnie stanno appiccando ovunque volantini... - lo fermai.
- Lo so, lo so. Ma restando i membri del “Consiglio dei fondatori” mi darebbero la caccia! Ho già troppi problemi per la testa che pensare a come salvarmi la vita. – pensai alle parole che avevo appena detto, e quasi mi convinsi di consegnarmi a loro e farla finita. Farsi uccidere dal Consiglio significava dar vita a controlli in tutta la città su eventuali vampiri, e non volevo che Damon ne dovesse subire le conseguenze.
- Ok, come vuoi. Devo dirlo a Elena?
- Non dirgli nulla, e se qualcuno volesse cercarmi convincilo a non farlo. – fissai per un momento il porta tovaglioli che avevo vicino alle mani, lo afferrai e nervosa cominciai a deformarlo. Quella chiacchierata non poteva durare ancora a lungo, così alzai leggermente la testa, lo vidi negli occhi e gli dissi addio. Un’unica parola che riuscì a farmi scivolare una lacrima sul viso.
Presi la mia borsetta, mi alzai e mentre stavo per andarmene, mi afferrò per un braccio.
- Abbi cura di te. – non si voltò, ma rimase fermo, fissando il vuoto.
"Grazie Damon". Abbandonai la presa e me ne andai.
Avevo sempre ammirato Damon: la sua sicurezza e la sua tenacia mi rassicuravano. Sapeva cosa fare, come fare e perché farlo, mentre io ero sempre stata indecisa ed impacciata.
  
Per la prima volta in tutta la mia vita sapevo di essere innamorata, di poter costruire la mia vita insieme ad un’altra persona, ma questi ormai erano solo sogni.
Camminai velocemente, facendo risuonare il ticchettio dei miei stivali per tutto il parcheggio, rubai una macchina e partii verso sud. A parte una valigetta con il trucco, non portai niente con me, ma sola per un nuovo inizio. Accesi la radio a tutto volume, e cercai di distogliere i miei pensieri. Sembravo la solita adolescente che dopo essersi drogata ad una festa ritorna a casa incurante di tutto, ma felice della sensazione di libertà. Dopo un paio di chilometri cominciai a sentirmi né felice né triste, e fui soddisfatta di questo nuovo modo di vivere, superficiale e masochista, fin quando non venne trasmessa dalla stazione radio il nuovo singolo di Rihanna "we found love". I miei occhi divennero nuvole in Aprile, e piansi dando pugni alla radio, che ormai si era infranta in mille pezzi. Accelerai con piede pesante, quando sentii un dolore allucinante alla pancia. Sbandai e uscii fuori strada, tirai il freno a mano e rimasi immobile, pietrificata dal dolore tagliente che stava percuotendo il mio corpo. Neanche un vampiro mi aveva mai fatto tanto male. Gridai con tutto il fiato che avevo in gola e una profonda sete travolse ogni mia minima pulsazione. Una donna si fermò, scese dalla macchina e bussò al finestrino del guidatore. Era una bionda quarantenne, e dal volto sembrava fosse molto spaventata.
- Si sente bene? È tutto apposto lì?
Mi fermai per un attimo. Volevo convincermi di non fare niente, di restare immobile il più possibile, ma qualcosa dentro di me voleva il contrario, e il desiderio sottomise la ragione.
Mi volsi di scatto, la fissai sorridente. Mi trasformai in un batter d’occhio, e la donna  scappò via strillando. Aprii la portiera con calma. Appoggiai prima il piede sinistro e poi quello destro, mi alzai, chiusi lo sportello e mi incamminai verso la nuova preda. Eravamo soli in mezzo a una distesa di montagne. La donna era troppo spaventata per pensare lucidamente, così, camminando lentamente, mi sforzai di colmare quella voglia irrefrenabile di sangue. Respirai profondamente, cercando di calmarmi il più possibile, ma ormai l'odore della donne aveva offuscato il mio cervello. Quando gli fui di fronte l'afferrai per un braccio, la volsi energicamente e la soggiogai. Disse che era una dottoressa e che aveva appena finito il suo turno. Non poteva capitarmi di meglio. Mi feci accompagnare all’ospedale, soggiogai i dottori che avevano i turni di notte, e in un istante fui circondata da malati di tutte le età. Uccisi ventisei persone, ma insaziata cercai altre prede.
Mi precipitai verso il pub più vicino. Sentivo ogni minima pulsazione. Sentivo le strida dei bambini impauriti dal buio, ragazzi che facevano l’amore in una macchina, ladri che si avvicinavano cautamente ad una villa.
Mentre correvo il più velocemente possibile, un uomo mi bloccò il passaggio. Era alto, aveva riccioli biondi che volavano nel vento e occhi verdi che gli illuminavano il viso.
Il dolore alla pancia si fece più fitto, strillai intimorita e caddi a terra in ginocchi. Appoggiai una mano sulla parte ombelicale e spingendo all’interno cercai di alleviare il dolore.
Caddi a terra, e sentii solo la mano del biondo fare d’appoggio alla mia testa. Lo vidi per un attimo e poi persi completamente i sensi.
 
 
 
 
@@@
 Angolo autuore:
Ciao! Sono Ayumu e questa è la mia prima fanfiction su “The vampire diaries”. Adoro questo telefilm e ultimamente sto leggendo anche i libri di Lisa Jane Smith, che a mio parere non sono un granché.
Questo primo capitolo ha come protagonista Caroline, il personaggio che amo di più in assoluto, mentre nei prossimi varierò il pov.
Spero vi piaccia e che continuerete a leggere la mia FF.
Mi scuso per i vari errori ortografici.
 Ayumu_
   
 
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