Buongiorno a tutti!! Ok
questa
nuova long mi ispirava da un pezzo così mi sono decisa
finalmente a buttarla
giù! Spero di non annoiarvi ma di regalarvi qualche
piacevole minuto!! ^^ Beh,
basta convenevoli: puntualizzo solo che questo capitolo lo dedico ad
una pazza
che con il caldo che fa in questi giorni si è messa a
recensire TUTTE le mie
fic! ValeAki thank you! ^^
Enjoy!!
The
Groundhole Chronicles
Chapter
1
La
strada poteva essere
definita tranquilla. Erano passate solo una ventina di macchine e
quella era
un’ora di punta.
Debhy
non si lamentava;
dopotutto la piazza di Groundhole era il centro di vita della piccola
città.
Era un piccolo parco ma fungeva anche da rotonda spartitraffico, il
tutto
circondato da case con negozi e graziosi bar o caffé. Lei si
era recata lì per
leggere in santa pace e quindi l’assenza di tutta la normale
frenesia degli
abitanti era decisamente gradita.
Rimise
al suo posto una
ciocca di capelli rossi che era scivolata da dietro
l’orecchio e continuò la
lettura.
Era
un fantasy che però
non l’aveva presa molto come storia: una classica copia ormai
rivista di elfi,
nani e maghi. Come sempre però, ciò che la teneva
completamente incollata ad
ogni singolo libro era il lieve filo romantico che si intrecciava tra i
protagonisti. Era più forte di lei.
Sospirò
e s’immerse
nuovamente nella lettura. Quella giornata però, dava proprio
l’impressione di non
volerla lasciar leggere in pace.
Fu
distratta dal buon
profumo dei croassant e
del pane da poco sfornato che proveniva dal panificio
dall’altro lato della strada. Dalla panchina su cui era
comodamente seduta a
gambe incrociate poteva vedere ogni cliente che andava e veniva da
quell’invitante locale.
Per
l’ennesima volta
cercò un tranquillo rifugio nella romantica storia di Kijah
e Dan. Cominciò a
mordicchiare il pollice com’era abitudine nei momenti di
tensione e voltò
pagina. La voltò decisamente troppo in fretta e in malo modo
tanto che riuscì a
tagliarsi la punta del polpastrello con la carta.
-
Diavolo! – esclamò la
ragazza portando l’indice sinistro alla bocca e cominciando a
succhiare per
togliere il microscopico rivoletto di sangue che cominciava a colore
dal
taglio.
-
Bisogna stare più
attenti quando si maneggia la carta. E’ apparentemente
innocua ma può sempre
far male. –
Era
stata un’anziana
signora a parlare: era buffa, se buffa era un aggettivo positivo.
Lunghi
capelli grigi erano legati in un’elegante crocchia e qualche
ciuffo ribelle
scappava ad incorniciare un viso segnato dall’età
ma che comunque dava un’idea
di una grande freschezza d’animo, forse a causa degli occhi,
due spilli marroni
che però sembravano così vivi. Il vestito era
sobrio, con un ricamo di rose
sull’orlo e uno scialle di lino che le ricadeva sulle spalle.
Aveva con se una
semplice borsetta che faceva pandant con
vestito e scialle.
-
Posso sedermi accanto a
te per un pochino? – chiese sorridendo la signora.
- Ma
certamente. –
-
Che ragazza gentile.
Sai, una vecchia signora come me ha sempre bisogno di riposare le ossa.
–
ammise ridacchiando.
Anche
a Debhy scappò una
risata. Era un’anziana proprio simpatica.
Vide
che la signora aveva
cominciato a rovistare nella piccola borsetta fino ad estrarne un
cerotto che
porse a Debhy. Quest’ultima l’accettò di
buon grado ringraziandola con un cenno
di capo.
-
Sarà anche vero ma lei
non da decisamente l’idea di un’anziana signora
costretta a letto per dolori di
artrosi. – ammise Debhy mentre era intenta a fasciare la
punta del dito con il
medicamento. – Tutt’altro, l’impressione
che ho avuto appena l’ho vista è stata
di un inaspettato vitalismo. -
L’anziana
donna non
rispose ma si limitò a sorridere, senza però
volgere lo sguardo alla ragazza.
Debhy si accorse che stava osservando una delle tante aiuole del parco;
l’estate era ormai agli sgoccioli e le peonie stavano
cominciando ad appassire.
Debhy
si ritrovò a
pensare di come le dispiacesse, dopotutto fiori così belli
duravano veramente
poco.
Quasi
non colse la frase
della signora.
-
Non tutto ciò che
sembra è ciò che appare tesoro. -
La
ragazza rimase
interdetta da quella frase. Fece scorrere le dita sulle pagine del
libro ancora
aperto cercando di capire ciò che l’anziana
signora intendeva comunicarle.
Alzò
lo sguardo dal libro
e con sua enorme sorpresa, l’anziana signora era sparita.
Era
lievemente scioccata.
Nel giro di qualche attimo quella pacata nonnina si era volatilizzata.
Non
credeva di poter essere così veloce nemmeno lei. Per giunta
non l’aveva nemmeno
sentita alzarsi ed andare via.
Si
volse verso una voce
alle sue spalle che in quel momento aveva cominciato a chiamarla.
-
Ehi Debhy! -
Una
ragazza bionda con
lunghi capelli raccolti in una fluente coda le si avvicinò
fino a troneggiarle
davanti. Fermandosi fece fare un piccolo salto allo sbuffo del vestito
lilla
che indossava.
-
Ciao Claire. Qualcosa
non va? Hai un’aria decisamente strana. -
Per
tutta risposta il
cipiglio dell’amica si accentuò. –
Qualcosa non va? Dovrei dirtelo io cara mia.
Sono più di cinque minuti che sono al limite del parco e che
ti osservo. –
- E
secondo te qualcosa
non va con me perché non ti ho notata prima? – A
volte a Debhy irritavano gli
atteggiamenti lievemente egocentrici dell’amica.
Claire
fece un passo
indietro per
potersi sporgere in avanti
ed essere viso contro viso con la compagna.
-
Quel pensiero non mi ha
minimamente sfiorata. Vederti parlare animatamente col nulla
però, mi ha
decisamente preoccupata. -
Debhy
guardò Claire
strabuzzando lievemente gli occhi.
-
Non fare quella faccia,
carina. Eri qui. Seduta sulla panchina e parlavi animatamente col
nulla. Ora, o
c’è qualcosa che non va o c’è
qualcosa che non va. -
La
biondina continuava a
riempire di domande Debhy ma lei non ascoltava più. La frase
dell’amica le
riempiva la testa.
-
Vederti parlare animatamente col nulla però, mi ha
decisamente preoccupata. -