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Autore: _myhappyending    28/06/2012    2 recensioni
Per il contest 'A story written by fans', un Chris Colfer che dopo essere entrato a contatto con una banda di bulli, ricorda il suo passato.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SO PROUD OF YOU. 

Come ogni mattina, Chris Colfer infilò un paio di occhiali Ray Ban ed uscì di casa. 
Passava, come al solito, a prendere il suo cornetto alla crema da 'Madama Harris', che gli ricordava in qualche modo Holly di 'Colazione da Tiffany'.
Impugnò il suo palmare e decise di prendere la strada più corta, quella che passava dal parco. In una mattinata così assolata, era davvero il massimo.
Inviò un sms a Lea, ricordandole l'appuntamento di quel pomeriggio, e poi infilò il telefono in tasca, sospirando di gioia.
Adorava la sua vita, adorava ciò che faceva, il suo lavoro, i suoi amici. Le soddisfazioni che gli aveva dato la sua carriera erano infinite, e aveva certamente avuto tutte le rivincite di questo mondo. 
-Sei un finocchio!- Urlò qualcuno. Chris si fermò di colpo, mentre un flash gli saliva in mente.
 
Nove anni. 
Chris Colfer che gioca con un gruppo di bambini a Prendi Bandiera. Due squadre: quelle delle femmine e quella dei maschi. Chris si impunta per giocare in quella delle femmine.
-Ma tu sei maschio!- Replica Jennifer.
-Sì, però voglio stare con voi...- Risponde Chris, torturandosi le mani, mentre un lieve rossore gli imporpora il viso.
-Non puoi!- Esclama un altro bambino, stizzito. -Sei un finocchio!-
E poi, tutti insieme, continuarono. -Sei un finocchio! Sei un finocchio, finocchio finocchio!!- E smettevano di dirlo solamente per ridere.
 
Chris si voltò a guardare, un po' tremante. Non perchè aveva paura, ma perchè gli ricordava brutti avvenimenti.
Un gruppo di ragazzi era appostato su una panchina, nascosti da un cespuglio, ma dal punto in cui si trovava Chris era visibile uno dei cinque che puntava un dito contro un sesto ragazzo. -Ammettilo, sei frocio!- Tutti gli altri risero, mentre il ragazzino si stringeva le gambe al petto. 
Occhi da cucciolo indifeso, capelli in perfetto ordine. Lui non rispose, stava solo a sentire le urla dei ragazzi contro di lui.
 
Dodici anni. 
Chris Colfer esce con una sua amica e vanno al cinema.
Stanno parlando di George, il ragazzo che fa girare la testa a tutte, a scuola. -E' proprio un figo!- Commenta Melanie, sorridendo al suo amico.
-Concordo con te!- Ammise lui. Melanie era l'unica con cui era sè stesso.
-Hei Colfer, hai lasciato borsa e gonna a casa?- Domanda qualcuno, avvicinandosi. Leo e la sua banda di amici ce l'hanno con lui. -Povera checca!- Gli fa il verso.
-Piantala- Si intromette Melanie.
-E tu stai zitta, lesbica. Che c'è, vi scambiate le riviste porno sui gay a vicenda? Checche, checche, checche!- Chris non dice niente, gira i tacchi se ne va. -Salutami tua madre, Colfer!-
 
Chris non sapeva cosa fare. Poteva rimanere lì ad osservare oppure fare qualcosa. 
-Lasciatemi stare- Si lamentò il ragazzino per terra, quasi in preda ad una crisi di pianto. -Lasciatemi stare...-
-Che fai, adesso, piangi?- Quello che sembrava il capo della banda si avvicinò e lo afferrò per il colletto. -Sei un lurido frocio- Sbottò, dandogli una testata. 
Chris fece uno scatto avanti, in preda alla rabbia. 
 
Quattordici anni.
Chris Colfer esce da Starbucks con in mano Vogue e si informa sulle ultime news, quando qualcuno gli va incontro facendolo cadere a terra, col caffè tutto rovesciato sulla maglietta nuova. -Oh, scusami Colfrocio, non volevo sporcarti la magliettina nuova- Leo si spanciava dalle risate con i suoi amici, mentre Chris cercava di rialzarsi. -No, no, dove vai?- Con un gesto repentino lo afferrò dalle spalle e lo appoggiò di schiena per terra violentemente. Afferrò la bomboletta spray dalle mani del suo amico e cominciò a scrivergli qualcosa in faccia: LOSER - GAY.
 
Uno dei ragazzi si alzò e si avvicinò al ragazzino indifeso per terra, pronto a sganciargli un destro. A quel punto, Chris corse verso di loro, irritato, arrabbiato. -Lasciatelo stare!- Urlò, al gruppetto di ragazzi. 
Tutti si girarono verso di lui e cominciarono a ridere. -Solidarietà tra froci?- Domandò il capo. 
-Aspetta, ma quello non è il tipo di quel telefilm di finocchi? Lo vede mia sorella- Chiese quello che stava per picchiare il ragazzino.
-Nah, è impossibile. Nessuno prenderebbe una checca a fare l'attore- Rise il capo, avvicinandosi a Chris. -Sparisci, due froci sono troppi per i miei gusti- Quello sfrontato non poteva avere più di diciassette anni, ma parlava a Chris come se pensasse di averne molti di più. 
-E io ti consiglio di lasciare il ragazzo e sparire, prima che chiami la polizia- Rispose Chris, impugnando il palmare. 
-Non ce ne frega un cazzo, perchè noi siamo di più e prima che tu abbia solo l'idea di comporre il numero ti prenderemo a calci- A quel punto, tutti i cinque ragazzi si alzarono e circondarono Chris, facendogli salire un brivido su per la schiena.
No, non voleva rivivere quella sensazione. Lui l'aveva lasciata. Non faceva più parte di lui. La paura, l'umiliazione, la vergogna. Non avrebbe più lasciato che si impadronissero di lui. 
-Hei, piccoli sfigati- Una voce maschile e potente rimbombò alle spalle di Chris, facendolo girare. -Siete proprio uomini se prendete d'assalto qualcuno che è solo-
Uno fra i ragazzi parve conoscerlo e si tirò indietro. -Leo...- 
Chris sussultò, osservando bene quel ragazzo dai capelli morbidi e biondi. -Tornatene a casa, Walter, non ti permetterò di essere questa persona.- Asserì, mentre la banda, piano piano, sgattaiolava via. Lo sguardo di Leo si fermò dritto negli occhi di Chris. -Chris Colfer, piccolo ragazzino indifeso di Clovis e ora grande star di Glee. Come ci si sente?- Sorrise, infilando le mani in tasca. 
Lo sguardo di Chris rimase spaesato e confuso, mentre nella testa ricordava di tutte le volte che l'aveva umiliato, ferito e fatto vergognare. 
Chris era cresciuto ed era una persona diversa, sapeva che anche Leo era cresciuto e, da come vedeva, in meglio.
 
Ventitre anni.
Chris Colfer, nominato due volte ai Satellite Awards come miglior attore non protagonista, una volta ai People Choice's Awards come miglior attore in una serie comica, due volte agli Emmy Awards come miglior attore non protagonista in una serie comica per Glee e una volta ai SAG Awards come miglior attore non protagonista. Vincitore di un Golden Globe Awards, come migliore attore non protagonista.
Sempre sè stesso, tutti fieri di lui.
   
 
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