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Autore: Nagisa Shine    29/06/2012    1 recensioni
Una piccola One-shot, dedicata ad una mia conoscente.
A lei, alla quale la vita è stata portata via.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accendo una candela.

Tutto quello che posso fare è accendere una candela.

Ti avevo sognata stanotte, e pensata questa mattina.

Ed ora sto qua, ad accendere una candela.

Ci siamo conosciute solo perché eri la dolce e bella fidanzatina del mio migliore amico.
Non ci conoscevamo gran chè bene.

Posso solo accendere una candela.

Ho iniziato a vivere la mia giornata come se nulla fosse, ignara di ciò che accadeva nella mia città.
Le notizie si spargono veloci, ma nessun nome viene fatto.

Accendo una candela.

Rimango triste, ma poi i miei pensieri volano altrove.
Ritrovo la spensieratezza di prima, pensando come sempre solo a me stessa.

Accendo una candela.

Vivo la mia giornata con amici, ridendo e scherzando.
Non penso a cosa mi è stato riferito in mattinata.

Accendo una candela.

Ed ora che la sera è arrivata, la verità mi viene sbattuta in faccia.

Accendo una candela.

Sto male, non lo nascondo.
Mi sento un essere spregievole.

Accendo una candela.

Dolore.
Nel mio petto c'è solo dolore.
Dolore di una perdita.

Accendo una candela.

Ho passato la mia giornata magnificamente, ed ora sto male.
Sto male, perché ripenso a quelle poche uscite assieme.
A quell'imbarazzo del conoscerci poco.

Penso che la mia giornata sarebbe potuta essere dedicata solo a te.
A te.

Non ci consocevamo bene.
Tu eri la fidanzatina del mio migliore amico.
Una storia finita poi, per mano di entrambi.

Accendo una candela.

Scoprirlo è stato più doloroso che mai.
Lui non mi ha detto nulla, solo perché il tempo ci ha allontanati.
Immagino il dolore che provano tutti coloro che ti hanno voluto bene.
Di chi ti hanno conoscita da vicino, e che sapevano tutto di te.

Immagino il dolore di quella madre, che si sente in colpa dopo quella vostra litigata.
Immagino il dolore di quel padre, che forse da solo la colpa a lei.
Immagino il dolore di quella piccola e adorabile sorellina, che adesso non ha più punti di riferimento.

Tu ora non ci sei più.
Non più.
Quello che posso fare è solo pensare a te.
Accendere una candela per te.

Accendo questa piccola candela, e la poggio sul davanzale della finestra.
Mia sorella mi guarda con aria triste, notando quel mio gesto così non da me.

Le lacrime scendono.
Non si fermano.
No.

E' in questi momenti che l'uomo, va alla ricerca di un essere superiore che li aiuti.
Io, l'ho abbandonato da tempo quell'essere.

Prego.
Prego dopo tanto di quel tempo.
Prego.

Avevi appena iniziato il liceo.
Il mio stesso liceo, solo che..eri un anno più piccola di me.
Ci vedevamo la mattina, ma non ci salutavamo.
Portavi sempre le cuffie, e quella tua felpa gialla.

Prego, ma lo odio.
Odio quell'essere superiore per tutto ciò che mi ha fatto.
Per tutto ciò che fa ogni giorno.
Sono egoista.

Non sai che darei per vederti ancora la mattina alla fermata del Bus.
Tu, e quella tua felpa gialla.

Prego.
Perché?
Perché mi chiedo?
Perché quell'essere fa così?
Perché non ha voluto far nulla per fermare il tuo gesto?
Perché?

Accendo una candela.

Solo ora mi rendo conto di quanto breve ed ingiusta sia la vita.
La vita che viene spazzata via con brutalità.
Perché?
Perché?
Chiedo ancora.

Vorrei fare così tanto.
Ma posso fare così poco.

Posso solo accendere per te una stupida candela.






Angolo autrice :3
Questa One-shot è nata subito e per caso.
E' nata dopo una notizia che mi ha strappato via il cuore.
E' così dannatamente doloroso perdere qualcuno.
Anche se magari, era solo un conoscente.
La ragazzina era della mia città.
Aveva un anno in meno rispetto a me.
Mi sono sentita male, ed ho iniziato a pregare quel Dio dalla quale mi sono allontanata, per la sua anima.
Ho pregato per la sua famiglia, e che si riprendesse presto.
Ho acceso una stupida candela.
Voglio fare qualcosa, ma non posso fare nulla.
L'avevo sognata questa Ragazzina, e l'avevo pensata appena sveglia.
E' solo una crudeltà.
Godiamoci la vita finchè possiamo, non compiamo delle azioni stupide.
Riflettiamo, viviamo.
Pubblico questa One-Shot quasi come fosse un omaggio alla piccola Matilde. 
Che possa riposare in pace.

"Non dire che vuoi morire...Ci sono persone che sono morte e avrebbero voluto continuare a vivere." 

Ciao, Matilde. 
28 Giugno 2012. 


  
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