La ragazzina camminava lentamente in mezzo
alle rovine del vecchio castello, la pioggia che le appiccicava i capelli al
viso, le scarpe che venivano risucchiate nel terreno fangoso ad ogni passo.
Anche se era notte, il castello non era
silenzioso: le anime delle persone morte dentro Harrenhal
urlavano attraverso le pareti di roccia fusa. E di notte il castello era suo.
“La ragazzina non può fare bungee
jumping di notte”.
La ragazzina fece un balzo di un metro, come i
gatti che inseguiva ad Approdo del re. Si voltò, uno sguardo omicida.
Jaqen scoppiò a ridere, e lei mise il broncio. L’aveva
beccata. Per stanotte niente salto con l’elastico dalla torre bruciata.