Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: o donnell    24/06/2012    11 recensioni
-Credi davvero che un “grazie” sia sufficiente per ringraziarmi?- chiese divertito il ragazzo, girandosi verso di lei con il busto.
-Oh andiamo! Non ti aspetterai veramente che venga a letto con te, solo per una stupida parola, vero..-chiese ironica la giovane, cercando di sapere il nome del ragazzo.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Crossword - 26 Verticale.

Aveva sempre odiato le parole crociate.
Perché nonostante tutto l’impegno che ci mettesse, rimaneva sempre una parola che non riusciva a trovare, rimanevano sempre delle fottutissime caselle bianche, ma da quando frequentava più assiduamente quel parco, da quando si era fissato con quella bionda, aveva riscoperto il fascino dei cruciverba.


Quel parco era finito nel dimenticatoio di Doncaster dopo che, appena tre anni fa vi furono beccati dalla polizia tre ragazzi che spacciavano, ma a quanto pareva la bionda se ne infischiava degli spacciatori. Ora quello era il parco più tranquillo del paese, fuori da occhi indiscreti, da schiamazzi e da ogni potenziale seccatura.

Lei sedeva sempre sulla solita panchina, dietro i suoi ray-ban neri, sotto l’ombra di un cipresso, con le gambe incrociate, per appoggiarvi la rivista. La trovavi lì dalle tre del pomeriggio, fino a quando la sua camicia bianca diventava troppo leggera per poterla proteggere dall’aria pungente. La ragazza divorava velocemente ogni pagina della rivista enigmistica, ma quando una definizione le dava più problemi del solito, si fumava una sigaretta, per schiarirsi le idee. E Louis lo sapeva bene.
Nel giro di un mese, aveva comprato quattro riviste enigmistiche, le stesse che comprava la giovane, ma le sue rimanevano immacolate.


Questo era un pomeriggio come gli altri, in cui lui cercava inconsciamente di attirare l’attenzione della ragazza, poco più diciassettenne, tentando con scarsi risultati di portare a termine l’ultimo cruciverba della prima pagina della rivista. In poco più di dieci minuti Louis aveva scartato tutte le 31 definizioni, per completare finalmente l’unica che sapeva, la 26 verticale: può crearla l’amore.
-Dipendenza- sussurrò a bassa voce Louis, sillabando la parola, mentre si apprestava a scriverla nel suo cruciverba ancora in bianco. Era l’unica parola che era riuscito ad azzeccare, tra le tante che aspettavano di essere indovinate.

Seduta sulla panchina di rimpetto, sedeva lei, la diciassettenne. Stava mordicchiando la matita, fissando quello stupido cruciverba, che proprio non si voleva completare, eppure le mancava solo una definizione: la 26 verticale: può crearla l’amore.
Louis la stava fissando da un po’, immaginando che qualche casella le fosse rimasta ancora in bianco. Era solita non girare pagina finché non completava ogni singola parola di tutti i cruciverba. Così ancora una volta cercò di chiedere un indizio alle sue sigarette, astraendone una dal pacchetto. Se anche Louis avesse fumato una sigaretta per ogni parola che non sapeva, sarebbe già morto di tumore da un pezzo.
-Dipendenza- disse Louis sedendosi accanto alla giovane, che si apprestava ad accendere la prima sigaretta del pomeriggio.
-Come scusa?- chiese la giovane riponendo la sigaretta nel pacchetto.
-La 26 verticale, è dipendenza- disse il ragazzo, notando che l’unica casella rimasta bianca era proprio l’unica parola che lui aveva saputo indovinare.
-Credevo fosse delusione, ma poi ho notato che una casella rimaneva comunque in bianco.-disse la diciassettenne scrivendo la parola, per poi girare pagina.
-Grazie.-continuò la ragazza, scorrendo col dito sulla prima definizione del cruciverba a pagina due.
-Credi davvero che un “grazie” sia sufficiente per ringraziarmi?- chiese divertito il ragazzo, girandosi verso di lei con il busto.
-Era solo una parola..-rispose la giovane, già intenta a scrivere la seconda parola del nuovo cruciverba.
-No. Era quella parola. Era la parola che ti negava la soddisfazione di poter girare pagina.- infierì il giovane fissandola serio.
-Oh andiamo! Non ti aspetterai veramente che venga a letto con te, solo per una stupida parola, vero..-chiese ironica la giovane, cercando di sapere il nome del ragazzo.
-Uno orizzontale- la rimbeccò il giovane, notando la definizione del cruciverba, 1 orizzontale: Armstrong, il famoso trombettista.
-..Louis- continuò la ragazza ammiccando, dopo aver letto la definizione.
-Beh in effetti, non era esattamente quello che avevo in mente, ma intanto potresti cominciare col dirmi come ti chiami- tentò il ragazzo, reggendosi la testa con il braccio, appoggiato allo schienale della panchina.
La ragazza fece scivolare gli occhiali sulla testa, porgendo la mano al giovane
-Mathilde.- rispose semplicemente la bionda, scoprendo i suoi occhi azzurri.
Louis aveva sempre pensato che Lottie, sua sorella, avesse gli occhi azzurri più belli del mondo, si era perso molteplici volte in quelli di Niall, e avrebbe voluto poter vendere ad una somma spropositata gli smeraldi brillanti di Harry, ma nulla era paragonabile agli occhi della bionda. Erano persino diversi l’uno dall’altro. Aveva uno sguardo freddo, come il colore tendente al grigiastro dei suoi occhi, del resto, ma dentro quei due occhi Louis ci aveva visto una dolcezza infinita, magari nascosta, a causa di qualche delusione di troppo.
La ragazza estrasse una sigaretta dal pacchetto, e l’accese, portandosela alla bocca. Louis in quel momento avrebbe voluto essere in quel vortice che l’attirava così tanto alla sigaretta, avrebbe voluto essere la sua abitudine.

-Da quanto tempo fumi?-chiese il giovane subendo passivamente il fumo della ragazza.
-Da quando ne ho sentito bisogno- rispose vagamente la ragazza, riabbassandosi gli occhiali sul naso.
-No, non coprirli- le intimò il giovane, cercando di toglierle i ray-ban dagli occhi.
-E tu Louis, da quanto tempo sei un patito delle parole crociate?- chiese divertita la ragazza, infilando gli occhiali nello scollo della camicia.
-Da mai a dire la verità. Sono una frana con le parole crociate.-rispose il giovane mostrandole le pagine bianche e incomplete.
-Vedo..- insinuò la bionda.
-Puoi ripetere il mio nome, per piacere?-chiese timido, il ventenne, assottigliando lo sguardo.
-Louis. –ripeté la ragazza, facendo uscire del fumo dalla sua bocca, oltre che quelle cinque lettere. Il ragazzo amava tremendamente sentirsi chiamato dalla voce calda della giovane, che smorzava il suono acuto della i e rapiva ogni sibilo della s.
-So che ti sembrerò sfacciato, ma ti andrebbe di uscire con me, stasera?-chiese il giovane alla bionda, che chiuse di scatto la rivista.
-Sì, sembri sfacciato. E’ un invito?-chiese la ragazza mordendosi le labbra.
-Prendilo come vuoi, basta che accetti- rispose il giovane girandosi a fissare l’orizzonte, puntando i gomiti sullo schienale della panchina.
-In questo caso, lo prenderò come un consiglio. Dimmi dove e a che ora- asserì la giovane alzandosi, tenendo in mano il giornale.
-Adesso, subito.- rispose il giovane guardando a terra per poi posare i suoi occhi cristallini su quelli altrettanto magnetici della bionda.
-Ma sei proprio sicuro? Non sono di buona compagnia- tentò la ragazza allontanandosi dal giovane.
-Se avessi cercato compagnia, mi sarei comprato un cane. Io voglio te.- rispose fermamente il ventenne, trattenendola per il braccio.
-Ah, se è così.. Ma ti avverto, avresti fatto meglio comprarti un cane- continuò la ragazza camminando affianco al giovane.

I due cominciarono a camminare per i vicoli di Doncaster, anche in vicoli sconosciuti ad entrambi, poco raccomandabili, non frequentati, bui, non sapevano neanche dove fossero diretti, persero perfino l’orientamento, ma loro erano all’oscuro di tutto, troppo impegnati a perdersi uno negli occhi dell’altra.
-Io con te guarderei anche un film western.-affermò il giovane ridendo
-Non ti piacciono?-chiese divertita la bionda, sistemandosi la camicia.
-Affatto, ma visto che sei riuscita a farmi comprare ben quattro riviste enigmistiche in un mese, direi che potresti anche convincermi a guardare un film western- spiegò il ragazzo fissandola.
-Capisco. Comunque li odio anche io.- asserì la ragazza ridendo.
Il giovane spinto dal suo istinto, non seppe trattenersi, prese il viso della ragazza tra le mani, e dopo aver guardato in fondo agli occhi quasi trasparenti della bionda, prese a baciare le sue labbra soffici, sciogliendole lo chignon spettinato che le raccoglieva le morbide onde bionde. Le riviste caddero a terra, spaginandosi.
-Non qui- esordì la ragazza posando una mano sul petto del giovane, che la prese per mano, e con passo veloce, cercarono il primo hotel nei paraggi. Entrambi non potevano più aspettare.

Dopo aver preso la chiave della stanza, e aver raggiunto la suite, la bionda si mise infondo alla stanza, con le spalle rivolte al muro, aspettando che il giovane, una volta appeso il cartello “do not disturb” alla maniglia esterna della porta, le venisse incontro, fiondandosi sul suo collo morbido e profumato.
I due cominciarono a baciarsi freneticamente, il giovane percorreva la schiena della ragazza, provocandole dei piccoli brividi, mentre lei assaporava le labbra del ventenne, come se fosse l’ultima volta. Un secondo dopo si ritrovarono aggrovigliati nel letto, lasciando i vestiti sparsi per la camera.
Il ragazzo insinuava le sue dita in ogni millimetro quadrato del corpo della diciassettenne, che ora, aveva spostato la sua attenzione sui pettorali ben scolpiti del giovane. Quando il ragazzo entrò delicatamente in lei, la ragazza lasciò un leggero graffio sulla schiena del giovane, che prese a baciare sofficemente il seno della bionda. La ragazza poteva sentire il cuore del giovane battere all’impazzata, mentre i loro respiri si facevano via via sempre più difficili, e si intrecciavano. Dopo poco il giovane riversò il suo seme in lei, ma i due non si staccarono neanche per riprendere fiato. Avevano aspettato da troppo tempo questo momento. Forse inconsciamente.

Louis si era addormentato. La bionda si infilò la sua camicia bianca e si sdraiò prona, sulla propria pancia. Forse si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto, ma ormai era stata catturata dagli occhi limpidi di quel giovane sfrontato quanto basta, ma simpatico.
Per rilassarsi prese a completare ciò che era rimasto della sua rivista di parole crociate, aprendola dove era rimasta prima che le apparisse il giovane davanti agli occhi.
Dopo poco anche il ragazzo si svegliò, e avvolse dolcemente il suo braccio attorno alla vita della ragazza
-Vuoi essere mia?-chiese il giovane poggiando il naso sul collo della bionda.
-No. Voglio essere la tua 26 verticale.-rispose la ragazza baciandolo.


Salve a tutte !
Questa è la mia prima OS, quindi non picchiatemi se fa schifo.
Comunque spero vi piaccia, fatemi sapere, mi raccomando :D
A presto belle,


-Misery


  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: o donnell