Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Cloe87    27/06/2012    5 recensioni
E se quelli che all’inizio erano sembrati degli Angeli salvatori si rivelassero invece dei diavoletti tentatori?
Beh… Atena potrebbe finire a ballare sul cubo e Poseidone a chiedere consulenza su come rimorchiare le ragazze…
Tra dubbi, ripensamenti, oscuri presagi di una guerra imminente e sfiancanti allenamenti per recuperare le lacune, gli Emissari si ritroveranno ad architettare uno strampalato piano per far capire a tutti che essere uomini è meglio che essere dei, soprattutto se si è dei ricchi ereditieri con patrimoni da far impallidire chiunque … in nome del Cosmo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Che il Cosmo sia con noi'
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La storia non è scritta a scopo di lucro e i personaggi sono di proprietà di Masami Kurumada, tranne quelli nuovi che sono di mia  invenzione.

 


Per la comprensione del racconto è consigliabile la lettura di “Che il Cosmo sia con noi: il Grande Tempio” di cui è la naturale continuazione.

 

 

 

GIÙ DAL LETTO DORMIGLIONA!

Atena è viva e va rimessa in riga!

 

Buio. Solo buio e rumori vaghi e incomprensibili, che si susseguivano nell’oscurità, mi circondavano, quando un’odiosa voce metallica rimbombò nella mia testa con l’effetto di un martello pneumatico.

Ehi, sveglia dormigliona! Non ti sembra di prendertela fin troppo comoda? Su, non è il momento di poltrire, quindi alzati e muovi le chiappe, il lavoro è appena cominciato! Atena è viva e va rimessa in riga!

Mi ridestai dalla mia incoscienza di soprassalto, mentre iniziai a sentire un tremendo dolore alle tempie e percepire che i muscoli del mio corpo erano completamente in sciopero.

“Ti sembra questo il modo di darmi la sveglia, razza di ectoplasma cosmico? Vuoi forse farmi scoppiare la testa?” Risposi quindi mentalmente al Custode, riaprendo lentamente gli occhi, notando di avere la vista offuscata.

«Seiya, quante volte ti avrò detto di non urlarle in quel modo!» disse una voce femminile.

«Ma ho sentito dire che le persone in coma possono sentire quello che viene detto loro!» rispose il giapponese.

«Questo però non ti autorizza a rompere i timpani ai presenti sbraitando a squarciagola!» esclamò a sua volta una voce maschile e io mi ritrovai ad osservare due occhi scuri che, man mano che la vista si faceva più nitida, riconobbi essere quelli del gold saint della Seconda Casa.

«Al... Aldebran del Toro?» Chiesi in un filo di voce.

«Sì, ben risvegliata Esorcista... comunque mi chiamo Aldebaran, non Aldebran!» mi disse il ragazzone sorridendomi, mentre io gemetti di dolore per via di un abbraccio un po’ troppo espansivo:

«ARIANNA! Mi hai fatto prendere un colpo! Non sai quanto mi hai fatto preoccupare in questi giorni!»

«Se... Seiya... non..»

«Non era il caso, lo so, lo so, sei sempre così modesta!» disse quindi il saint di Pegaso, stringendomi ancora più forte, facendomi mancare l’aria:

«Seiya, io credo che Arianna stia cercando di dirti di non soffocarla e di non urlare» disse quindi la voce femminile e io mi ritrovai ad osservare un’inespressiva maschera d’argento.

«Tu dici?» chiese quindi il giapponese rivolto alla sua insegnante, mentre io annaspavo per respirare. Seiya notando quindi finalmente il mio colorito tendente al blu mollò la presa e io inspirai a pieni polmoni:

«Grazie Marin, non ce la facevo più!» dissi, facendo un lungo sospiro; me l’ero vista un filino brutta!

«Come ti senti?» mi chiese quindi Aldebaran.

«Uno schifo. Ho un mal di testa cane e i muscoli del corpo che sono tutto un dolore, ma cosa è successo e dove mi trovo? L’unica cosa che mi ricordo è di essermi scontrata con Arles al Tredicesimo Tempio, mentre Seiya si occupava di salvare Saori e poi il nulla» risposi.

«Per via dei danni riportati durante lo scontro sei finita in coma e ora ti trovi ospite nella Seconda Casa. Io, Marin e Aldebaran ci siamo presi cura di te, mentre eri incosciente» disse Seiya, mentre io iniziavo a focalizzare alcuni flash dello scontro.

«Saori, giusto, come sta?» dissi.

«Bene, sono riuscito a fare ciò che mi aveva detto il vero io del Grande Sacerdote e a salvarle la vita» disse Seiya.

«Ed è stata una fortuna anche per te, Arianna. Senza l’intervento di Atena non credo saresti qui» disse il Saint del Toro.

«Già. Una volta scampato il pericolo, la dea ha risalito anche lei le 12 case e, arrivata al Tredicesimo Tempio, ti ha trovato più morta che viva, tra le braccia di Seiya. Se non fosse intervenuta con il suo cosmo per risanare il grosso dei danni provocati da Arles al tuo cervello, ora staremmo portando fiori alla tua tomba» mi disse quindi Marin.

“Salvata da quella ragazzina vestita da meringa. Chi l’avrebbe mai detto. Il mondo gira all’incontrario” dissi tra me sorridendo e tirando un sospiro di sollievo nel sapere che quella cocciuta combina guai stesse bene, per poi chiedere:

«Saga? Dov’è Saga?»

«Io vado ad avvisare la Grande Atena del tuo risveglio» disse la rossa, per poi lasciare rapida la stanza.

«Dovresti essere affamata. Ti porto subito qualcosa da mettere sotto i denti» disse il Saint del Toro, mentre Seiya disse:

«Non saprei dirti di preciso dove l’hanno portato, ma so che è tenuto d’occhio a vista da Shaka in attesa del giudizio di Saori»

«Hanno paura che tenti la fuga?» chiesi.

«No, ma diversi saint sarebbero ben contenti di fargli la festa. Senza contare che ha tentato il suicidio subito dopo aver riportato sotto controllo il suo lato oscuro. Quindi c’è il timore che ci riprovi» rispose quindi il giapponese, prima che il Saint del Toro potesse fermarlo.

«Cosa ha tentato di fare quel disgraziato?» mi ritrovai quindi io ad esclamre tra l’incredulo e l’irato. Non potevo crederci. Non volevo crederci! Non dopo tutto quello che avevamo fatto per salvarlo!

«Devo vederlo, portatemi da lui!» dissi quindi liberandomi dalle coperte, mettendomi in piedi. Venni colta però da un capogiro e le mie gambe non ressero. Sarei così caduta rovinosamente a terra se non fosse stato per il Gold Saint del Toro, che mi afferrò appena in tempo e mi rimise a letto.

«Stupido ragazzino, perché non pensi mai prima di parlare? Nel suo stato agitarsi in questo modo non le fa bene! Avevi sentito anche tu il medico o no? Assoluta tranquillità e riposo! Questa donna ha subito un collasso fisico e un trauma cerebrale!» Disse alterato Aldebaran rivolto a Seiya, che si strinse nelle spalle:

«Sinceramente non capisco cos’abbia detto di male!».

Aldebaran emise un lungo respiro rassegnato: «Possibile che non ti sia passato per il cervello che essendo legata sentimentalmente a Saga, il fatto di sapere una cosa del genere, le provochi ansia e timore per la sua incolumità?» cosa a cui rispose il silenzio di Seiya, mentre il Gold si passò una mano sulla faccia.

«Come non detto. Lasciamo perdere. Intanto con te è fiato sprecato. Quindi vai in cucina, dovrebbe esserci già qualcosa di pronto. Basta scaldarlo.»

«Ma...» ribatté Seiya.

«Muoviti e senza ma!» disse di conseguenza severo e senza margine di replica il Toro e Seiya, anche se sbuffando, obbedì.

Aldebaran quindi si rivolse a me: «Ascoltami bene Arianna, nelle tue condizioni non puoi permetterti colpi di testa, mi sembra l’abbi notato. Quindi cerca di calmarti e di pensare per ora solo a rimetterti in forze. Intesi? Per quanto riguarda Saga, con Shaka è in una botte di ferro. Non gli sarà permesso di farsi del male e nemmeno che qualcuno gli si avvicini. Di conseguenza non è il caso di allarmarsi. Quando strarai meglio ti prometto che ti porterò da lui.» mi disse Aldebaran ed io annuii, anche se sinceramente il sentimento che provavo nei confronti del saint di Gemini, più che preoccupazione, era rabbia. Ero infatti abbastanza incazzata con mister zazzera blu, ma d’altronde Aldebaran, come gli altri, non poteva sapere gli ultimi risvolti della mai vita sentimentale.

 

Nei giorni seguenti ebbi così modo di conoscere meglio il saint del Toro. Nonostante il cipiglio spesso crucciato, era un ragazzo veramente splendido. Giudizioso, alla mano, simpatico, comprensivo e ligio al dovere. Anche troppo. Infatti con lui era praticamente impossibile riuscire ad eludere le prescrizioni del medico, in quanto me le faceva seguire alla lettera e con una certa severità. Poco da dire su Aldebaran: era una di quelle persone tranquille e affabili, ma che quando alzavano la voce era meglio tacere e obbedire, soprattutto quando si trattava degli esercizi di riabilitazione. Tolto questo, passare il tempo in sua compagnia era piacevole e facemmo presto amicizia. A tenermi compagnia c’era inoltre Seiya e nei giorni successivi al mio risveglio ricevetti le visite degli altri bronze (escluso Shiryu, anche lui inchiodato a letto), di Aioria del Leone, di Mu dell’Ariete e di Saori.

Delle ragazze ebbi modo di vedere Sayuko e Morgana.

La Medium non aveva infatti riportato nemmeno un graffio contro Death Mask. A vedersela brutta era stato infatti il suddetto saint, che, dopo il faccia a faccia con l’ira delle sue vittime, si era ritrovato a scontare una sorta di arresti domiciliari nella casa del Cancro con relativo piano riabilitativo; il tutto impostogli da Morgana.

Anche la Veggente non se l’era cavata male. Una puntura di antidoto contro i veleni, un paio di giorni di riposo tra le cure di Shun e le coccole del saint dei Pesci (di cui la giapponese si stava prendendo un bella cotta), e si era ripresa alla grande. Anche troppo, in quanto aveva iniziato a ripetermi fino alla nausea quanto Afrodite fosse figo e quanto avesse buon gusto (va beh, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace). Poco da dire, quei due, una volta appianate e risolte le controversie con la salita delle 12 Case di Saori, si erano proprio trovati: due dannati esteti con la fissa della perfezione!

Ad Alexis e soprattutto a Katy, invece non era andata altrettanto bene.

La Sensitiva aveva infatti subito un’ingente perdita di sangue per mano di Shura del Capricorno, che le aveva quasi tranciato una gamba, ed era quindi anche lei stata salvata per il rotto della cuffia, insieme al Dragone, da Saori. Di Alexis e Shiryu si era quindi preso carico lo stesso Capricorno, in segno di ammenda.

La Guaritrice aveva invece accusato una brutta broncopolmonite come conseguenza di essere stata surgelata da Camus dell’Acquario (e sì, il cosmo positivo potrà anche curare le ferite, ma con virus e batteri non c’è nulla da fare!) ed era quindi inchiodata a letto nell’undicesima casa. Accaduto che aveva acceso un profondo astio in Hyoga (che se l’era cavata anche lui con un paio di settimane di riposo ed un antidoto contro i veleni) nei confronti del maestro.

Ikki si era invece ripreso completamente grazie a Shaka, mentre Eva si stava avviando alla normalità grazie alle cure di Mu, ma purtroppo non aveva ancora recuperato completamente tutti i cinque sensi.

Aveva infatti ancora problemi con la vista, fatto che la costringeva a muoversi sotto braccio al saint dell’Ariete, cosa che aveva messo in circolo diversi pettegolezzi sui due (bisognava infatti dire che al Grande Tempio il taglia e cuci era il passatempo più diffuso).

«Certo che siete proprio carini assieme... anche se devo dire che il rosso dei capelli di Eva non si intona con il lilla dei capelli di Mu!» disse infatti Sayuko ai due, mentre entravano, insieme a Kiki, nella mia stanza, durante i rigidi orari di visita fissati dal saint del Toro.

«Già, a quando le nozze? Guarda che voglio essere io il vostro testimone!» rise Aldebaran.

«Lo sai che stai diventando noioso con questa storia? Almeno cambia battuta, ormai la so a memoria.» rispose in tono Mu al collega, mentre Eva salutava Sayuko scambiandola per Shiryu.

«Ehm... ok che abbiamo all’incirca lo stesso colore e lunghezza di capelli, ma io sono molto più carina! E poi avete visto che manicure mi ha fatto Afro?» esclamò la giapponese, sfoggiando con orgoglio le sue unghie smaltate di rosso e decorate con roselline bianche di un kitsch pazzesco.

«Oh, beh, questo è niente! Pensa che Eva è riuscita a scambiare Shaka per Katy, sempre per i capelli.» rise Kiki.

«Ma dai?» esclamai io.

«Già, ma non sarebbe stato nulla di grave se non fosse che l’ho abbracciato felice di vedere che stava bene» disse però Eva.

«Avrei voluto esserci per vedere la faccia del biondino della Vergine!» esclamai quindi io divertita, immaginandomi la scena.

«Al dire il vero non ha dato molte soddisfazioni. Infatti non ha fatto una piega. Quello ha la gamma di espressioni di un ornitorinco impagliato... ahia!» esclamò Kiki, che nel frattempo si era preso uno scappellotto dal maestro.

«Kiki, non si parla male degli altri.» disse severo l’Ariete.

«Ma è vero...» brontolò il bimbo massaggiandosi la nuca, mentre Aldebaran si atteggiò da filosofo per uscire con la massima: «I bambini.. la bocca della verità!» cosa che ci fece scoppiare tutti a ridere.

 

AVVISO

 

I capitoli non saranno più postati regolarmente per avere il tempo di curarli con la dovuta calma.

Chiedo quindi scusa anticipatamente per il disguido.

Cloe87

 

 

  
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