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Autore: Barn Owl    27/06/2012    1 recensioni
Volle trovare quel sentiero segreto che porta alla conquista di un singolo attimo di ardore oltre un mondo sconosciuto, che aspetta lui, pellegrino, ormai lontano dalla sua terra natia...
Ulyssēs / Ὀδυσσεύς
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ulisse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh let the sun beat down upon my face, stars to fill my dream
I am a traveller of both time and space, to be where I have been...

 

Cercando di evadere attraverso le strette e fredde sbarre delle illusioni, giunse in terre sconosciute.

Vide e apprese l’arte del giudizio, muovendo distrattamente i primi passi verso la  calda  mano tesa dell’esperienza.

 

Una mente errante accompagna l’animo selvaggio tra gli impalpabili granelli del tempo, disperdendosi, tra le sue sensazioni e timori più grandi, come il Sole sulle verdi terre benedette.

 

Volle vedere, dove cantano le sirene circondate dai cremisi campi di corallo;

Sentire la calda luce del sole abbracciarlo, la brezza marina sfiorare il suo profilo, e il lontano orizzonte attenderlo, come un cuore gentile brama la purezza.

 

Volle trovare quel sentiero segreto che porta alla conquista di un singolo attimo di ardore oltre un mondo sconosciuto, che aspetta lui, pellegrino, ormai lontano dalla sua terra natia.

Come un vagabondo, rivendica il desiderio di un luogo da poter chiamare casa, alle porte del mare. Il viaggio lo trattiene, portandolo lontano, proseguendo vie da volontà altrui segnate, non un cuore sincero come guida, ma un orecchio pronto al richiamo.

 

Non vi è alcuna compassione, né alcuna eternità per l’anima bambina dell’uomo sognante.

Notte dopo notte, l’uomo dagli occhi coperti di sabbia, continua ad ammirare l’alto zodiaco, sussurrando storie di desideri e di silenziosi sospiri.

Mentre la mente erra lungo il suo viaggio, oltre il sensibile, attende; affinché il volubile fato gli riveli il suo futuro.

 

Oh, father of the four winds, fill my sails, across the sea of years
With no provision but an open face, along the straits of fear...

 

 

L’orizzonte perduto, attraversa l’immenso mare degli anni, lasciando nei viaggiatori dello spazio e del tempo l’eco della selvaggia natura.

Colui  che credeva di conoscere tutte le risposte, ora si specchia nel  pallido riflesso della vita compiuta, e a mani legate sul timone, sente scendere sul corpo arrossato, i residui della  pesante maschera  portata un’intera vita.

 

Scruta quella terra desolata, gli occhi si chiudono, un sorriso viene accennato, mentre una lacrima salata tocca il suolo dell’imbarcazione;

La sacra dimora viene riconosciuta, la strada proseguita ed il viaggio intrapreso senza alcun rimpianto.

In lui l’eterna voglia di viaggiare nel tempo che sa, mai trascorso invano.

 

 

 

Angolo autrice:

Come avrete ben notato, questa mia espressione è dedicata all’ “uomo dal multiforme ingegno” o meglio conosciuto come Ulisse o Odisseo

 

Ammiro questo personaggio tanto divino, quanto umano, per la sua definita personalità, le cui virtù e i difetti diventano qualcosa da cui apprendere sempre, capace di relazionarsi  modernamente con vita  di tutti noi.

 

Una ricerca continua di valori è ciò che segna il viaggio di Ulisse, e tutto ciò che di umano è rappresentato, viene esaltato con  diretta semplicità, pur mantenendo la solennità del personaggio.

Un altro fatto che amo è il modo in cui Ulisse è stato visto nel corso della storia della letteratura come Dante Alighieri ( Divina Commedia XXVI inferno) Pascoli, Saba, e tanti altri. Un personaggio con una forte personalità, capace di immaginare e guardare oltre la linea dell’orizzonte, mettendo a rischio anche la propria vita.

 

Con queste poche parole chiudo, a voi il giudizio finale!  

 


 

La canzone qui proposta è Kashmir dei Led Zeppelin, presente nell'album Physical Graffiti  del 1975.

 

Traduzione testo 1: Oh, lascia che il Sole batta sul mio viso, e che le stelle che riempiano i miei sogni.

Sono un viaggiatore sia del tempo sia dello spazio,per essere dove sono stato.

 

Traduzione testo 2: Oh, Padre dei quattro venti, riempi le mie vele,attraversa i mari degli anni.

Senza provviste, ma alla ventura, per solcare gli stretti della paura.

  
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