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Autore: Erikuccia    26/06/2012    1 recensioni
Dopo la morte della sorella Jackson deve prendersi cura dei 5 nipoti. Tra mille peripezie, amici che arriveranno e quelli che lo abbandoneranno Jackson dovrà destreggiarsi alla meglio per riuscire a rappresentare la famiglia per i nipoti.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Kellan Lutz, Nikki Reed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5

POV JESSICA

 

LOS ANGELES

Aveva urlato. Lo zio Jack, la persona che ho sempre creduto essere il migliore dell'intera famiglia, mi aveva urlato contro. Non me lo sarei mai aspettato.

Corsi in camera mia e mi chiusi dentro. Mi lanciai sul letto e, per la prima volta dopo quella sera dell'incidente, scoppiai in un pianto disperato.

I miei genitori non c'erano più e ora anche la persona a cui mi sentivo più simile mi odiava. Questo era poco ma sicuro. Lo zio Jack non aveva avuto neanche un dubbio sul fatto di tenere me e i miei fratelli con se. Lui ci aveva accolto in casa sua e io mi ero davvero comportata da cafona. Anche i suoi amici avevano rinunciato a molto per noi e io come li ripagavo? Comportandomi da vera stronza. Se ci fosse stata mia madre non si sarebbe di certo fermata a una urlata come lo zio, una sberla me la sarei presa sicuramente.

Piansi ancora più forte al pensiero di aver deluso mia madre e mio padre. Per loro l'educazione è sempre stata importantissima e io invece di onorarli dimostrando di aver appreso i loro insegnamenti cosa facevo? Li deludevo.

E poi era la prima volta che zio Jack mi sgridava. Non era mai successo. Anche quando eravamo insieme a casa dei nonni e mamma mi proibiva qualcosa, lui era il primo a venirmi vicino e fare insieme a me quello che non avrei dovuto. Se i miei genitori mi sgridavano lui mi portava sempre a fare un giro e a trovare i suoi amici. Ora invece lui mi odiava, lo avevo deluso e non mi avrebbe più vista come una volta.

Non so per quanto tempo rimasi a piangere ma sta di fatto che mi addormentai.

Mi svegliai la sera quando qualcuno bussò alla porta.

-Jessica, ti va di scendere a mangiare?- mi domandò dolcemente Vanessa.

-No, no grazie.- risposi trattenendo a stento le lacrime.

-Stai bene?- chiese ancora.

-Si ma per favore vai via ora.-riuscii a dire prima di soffocare il pianto nel cuscino che abbracciavo.

Perchè si preoccupavano per me? Non lo meritavo. Avevo detto parole imperdonabili. Non avrei mai avuto il coraggio di guardare nuovamente in faccia uno di loro, Nikki in particolare.

Lei era stata gentilissima con me e io l'avevo insultata. Non so perchè lo avevo fatto ma purtroppo non potevo cancellare i miei gesti.

Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo e, solo dopo mezzanotte, ormai esausta, mi addormentai.

Mi sveglia dopo poche ore, le 6 per precisione. Ero riuscita a dormire, poco ma ci ero riuscita. Senza fare rumore uscii dalla stanza e andai in bagno. Aprii l'acqua e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi rossi e gonfi. Il viso pallido che faceva risaltare per bene le profonde occhiaie scure. Sospirai e aprendo il cassetto che avevano destinato a me insieme al sapone trovai un piccolo pacchettino. Lo aprii e, prima di guardare l'oggetto contenuto, lessi il bigliettino che lo accompagnava. "Stai tranquilla non ti odia nessuno. Questo correttore fa miracoli. Baci Vane". Le lacrime stavano tornando prepotenti nei miei occhi. Era il gesto più dolce che qualcuno avesse mai fatto per me. Ricacciai indietro le lacrime e aprii l'acqua della doccia. Il getto caldo unito al profumo dello shampoo e del bagnoschiuma riuscirono a farmi tornare in me. Quella doccia mi aveva fatto rinascere come se l'acqua avesse lavato via ogni traccia di risentimento, tristezza e prepotenza.

Mi asciugai e ancora avvolta nell'accappatoio tornai nella mia stanza dove mi vestii e usai quel correttore. Ora, apparte un leggero rossore agli occhi ero tornata in me. Scesi in cucina a causa della forte fame che avevo. Sperai, visto l'ora, di non trovare nessuno. Invece quando apparvi in cima alle scale trovai tutti in cucina che, al mio ingresso si girarono.

Vanessa mi sorrise, Kellan mi fece l'occhiolino mentre zio Jack e Nikki mi ignorarono.

-Zio Jack?- domandò Eric seduto sul divano.

-Dimmi!- rispose cupo.

-Cosa c'è da mangiare?- chiese mio fratello.

Non so cosa mi capitò ma anticipai mio zio che stava per rispondere.

-Si zio anche io ho fame. Cosa c'è da mangiare?- dissi scendendo le scale.

Mio zio era senza parole. Mi fissava esterrefatto e sollevato. Esattamente come Nikki.

-Jack allora?- esclamò Vanessa sorridendo dandogli una gomitata per risvegliarlo.

-Ah si certo mangiare! Allora cosa abbiamo in cucina? Che ne dite dei mega pancakes di zio Jack? Con nutella, fragole e panna montata?- propose lui.

-Si!- esclamò Eric.

-Perfetto- concordai.

Lo zio stava tirando fuori i primi ingredienti e il telefono cominciò a suonare.

-Rispondo io!- urlò mio fratello afferrando il cordless accanto al divano -C'è scritto 'agenzia affittacamere'....- concluse leggendo lo schermo del telefono.

-Chissà perchè chiamano qui...- disse Kellan.

-C'è gente che sbaglia numero in continuazione!- esclamò Nikki afferrando le fragole.

-Bhè qualcuno dovrà pur dirglielo!- dichiarò Eric accettando la chiamata -Pronto? ...Si si aspetti un momento...... Nikki, questo signore vuole parlare con te. Dice che li hai chiamati tu ieri mattina.- finì.

Nella stanza piombò il silenzio. Tutti gli occhi erano puntati su Nikki che non sapeva cosa fare.

Presi coraggio e afferrai il telefono dalle mani del mio fratellino.

-Per la verità- cominciai attirando gli sguardi su di me -Una persona che vive con lei adesso è stata davvero molto maleducata nei suoi confronti. Ma questa persona adesso è molto molto molto dispiaciuta e spera davvero che Nikki non abbia bisogno di un'altra sistemazione.- continuai e Nikki mi guardò scoppiando a ridere -Bhè grazie lo stesso!- conclusi riagganciando.

-Oh bhè....- disse Kellan ma lo ignorai e mi avvicinai a mio zio che mi stava fissando esterrefatto.

-Zio.... Io.... -

-Ssssssh.... Ho capito Jess! Ti voglio bene anche io!- esclamò abbracciandomi.

Sciogliemmo l'abbraccio e lui tornò alla preparazione della colazione.

-Allora.... si prospetta un week end davvero spettacolare!- disse Kellan.

-Già.... e io ho intenzione di andare a surfare un po'! Qualcuno si allega?- domandò Vanessa.

-IO!- urlò Eric iniziando a fingersi su una tavola da surf sul divano.

-Naaaaa.... niente spiaggia per me, c'è una rassegna speciale dei film di arti marziali! Se qualcuno è interessato....- disse Kellan.

-Che forte Jackie Chan!- gridò Monroe che fino ad ora era rimasto in silenzio.

-Si forte!- concordò Christopher saltando.

-Kung fu? Surf? Proprio quando ci sarà il più grande mercatino delle cianfrusaglie di tutto l'anno? Se Jessica ed io non torniamo entro domenica sera chiamate i marines!- esclamò Nikki prima di abbracciarmi e lasciarsi abbracciare.

Finalmente le cose cominciavano ad andare bene. Lo zio aveva ragione. Dovevo sforzarmi di accettare che ora quella sarebbe stata la mia nuova famiglia.

Abbracciai stretta Nikki mettendo tutto quello che non riuscivo a dire in quella stretta.

Lo zio ci guardava sorridendo, le cose cominciavano a migliorare.







ringrazio tutti quelli che leggono!
siete i migliori!
  
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