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Autore: pozzanghe    22/06/2012    6 recensioni
Il dottore però aveva avvisato della fuga sua sorella, che aveva un’amica, che aveva un cane, che era amico del cane della cugina della moglie di un uomo sconosciuto. E in qualche modo riuscirono a venirlo a sapere anche le tre ragazze che si occupavano di mestiere della cattura di cactus fluorescenti giganti che fuggivano dai laboratori di sperimentazione. I loro nomi? Milk, Pinguino e Cactus. La cosa faceva un po’ ridere, visto che Cactus dava la caccia ai cactus.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta un piccolo cactus, che cresceva tranquillamente in un vaso. Tranquillo finché il Dr. Cooper non prese il suo vaso e lo portò nel suo laboratorio. Passarono i mesi, ogni giorno il dottore faceva esperimenti sul povero piccolo cactus. Nessuno però ebbe le conseguenze sperate: con il primo esperimento il cactus divenne fluorescente mentre negli esperimenti successivi iniziò a crescere senza contegno. Cresceva talmente tanto, che ben presto, il laboratorio sotterraneo non era più abbastanza grande per lui. Il cactus ormai aveva vita propria. O meglio, l’aveva sempre avuta, ma in quel momento non aveva più neanche bisogno delle radici per vivere, lasciandogli così completa libertà nel muoversi. Libertà che sfruttò subito, abbandonando il laboratorio appena prima di non poterlo più fare a causa delle dimensioni.
Non gli importava entrare nei guinness dei primati, anche se aveva tutte le carte in regola per poterci entrare, ma aveva un obiettivo molto più grande: la conquista del mondo.
Il dottore però aveva avvisato della fuga sua sorella, che aveva un’amica, che aveva un cane, che era amico del cane della cugina della moglie di un uomo sconosciuto. E in qualche modo riuscirono a venirlo a sapere anche le tre ragazze che si occupavano di mestiere della cattura di cactus fluorescenti giganti che fuggivano dai laboratori di sperimentazione. I loro nomi? Milk, Pinguino e Cactus. La cosa faceva un po’ ridere, visto che Cactus dava la caccia ai cactus.
Le tre ragazze indossarono  i loro costumi a forma di cactus e andarono in Alaska. Si resero conto solo una volta arrivate che in Alaska non c’erano cactus, quindi provarono al Polo Sud, ma neanche lì c’era ombra di un cactus. E da qui la domanda è d’obbligo: ma i cactus mutanti hanno ombra?  A causa di questa domanda, le ragazze rimasero lì per tre mesi, a cercare un cactus senza ombra, incolpando poi Cactus per il suo pessimo senso dell’orientamento.
Una volta riuscite a raggiungere il laboratorio dal Polo Sud, saltellando su un piede perché avevano fatto una scommessa, era impossibile non vedere il cactus. Era alto all’incirca 40 metri, ma dato che non erano sicure, gli presero le misure, come in sartoria, spiegandogli che senza un completo elegante, non sarebbe mai riuscito a trovare una moglie. Quando finirono di prendere le misure, lo salutarono e gli dissero che il vestito sarebbe stato pronto nei giorni successivi.
Solo un mese dopo si ricordarono che avrebbero dovuto catturarlo, quindi ritornarono dal cactus, sempre saltellando su un piede, ancora per la stessa scommessa. Il cactus fu felice di vederle, ma quando si accorse che non avevano l’abito, si arrabbiò. Cactus spiegò al cactus che non esisteva al mondo abbastanza stoffa per fargli un vestito, ma che esisteva una soluzione: mettersi a dieta e fare palestra. Nei due anni successivi le ragazze furono impegnate a costruire una panca per gli addominali abbastanza grande per il cactus, accorgendosi alla fine che era stato più facile che montare un mobile Ikea. Ci vollero solamente altri due anni prima che il cactus riprendesse il suo aspetto originario, ritornando una tenera piantina in un vaso, anche se comunque si illuminava ancora al buio.

Morale della favola?  

  • La palestra può fare miracoli.
  • Il Dr.Cooper venne denunciato dal cactus ed ora sta scontando la sua pena in prigione per “esperimenti illegali su cactus”.
  • Le tre ragazze impararono dopo anni a montare un mobile Ikea.
  • La panca per addominali gigante divenne una delle otto meraviglie al mondo.

Cactus

Ecco la storia più idiota che io abbia mai scritto. Spero di non avervi traumatizzati a vita.
Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutata ed ispirata, ma sopratutto grazie a Timon e Pumba.
E dopo questi ringraziamenti senza senso, meglio che me ne vada.
Ciaoooo
Nina 
  
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