The
idea.
“Quindi
pensate che dovremmo fare uno show con la famosa stella del cinema e
del teatro
Rachel Berry? Vi rendete conto cosa vuol dire portare
un’artista del suo
calibro sul piccolo schermo e decidere di farla approdare con un
reality del
genere? Dovremmo stare ai suoi tempi, ai suoi bisogni, senza contare
quando ha
le prime teatrali ecc.”
Il capo di
una nota rete televisiva americana stava discutendo, durante un meeting
con il
suo staff, delle nuove idee e dei nuovi programmi per il palinsesto che
sarebbe
andato in onda quell’inverno. Avevano bisogno di riempire
ogni singola prima
serata con qualcosa di succulento e per fortuna li aiutavano i consueti
telefilm di successo dal lunedì al giovedì, la
serata di sabato era dedicata ai
grandi film cinematografici e la domenica un reality show canoro. Il
venerdì
sera era l’unica incognita.
“Ci pensi
bene direttore, ci sarebbe uno scambio di pubblicità per
tutti: la nostra emittente,
Miss Berry e le produzioni per cui lavora. Tentar non nuoce, possiamo
semplicemente provare a chiedere al suo manager se la proposta potrebbe
essere
ritenuta interessante e nel caso ci faremo richiamare dalla diretta
interessata.”
Il capo si
lasciò convincere e alla fine annuì prima di
congedarsi, lasciando agli altri
le decisioni per le trasmissioni mattutine, ed alzandosi dalla sua
poltrona
diretto al suo ufficio del quale chiuse la porta prima di andarsi a
sedere
dietro la sua scrivania. Guardò fuori la grande vetrata
prima di chiamare la
sua segretaria.
“Mi metta in
contatto con Mr. Abrams, per favore.”
Artie Abrams
aveva la fortuna di lavorare fianco a fianco con la
stella d’America, come ormai Rachel Berry, neo
venticinquenne e
con alle spalle un Tony appena vinto e una candidatura
all’Oscar, veniva
chiamata da tutti.
“Pronto?”
La voce
chiara del manager più giovane al mondo risuonava adesso
nell’ufficio di Jon Sanders.
Sospirò l’uomo di mezz’età
seduto sulla poltrona, ancora con lo sguardo rivolto
alla finestra mentre roteava, per fronteggiare un telefono.
“Mr. Abrams,
che piacere sentirla. La ringrazio per aver risposto alla mia
telefonata,
volevo parlarle d’affari. Sa, avevamo
quest’idea…”
Un sorriso,
come se Artie potesse vederlo, apparve sul volto di Jon
nell’istante in cui
aprì bocca, cercando di mostrare entusiasmo a
quell’idea che nella sua mente si
delineava come bocciata a priori. Eppure, quando il manager di Miss
Berry
parlò, gli balenò una speranza.
“Proverò a
parlarne con la signorina Berry prima di poterle dare una vera
risposta.
D’altronde è lei che deve mettersi in gioco, dico
bene? Però, e mi esento dal
fare da portavoce alla mia stellina, come spettatore del vostro canale,
cavolo!, io quel programma lo vedrei eccome!”
Parlarono
ancora un’altra mezz’ora di affari prima di
accomiatarsi. Sanders, quella sera,
uscì dal suo ufficio con un nuovo programma da mettere in
sesto e una
telefonata dalla sua stessa punta di diamante: Rachel Berry.
“Rachel!
Rachel! Vieni qui un attimo!”
Artie
cercava di sovrastare le prove di canto che l’amica stava
effettuando nel suo
studio di registrazione, mentre apriva la porta della stanza e rimaneva
fermo
ad ascoltare la fine di una nuova canzone che aveva scritto la ragazza.
“Mi fa
ancora uno strano effetto vederti in piedi, sai?”
Solo due anni
prima la mora era abituata a vedere il suo ex compagno di liceo,
intrappolato
in una sedia a rotelle, con vestiti che gli sceglieva la madre
– o forse la
nonna – e un paio di occhiali che lo faceva assomigliare ad
Harry Potter.
Adesso invece aveva di fronte un ragazzo che, dopo una costosa
operazione,
poteva camminare, correre, saltare, con uno stile impeccabile, i
capelli alzati
e sistemati con il gel e un paio di occhiali da geek. La trasformazione
lasciava quasi a bocca aperta se non fosse che Rachel ormai
c’aveva fatto il
callo.
“Di cosa
volevi parlarmi?”
La mora gli
sorrise mentre usciva dallo studio e, con il ragazzo, si incamminava
verso il
salotto della villa che condividevano assieme. Quello era anche uno dei
motivi
per cui le riviste scandalistiche li davano come fidanzati, ma entrambi
avevano
sempre smentito, più per una questione di non confondere
lavoro e piacere,
semplicemente perché entrambi nutrivano solo un profondo e
fraterno affetto per
l’altro.
Artie
entusiasta, mentre si sedeva, iniziò a raccontarle di come
Jon Sanders lo
avesse contatattato con questa brillante idea che la vedeva
protagonista.
La stellina
arricciò inizialmente il naso. Doveva concentrarsi sulla sua
carriera, sul
nuovo album a cui stava lavorando, sui nuovi copioni da leggere che le
mandavano le case cinematografiche. Non aveva tempo per quel genere di
cose.
Il manager
le spiegò però che così lei poteva
avere un confronto più diretto con il
pubblico, poteva far capire l’importanza del teatro e non
solo del cinema, e
avrebbe avuto una grande pubblicità. E si sa, Rachel Berry
amava al folla che
l’accclamava, così alla fine cedette.
“Quindi devo
partecipare a questo relity in cui dei concorrenti si sfideranno per
avere il
mio cuore, finché uno di loro non diverrà il mio
futuro.. fidanzato?”
“Ovviamente
è tutta questione di marketing, tesoro. Potrai lasciarlo
anche dopo tre mesi.
Aiuterai della gente comune e non ad acquistare fama e di rimando ne
avrai più
tu. E poi… non saranno solo ragazzi.”
Artie
ridacchiò vedendo sbuffare Rachel. Tre anni prima erano
uscite delle sue foto
private in atteggiamenti intimi con una sua compagna di cast e da
allora la sua
bisessualità era di dominio pubblico. Ma aveva tratto
vantaggio anche da questo
e ormai non ci faceva neanche più caso se la gente glielo
faceva notare o meno.
“Ok.. ok.
Allora telefona a Jon e digli che accettiamo!”
“Perché non
lo fai tu stessa?”
Artie le porse il telefono che era sul tavolo fra loro due e Rachel se
ne
accorse solo in quel momento. Il suo amico aveva già
pianificato tutto in vista
di una resa.
“Signori,
signore, prepariamo Guess who’s
gonna be
Mr. Rachel Berry? Voglio che iniziate i casting il
più presto possibile!
Voglio idee, luoghi, dove tenere il reality, una casa, delle sfide! E
voglio
tutto pronto entro stanotte a mezzanotte!”
Lo staff
iniziò ad eccitarsi all’idea che Miss Berry avesse
accettato l’offerta, per poi
entrare nel panico ed iniziare ad armeggiare con i telefoni, le agende
e le
penne per dare via ad uno spettacolo che avrebbe dovuto tenere
incollati alla
tv milioni di spettatori.
Sanders rise
soddisfatto, come mai da anni, mentre tornava nel suo ufficio.
“Che lo show abbia inizio.
“
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Spero
vi abbia incuriosito come inizio, non so neanche come andrà
a finire quindi mi
piacerebbe leggere i vostri pareri al riguardo mano a mano che si
evolve la
storia.
Alla
prossima. ♥