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Autore: Kitayama    21/06/2012    4 recensioni
ELSWORD.
Eve x Raven.
Eve è ossessionata dal nuovo concetto chiamato "amore".
Riuscirà a comprenderlo? Riuscirà a fare nuove scoperte?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Eve sedeva da sola sul bordo del Bethma Canyon, la linea di demarcazione tra Elder e Bethma. Fissava il tramonto, ancora piangendo. Si aggrappò forte ai suoi droni, abbracciandoli come farebbe un bambino con un animaletto di stoffa. "T-troppo... tanto" piagnucolò. "Emotion code n-non... presente... motivo di disagio... ... inspiegabile... troppo inspiegabile 'emozione'".
 
Poi sentì un fruscio tra i cespugli dietro di lei. "Lasciami stare, Rena. Sono instabile e non voglio farti del male..." singhiozzò. Fu sorpresa di sentire una voce burbera dire "Non sono Rena". La sua testa si girò e dietro di sé vide Raven. Ancor più con sua grande sorpresa, Raven stava... sorridendo.
 
"Rena mi ha mandato a controllarti. Pensava non avresti voluto vederla". Eve si asciugò in fretta gli occhi. "Non farlo. Non sono sprecate" disse Raven, avvicinandosi a lei e poggiandole una mano sulla spalla. "Ma, piangere mostra tristezza. La tristezza è un'emozione. I non-... non dovrei avere amozioni. Io sono-".
 
"Un Nasod. Lo so". Le tolse la mano dalla spalla e le si sedette vicino. "Ma non c'è nulla di male nel versare una lacrima o due. E' capitato anche a me...". Guardò in direzione del suo braccio Nasod, pensando al giorno in cui Seris era stata uccisa, e a come, lo stesso pomeriggio, i Nasod lo trovarono e cambiarono la sua vita per sempre. Chiuse gli occhi, stringendo un pugno, e versò una sola lacrima. "Nulla sarebbe potuto andare peggio, quel giorno; perdere un pezzo della mia umanità, perdere la donna che amavo..." scosse la testa e fece una smorfia al ricordo del suo grido. "Fu un incubo...".
 
Eve sedeva quieta guardando le ginocchia. "Le emozioni, per come le ho viste... sono una maledizione" disse Eve. Raven non disse nulla e continuò a fissare il pugno chiuso di metallo. "I soli ricordi che le persone sembrano collezionare sono quelli che fanno loro male nel profondo".
 
"Già... sembra sia così..." sospirò.
 
"Perchè la felicità si rompe con così tanta facilità, e la tristezza e la rabbia si ottengono ancora più facilmente?".
 
Ci fu una lunga pausa. Raven sapeva che Eve voleva una risposta. Non faceva mai domande retoriche. E lui aveva la risposta perfetta. "Ci insegna".
 
"Scusa?".
 
"Le emozioni ci insegnano lezioni importanti, aiutandoci a definire chi siamo. La nostre convinzioni, i nostri punti di forza, le nostre debolezze... sono cose che le emozioni ci aiutano a realizzare. Il nostro dolore ci impedisce di commettere gli stessi errori in modo da poter ottenere la felicità. Il mio braccio è un ricordo del dolore più grande che io abbia mai provato ma, in un certo senso, è il dolore ciò che mi fa andare avanti. Ero troppo debole per proteggere Seris. E questo braccio mi ricorda il dolore che si prova col non essere abbastanza forte per proteggere i propri cari. Questo braccio mi ricorda che devo diventare più forte per i miei amici... e per me stesso. E userò questo braccio per fare proprio questo. Io, a tutti i costi, userò questo ricordo come mezzo per rimanere sempre sulla via che mi porterà al compimento di ciò che devo fare".
 
Eve fissava Raven e Raven stava fissando a destra, in sua direzione, sorridendo. "Proteggere quelli che mi sono vicini, compensando i miei errori..." mise un braccio attorno ad Eve, stringendola un po'. Eve cominciò ad arrossire. "... Questo è ciò che conta per me ora. Ed è la consapevolezza che le persone che sto cercando di proteggere fanno il tifo per me... è lì che trovo la felicità".
 
Eve era ora affascinata da Raven. I suoi occhi dorati dentro i propri, la sua dolcezza, il suo sorriso rassicurante... tutto sembrava essere migliore. Eve non sapeva cosa fare o dire. Decise di chiudere gli occhi e lasciare che il suo istinto prendesse il sopravvento. Poco dopo aver chiuso gli occhi, sentì qualcosa di caldo premere contro le sue labbra. Quando aprì gli occhi, rimase... smarrita. Le sue braccia erano avvolte intorno a Raven in un abbraccio dolce, e le labbra contro le sue. Si scostò in fretta. "L-le mie più profonde scuse! Non so cosa mi sia preso!" era rossa come un pomodoro. Raven ridacchiò un po'. "In che modo questo è divertente?" chiese confusamente Eve. Raven continuò a sorridere e la riportò contro se stesso, baciandola di nuovo. Lei si ritrasse quando le loro labbra si toccarono per la seconda volta. Lentamente, cominciò a rilassarsi e a prendere un comfort ancora maggiore nel sentimento del suo caldo abbraccio. Quando smisero di baciarsi, Eve sorrise come mai aveva fatto prima d'allora. "T-ti ringrazio... Raven..." lo strinse forte. "... Io... ti amo..." Raven fece lo stesso. "Anch'io ti amo, Eve. Ma non pensi sia ormai ora di tornare alla locanda? Chissà che strane idee si saranno fatti" ridacchiò al solo pensiero.
 
"Si. Vediamo..." cercò di alzarsi, ma barcollò un poco. "Stai bene?" chiese Raven. "Sì... sto ben-" e crollò improvvisamente. "EVE!" Raven notò che i suoi occhi non brillavano come al solito: sembravano... spenti. "Sistema... overexertion... ... basso livello di energia..." disse. "Cosa posso fare?" chiese preoccupato Raven.
 
"Livello energetico troppo basso... a piedi... deve ricaricarsi... entrare in modalità sleep..." Eve parlava a bassa voce, chiudendo lentamente gli occhi. Raven si ricordò che lei non aveva mangiato molto, quel giorno e, dato che la sua fonte di energia derivava da una distanza ravvicinata di onde tra lei e Oberon e Ophelia, la sua batteria secondaria stava correndo in riserva. I suoi droni agirono velocemente. Quello bianco collegato alla fronte, e quello nero al petto. "SEQUENZA DI CARICA SECONDARIA INIZIATA..." dissero all'unisono, e cominciarono a caricare lentamente Eve. Raven la guardò mentre dormiva tra le sue braccia. "Così tranquilla e gentile..." disse, guardando il suo viso d'avorio e i simpatici segni blu su entrambe le guance. "Mi sa che dovrò portarla indietro". Cominciò a farsi strada attraverso il bosco, diretto da quegli strani e pazzi amici, per cui avrebbe combattuto.
 
 
 
- ALLA LOCANDA -
 
Aisha, con l'aiuto di Elsword, stava cucinando una cena di grandi dimensioni. Poiché né Rena né Eve avevano pranzato, una grande cena sembrava migliore. Rena, intanto, era occupata a riparare il muro, la porta ed il pavimento, che avevano letteralmente passato giorni migliori. Raven aprì la porta nel momento esatto in cui lei ebbe finito di montare l'ultima cerniera. "Oh! Sei tornato! Allora, cos'è successo?" chiese Aisha, curiosa. "Te lo dirò in seguito" rispose Raven. Elsword notò Eve distesa, addormentata, tra le braccia del ragazzo. "Wow! Raven il cane furbo, non sapevo che avessi un debole per i rob-" Elsword venne scagliato contro il soffitto da un rapido uppercut del braccio Nasod di Raven. "Merda, Raven! Avevo appena finito di riparare questa dannata stanza, cazzo!" urlò Rena, perdendo la calma. "Oh, mi dispiace" rispose, appena Elsword crollò dal soffitto. "Ti aiuterò a risolvere il problema in seguito".
 
"Lo risolverai da solo, ORA!" urlò.
 
Poi prese finalmente atto di Eve tra le braccia di Raven. "Bontà divina! Che cosa è successo?".
 
"E' solo un po' stanca. Ma lei lo chiama 'impoverimento di energia'".
 
"Capisco. Distendila sul divano. OBERON! OPHELIA!" chiamò.
 
"SI SIGNORA RENA?" risposero all'unisono.
 
"Eve ha bisogno di essere ricaricata".
 
"AFFERMATIVO". Entrambi si avvicinarono al divano. I droni si staccarono dal corpo di Eve e si strinsero su Oberon e Ophelia. Oberon posò la mano sulla fronte di Ophelia, e le diede una carica enorme. Ophelia mise poi la mano sulla fronte di Eve e la fece risvegliare nello stesso modo in cui si avvia una macchina. Eve si mise a sedere quasi istantaneamente. Sbatté le palpebre un sacco di volte. "Current Location: Inn. Conferma?".
 
"Sì, sei tornata nella locanda" disse Raven.
 
"Come ho fatto a viaggiare, mentre ero inattiva?"
 
"Ti ho portato indietro".
 
"Lo vedo..." Eve si alzò e sorrise. Abbracciò Raven ermeticamente. "Hai il mio più profondo ringraziamento, Raven". Lui le abbracciò la schiena "Quando vuoi".
 
"La cena è pronta" gridò Aisha. Tutti si sedettero a mangiare. Eve prese una grande porzione di ciò che era sparso sulla tavola, e così fece anche Rena. Mangiarono tranquillamente. Aisha e Elsword sedevano vicini, così come Raven ed Eve. Dopo mangiato, Raven riparò il soffitto. Finito il lavoro, trovò Eve di nuovo addormentata. "Che cosa è successo?" chiese a Oberon. "ECCESSIVO STRESS FISICO CAUSATO DA STRESS EMOZIONALE. L'ENERGIA INFUSA DA NOI E' DIVERSA DALL'ENERGIA FISICA DELLA REGINA EVE" replicò monotono.
 
Raven sospirò e portò Eve a letto. Le tirò le coperte fino a poco sopra il suo petto. Un lieve sospiro di sollievo dalla bocca di Eve portò un sorriso sulla faccia di Raven.
 
"Buonanotte... mia cara principessa" la baciò sulla fronte ed uscì.
 
Non appena si fu disteso per dormire tranquillo nel suo letto, pensò "Io la proteggerò e l'amerò per sempre. Non importa cosa...".
 
I suoi occhi si chiusero e la sua mente si fece quieta.
 

- FINE -



 

- - - - - - - - - - - -
E con questo capitolo si conclude la storia dell'amore di Eve.
Spero vi sia piaciuta ^^

Questo boost l'ho fatto perchè domani o dopodomani parto, e faccio due settimane di vacanza: torno l'8 luglio.
Così, per evitare di lasciarvi senza niente, ho postato tre capitoli in due giorni. Spero vi bastino fino al mio ritorno! :D

Ringrazio _Alyara per le spassose recensioni, e anche Koroshi.
A presto! ^^

P.S.
Ecco due immagini che fanno a caso nostro xD







   
 
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