Restare a galla

Non era molto difficile, convivere con Severus: a questa conclusione era arrivato Harry, dopo circa tre settimane di prigionia nel rifugio segreto approntato da Dumbledore prima che morisse. Non c’era niente a cui quell’uomo non fosse preparato, aveva pensato, rassegnandosi all’essere da lui protetto anche dall’oltretomba.

Snape, in qualità di uomo di fiducia di Albus, era stato l’unico protettore possibile a cui il ragazzo potesse essere affidato, pur disgustato e recalcitrante. Lo sguardo gelido negli occhi dell’uomo, in risposta allo scioccato “Lei?!” di Harry e da lui colto come semplice indifferenza, era in realtà, come aveva poi capito, ciò che nascondeva un dispiacere piuttosto profondo, quello dell’uomo del quale non si fidava mai nessuno, e al quale si ricorreva solo perché era il migliore nel mestiere.

Davvero, era sopportabile vivere con Severus, dopo tutto.

Qualche sera prima avevano persino bevuto insieme. Il primo bicchiere di Whiskey Incendiario era stato alla memoria di Remus, la notizia della cui morte era appena giunta attraverso Radio Potter.

Harry aveva versato il secondo ad entrambi, e lo avevano consumato in silenzio, ciascuno perso nei propri pensieri, tinti dei foschi colori di angoscia e morte.

Il terzo era stato alla salute di tutti coloro che si erano lasciati fuori da quel rifugio, che nemmeno sapevano che la morte di Harry Potter era solo una montatura, il quarto in onore di tutti i caduti, il quinto come omaggio a Dumbledore, e dal sesto in poi i ricordi si facevano sfocati.

Harry ricordava di aver baciato le labbra sottili e screpolate di Snape, e che lui gli aveva passato un braccio intorno ai fianchi e l’aveva ricambiato.

Credeva che avessero fatto l’amore sul divano, ma poteva essere solo un sogno dovuto ai fumi dell’alcol, tanto più che, il giorno seguente, Severus non aveva accennato neppure minimamente agli eventi della sera.

Tuttavia, Harry si aggrappava a quel ricordo –o finto ricordo, qualunque cosa fosse-, così come si aggrappava alle braccia di Severus perché non fuggisse dal letto subito dopo che avevano concluso, così come si aggrappava al rapporto che c’era tra di loro, che si era rifiutato di definire, come l’unica verità in quel mare di tenebra.