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Autore: Elettra28    27/06/2012    19 recensioni
Prese un grande respiro prima di suonare il campanello di quella casa che le sembrò immensa, con un grande giardino, sembrava una di quelle case delle bambole con il quale giocava da piccola....
FF Brittana
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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New York 3 anni dopo…..

 “Salve, mi servirebbe qualcosa per farmi perdonare” Brittany entrò in uno dei tanti negozi di un centro commerciale, rivolgendosi imbarazzata alla cassiera
“oh… per farsi perdonare? Un po’ generica come cosa” la guardò stranita l’altra
“ha ragione… allora, devo farmi perdonare una cosa che ho fatto a questa persona, che però ancora non sà niente, ma voglio darle il regalo, prima che lo sappia, così addolcisco la pillola e, quando glielo dirò, mi perdonerà più facilmente”
La donna davanti a lei, la guardò ancora più perplessa, facendo qualche secondo di silenzio ed elaborando mentalmente le parole di Brittany che, con le mani in tasca, saltellava sul posto eccitata

“ok… ricominciamo… faccio io le domande. Và bene?” la bionda annuì “uomo o donna?” chiese poi
“donna” rispose subito
“accidenti, è più difficile accontentare una donna…” disse la cassiera, mentre iniziò a girare per il negozio
“ma lei è fortunata, perché qui abbiamo di tutto! Non c’è niente che lei pensi e che qui non abbiamo” continuò, mentre Brittany si guardava in giro, estasiata dalla grandezza di quel posto e dalla vastità della merce esposta.

Molti piani dopo e soprattutto molte ore dopo, quando la cassiera ormai era stremata, Brittany lanciò un urlo
“eccolo! Trovato!!!!” indicando lo scaffale
L’altra si aprì in un sorriso di sollievo, ma spalancò gli occhi, vedendo in che direzione puntava il dito della sua cliente
“che cosa????” esclamò, mentre l’altra annuiva felice.
“si si, è proprio quello che stavo cercando”
 

*****

Santana scese dall’aereo con un’adrenalina in corpo che nemmeno il fusorario ed il jet lag, avrebbero potuto fermare. Non vedeva la sua Brittany da un mese, non era mai successo che rimanessero così a lungo separate e, la mora, si era ripromessa che non sarebbe successo mai più. Aveva accettato di fare quel corso di un mese post laurea a Parigi, perché le avrebbe dato più accrediti nel suo curriculum, ma non avrebbe sicuramente fatto la fine del padre, dove erano più i giorni che passava fuori casa, che con la sua famiglia.

Si diresse a grandi falcate verso l’uscita dei voli internazionali, nonostante si trascinasse dietro una valigia pesantissima, come si aprì la porta scorrevole dell’uscita, la vide li, davanti a lei, con le braccia incrociate che quasi saltellava sul posto, nel suo tipico atteggiamento di ansia per qualcosa. Sorrise e, nell’istante in cui Brittany si accorse della sua presenza ed i loro sguardi si incatenarono, iniziò ad avere gli occhi lucidi.
Brittany corse verso la sua direzione ed, in un lampo, era già stretta a lei, ad inebriarsi del suo odore ed a sentire quella stretta familiare, che avrebbe riconosciuto trà mille.

“Amore mio” si ritrovò a dire Santana, con il viso che affondava trà i biondi capelli della sua ragazza.
Brittany chiuse gli occhi fortissimo, per evitare di piangere e si scostò appena per guardarla in viso ed assicurarsi che fosse tutto vero, che in quel momento, Santana era li e la stava abbracciando. Le spostò una ciocca di capelli che le copriva il viso, per osservarlo meglio e disse con dolcezza
“bentornata” per poi baciarla lievemente
Santana, dopo il bacio, la strinse di nuovo, impazzendo di felicità.
 
 
Arrivarono alla macchina e la mora disse
“guido io?” sapendo che l’altra non amava tanto farlo
“assolutamente no! Sei stanchissima, guido io” le rispose dolcemente, prendendole la valigia e sistemandola nel bagagliaio
Salirono sul Suv di Brittany e, un po’ per i vetri scuri, un po’ perché non reggevano più, si buttarono quasi in sincrono, una sulle labbra dell’altra, per un bacio meno casto e più appassionato. Sentire di nuovo quelle sensazioni, le loro labbra morbide che si toccavano e le loro lingue che si incontravano, le fecero gemere insieme di desiderio
“Dio San…. quanto mi sei mancata” pronunciò Brittany, con ancora le  labbra che sfioravano le sue e le mani che accarezzavano il suo viso
“anche tu” rispose l’altra, ancora presa da quel momento.
 
Dopo vari minuti di coccole, Brittany si decise a mettere in moto, diretta verso casa. Santana la guardò fiera, guidare sicura nelle strade di New York, ricordava benissimo il giorno che avevano deciso di prendere di petto il trauma di Brittany, che riguardava la guida. Da quel giorno, la bionda era riuscita a fare piccoli passi, fino al traguardo di prendere la macchina e guidare da sola.

Tuttavia, notava che, in quel momento, c’era un po’ di tensione, ad ogni semaforo la bionda la guardava con un sorriso teso, la conosceva bene ormai e capiva quando c’era qualcosa che la preoccupava.
“tutto bene Britt?” chiese
“si…. Si si tutto bene, sono felice che tu sia qui” rispose, e quella risposta preoccupò ancora di più la mora
Arrivate a casa, Brittany parcheggiò nel vialetto e Santana esclamò
“aaaahhhhh non vedo l’ora di fare una doccia nel mio bagno, non ti stò a descrivere il bagno dei francesi e la loro pulizia” disse, pronta a scendere dalla macchina
“Aspetta!” Brittany la bloccò, tenendole saldamente un polso. Santana la guardò perplessa
“che succede?” chiese poi
“ti… ti ho preso un regalo” disse, per poi sporgersi verso il sedile di dietro e prendere un pacco
“oh… amore non dovevi… perché mi hai preso un regalo?” disse sorpresa, osservando la scatola
“bè… perché tu me ne hai portati tanti da Parigi e quindi…. Ecco volevo fartene almeno uno io…” abbozzò, grattandosi la testa
“oooohhhh Britt” rispose, per poi avvicinarsi e stamparle un tenero bacio sulle labbra “grazie” continuò vedendo che però, il sorriso di Brittany, era sempre più teso “lo apriamo a casa?” disse, facendo per aprire la portiera della macchina, quando la bionda di nuovo la fermò, esclamando un secco. “No!” che questa volta spaventò l’altra
“aprilo qui per favore amore…” chiese
“o…ok…” rispose, iniziando a scartarlo e sempre più perplessa
La mora scartò il regalo ed esclamò incredula “dei pattini?”  guardandola, mentre annuiva felice
“è uno scherzo Britt?” 
“no… perché non sei contenta?” chiese delusa
“si… cioè è un regalo originale…. Voglio dire…. “ si fermò, fece un bel respiro e disse poi “perché proprio dei pattini?” mentre Brittany si stava preparando a dare una risposta, sentì abbaiare fuori dalla macchina, vide che la sua ragazza sobbalzò e sbiancò
“i Johnson hanno preso un cane?” chiese Santana, vedendo che Brittany scuoteva la testa velocemente
“San… prometti di non arrabbiarti” disse arrendendosi la bionda
“Britt, mi stai preoccupando…. Non ci capisco niente…. Perché mi hai regalato dei pattini se sai perfettamente che il pattinaggio non è esattamente il mio sport preferito?”
“perché ti serviranno con lui… ci facciamo grandi passeggiate a Central Park, io con i pattini e lui che mi corre dietro” disse, provando a far prevalere l’entusiasmo alla paura
“Brittany, lui chi????”

La bionda si decise a scendere dalla macchina e così fece anche Santana. Le prese la mano e, mentre si avviavano verso l’ingresso di casa loro, la mora sentì di nuovo abbaiare. Le prese un colpo, sentendo che veniva proprio dal loro giardino ed iniziò a capire, anche se si convinse dentro di sé, che si stava sbagliando sicuramente, Brittany non avrebbe mai fatto una cosa del genere, senza parlarne prima con lei, Brittany non avrebbe mai preso un…

“un cane Brittany? Stai scherzando vero????” disse, nel momento in cui la bionda aprì il cancello e spuntò fuori un cucciolo, tutto scodinzolante che metteva le sue zampe sopra le gambe della sua ragazza
“si! Non è bellissimo amore?” disse, mentre giocava e si faceva leccare da lui
“no! È un cane! Un cane!!!!” quasi urlò, mentre guardava quella scena “ti prego, dimmi che non è nostro e qualcuno te l’ha lasciato per qualche giorno”
Brittany sollevò lo sguardo verso di lei, facendole il più splendente dei sorrisi e rispondendo
“è nostro! Si chiama Prince! Non è meraviglioso?”
“non ci credo! Tutto questo è assurdo” disse, dirigendosi a passo svelto verso l’entrata dell’appartamento per poi essere bloccata dalla ragazza, che aveva in braccio il cucciolo e glielo avvicinò
“guardalo…. Guarda questo musetto… non è adorabile amore?” affermò mentre il cane, trà le braccia di Brittany ,la guardava scodinzolando e con la lingua a penzoloni
A Santana scappò un lieve sorriso, ma poi si riprese, ricordandosi dello sgarro che le aveva fatto Brittany e riprese a camminare esclamando: “No!”
Brittany lasciò a terra Prince e la rincorse di nuovo
“ha già imparato a fare i bisogni fuori, in questo mese ha fatto tanti progressi, è diventato bravissimo e non piange o abbaia più, l’ho addestrato per bene sai?” camminò all’indietro davanti a lei
“ah si? Vedo che ti sei data da fare in mia assenza, ti devo essere proprio mancata eh?”
“ma non capisci? È proprio perché mi mancavi così tanto, che ho dovuto prendere lui” disse lasciandola andare avanti e notando che si fermò, dopo aver sentito quella frase
“Britt, perché non me ne hai parlato? Perché non mi hai detto che volevi prendere un cane?” si girò un po’ più tranquilla verso di lei
“sarebbe cambiato qualcosa? Mi avresti detto di si?”
“certo che no!” rispose con fare ovvio “lo sai che non…. Insomma non sono amante degli animali!”
“lo sò, ma lo amerai vedrai, e poi mi sentivo sola… allora Mike e Tina mi hanno convinto a farlo!” con un broncio adorabile
“ah bè… ricordami di ringraziare anche loro, quando li vedrò”sorrise, vedendo lo sguardo dell’altra
“Britt è un impegno non indifferente, come faremo quando dovremo tornare a Lima nei week end?” le chiese, avvicinandosi e cingendole la vita, arrendendosi a quegli occhi azzurri, che le erano mancati tanto
“lo porteremo con noi e, se proprio non possiamo, Mike e Tina si sono offerti di tenerlo lui e, se loro non possono, Becky non vede l’ora di passare ancora un po’ di tempo con Prince” disse sorridendo, intuendo la reazione della mora
“che cosa? mi stai dicendo che tutti sapevano di questo essere, tranne me? Anche mia sorella lo sapeva e non mi ha detto niente?” chiese incredula, mentre Brittany annuiva divertita
“è stata bravissima a tenere il segreto, sono fiera di lei” disse, per poi sfregare il suo naso con quello di Santana
“non ci posso credere! Tutto il mondo contro di me!” sorrise divertita

“ti prego amore, teniamolo, vedrai che ti piacerà e poi è da un mese che stà qui, si è già affezionato, non possiamo abbandonarlo in qualche canile” pronunciò con gli occhi da cerbiatto
Santana rimase in silenzio per qualche secondo, cercando di controbattere a quella richiesta, ma non riuscì a dire nient’altro che:
“Brittany Susan Pierce, sei una stronza approfittatrice, saresti capace di convincermi anche ad uccidere qualcuno per te, con quegli occhi”
La bionda fece un salto di gioia, per poi abbracciarla
“ti amo tanto San!” e baciandola
“se se… solo per queste cose…” esclamò, per poi girarsi ed ammiccando dire
“io vado in doccia….”  Si tolse la maglia “tu che fai?” chiese infine, con lo sguardo pieno di desiderio
Brittany sorrise maliziosa per poi dire “arrivoooooooooo” e seguirla
 
****
 
La mora era finalmente rilassata sul suo posto preferito della loro casa, il divano grande, spazioso e comodo che, lei stessa, aveva scelto e che adorava. Sgranocchiava dei pop corn e faceva zapping alla tv, mentre aspettava che Brittany finisse di sistemare la cucina, dopo averle preparato una cena buonissima, con tutti i suoi piatti preferiti. Ad un certo punto, smise di fare qualsiasi movimento, respirando a stento

“Britt… è salito sul divano e mi stà guardando e muove velocemente la coda!” urlò, senza distogliere lo sguardo dal cucciolo che la guardava felice
“dagli un po’ di pop corn!” urlò l’altra da dentro, mentre sorrideva divertita
“che cosa???” chiese incredula, stringendo di più il vassoio verso il suo petto, in segno di protezione
“dagli un po’ di pop corn e vedrai che andrà via” ripetè Brittany

“non esiste bestia, i pop corn sono i miei… tu… dovresti mangiare quelle cose fatte apposta per te, nelle scatolette o quelle crocchette che puzzano! I cani non mangiano pop corn” disse, guardandolo con sfida, mentre il cane continuava imperterrito a scodinzolare
“senti… se vogliamo fare una convivenza pacifica, devi imparare a rispettare il mio spazio, ok? Questo è il mio divano, quella è la tua cuccia” disse indicando una cesta con un cuscino “quindi divano no! Cuccia si! Capisci?” muovendo l’indice. Il cucciolo, pensando che volesse giocare, si avvicinò a lei e le leccò il dito
“oh… ora dovrò lavarmi le mani, accidenti!” esclamò, per poi non riuscire più a fermarlo, perché il cane si avvicinò a lei, iniziando a leccarle la faccia “stà fermo brutto cagnaccio!” lo spinse via, cercando di non farsi sentire da Brittany

Prince iniziò a piangere sonoramente, la mora s’impietosì, sentendo quei lamenti e disse
“oh ma … ma che fai piangi?” mentre lo guardava “ok… solo uno però” disse, avvicinando un pop corn al cane e sorridendo, mentre vedeva che non lo mangiava ma ci giocava. “la tua padrona non ti ha educato poi così bene, sei anche viziato vedo!” accarezzandogli la testa e notando quanto fosse piacevole, per via del suo pelo morbido.

 
Dopo qualche minuto, Brittany entrò nel salotto, con tutta l’intenzione di riservare una mega dose di coccole alla sua Santana, quando si fermò ad osservare la scena davanti a lei, che la commosse.
Santana era addormentata sul divano, con in braccio Prince, accoccolato su di lei, che dormiva beatamente.
“lo sapevo” disse, godendosi quella scena dolcissima

Si avvicinò e prese delicatamente il cucciolo, per metterlo nella sua cuccia, poi si avvicinò dalla mora e le diede un lieve bacio sulle labbra. Santana aprì gli occhi a quel contatto e tutta assonnata disse
“Britt… il cane  è salito sul mio divano… non dovrebbe salire sul divano” richiudendo gli occhi per la stanchezza
“lo sò amore, ora dormi” accoccolandosi affianco a lei, nell’ampio divano e sorridendo
“sono felice di essere tornata a casa” sorrise, per poi riaddormentarsi in un secondo.
Brittany sospirò e, pensando a quanto amasse quella persona vicino a lei, le scesero delle lacrime. Si strinse ancora più forte e sussurrò “ti amo da morire Santana”
 
****
 
“…concludo dicendo che, questa è una delle esperienze più belle della mia vita e voglio dedicare il mio diploma a mia sorella Santana, dicendole che è ora che mi regali qualche nipotino!” Becky sollevò la pergamena, facendo ridere tutti, per la battuta finale ed accogliendo gli applausi con un inchino elegante, come le aveva insegnato Brittany.
Santana, da sotto il palco piangeva, commossa per il traguardo raggiunto dalla sorella, anche se non era molto entusiasta della frase finale, soprattutto dopo che Brittany, le prese la mano fiera, dopo aver sentito l’appello di Becky.
 
 
“sarebbe anche ora dopo 4 anni che state assieme” un Kurt divertito si avvicinò a lei, mentre erano tutti in giardino di casa Lopez, per il rinfresco post diploma di Becky
“di che parli porcellana?” disse, sorseggiando una bibita e guardando la fidanzata e la sorella, che ballavano scatenate assieme
“della richiesta di Becky”
“non li abbiamo ancora fatti 4 anni e poi non sono affari tuoi! Non è che adesso, dall’alto della tua esperienza, ti puoi prodigare a dare consigli a tutti” gli sorrise, divertita per quel battibecco, che adorava sempre fare insieme a lui
“dio Lopez, credo che ti servirebbe, anche per far sciogliere quel tuo cuore di ghiaccio!”
“intanto abbiamo un cane e questo basta ed avanza credimi!”
“Wow, ti ho sentito dire le cose più assurde, ma mi mancava sentirti paragonare un figlio ad un cane” la guardò perplesso l’altro

Kurt improvvisamente si abbassò e spalancò le braccia, Santana osservò la tenerezza di quel gesto
“eccolooooo! Il mio campione! Che succede piccolo?” il bambino, vestito elegantemente con un cravattino per il quale era impossibile non definirlo il figlio di Kurt Hummel, si sfregò gli occhi.

In quell’istante, arrivò anche David che disse
“ha detto che ha sonno e vuole fare la nanna, ma solo col suo cantastorie preferito” fece spallucce
“hai sonno amore mio? Ok, allora chiediamo a Santana se possiamo usare la sua vecchia cameretta ed andiamo a dormire. Ti racconterò una storia nuova. Possiamo zia San?” chiese Kurt, girando il piccolo verso Santana
“ma certo che potete, dormi bene piccolo Samuel” la mora si avvicinò a stampargli un tenero bacio sulla guancia
“và bene, allora noi andiamo, ciao papy” Kurt si avvicinò a David, perché potesse salutare il figlio con un bacio e gli stampò anche lui un tenero bacio sulle labbra.

I due guardarono Kurt ed il piccolo Samuel allontanarsi e la mora notò che David sospirò di felicità

“chi l’avrebbe mai detto che, mister -la carriera è tutto- Hummel, sarebbe finito a raccontare storie al suo figlioletto di due anni, come ci sei riuscito scimmione?” chiese divertita
David sorrise e disse “arrivati ad un certo punto del rapporto, ti rendi conto che hai bisogno di qualcosa di straordinario, perché questo rimanga ben saldo e forte…. Samuel è stato il nostro straordinario.”
Santana lo guardò ammirata, ricordando il Dave del liceo che, per sfogare la sua rabbia da gay represso, picchiava tutti in corridoio.
“è stata la cosa più giusta che abbia mai fatto nella mia vita, dopo quella di aver preso coraggio ed essermi preso il mio Kurt, perché eravamo destinati a stare insieme, l’ho sempre saputo io” continuò il ragazzo
“già! Anche io” disse, per poi abbracciarlo!
 
“hey abbiamo cambiato idea e gusti sessuali qui?” Quinn si avvicinò ai due ancora abbracciati
“non dire cazzate Fabray, semmai sei tu che potresti cambiare idea, sei ancora in tempo a lasciare quell’idiota di Puckerman!” disse, staccandosi da Dave
“ops… io vi lascio… qui la discussione si fa molto calda! Vado a vedere se il mio compagno è riuscito nell’impresa di far addormentare nostro figlio” disse Dave, per poi allontanarsi, dopo aver dato un bacio nella guancia alle due
“ormai è troppo tardi!” disse Quinn divertita
“non è mai troppo tardi tesoro! “ rispose
“si… perché il mese prossimo me lo sposo e ti voglio come testimone” disse, guardandola per non perdersi l’espressione
“che cosa??? oddio ma sei seria?”
Quinn annuì “oh cazzo! La mia migliore amica si sposa e fà mettere la testa apposto a Noah Puckerman?” sgranò gli occhi
“bè quello speriamo… anche se non ho molta fiducia!”
“allora? Mi farai da testimone?” le chiese
“certo che si! Non posso mica perdermi l’avvenimento della storia!” disse Santana, per poi abbracciarla!

*****
 
“Prince ha fatto tutti i bisogni? “ le chiese Santana, mentre le accarezzava il viso adagiata sul suo petto
Brittany le sorrise divertita “si, cacca e pipì per ben due volte” rispose
“secondo te ci sarà bisogno di farlo entrare a casa? Voglio dire, non è la sua casa e magari si sente solo laggiù in un giardino non suo”
“San… è già stato varie volte a casa tua ed ha dormito benissimo nel tuo giardino e nella casetta che gli ha preparato Becky” le diede un tenero bacio
“ma avrà freddo?” continuò
“sono sicura di no! Starà bene amore” la strinse di più a sé.
“mmmm ok Bri-Bri, allora buonanotte” chiuse gli occhi, accoccolandosi meglio trà le braccia della bionda

Sentì che il cuore di Brittany prese ad accelerare più forte e, subito dopo, sentì la sua voce che disse
“San… “
“mmmhmm?” mugugnò
“cosa ne pensi di quello che ha detto Becky?”
Santana sollevò la testa, poggiandola su di un gomito
“che ha ragione” la bionda s’illuminò a quella frase “voglio dire, è uno dei traguardi più importanti della vita il diploma e, per lei, lo è ancora di più. Sono fiera del mio mostriciattolo” disse sorridente, per poi darle un bacio sulle labbra. Si accorse che Brittany fece una faccia strana. “che c’è?” chiese
“non intendevo quello… parlavo della richiesta che ti ha fatto, quella di volere un nipotino” decise di essere chiara
“oh… oh giàààà quello! Ahahahhah! Ama sempre scherzare ed adora mettermi in imbarazzo, è diventata più stronza di me!” disse
“San… e se ci pensassimo seriamente? Voglio dire, guarda Kurt e David…. Nonostante tutti gli impegni di Kurt, si prendono cura divinamente del piccolo Samuel”
“lo sò, loro sono fenomali, li stimo tanto…. Ma non mi ci vedo a pulire culetti pieni di cacca puzzolente ed a farmi vomitare addosso”
“amore, tu odi tutti le novità, è questo che ti blocca, se c’è qualcosa di nuovo, vai nel panico, vedi anche con Prince? All’inizio non lo volevi, ed ora non puoi fare a meno di lui e sei diventata più petulante di me” esclamò la mora
“avere un bambino non è esattamente come avere un cane Britt!” rispose
“lo sò, ma è pur sempre una responsabilità e sono sicura che saremo felici, lo saremo ancora di più”le prese il viso e la guardò “cos’è che ti spaventa così tanto?”

Santana abbassò lo sguardo e si riposizionò sul petto di Brittany
“non lo sò…. Dopo che è nata Becky, con tutto quello che abbiamo dovuto affrontare, ho sempre pensato di non volere figli, perché…. Ecco…. Se fosse successo quello che è successo a noi e…. a Becky, non sò se potrei sopportarlo” disse titubante

Sentì che Brittany fece un respiro lungo e profondo, prima di risponderle
“Santana… amore guardami” le chiese dolcemente. La mora sollevò il viso ed incontrò i suoi occhi azzurri
“io credo che, nonostante tutto, Becky sia felice, perché ha una famiglia che la ama, ha una sorella che farebbe di tutto per lei, per farla stare bene, ha tante persone che le vogliono bene” disse, per poi stamparle un bacio per rassicurarla “se avremo un figlio e questo avrà qualche problema, sono sicura che lo ameremo lo stesso, che, qualsiasi cosa succeda, lui vivrà col nostro amore e con quello di chi ci vuole bene”
A Brittany sembrò che Santana fosse più tranquilla.

“tu lo vuoi fare amore?” le chiese la mora dopo qualche secondo di silenzio
“si, voglio che la nostra vita sia completa con un figlio, voglio vedere quell’espressione tenera del tuo viso quando lo guardi, quando ci giochi, quando lo rimproveri, voglio tutto questo San!” disse con gli occhi umidi
“ti rendi conto che avrà delle zie come Sugar Motta e Becky Lopez?” disse ridendo
“si… ed anche degli zii acquisiti come Mike, Kurt e Puck e Sam!” sollevò gli occhi al cielo divertita
“ma anche delle zie come Quinn e come Tina… una bisnonna come Margareth…” continuò Santana
“un nonno come Marcelo” aggiunse Brittany
“e come John!” finì Santana

“ok facciamolo!” esclamò poi, facendo sgranare gli occhi a Brittany
“sul serio?” chiese incredula, mentre la mora annuiva
“ok, la dottoressa Torres ci aspetta al più presto!”le sfuggì per l’entusiasmo
“che cosa? tu…. Tu avevi già preso un appuntamento con la nostra ginecologa?” si sollevò di nuovo la mora per guardarla incredula
“cioè…. Ci avevo parlato… così… per chiacchierare….”
“Britt!” l’ammonì l’altra
“ok… le ho detto che avrei fissato un appuntamento, per fare delle analisi e vedere chi delle due è più predisposta per poterlo fare” disse ormai arresa
“sei incredibile Britt…. Come…come ci sei arrivata a pensare che ne avremo parlato e che….” La mora s’interruppe, come se avesse avuto un’illuminazione ,vedendo la faccia dell’altra “aspetta… non dirmi… ti prego… hai… hai aiutato tu Becky a scrivere il discorso di ringraziamento… Britt, quella frase…” disse vicina al suo viso
“si…. L’abbiamo concordata assieme con Becky, era l’unico modo per farti parlare di questa cosa e riprendere il discorso” disse impaurita
“dio… siete due diavoli! Non ci credo che sei andata in combutta con mia sorella, solo io lo posso fare!” esclamò divertita
“frena frena… ormai la conosco da quattro anni, sò anche io come prenderla” si mise a ridere
La mora si buttò sopra di lei e le fece il solletico “sei una perfida calcolatrice!”
“no, ti conosco bene e devo ricorrere a questi mezzi per convincerti” ammise trà le risate, mentre si dimenava per il solletico

Si fermarono dopo qualche minuto sentendo bussare
“avanti!” disse Santana, ancora trà le risate
“San, potete fare meno casino mentre fate sesso? Non riesco a dormire” disse una Becky assonnata
Le due si misero a ridere e Santana disse
“ma tu lo vuoi veramente un nipotino che prenderà tutte le mie attenzioni, togliendole a te?”
Becky ci pensò su un attimo, poi disse
“mmmm si, tanto io ormai sono grande” disse sorridente.
Le due si guardarono commosse per la tenerezza e la mora disse
“coraggio, vieni qui a goderti le ultime coccole a te destinate” invitandola ad andare da loro
Becky non se lo fece ripetere due volte e corse a sdraiarsi sul letto trà loro due
Brittany l’abbracciò forte esclamando
“il mio genio!” per poi riempirla di baci. Becky si mise a ridere e poi fermandosi disse
“davvero lo farete San?” guardando la sorella
“si, lo faremo” rispose lei, guardando negli occhi Brittany, con tutto l’amore che aveva
 
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Ecco qui l’epilogo, non è niente di speciale, se non qualche chiusura dovuta e cose carine sparse qua e là sui nostri amici.
Siamo alla vera fine, ringrazio davvero chi mi ha seguito fino a qui, chi ha recensito costantemente senza stancarsi ogni singolo capitolo e chi mi ha dato consigli preziosi, chi mi ha riempito di complimenti e chi di critiche costruttive, che mi hanno fatto crescere tanto.
E’ stata una FF semplice, senza nessuna pretesa questa, e forse proprio la sua semplicità ha colpito.
Stò lavorando, in questo momento, ad una storia originale, una nuova sfida che mi dà un po’ di ansia, ma che voglio fare, per mettermi in gioco. Sarà sempre a tema FemSlash /Romantica. Spero mi seguirete lo stesso, anche se non racconto di Brittany e Santana e del Glee.
Grazie davvero per tutto
Un abbraccio
E.
  
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