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Autore: Mirokia    24/06/2012    9 recensioni
Quando entrambi entrano completamente in acqua pensano ai ragazzi, e a quanto sono contenti di non avere faccende in sospeso con loro. Pensano al fatto che loro avrebbero capito, pensano a quanto li amano, ma pensano anche che loro s’amano in modo diverso e profondo, e che alcuni amori non possono avere un futuro e sono destinati a morire, o a durare all’infinito, ma da un’altra parte, forse in un’altra vita.
Si baciano infinite volte e tengono le dita intrecciate e si dicono che si amano tra un bacio e l’altro e fanno l’amore due volte di seguito contro le piastrelle del bordo piscina prima di scendere sotto il livello dell’acqua.
Senza possibilità di ritorno.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza ritorno

 

 

 

 

 

“Beh, non sapevo che sarei arrivato a questo punto,
ma è quel che succede quando sei da solo
e ti sta bene lasciarti scappare le cose belle.”

 

 

Gli alberghi con le piscine sono i suoi preferiti, perché la notte si diverte a sgattaiolare fuori dalla camera da letto assegnatagli e a fare un bagno veloce, ‘che lui è un tipo troppo caloroso per restare tutta la notte relegato in un letto dalle lenzuola che s’appiccicano. E i tizi dell’albergo non possono permettersi di dirgli alcunché, perché lui è famoso, e può avere tutto. Tutto. Tranne…
Si massaggia un piede dopo essersi seduto a bordo piscina, e giura di non riuscire a vedere a un palmo dal naso, e si lamenta dentro di sé per il fatto che nessuno gli ha fatto la cortesia di lasciare acceso anche un piccolo faretto. Che razza di albergo è mai questo?
La tensione superficiale dell’acqua è una pellicola che brilla alla luce della luna, ma sotto è nero che fa un po’ paura, e forse Harry potrebbe anche evitare di fare il bagno. E’ sceso già in costume, incurante che qualche albergante –o, ancora peggio, Paul- potesse vederlo aggirarsi mezzo nudo per l’edificio. E’ vero, ha rischiato di scivolare come un salame, magari battere la testa e morire sul colpo, ma fortunatamente ha deciso di non bere neanche un goccio di birra ed ha saputo mantenere l’equilibrio mentre con un piede tentava di trovare il bordo piscina.
In effetti si stupisce che non sia caduto. Dopotutto stava praticamente scappando, e sarebbe anche schizzato via dalla propria stanza come mamma l’ha fatto se un suo costume non gli si fosse materializzato davanti, accartocciato nell’angolo tra la  porta e il muro. E forse, adesso che ci pensa, ha una vaga idea del perché si trovasse lì.
Raccoglie le gambe al petto, e quell’acqua così scura lo ipnotizza a tal punto che potrebbe benissimo sbilanciarsi e lasciarsi cadere in piscina, per poi sparire in quel nero pece che sembra così bravo a inghiottire. Vorrebbe tanto una sigaretta in questo momento, anche se non fuma, non importa, vuole solo sentire i polmoni accartocciarsi, la gola bruciare e la lingua pizzicare e gli occhi lacrimare. ‘Che è da un po’ che quelle stronze non vogliono scendergli sulle guance e permettergli di sfogarsi. O forse è meglio così, perché non avrebbe neanche le palle di alzare le mani verso il viso e asciugarsi col pollice, perché si sente le mani sporche, quasi avesse appena commesso un omicidio, e forse la sigaretta la vorrebbe anche per macchiarle di cattivo odore. Al momento sono impregnate del profumo intenso di Louis, ed è la prima volta che gli viene la nausea pensando all’odore di Louis sulle proprie mani.
E nel momento in cui le tuffa nell’acqua per tentare di pulire, lavare, liberarsi di quel sentore che tanto lo fa sentire colpevole, avverte come un suono metallico dietro di lui, ma è così pigro che non ha proprio voglia di girarsi. E comunque ha già riconosciuto il passo leggero da ballerina, e respira profondamente chiudendo gli occhi mentre si asciuga le mani sul costume.
« Sei proprio uno stronzo, cazzo. » Louis si ferma dietro di lui, dritto in piedi, muove il braccio e quel suono metallico torna a farsi sentire. « Mi hai fatto fare una figura di merda colossale! » aggiunge, e con il piede nudo picchietta la schiena di Styles, che a malapena muove le spalle e seguita a scorticarsi le dita con le unghie. « Che t’è preso, eh? » continua a chiedere, e il fatto che Harry lo stia praticamente ignorando lo spinge a sedersi a gambe incrociate accanto a lui, che a quel punto rivolge lo sguardo alla luna, unica fonte di luce.
« Scusa, non volevo. » risponde mestamente Styles, il pollice torturato che sanguina.
« Lo sai che hai bloccato la crescita a Niall, vero? E’ stato lui a trovarmi ammanettato al letto col cazzo fuori dalle mutande. E non so se sia stato un bene o un male perché okay, adesso sono libero, ma non mi sono mai sentito tanto umiliato. » la voce di Louis vibra leggermente, e a quelle parole Harry trattiene una risata spontanea e nel trattenerla fa un rumore strano col naso.
« Mi ha smanettato con gli occhi chiusi e la faccia paonazza! » dice Louis alzando il tono di voce, per fargli intendere quanto sia grave la cosa. Ma Harry non sembra volerla prendere sul serio e stringe le labbra in un sorriso mentre rivolge gli occhi alle piastrelle umide.
« Certo che se lo dici così sembra che ti abbia fatto una sega. »
« Avrebbe potuto, visto che m’hai lasciato nel bel mezzo di un orgasmo! » esclama Louis, e nel farlo muove in aria le mani, e Harry s’accorge che ha ancora le manette in pelo nero che gli pendono da un polso. E realizza che sono quelle ad aver fatto il rumore metallico poco fa.
« Ti ho già chiesto scusa, non mi assillare. » dice scostando leggermente il sedere e portando una gamba al petto. L’altra la lascia scivolare nell’acqua e rabbrividisce per qualche istante, nonostante la temperatura sia piuttosto tiepida.
« Che hai adesso? Finalmente riusciamo a ritagliarci del tempo per stare un po’ da soli e tu scappi qui per una tintarella di luna? »
Harry si morde la guancia e caccia indietro quelle lacrime che sa che non scenderanno, tira un attimo su col naso e lascia passare un po’ di tempo prima di dire piano:
« Ti ho tradito. »
L’aria rimane satura per un po’, Louis lascia la bocca semi aperta, poi la apre ulteriormente in una risata fragorosa e che avrebbe volentieri svegliato metà albergo.
« Cosa? Ma che è, la notte delle burle? » si copre la bocca con una mano per non fare troppo rumore e scuote la testa divertito, mentre Harry inclina leggermente il capo verso di lui, più serio che mai. Louis gli mette una mano attorno alle spalle e con l’altra gli da una pacca sul braccio. « E piantala di tenere quel faccino triste. Non mi tradiresti mai. » dice convinto, ma Harry non si smuove, e non apre bocca, se non per sospirare un attimo. Louis chiude la sua e si lecca le labbra per poi stringerle un attimo non appena nota la particolare serietà del più piccolo. Si gira e guarda altrove, più che altro guarda il nulla visto che è nero pece ovunque, sospira anche lui e sente come un colpo veloce al cuore, segno che inizia a preoccuparsi. « Avanti, dimmi chi è. Un’altra delle tue bionde tinte? » chiede fingendosi disinteressato. Harry scuote leggermente la testa lentamente, poi fa:
« Si chiama Martin, credo. Ci ho scopato una settimana fa. »
Louis ritira velocemente il braccio dalle spalle di Harry e striscia un po’ più in là, e sente due colpi forti al cuore, tanto che ha da mettersi la mano sul petto e stringere la canottiera bianca.
« Dimmi che scherzi e potrei ancora riderci su. » dice, ma la voce gli trema, perché Harry non gli ha ancora mai fatto uno scherzo del genere. Il più piccolo sta ancora zitto e segue con le dita la forma delle piastrelle e quella del proprio piede. « Cos’è, non scopiamo abbastanza? » chiede allora Louis con un cipiglio nervoso più che incazzato, un altro colpo che gli trapassa il cuore, come una stilettata in pieno petto.
« Ci stiamo allontanando. » dice Harry, e sembra quasi un lamento.
« E ti sembra un buon motivo per andare a farti gente a caso? E sei sicuro che non vada a sputtanarti in giro, con tutta la fatica  che stiamo facendo per non far sapere alla gente che ci piace il cazzo? » è affaticato mentre parla, perché semplicemente non vuole stare lì a credere a una cazzata tanto spudorata. No, non è così che va. Harry lo ama troppo per andare a letto con qualcun altro. Estraneo, oltretutto.
« L’ho pagato. Ma mi sembra comunque uno a cui piace farsi i fatti propri. » risponde tranquillamente Harry, e Louis non vede che ha la mano che trema.
« Si fa ancora sentire? » chiede il più grande dopo un po’ che stava zitto a sputare aria dal naso.
« A volte mi scrive. » dice l’altro, atono.
« E tu gli rispondi, magari. » Louis non dà nemmeno il tempo a Harry di replicare, che già gli è vicino, una mano poggiata dietro la sua schiena e un piede sprofondato nell’acqua, nella stessa posizione del più piccolo. « Cos’è che stai cercando di dirmi? Che non mi ami più? » ha la voce tra il frustrato e il disperato, mentre Harry scuote la testa e si sistema il ciuffo con un sorriso sghembo.
« Gli piacerebbe. »
« A chi? »
« Non dirmi che non ti stai accorgendo di niente. » dice Harry con ancora quel sorriso arrendevole sul volto, il pollice che sanguina e non smette, le mani che oltre ad essere sporche del peccato di tradimento adesso lo sono anche di sangue.
« Di cosa dovrei accorgermi? » chiede Louis con tono ironico. « Che ti piace metterlo nel culo a qualcun altro? »
Harry è ferito da quelle parole, e accusa il colpo abbassando il capo. Poi però allunga il mignolo della mano ancora sana e sfiora il braccio vicino di Louis sospirando al tocco, e riesce a parlare solo quando si assicura che Louis non ha intenzione di allontanare il braccio e che, anzi, si sta facendo più vicino, incapace di fare altrimenti.
« E’ tutto nei loro piani. Ci vogliono dividere, ‘che è da un po’ che causiamo loro problemi. Non ti accorgi? Ti spediscono a fare compere con Eleanor, ci fanno fare le interviste a coppie, io e Zayn, tu e Liam, io e Niall, ma mai io e te, ci danno motivo di litigio, cercano di mettere in risalto Niall al posto mio per coprire il fatto che io stia ogni giorno peggio, ci tengono rigorosamente in camere separate, se durante un’intervista io e te ci scambiamo uno sguardo per più di tre secondi, tagliano quel pezzo di intervista e mandano in onda il resto, sul dvd di Up all night hanno tolto un sacco di roba. Ci vogliono dividere, Louis, ed è sempre più palese. Mi hanno lasciato andare in un locale la settimana scorsa e hanno lasciato che mi sfondassi di alcol sfruttando il mio malumore, tanto per potermi fotografare per l’ennesima volta con una bella ragazza. Ma sono finito a scopare con questo Martin, ed è un bene che non si sia venuto a sapere.  Tentano di tenermi fuori da ogni foto in cui ci sei anche tu, e mi fanno parlare poco, e scommetto che è stato il mio nuovo tatuaggio a giocare il ruolo principale in tutto questo. Ci hanno praticamente costretto a cercare appartamenti separati, e… »
« Ha, non hanno capito un bel niente. Ci vuole ben altro per staccarmi da te. » lo interrompe Louis, e  gli sfiora la pelle nuda del fianco col pollice e fa tintinnare le manette muovendo l’altro braccio.
« E ci sono quasi riusciti. » dice Harry sconsolato, e mentre tira su col naso, Louis fa aderire il proprio fianco a quello dell’altro.
« Non scherzare. »
« Finiremo per rivolgerci a malapena la parola. »
« Non andrà così. » e adesso Louis ha catturato con l’altra mano il ginocchio di Harry, che freme a quel tocco. Freme sempre al tocco di Louis, e si chiede cosa ci sia di sbagliato in lui. Com’è che si sente tutt’ora come una scolaretta innamorata.
« Non ricordo neanche quand’è che ci siamo dati un bacio decente, e… »
Non riesce neanche a finire, che Louis stringe la mano sul suo fianco morbido e con l’altra mano gli forza il mento verso le proprie labbra, e quando lo bacia sente il sapore dell’amore mischiato a quello della morte. Lo sente così vivo che vorrebbe piangere, e sinceramente Louis non ricorda quand’è stata l’ultima volta che ha pianto sul serio. Avverte il sentore di morte, come se tutto dovesse finire così, con un bacio forzato. Ma Harry apre le labbra e accoglie la bocca di Louis, poi la sua lingua, e sente caldo e freddo, e i brividi gli ricoprono tutto il corpo. Il pollice sanguina ancora nel momento in cui apre le braccia per chiudere Louis in un abbraccio, e stringerselo forte al collo e inspirare profondamente quando infila il naso nei suoi capelli e cercare nuovamente la sua bocca e far sanguinare anche quella a forza di baci e morsi. Louis adesso massaggia la nuca di Harry, quei ricci di cui non ha il coraggio di stancarsi, e lo allontana un momento per prendere fiato, ma continua a stargli così vicino da avvertire distintamente il pulsare irregolare del suo cuore.
« Non permetterò che le cazzate che stai dicendo accadano. Ti amo così tanto che il solo pensiero che tu possa avermi tradito mi ha dato forti fitte al cuore. E allo stomaco. » dice allora Louis, e entrambe le dita stringono ciocche di capelli di Harry, che si scioglie in un sorriso, e ha gli occhi lucidi, e forse finalmente le lacrime riescono a scendere. La felicità gli sta riempiendo le vene come adrenalina, ma allo stesso tempo percepisce un senso di inquietudine alla bocca dello stomaco, come se tutto dovesse terminare così, con quell’abbraccio soffocante e le lacrime che scendono liberatorie sul mento.
« Restiamo ancora così. Ho rischiato di lasciarti andare, adesso non mi scappi più. » dice Louis mentre pianta i polpastrelli delle dita nella schiena di Harry e quasi gli morde la spalla, e sono parole tanto insolite dette da lui, che danno una sfumatura diversa alla nottata, che adesso fa ancora più paura.
« Possiamo stare qui tutta la notte? » chiede Harry, il viso che si rifugia tra i capelli di Louis.
« Anche per sempre, se ti va. » risponde l’altro, con una serenità che quasi spaventa.
« Di sicuro non ci torno lì dentro. » aggiunge il più piccolo, riferendosi all’albergo. Louis alza lo sguardo su una finestra che s’è appena accesa e vede spuntare la testa cespugliosa di Liam, che ci mette un po’ a mettere a fuoco le due figure che s’abbracciano lì al buio. Louis gli rivolge un sorriso, e a quel punto anche Liam sorride perché intenerito da quella scena, poi torna dentro e spegne nuovamente la luce.
« Non ci metteremo più piede. » concorda il più grande, e si scioglie un attimo dall’abbraccio per poi lasciare Harry giocare con le manette che ha ancora appese al polso. Si lascia baciare da quelle labbra impossibili e lo ascolta con attenzione quando mormora:
« Questa storia non andrà a finire bene, vero? »
Louis sorride e bacia il pollice ferito di Harry.
« No. » dice poi, e stringe le labbra, che ricevono un bacio sorridente da parte del più piccolo, che sembra pronto a volersi alleggerire di quel peso che gli grava alla bocca dello stomaco. « Andiamo? » chiede poi Louis, e tende la mano ad Harry, che annuisce prima di prenderla.


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“E’ bello amare ed essere amati, ma preferirei sapere cosa sa Dio.”

Quando entrambi entrano completamente in acqua pensano ai ragazzi, e a quanto sono contenti di non avere faccende in sospeso con loro. Pensano al fatto che loro avrebbero capito, pensano a quanto li amano, ma pensano anche che loro s’amano in modo diverso e profondo, e che alcuni amori non possono avere un futuro e sono destinati a morire, o a durare all’infinito, ma da un’altra parte, forse in un’altra vita.
Si baciano infinite volte e tengono le dita intrecciate e si dicono che si amano tra un bacio e l’altro e fanno l’amore due volte di seguito contro le piastrelle del bordo piscina prima di scendere sotto il livello dell’acqua.
Senza possibilità di ritorno.

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« Che diavolo succede? »
« Tutta la clientela s’è riversata fuori… »
« Cos’è questo caos? »
« Tu sai che è successo? »
« C’è gente che piange. »
« Quello, quello biondo sta piangendo. »
« Credo fosse loro amico. »
« Amico di chi? »
« Di quei due ragazzi. »
« Ma di che sta parlando? »
« Sembra abbiano trovato due ragazzini morti in piscina stamattina. »
« Sì, li ha trovati mio marito per primo. S’erano legati con delle manette alla scaletta della piscina, si tenevano per mano ed erano abbracciati. »

 

“La voce del Nirvana dice, «Vieni come sei»
E lo farò.”






 

 

*




 



La prima e la seconda citazione provengono dalla canzone “Pawn Shop Blues” di Lana del Rey e sono, rispettivamenteWell, I didn’t know it would come to this, but that’s what happens when you’re on your own and you’re alright in letting nice things go” e “It’s nice to love and be loved but I’d rather know what God knows”.
L’ultima invece appartiene alla canzone “Oh say can you see” sempre di Lana del Rey ed è “
The voice of Nirvana says, “Come as you are”, and I will.
Ho ascoltato queste due canzone mentre scrivevo. (:
Tante belle cose!
Baci a Roberta, perché la sto pensando XD

 



Mirokia

   
 
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