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Autore: blazethecat31    28/06/2012    2 recensioni
Una cosa che adorava fare era mettersi in cima al Punto d’Osservazione a contemplare la bellezza del mare e dei petali danzanti spostati dal vento, come la treccia lunga e scintillante che gli scendeva giù per la schiena.
Il giovane Therius sta per diventare cavaliere, ma il suo maestro lo porterà anche al raggiungimento di altri obbiettivi, che lo renderanno un vero uomo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una cosa che adorava fare era mettersi in cima al Punto d’Osservazione a contemplare la bellezza del mare e dei petali danzanti spostati dal vento, come la treccia lunga e scintillante che gli scendeva giù per la schiena.
Lo faceva di nascosto, se i cavalieri di Lazulis fossero venuti a sapere che l’allievo prediletto di Asthar preferiva stare da solo a fissare un oceano vuoto le cui onde si stagliavano contro una terra superstite piuttosto che andare in biblioteca a cercare un’aspirante maga in piena crisi ormonale sarebbe stato deriso, umiliato, preso per un codardo che non ha il coraggio di mostrarsi davanti a una donna. Non che fosse un codardo, ma a causa del suo atteggiamento “troppo formale” nessuna ragazza aveva la voglia di farsi avanti, e chiunque lo vedeva per la prima volta restando ammaliata da quello sguardo penetrante, quei capelli sempre ben ordinati, quella sua postura perfetta, quel corpo asciutto e muscoloso e, naturalmente, quella sua immensa bravura nella scherma finiva con il sentire voci riguardo al suo disinteresse nei confronti del gentil sesso rimanendo delusa e amareggiata. Nessuno si era mai permesso di chiedergli il motivo sperando di scoprire che c’era del falso in quel che diceva la gente; si sa, tutta Lazulis è esperta nel parlare degli altri senza sapere la vera storia del personaggio trattato.
Ma a Therius non interessava minimamente: non aveva mai ricevuto il primo bacio nonostante avesse già 20 anni? Pazienza. L’anima gemella doveva ancora arrivare.
Pensava esclusivamente al suo addestramento per diventare cavaliere lasciando perdere sfoghi di qualsiasi genere? Il dovere prima di tutto.
Durante le guerre di espansione restava leggermente sconvolto nel vedere i compagni più grandi stuprare le vittime inermi mentre i superiori erano altrove? Non sapeva nemmeno cosa fosse il sesso.
Almeno, fino a quel giorno.
Era fermo lì, a pensare a quegli atti osceni, a ciò che era costretto a vedere perché era considerato dagli altri “un modo conveniente per far sottostare le popolazioni appena colonizzate al volere del Conte Arganan” anche quando il regolamento stesso lo vietava. I suoi compagni non erano mai stati molto rispettosi nei confronti di quel giuramento fatto da loro stessi durante la cerimonia d’investitura.
Così capace di controllare le proprie emozioni, eppure così chiuso da non andare a cercare informazioni su certi quesiti, le quali risposte erano un desiderio represso, buttato nei meandri più oscuri della sua mente in modo da non farlo uscire mai. Scoprire come accingere alla fonte del godimento a spese di gente indifesa era un disonore. Come faceva a sapere che con il sesso si gode? Gli bastava vedere il viso dei suoi odiatissimi amichetti, non ci voleva molto a capirlo.
Ma se la sua voglia di sapere era una porta chiusa, il Generale ne era la chiave.


-Therius, è meglio che rientriate. Con un caldo così rischiate un collasso.- Lo aveva cercato per tutto il castello, era arrivato il momento di  fargli affrontare la Torre delle Virtù. Erano passati sette anni da quando iniziò ad allenarlo, i suoi genitori avrebbero tanto voluto vederlo diventare un cavaliere forte e di sani principi, ma un banchetto avvelenato lo impedì. Lady Calista diceva spesso che la vita a corte non era come quella delle favole, ma un mondo crudele dietro un sipario dorato e tempestato di brillanti. Gli anticonformisti non erano ben accetti a palazzo, infatti quella legge contro la pena di morte non andò mai in porto.
-Mi stavo solo assicurando che non stesse arrivando nessun attacco, Generale.- Si girò, salutandolo con un inchino, la sua curiosità si stava facendo ogni secondo più forte. In fondo, non ci sarebbe stato niente di male nel chiedere il motivo e il significato di quelle azioni che ogni volta facevano rimanere buona parte dei soldati nudi come se fossero animali ma che ogni volta si rivestivano senza essere scoperti, e nessuno diceva niente.
Si era lasciato sfuggire uno sguardo leggermente turbato: errore madornale, il Generale non si lasciava sfuggire mai nulla del genere.
-Trovate una scusa migliore la prossima volta, il vostro turbamento non sfugge ai miei occhi.- Era la prima volta che lo vedeva in quello stato. Gli occhi bassi, la schiena leggermente curva e il viso segnato da un qualcosa che prima o poi avrebbe scoperto. Non che fosse un impiccione, ma la mente di Therius era da sempre stata un mistero per lui. Non si era mai aperto con nessuno, non si sfogava in alcun modo, non aveva mai avuto degli amici; e aveva paura che tutto questo potesse compromettere la realizzazione del suo sogno. Quando si combatte non si deve pensare ad altro, bisognava farlo aprire.
-L’ultima guerra di espansione è stata difficile, non trovate?- Non poteva di certo andare subito al sodo dicendo “ma perché gli altri cavalieri spogliano le donne dei villaggi che colonizziamo e si ci sdraiano di sopra facendo su e giù?”. No, era decisamente troppo informale. Eppure non sapeva spiegarlo in altri modi.
Sembrava quasi un adolescente che cercava spiegazioni nell’esperienza del padre.
-Beh, diciamo solo che gli uomini della zona non furono tanto felici di ricevere visite. Perché, vi è successo qualcosa?- Tirandosi indietro la manica mostrò un taglio di notevole profondità, provocato da uno degli abitanti. No, non uno, ma ben sei gli avevano teso un agguato: un arciere, un mago, un guaritore e tre spadaccini, che attaccarono appena varcò le porte del villaggio seguito da un gruppo formato da circa una decina di cavalieri. E poi c’era Therius, l’apprendista. Ogni volta che entravano in nuovi territori Asthar diceva sempre di restare ai posti che venivano assegnati ad ognuno fino a quando non avrebbero ricevuto nuovi ordini.
Bell’esempio che davano quei nobili con una spada in mano. Non erano come Therius se li aspettava: pronti a sacrificare se stessi per salvare e difendere la patria. Sempre ubbidienti  e umili davanti ai superiori, e naturalmente grandissimi spadaccini. Il corso esigeva questo comportamento da parte di tutti gli aspiranti, ma appena superata la cerimonia d’investitura non diventavano altro che esseri vanitosi, superbi e disubbidienti.


 Davvero lui voleva diventare così?


  
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