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Autore: Kitsune911    25/06/2012    3 recensioni
David è stato drogato e pensa che gli altri membri della band lo vogliano uccidere. Ma cosa succederà quando verrà drogato di nuovo?
Dal primo capitolo: "Si guardò attorno con gli occhi sbarrati. Potevano attaccarlo alle spalle, doveva stare attento"
Terzo capitolo Hott Baguettes
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: David Desrosiers, Pierre Bouvier, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: L’ho scritta di notte… e si vede! XD

 

 

In a horror movie

 

Stanco. Questa era l’unica parola che avrebbe potuto descriverlo in quel momento. O anche esausto. E assonnato. E forse anche un po’ delirante. E anche strano, perché no?

Ecco, strano. Era decisamente strano che si sentisse così dopo un concerto. David dopo un concerto era allegro, felice, esaltato, saltellante, ancora pieno di energie, di certo non stanco, esausto, assonnato, delirante e strano.

Non capiva cosa fosse andato storto quella sera. Aveva suonato le solite canzoni, cantato le solite parti, sparato le solite cazzate. Come al solito si era infilato una mano nelle mutande in I’m just a kid e buttato nella folla in I’d do anything.

Dove aveva usato tutte le sue energie allora? Non aveva neanche giocato con Pierre    ;)

E poi, sbadigliando come un gatto, si ricordò della pastiglia che Chuck gli aveva cacciato giù a forza qualche ora prima.
Chuck! Lo aveva drogato! Era un piano malefico del batterista!

Lo aveva sentito che si lamentava del fatto che fosse sempre iperattivo e che non stesse zitto un secondo e poi… - David si immaginò una musichetta piena di suspence nella sua testa – TRAAACK! Gli aveva infilato una pasticca in bocca e lo aveva costretto a mandarla giù.
Si guardò attorno con gli occhi sbarrati. Potevano attaccarlo alle spalle, doveva stare attento.

Era già stato fortunato a sopravvivere all’attentato di Chuck.

Rotolando e strisciando per terra si avvicinò di soppiatto al salottino del bus, dov’era il resto della band. La porta scorrevole era chiusa. Sicuramente stavano tramando qualcosa contro di lui!
Delle risate! Pensavano a come si sarebbero divertiti ad ucciderlo…!
Chissà come aveva potuto convivere con quei tipi loschi senza accorgersi che lo volevano morto.

In realtà aveva sempre sospettato che Chuck e Seb lo odiassero, ma di Jeff e Pierre si fidava. Come avevano potuto fargli questo?
Era certo che avessero aderito tutti al piano malefico del batterista.

Continuava a sentire delle risate provenire da dietro la porta.

Lottando contro l’effetto della droga, la aprì leggermente per poter vedere dentro. D’un tratto si rese conto che anche i suoi nemici avrebbero potuto vederlo. Si alzò di scatto da terra e corse barcollando a spegnere la luce. Ora era al sicuro. Lui non riusciva più a vedersi, quindi era invisibile.

Si ributtò per terra e rotolò ancora verso la porta, urtando il tavolo con una gamba, il muro con un braccio e la testa contro la porta stessa.

Rimase incosciente per alcuni minuti.

Quando si risvegliò, i 4 serial killer erano ancora nelle stesse posizioni di prima, con gli occhi fissi sullo schermo della televisione. Guardavano un cartone animato.

Magari era da lì che traevano l’ispirazione per progettare la sua morte! Sì… quel bambino con la testa ovale era il loro capo…

Scrutò la faccia di Pierre. Doveva aspettarselo che prima o poi l’avrebbe tradito. E anche quello pelato… quel Jeff… non gli era mai piaciuto, in fondo…

Ormai David lottava per tenere gli occhi aperti. Si tirò uno schiaffo per tenersi sveglio. Il dolore alla guancia –oltre che alla gamba, al braccio e alla testa- lo avrebbe aiutato a restare concentrato.

Non poteva permettersi di dormire, o avrebbe rischiato di svegliarsi morto.

Spostò lo sguardo su Chuck, il più cattivo di tutti. Fingeva di guardare quel cartone, ma in realtà aspettava il momento opportuno per attaccarlo.

E quel Seb, poi… lui non aveva la faccia pericolosa, dopotutto…

Ma ad un certo punto guardò nella sua direzione.

David si buttò all’indietro, picchiando ancora la testa contro al pavimento.

Lo aveva visto?! Lo aveva visto !?!?! Doveva scappare!! Era arrivata la sua fine!

Si alzò in piedi con la testa che girava per l’effetto della droga –e delle botte che aveva picchiato-. Ricadde per terra.

Sentendosi come un topo in gabbia si riavvicinò alla porta e sbirciò dentro. Seb era ancora lì. Forse l’aveva scampata, per il momento.

Non sapeva più cosa fare, non capiva più niente.

Decise che non sarebbe scappato.

Se era giunto il suo momento, gli sarebbe andato incontro.

Si alzò, spalancò la porta ed entrò nella stanza, sotto gli occhi confusi degli altri 4, che si chiedevano cosa stesse facendo per fare tutto quel casino.

Barcollò fino al divano e si sedette accanto a Pierre, sperando che dopotutto il cantante gli volesse abbastanza bene da dargli una morte indolore.

Forse già la droga che aveva in circolo lo stava uccidendo, per questo si sentiva sempre più stanco…

Si strinse le ginocchia al petto e aspettò. Perché ci metteva tanto? Perché non lo finiva?

Dopo due minuti ancora respirava.

Scoppiò a piangere.

“David, cosa c’è, piccolo?”

Pierre aveva un tono preoccupato. Temeva forse che la droga non fosse abbastanza potente?

“Uccidetemi! Dai, sono stufo, tanto lo so che mi volete morto, facciamola finita e basta!”

Tutti si scambiarono sguardi esterrefatti.

Pierre gli sollevò il mento per guardarlo in faccia.

“E’ strafatto! Guardate che occhi!!”

In effetti le pupille di David erano così dilatate da nascondere l’iride.

“Oh, merda…”

“Che c’è Chuck?”

Il batterista aveva l’aria colpevole.

“Gli ho dato un Ritalin prima del concerto… volevo solo farlo calmare un po’…!”

“Uno intero? Ma sei pazzo? Deve prenderne un quarto ogni tre giorni, pezzo d’imbecille!! Me lo ammazzi così!!”

Pierre era fuori di sé. Il suo povero bassista stava vivendo in un film horror chissà da quanto, ormai.

Era terrorizzato, lo sentiva tremare accanto a se.

“Vieni Dave”

Lo sollevò quasi di peso per portarlo a letto.

“Dormi. Nessuno ti farà del male, te lo prometto.”

David si agitò.

“NO! No, Chuck vuole uccidermi! E anche Seb! Prima mi ha guardato, mi ha spaventato a morte! E anche Jeff! Vuole strapparmi tutti i capelli per farci una parrucca!! Mi sveglierò morto, vedrai!”

Pierre non sapeva se ridere o piangere. Non l’aveva mai visto così spaventato.

“Resto qua con te, ok? Ti proteggo io da quei cattivi…”

Si sdraiò accanto al più piccolo.

“Dormi, non aver paura…”

David finalmente si abbandonò all’effetto della “droga”.

Pierre era abbastanza convincente. D’altronde, se proprio doveva svegliarsi morto, era contento di passare la sua ultima notte accoccolato accanto a lui.

 

 

 

 

Un finale semi-Hott Baguettes proprio non poteva mancare, no?

E il bambino con la testa ovale è Stewie dei Griffin! XD

Il Ritalin è una medicina che si usa per curare l’ADD, non so né che effetti abbia né in che dosi vada presa, ma non sapevo in che altro modo drogare Dave… che uso sempre come cavia, tra l’altro! Povero…

Stavo quasi pensando ad un seguito, ma prima voglio sapere se vi è piaciuta questa, per cui… RECENSITE RECENSITE RECENSITE!!!

 

(E anche l’altra mia ff comico-idiota Zebra Painting se non l’avete ancora fatto u__u) 

  
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