Titolo: Just another day
Serie: Tokyo Mew Mew
Rating: Nc-14
Pairing: RyouxIchigo
Note: OMG! Non pensavo che avrei mai scritto così tante fic su TMM
O_O"""... E per di più la maggior parte di queste etero O_O... Colpa di Jesse
McCartney che, anche contro la mia volontà, mi trovo ad ascoltare e mi ispira
nueve fic=.=... Vabbè, ormai è andata v.v.
Un'altra one-shot per me!
Questa volta è davvero una RyouxIchigo... ma... sì, cè un ma e... bè, chi vivrà vedrà^^!
E' un pò troppo romanticosa per i miei gusti, ma è il massimo che ho saputo scrivere^^... e ci ho messo pure due giorni per finire sta decina di paginette=.=... Mi ha stancato, quindi anche il finale è un pò buttato giù a casaccio=.="""...
Disclaimers: I personaggi di TMM appartengono a Mia Ikumi (ma è sempre vivo in me il desiderio di rapirne qualcuno per farlo mio anche *e soprattutto v.v* contro la sua volontà, mwahahah*___*!!!).
L'idea del "programma alla radio" è stata ispirata ad una round robin di YGO ideata da Ichigo Shirogane alla quale avevo partecipato anche io^^. Non sapevo come iniziare la fic così ho usato una sorta di Radio agelica XD!
I personaggi di Mikapon, Cupido, Raphael e Samziel sono presi dal Vecchio Testamento e dalla mitologia romana (Adoro mischiare dei e angeli anche se gli uni centrano poco con gli altri XD! E' che certi dei sono così fiQui*.*, soprattutto Cupettolo ispirato a ad un quadro di Bouguereau intitolato Cupidon, kawaissimo**!) ma in questa fic sono sotto il mio ©. In special modo Raphie-chan e Mika-chan sono stati inventati per un'altra mia fic di TMM che ho cominciato molto tempo fa ma che ancora non ho pubblicato^^... In realtà il chara di Mika-chan è probabile che sarà leggermente diverso da questo, ma poco importa XD!
+†+Just another Day+†+
...
Clic...
...
Bzzzz...
...
*Ohayou gozaimasu! Good morning! Buenos dias! Bonjour! Guten tag! Buongiorno!
Siete sintonizzati su: As you wish, la Radio degli Angeli! Chi sarà il
fortunato che quest'oggi, svegliandosi, aprirà gli occhi e scoprirà cos'è la
vera felicità?*
"Ma
che...? Mikapon! Mikapon, presto vieni a sentire, Cupido lo sta facendo
ancora!!"
Sbadigliando un giovane dai capelli rossi come il fuoco si presentò sulla soglia
stropicciandosi gli occhi dello stesso color cremisi, ma screziati da scintille
di fiamme dorate.
Abbassò lo sguardo su quello che gli apparve come un ragazzino di tredici anni o
poco più.
"Che cosa c'è Samziel?"
Quello di tutta risposta gli fece segno di avvicinarsi ad una piccola radio
posta sul tavolo.
"Ascolta." ordinò piano mentre il volume della radio si alzava senza che nessuno
dei due l'avesse toccata.
*Vi crogiolate nei vostri letti, riscaldati dalle coperte e al sicuro nelle
vostre abitazioni.
Shsss, non è ancora il momento di svegliarvi, per ora limitatevi a sognare,
presto il sole verrà ad affacciarsi anche alla vostra finestra, ma ora
sognate.
Sognate il vostro piccolo pezzo di paradiso.
Sognate la vostra fetta di felicità.
Ed io sarò lì pronto a donarla ad uno di voi.*
L'arcangelo Mikael sospirò pesantemente.
Quel moccioso lo stava *davvero* facendo di nuovo.
Si passò una mano tra i finissimi capelli purpurei che sembrarono spargersi
dei riflessi del fuoco ad ogni movimento e si mise seduto.
"Rafaèl sarà su tutte le furie."
Il giovane Samziel sorrise incrociando le braccia sotto al mento quasi
completamente disteso sul tavolo.
"E' perchè l'altra volta non hai punito Cupido?" domandò senza distogliere
lo sguardo dalla piccola radio.
"Hn." fu la risposta sospirata "Non credevo che ci avrebbe riprovato quello
stupido. A causa sua passerò un sacco di guai..."
"Puoi chiedere aiuto a Djibie, lei è così gentile che riesce ad ammansire
persino Raphael."
Mikael si fece pensieroso carezzandosi il labbro con l'indice affusolato.
"Oppure tu potresti non far mai sorgere il sole, infondo sei l'angelo della
luce del giorno."
Sorrise posando dolcemente la mancina sulla testolina dorata del ragazzino
che brillava come un piccolo sole.
Lui portò i suoi grandi occhi azzurro cielo sull'arcangelo e reclinò il capo
di lato.
Mikael rise dolcemente.
"Ok, come non detto. Speriamo solo che quel pasticcione di Cupido non
combini troppi guai."
"Uhm... è la stessa cosa che dice sempre Raphael di te, Mikapon."
"Mhmmm..." alzò gli occhi al soffitto "Grazie per avermelo ricordato,
Samziel!"
Il più piccolo ridacchiò godendo ancora della carezza dell'arcangelo del
fuoco e tornò a fissare la sua radio dalla quale la vocetta ancora infantile
di Cupido non aveva cessato di udirsi.
*Oggi è un altro giorno per poter trovare la propria gioia.
Oggi è un altro giorno per sentirsi vivi.
Oggi è un altro giorno ed io ho scelto...
Te!*
"Ha
scelto, ha scelto!" esclamò Samziel.
"Fantastico... Chi è questa volta?"
Attesero pochi secondi prima che la radio mutasse sotto i loro occhi
tranquilli scoppiando in tante bolle di sapone che salirono al soffitto.
Guardarono nelle bolle e trovarono immagini evanescenti di un sogno umano e
poi il viso di chi dormiva tranquillamente, inconscio di essere vegliato più
del solito dagli angeli del paradiso.
I capelli erano di un biondo chiaro e brillante come l'oro, carezzavano
languidamente la fronte candida e le labbra erano dischiuse in un respiro
regolare.
"E' lui..." sussurrò Samziel temendo quasi di poterlo svegliare sebbene si
trovassero ad una distanza che nessuno mai avrebbe potuto calcolare.
Mikael lo guadò per un pò dopo si alzò e di corsa si portò nella stanza
accanto sfogliando un enorme fascicolo dalla copertina beige. Un'etichetta
bianca riportava un nome proprio che l'arcangelo lesse ad alta voce: "Ryou
Shirogane".
"Ryou... Ryou Shirogane." ripetè Samziel come ad assaporare la consistenza
di quel nome sulla lingua "Mi piace!" concluse con un gran sorriso "E poi un
pochino mi somiglia."
Mikael tornò insieme al fascicolo.
"Che sciocchezza, tu sei un angelo e lui un semplice umano." asserì in un
tono particolarmente freddo che raramente usava in presenza del più piccolo.
"In ogni caso dovremo tenerlo d'occhio. Ora che Cupido ha scelto lui
soltanto il Nostro Signore può sapere cosa accadrà e se ci sarà bisogno del
nostro intervento ce lo farà sapere. Speriamo in bene."
"Buona fortuna... Ryou Shirogane."
++†++
Non
ho mai realizzato di essere in un sogno bene come adesso.
E il motivo è soltanto lei.
Sempre.
Solo.
Lei.
"Shirogane-kun, vieni?"
Mi tende la mano e sorride.
A me.
Con quella dolcezza che non mi ha mai rivolto se non in rarissimi casi, con
quella bellezza che non sono mai riuscito a sfiorare con le mani.
"Mhm..."
Non lo so perchè stringo la sua mano pur sapendo che si tratta di un sogno,
forse per semplice masochismo.
Al mio risveglio perderò ogni cosa e cadrò nuovamente vittima della realtà,
ma che importa?
Adesso sono qui.
E con me c'è Ichigo.
Il resto può anche aspettare al di là della bariera onirica.
"Shirogane-kun guarda là! La spiaggia! Siamo arrivati al mare!"
La guardo correre a piedi nudi sulla sabbia bianca ed entrare in acqua per
poi riuscire subito urlando che è fredda.
Si gira e ancora fa cenno di seguirla.
Non può essere altro che un sogno.
Faccio spallucce e la raggiungo correndo e spingendola a cadere in acqua per
poi farmi schizzare e ridere insieme a lei come se non esistesse altro a
parte noi.
Come se un *noi* esistesse davvero.
Ed io la guardo.
Perchè non so fare altro anche se in un sogno uno dovrebbe riuscire a fare
le cose più impossibili.
Ma io no.
La guardo soltanto, ammirando i suoi capelli che stanno tra il rosso ed il
castano ed i suoi occhi che risplendono come gemme preziose.
Amo i suoi occhi.
Amo tutto di lei.
"I love you..."
Non l'ho davvero pronunciato, il mio non era che un pensiero ma l'ho sentito
uscire e divenir parola anche se le mie labbra non si sono mai mosse.
E' un sogno dopotutto, ogni cosa è possibile.
Lei mi sorride avvicinandosi e prendendo le mie mani tra le sue. Le guarda e
poi alza il suo volto ad incontrare i miei occhi.
E' arrossita e credo di esserlo anche io infatti mi stacco subito da lei
voltandomi dall'altra parte, passandomi una mano tra i capelli imbarazzato e
confuso.
Che stupido.
Dichiararmi ad un sogno e poi vergognarmene.
Ma poi le sue mani circondano la mia vita e la sua fronte si poggia alla mia
schiena.
E' così dolce il suo abbraccio.
"Ti amo anch'io Shirogane-kun."
Bugiarda... Non prenderti gioco di me, Ichigo.
"Ti amo tanto."
Bugiarda... Non cadere nella trappola dei sogni, Ryou.
"Ti amo."
Bugiarda.
Ma...
Al diavolo tutto!
Mi volto prendendo il suo viso tra le mani, carezzandole le guance lisce e
sfiorando le sue labbra in un bacio. Non mi ritraggo. Il mio respiro si
confonde con il suo ed il profumo della sua pelle diventa il mio ossigeno. E
la bacio ancora, più a lungo, languidamente, affamato della sua bocca,
stringendola più a me e sentendo il suo corpo esile che si spinge
maggiormente contro il mio combaciando perfettamente come due metà della
stessa mela.
E la desidero così tanto che vorrei vivere per sempre in questo sogno.
La desidero così tanto che vorrei averla solo per me...
...Anche solo per un giorno...
*Allora sarà tua.
Un amore che dura un giorno.
Ventiquattr'ore di felicità.
As you wish.*
Bip! Bip! Bip!
Ryou Shirogane aprì gli occhi tirandosi di scatto a sedere al suono della
sveglia. Stranito.
Aveva sognato.
Questo lo sapeva.
Era il sogno ad averlo lasciato con la mente vuota e le idee confuse.
E quella voce da bambino scivolata direttamente nella sua testa, era stata
sogno o realtà?
"Hn! Che sciocco e ci spero pure." si disse alzandosi.
Il sole era sorto sulla città di Tokyo e sembrava volersi affacciare alla
finestra del ragazzo biondo per spiarlo meglio, scivolando invece contro le
tende ancora chiuse.
Sbadigliò un paio di volte.
"Ryou, sbrigati, tra poco le ragazze saranno qui!"
"Sì!" rispose alla voce di Keiichirou che lo chiamava dal piano di sotto.
Si fece una doccia veloce e ancor più velocemente si vestì.
Indossava una semplice maglietta azzurra ed un nastro dalla sfumatura più
scura copriva il suo collo sottile, un paio di blue-jeans e delle scarpe
della nike bianche con il marchio nero.
Trovò già tutte le ragazze al piano di sotto, indaffarate a prendere le
ordinazioni dei primi clienti della mattina.
Soltanto Ichigo mancava all'appello.
"Dov'è Ichigo?" domandò a Retasu che, per dargli retta fece cadere i piatti
che stava ritirando da uno dei tavoli.
"Ichigo è.. Ah! Oh, no! Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace tanto!"
Le regalò un sorriso annuendo paziente.
"Non importa, piuttosto dove hai detto che è?"
"Ah, ecco, mi sembra che avesse un appuntamento con Aoyama-kun."
"Ah."
Non aggiunse altro e aiutò la ragazza a raccogliere i cocci dispersi sul
pavimento.
Un appuntamento con Aoyama.
Alla fine c'era sempre quel tipo in mezzo ed era diventato palese che lui
non aveva alcuna chance contro Masaya Aoyama: il ragazzo perfetto.
Lo odiava.
Tanto quanto si odia un nemico.
Tanto quanto si odia qualcuno che ti ha portato via la cosa più preziosa.
Tanto... quanto si odia la morte.
"Se non esistesse... Ichigo sarebbe mia... Senza di lui, sarei felice
anch'io..."
Non proferì mai questa frase, era troppo crudele volere la morte di qualcuno
o la sola sparizione, per questo si limitò a pensarla e, nonostante tutto,
desiderarla con ogni fibra di sè.
Per un momento gli sembrò che qualcosa intorno a sè cambiasse: che la luce
del giorno diventasse un pò più chiara, che gli sguardi dei suoi compagni si
muovessero a fissare lui contemporaneamente con aria accusatoria e che poi
tornassero alle loro faccende, e che dietro di lui un bambino dalla morbida
chioma riccioluta e castana gli sorridesse tenendo appeso ad una spalla un
piccolo arco di legno scuro.
Ma non fu che la sua impressione.
Il campanello alla porta del locale trillò allegramente attirando la sua
attenzione.
Una ragazza entrava di corsa annunciandosi con un sorriso radioso.
La fissò pensando di esserselo immaginato ma lei era ancora lì che, dalla
soglia si stiracchiava sinuosa mettendo a terra uno zainetto verde e giallo.
"Ichigo, ma cosa ci fai qui?"
La ragazza sorrise verso il biondo e questo bastò per lasciarlo stupito e
perplesso al tempo stesso.
Perchè gli aveva rivolto un sorriso tanto dolce?
La vide avanzare con passo felino superando le sue amiche per piazzarsi
innanzi a lui.
"Si da il caso mio caro Shirogane-kun che qui ci lavori anche la
sottoscritta." affermò con una teatrale impudenza.
Aveva strappato un sorriso di scherno al biondino ma questo non voleva dire
che avesse risposto effettivamente alla sua domanda.
"Questo lo so anche io signorina Momomiya, ma perchè sei *qui* invece di
essere insieme al tuo bell'innamorato?"
E fa niente che la parola "bell'innamorato" suonò più come un insulto
sibilato a denti stretti invece che una disgustosa realtà.
Un acceso rossore si sparse su quel delizioso visino.
Iniziò anche a balbettare qualcosa cercando di discolparsi da chissà quale
accusa ma ogni frase cominciava con un "Ma che.. che.. che?!?" e finiva con
un "Io non.. non.. Io?!?".
Impossibile capirci qualcosa.
"Ichigo, così non capisco una parola di quello che dici." le disse
sospirando.
"Volevo dire" iniziò lei scandendo bene le parole "Che io non ce l'ho un
*bell'innamorato*, baka!"
Ryou aggrottò la fronte mostrandosi irritato.
"E Aoyama allora?"
Lei sembrò cadere dalle nuvole a quel nome.
"Masaya Aoyama? E tu come fai a conoscerlo?"
Ma che diavolo stava dicendo?
Lo conosceva ormai da così tanto tempo da aver persino dimenticato quale
giorno maledire per averlo incontrato la prima volta.
"Come sarebbe a dire come faccio a conoscerlo? E' il tuo ragazzo no? Lo
sanno tutti."
Erano diventati enormi gli occhi nocciola di Ichigo. Così grandi che li
avrebbe potuti usare come palline da tennis.
La ragazza si era anche guardata in giro cercando conferme a destra e manca,
diventando ancora più rossa dei suoi capelli e scuotendo le mani in segno di
diniego.
"Ma... Ma Aoyama-kun non è il mio ragazzo!!! Per.. per prima cosa lui è già
fidanzato... e poi..."
"E poi ad Ighico-chan piace un altro!" li raggiunse la vocetta di Purin che
saltellò in mezzo ai due sorridendo sorniona.
"Ahaaaa, Purin-chan, fatti i fatti tuoi!!!"
Ryou era rimasto in silenzio.
Non ci credeva.
Anzi era sicuro che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto nei suoi
confronti e che la ragazza lo stesse punendo per chissà quale motivo. Forse
perchè aveva scoperto da tempo che era innamorato di lei ed ora voleva
metterlo alla prova o chissà quale altra cattiveria.
Era troppo.
Se ne andò senza dire una parola.
Girando sui tacchi e andando in camera sua dove sbattè fragorosamente la
porta.
"Ma... Ma che cosa ho detto?"
Si grattò la testolina rossa sbattendo le palpebre e cercando di capire
perchè Shirogane se la fosse presa tanto. Risolse che la soluzione migliore
fosse quella di seguirlo.
Dunque si ritrovò a percorrere in punta di piedi il corridoio del primo
piano.
Non sapeva perchè stava cercando di fare il meno rumore possibile.
Non voleva farsi sentire arrivare ma era un pensiero stupido visto che,
comunque, il ragazzo non avrebbe di certo tentato la fuga.
Abbassò piano la maniglia della porta affacciandosi sulla soglia per spiare
all'interno.
Sembrava vuota.
Persino più spoglia del solito.
Trasalì scoprendo Ryou vicinissimo alla porta, poggiato al muro proprio al
suo fianco con gli occhi chiusi e la testa reclinata contro la parete.
"Shi... Shirogane-kun...?" azzardò sottovoce.
Lui non rispose e questo la convinse che era arrabbiato con lei per qualche
motivo di cui non era a conoscenza.
Entrò chiudendo la porta e rimanendo in piedi davanti a lui.
In silenzio.
Osservando soltanto i lineamenti ben definiti di Ryou, quel suo bel viso dai
tratti occidentali, i capelli biondi e gli occhi azzurri *anche se ora non
poteva ammirarli* di chi non poteva sembrare altri che il Principe azzurro.
Arrossì pensandolo mentre finalmente il ragazzo riapriva gli occhi mostrando
l'oceano in quelle iridi celesti penetranti e profonde.
"Perchè?"
Una semplice domanda.
Ichigo reclinò il capo.
"Perchè cosa?"
"Perchè vuoi prenderti gioco di me a questo modo? Non lo trovi crudele?"
Se prima una parvenza di sorriso era riuscita a resistere sulle labbra di
fragola di lei ora era del tutto scomparso.
"Prendermi gioco di te?"
Ryou
sbattè il pugno contro il muro facendola trasalire.
"Smettila di guardarmi come se non capissi! Parlo di Aoyama!"
"Ma io e lui... Noi non stiamo insieme... non ci ho mai nemmeno parlato con
lui..."
"Ma come fai! Come riesci a mentirmi in questo modo guardandomi negli occhi?"
La afferrò per le spalle, con forza, facendole quasi male.
Faceva paura Ryou.
I suoi occhi d'oltreoceano sembravano fiammeggianti d'ira.
"Ti diverti così tanto a calpestare in questo modo i miei sentimenti, eh? Valgo
così poco per te?"
E oltre alla rabbia in quello sguardo che divenne smarrito come quello di un
bambino lesse la disperazione.
E la frustrazione.
E l'amore.
E l'odio.
Era tutto così forte ed intenso che ebbe paura che quel ragazzo potesse
scoppiare sotto il peso dei suoi stessi sentimenti, troppo forti da sopportare
per una persona soltanto.
Le venne da piangere e, senza saperne il motivo, lacrime d'argento scivolarono
dai suoi occhi e Ryou si allontanò da lei di colpo, dispiaciuto per averla fatta
piangere e averla spaventata a quel modo.
Dopotutto non poteva davvero dire di non meritarsi quel gioco spietato.
Aveva desiderato la morte di un altro essere umano soltanto per prenderne il
posto ed ora l'occasione gli veniva offerta su un piatto d'argento.
Gli venne la nausea.
Perchè Dio si divertiva così tanto a guardarlo mentre il suo amore andava alla
deriva e lui si autodistruggeva pian piano.
Cazzo, non aveva sofferto abbastanza?!
Perchè allora prenderlo per il culo fino a quel punto?!
Soltanto per vedere quanto ancora avrebbe resistito prima di cadere a pezzi...?
Non era giusto, maledizione, non lo era affatto!
"Io..." iniziò con un filo di voce.
Sentiva un nodo chiudergli alla gola.
"Dimentica quello che ti ho detto... Non sono in me... non so nemmeno perchè ti
ho detto quelle cose..." mentì sperando che Ichigo lo ascoltasse per una volta e
se ne andasse e, chiudendo quella porta, lui riuscisse a dimenticare ogni cosa,
anche la più piccola, che riguardava quella ragazza.
Ma lei era ancora lì.
Le dita che andarono a ricercare la mano di Ryou mentre lui la ritraeva come
spaventato da quel semplice contatto. Si fece forza e tornò a stringere la sua
mano.
Era così grande rispetto alle sua.
Calda.
Morbida.
La portò al proprio viso posandola sulla guancia e poi sulle labbra per baciarne
il palmo con dolcezza.
Aveva così tanto desiderato di essere toccata e accarezzata da quelle mani che
quasi aveva dimenticato come potesse essere nella realtà.
Era persino più piacevole.
"Smettila..." sussurrò il biondo.
Ma la sua voce uscì talmente bassa che persino per lui suonò falsa.
Ichigo si avvicinò di un altro passo verso di lui.
Teneva il capo chino ed i capelli rossicci sfioravano il mento del ragazzo.
Prese un profondo respiro raccogliendo coraggio e alzò lo sguardo.
Nocciola e zaffiro specchiati l'uno nell'altro.
"Aishiteru."
Ryou non fu sicuro di aver sentito bene.
"Aishiteru." ripetè Ichigo arrossita.
Era un sogno.
Non poteva essere nient'altro.
Era come il sogno che aveva avuto poco prima di svegliarsi al suono della
sveglia.
"Bugiarda." come nel sogno lo pensò ma questa volta lo pronunciò anche.
Lei sbuffò teneramente, imbronciata per questo suo rifiuto di accettare
l'evidenza.
Si alzò in punta di piedi e gli rubò un bacio.
Il biondo sentì le labbra di Ichigo posarsi sulle proprie e fu come la carezza
di un petalo di rosa.
Lei si staccò per mostrarli la linguetta.
"Allora adesso mi credi?" domandò comunque arrossita.
"...Ba... Baka."
"Cosa?! Guarda che non ti permetto di insul.."
Non ebbe modo di concludere la frase.
Ryou premette la bocca contro la sua baciandola una seconda volta, infilando la
sua lingua tra le labbra di lei che si dischiusero docilmente consentendogli
l'accesso.
E la sua bocca aveva un sapore così dolce. Di fragola. Più deliziosa
dell'ambrosia. Più dolce di un sogno.
Anche quando sciolse il bacio non si staccò completamente da lei, rimase con la
fronte premuta contro la sua sorridendo beffardo.
"Che c'è?"
Il sorriso si ampliò divenendo risata.
"Aishiteru?" domandò divertito ed Ichigo arrossì di nuovo "Soltanto una
ragazzina amante degli shojo come te poteva dirlo."
"Antipatico..." borbottò la rossina imbronciata e Ryou le rapì quel broncio con
l'ennesimo bacio.
"I love you." le sussurrò direttamente sulle labbra.
La circondò in un abbraccio spingendola un pò più indietro. Ancora un pò. Finchè
con le gambe non toccarono il letto.
Allora la fece sedere, inginocchiandosi sul pavimento, davanti a lei, senza mai
staccare le labbra l'uno dall'altra, soffocando pure in un bacio languido e
passionale.
Ichigo dovette piegarsi verso il basso perchè ora si trovava più in alto
rispetto a Shirogane. Insinuò le dita tra i capelli dorati dell'altro, così
soffici al tatto che sembravano fatti di seta.
Sentì la mancina di Ryou scivolarle lungo la schiena, per risalire e posarsi
alla sua guancia bollente.
Tutto il suo corpo stava andando a fuoco.
E solo a causa di quel biondino.
L'altra mano invece scivolò alle cosce e poi al materasso sfiorando per sbaglio
quella che sembrò essere in tutto e per tutto la coda di un gatto.
Ryou aprì un occhio per spiare, confuso da quella coda.
Poi ricordò.
Il DNA del gatto di Iriomote si era mischiato con quello della rossina e quando
si agitava le spuntavano coda e orecchie.
Alzò lo sguardo ai suoi capelli scorgendo due simpatiche orecchie feline.
Bingo.
Sorrise soffocando un gemito di dissenso di lei nella bocca che lo obbligò a
staccarsi per prendere finalmente respiro.
"Perchè ridi?" lo interrogò lei.
"Ti sono spuntate le orecchie e la coda."
"Eheeee?!?"
Imbarazzatissima iniziò a dimenarsi cercando in tutti i modi di nasconderle, ma
se nascondeva la coda non poteva nascondere le orecchie e se nascondeva le
orecchie nasceva il problema contrario.
Oh, accidenti!
"Ahahah, che sciocca. Guarda che non c'è bisogno che li nasconda visto che io
conosco benissimo il tuo segreto dato che ne sono l'artefice!"
"Non sono sciocca!!!" si lagnò lei ancora impegnata in un vano tentativo di far
sparire ciò che un essere umano non avrebbe dovuto avere.
Peccato però perchè a Ryou piacevano i gatti e con quelle orecchie e quella coda
Ichigo assumeva un aria... così eccitante.
Si leccò languidamente le labbra.
Lei lo vide e si bloccò.
"Co... Co... cosa c'è...?" biascicò.
Lui sorrise.
Sensuale.
Suadente.
Rischiò persino di sciogliersi alla vista di quel sorriso.
Era come stare a stretto contatto con una fiamma che ardeva più dell'inferno e
allo stesso tempo non poterne fare a meno.
"Per... perchè mi guardi così, Shirogane-kun...?"
"Chiamami Ryou e forse ti risponderò."
Lei deglutì ad udire quella voce divenuta più roca. Ad ogni sua parola il suo
corpo aveva vibrato.
"Ry...Ryou..." mormorò chiamandolo per nome per la prima volta.
"C'è qualcosa che desideri più di ogni altra, Ichigo?"
Era stata una domanda improvvisa e la rossina non se l'aspettava di certo.
"Tu..."
"Posso amarti?"
Si intenerì a quella domanda così dolce che le chiedeva il permesso di amarla.
Sorrise annuendo e abbracciando il ragazzo, ancora inginocchiato innanzi a lei.
"Ed io, posso?"
Lui le baciò il mento.
"Puoi fare ogni cosa."
Passò al collo mentre slacciava i bottoni della camicetta rosa di Ichigo e le
sfiorava la pelle con le dita e con l'altra mano scivolava alla coscia di lei,
scendendo al ginocchio e poi risalendo sempre un pò di più fino ad insinuarsi al
di sotto della gonna.
Si alzò lentamente in piedi facendola sdraiare completamente sul suo letto e
guardandola come, a sua volta, lo guardava immersa nei suoi occhi di cristallo
celeste.
E sentì fin dentro l'anima che per lei non esisteva altri che lui.
Che finalmente Ichigo poteva essere sua, sua e di nessun altro.
Poggiò un ginocchio al suo fianco, riprendendo a baciare la sua pelle di pesco,
strappandole di volta in volta qualche gemito sommesso e sentendo come il corpo
esile di lei si accendeva di passione sotto al suo.
Allora la amò com'era sicuro di non poter mai amare nessun altra.
E lei amò lui.
Finchè non fu sera.
Finchè non giunse il tramonto.
Finchè la notte non passò e fu di nuovo l'alba.
Allora lui si sentì come risvegliato da un sogno ad occhi aperti.
Sdraiato nel letto si girò su un fianco sorridendo quando incontrò la chioma
rossiccia di Ichigo che gli solleticava il petto e la ragazza accoccolata contro
di lui. La sua pelle nuda era accarezzata dalle lenzuola bianche, la sfiorò con
le dita provocandole qualche brivido e le baciò la fronte.
Si stiracchiò alzandosi ed infilando i pantaloni del giorno prima per andare
alla finestra.
Scostò le tende e allora desiderò non averlo mai fatto.
Era l'alba.
Era un altro giorno.
E il desiderio era stato avverato.
Tornò a guardare il proprio letto ora vuoto e rifatto.
Sembrava che nessuno ci avesse mai dormito.
"Ichigo...?" chiamò piano.
"Ichigo!" alzò la voce.
"ICHIGO!!!" urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ma nessuno gli rispose
perchè non c'era nessuno in quella stanza oltre a lui.
Si lasciò cadere a terra, scivolando con la schiena contro la parete e lì
rimanendoci.
Era tutto sbagliato.
Era tutto fottutamente sbagliato!
Gli veniva persino da piangere per aver davvero creduto alla farsa che la sua
mente gli aveva regalato, illudendolo che forse, in un altro mondo, in un'altra
vita, esisteva un pò di felicità anche per lui.
Abbassò il capo e ciuffi biondi coprirono gli occhi.
Una mano si posò tra i suoi capelli.
Era piccola.
Come quella di un bambino.
"Mi dispiace, signor umano."
Era una voce infantile, dolce e delicata, che si sciolse come miele su di lui.
"Hai desiderato averla solo per un giorno e così è accaduto."
Ryou non parlò.
Era come in trance.
La sua mente era bloccata nei ricordi del giorno prima in cui Ichigo aveva amato
lui. Lui e nessun altro.
"Lei non ti appartiene..." continuò la vocina e finalmente il biondo alzò il
capo.
Un bambino con una splendida chioma riccioluta dai riflessi castani e dai
dolcissimi e grandi occhi nocciola era in piedi innanzi a sè.
Era così piccolo che non poteva avere più di sei o sette anni.
Non indossava alcun vestito.
In compenso due piccole alette di un morbido piumaggio bianco spuntavano dalla
schiena esile.
"Ridammela."
"Non si può."
"Ridammela!"
Il piccolo angioletto scosse la testolina.
"Ridammela! Ridammela! Ridammi Ichigo, ridammi il suo amore!"
Ryou era scattato in piedi e urlava contro l'angelo furioso e disperato.
"Hai già avuto il suo amore."
"Ma io.. Io.. voglio..."
"Di più?"
Il ragazzo tacque abbassando lo sguardo sul pavimento.
Tutti vogliono di più di quel che già hanno.
E' la natura umana.
E' giusto così.
Se non si volesse di più, non varrebbe nemmeno la pena di continuare a vivere
per poterlo ottenere.
Anche se, alla fine, per alcuno, non esiste un di più.
"Ridammela... ti prego..." lo supplicò con occhi lucidi e tristi.
"Lei appartiene già ad un altro."
"Non importa! Non mi interessa! E' tutto ciò che desidero!"
L'angioletto sospirò allargando il braccio destro di lato e aprendo il palmo.
Un piccolo arco di legno scuro comparve tra le sue dita.
Allargò l'altro braccio e questa volta a comparire fu una freccia. Bianca con la
punta rossa che ricordava molto la forma di un cuore.
"Allora ti regalerò il suo amore, signor umano." affermò l'angioletto incoccando
la freccia e mirando al cuore di Ryou.
La scoccò e quella si abbattè nel suo petto trafiggendo il cuore.
Fu doloroso.
Cadde a terra premendosi la ferita che, stranamente, non sanguinava.
Era diventato difficile anche respirare.
Chiuse gli occhi ma, quando li riaprì, era tutto scomparso: la freccia,
l'angelo, il dolore persino.
E nell'unico letto della sua c'era qualcuno che dormiva tranquillamente sotto le
coperte.
"Ichigo..."
Lei aprì gli occhi stropicciandoseli ancora assonnata e lo guardò.
Gli sorrise e lui ricambiò andando da lei e sedendosi sul materasso per passarle
gentilmente una mano tra i capelli e baciarla.
Lei chiuse gli occhi abbracciandolo ma le sue labbra sussurrarono un nome che
non era quello del ragazzo.
"Ma...sa...ya..."
Ryou si staccò.
"Masaya?" le chiese.
Ichigo reclinò la testolina di lato aggrottando la fronte.
"Masaya cosa?"
"Perchè hai detto Masaya?"
Le palpebre di lei sbatterono un paio di volte e poi rise in quel modo adorabile
che non poteva fare a meno di amare.
"Ho capito, mi stai prendendo in giro!"
Il biondo sgranò gli occhi.
C'era qualcosa che gli sfuggiva, ma che cosa?
"Perchè dovrei prenderti in giro...?"
"Perchè Masaya sei tu!"
Era stata una frase detta con tanta semplicità.
Era stato come ricevere una freccia in pieno petto.
Si trovò persino a boccheggiare incredulo, disorientato.
C'era qualcosa che gli sfuggiva, ma non era sicuro di voler sapere che cosa
fosse.
"Io non sono Masaya..."
"Se tu non sei Masaya allora chi sei?" gli domandò con un candido sorriso.
Era ancora convinta che stesse scherzando.
"Ryou... Ryou Shirogane..." mormorò con un fil di voce.
"Ryou Shirogane?"
Portò l'indice alle labbra di fragola con fare pensieroso.
"Però a me piace di più il nome Masaya..." borbottò senza prendere la cosa
troppo sul serio.
"Ma che centra, quello non è il mio nome! Io non sono Masaya!"
"Masaya... mi stai spaventando..."
"Smettila di chiamarmi così! Io mi chiamo Ryou!!!"
"Ryou? Ma... ma chi è Ryou..."
C'era qualcosa che gli sfuggiva, ed ora finalmente aveva capito cosa.
Il suo sguardo cadde al vetro della finestra aperta ed il riflesso che vide non
fu il suo.
Niente capelli dorati come i raggi del sole.
Niente occhi celesti come il cielo di primavera.
Niente più Ryou Shirogane.
Invece a ricambiare il suo sguardo terrorizzato c'erano occhi nocciola coperti
da ciuffi di capelli corvini su di un volto gentile.
Non esisteva nessun Ryou Shirogane.
E visto che lui era in quel corpo, teoricamente, non esisteva nemmeno Masaya
Aoyama.
Perchè lui non era Masaya.
Ma non era nemmeno più Ryou.
Era diventato entrambi.
Non era più nessuno.
La testa iniziò a dolergli.
"Masaya, ti senti bene!"
Ichigo abbassò la testolina per spiare il suo sguardo.
"Nhn... Sì... mi sento.. bene..." mentì poi sfiorò la guancia della ragazza con
una carezza "Ichigo... tu... mi ami?"
Lei rimase stupita ma sorrise anche teneramente posandogli un bacio a fior di
labbra.
"Aishiteru."
Anche Ryou sorrise e continuò a carezzarle la guancia, piano, sfiorando con il
pollice quella bocca di fragola.
"Posso chiederti un favore?"
"Sì."
Le posò la bocca all'orecchio sussurrandole qualcosa.
Lei annuì e lo baciò ancora.
"Aishiteru, Ryou." disse sorridendo ancor più dolcemente "Adesso sei felice?"
Ryou l'abbracciò.
Stratta, come se avesse avuto paura di perderla da un momento all'altro ed
un'unica lacrima scivolò dalla sua guancia.
"Sì. Adesso sì. Arigatou."
Ed Ichigo svanì in una pioggia di petali di ciliegio che si sparsero per tutta
la stanza lasciando il ragazzo da solo, solo con un bimbo riccioluto dalle
cangianti alette seduto alla finestra.
"Perchè l'hai fatto?" gli domandò piano.
"Perchè lei non ama me..."
"E tu sei felice così...?" chiese curioso l'angioletto, guardando tristemente
Ryou tornato sè stesso mentre si passava una mano sugli occhi, asciugandoli.
"No. Ma era giusto così."
Chissà perchè fare la cosa giusta alle volte fa così male.
Sorrise mettendosi in piedi e raggiungendo il bambino.
La tristezza spazzata via con un colpo di spugna per indossare una nuova
maschera e tornare a recitare la parte del ragazzo arrogante, così come riusciva
bene soltanto a Ryou Shirogane.
Posò una mano tra i capelli riccioluti dell'angioletto.
"La prossima volta che vorrai avverare un desiderio di questo genere, però,
chiedi al diretto interessato se pensa che ne valga la pena." lo rimproverò con
un sorriso impudente e sbarazzino.
L'angioletto annuì alzandosi in piedi sulla finestra per arrivare più o meno
alla stessa altezza di Ryou.
Il ragazzo gli diede un buffetto sulla fronte e sospirò infilando le mani in
tasca per dargli le spalle per uscire dalla stanza.
Era mattino.
Era un altro giorno.
"E per te ne valeva la pena, signor umano?"
Il ragazzo sorrise.
"Chiamami Ryou e forse ti risponderò."
Dove aveva già sentito una frase del genere?
Ah, già... l'aveva detta ad Ichigo.
"Ryou." pronunciò l'angioletto.
Il biondo si voltò sorridendo e guardando i grandi occhi nocciola dell'altro.
Gli fece l'occhiolino ma nulla di più.
Uscì dalla stanza e non rispose mai a quella domanda.
"Buongiorno Ryou, mi sembri di buon umore." affermò Keiichirou guardandolo
entrare al locale dalla porta di servizio.
"Mhm."
Retasu gridò dispiaciuta facendo cadere qualche piatto come di routine.
Zakuro la aiutò a raccogliere i cocci mentre Purin accoglieva i clienti facendo
ruotare le tazzine del caffè come un giocoliere.
Mint era seduta a bere una tazza di the.
Ed Ichigo...
Lei entrò sottobraccio con un ragazzo che non era lui...
Ryou la raggiunse salutando prima lei e poi Masaya, fingendo indifferenza.
"Era ora che ti facessi viva Ichigo. Ti avverto che dovrai lavorare il doppio
visto che ieri non c'eri!"
"Eheeee?!? Cooosaaa?!? Ma perchè?!"
Ryou ghignò mefistofelico.
"Perchè lo dico io."
"Noooooo!!!"
Tornò sempre ghignante in cucina dove Keiichirou gli diede una leggera pacca
sulla schiena e lui sospirò tristemente.
"Sei sicuro che sia tutto ok?"
Annuì abbandonando il suo sorriso.
"Hn." sospirò ancora "Sì. Tutto ok. Infondo oggi è soltanto un altro giorno."
++†++
"Mikapon, svegliati è mattino!"
Samziel scosse il corpo dell'arcangelo addormentato con il capo sul tavolo
che mugugnò qualcosa di incomprensibile.
L'angelo biondo fece spallucce.
"E' finito." pronunciò anche mentre Mikael si stiracchiava felino e posava
le iridi cremisi, screziate d'oro sulla piccola radio in centro tavola.
"Mhm. Com'è finita?"
"Bene. Anche se io avrei voluto che quell'umano rimanesse per sempre insieme
alla ragazza che amava."
"E perchè?" domandò l'arcangelo senza particolar tono nella voce rendendo lo
sguardo una distesa di fuoco e fiamme. Eppure più freddo del ghiaccio.
Samziel capì che non aveva particolarmente apprezzato la sua frase.
"Perchè lui la ama così tanto..." si azzardò a rispondere sperando di non
aver attirato la sua ira.
"Lei però no." fu la fredda risposta.
"Però... però... non è giusto..."
"Samziel." chiamò Mikael e Samziel sconsolato tacque alzandosi e riponendo
la piccola radio sul mobiletto in legno di faggio alla parete di sinistra.
Mikael sospirò raggiungendolo e posando una mano sulla chioma dorata.
"Quell'umano ha avuto quello che voleva. E' stato felice anche se solo per
un giorno, ma c'è sempre domani e magari in futuro troverà anche lui quello
che cerca. Basterà soltanto aspettare un altro giorno."
La sua voce si era raddolcita.
Samziel sorrise annuendo.
Puntò l'indice candido verso la finestra dell'edificio indicando qualcosa
che si avvicinava lentamente.
"E' arrivato Cupie-chan!"
Un bambino dalla riccioluta chioma castana sbatteva pigramente le sue alucce
finchè non entrò nella stanza, passando direttamente dalla finestra.
Mikael lo guardò con rimprovero e il più piccolo abbassò la testolina con
aria colpevole.
"Chiedo perdono principe..." mormorò la sua vocetta.
L'arcangelo lo sovrastava con la sua altezza e quello che gli appariva
innanzi infondo non era altro che un bambino e, allo stesso modo dei bimbi
umani, voleva soltanto rendersi utile, giocare all'amore, regalare la
felicità come mazzi di rose sperando che il mondo divenisse un pò più bello.
Come si faceva ad avercela con quel moccioso dall'aria così tenera?
Si morse un labbro combattendo tra l'impulso di colpirlo con la propria
spada e quello di consolarlo blaterandogli che non aveva fatto nulla di
male.
Sospirò.
Raphael lo avrebbe sgridato di nuovo.
"Lascia perdere, ormai quel che fatto è fatto."
Lo sguardo del piccolo Cupido si illuminò ancor più del cielo in estate ed
il piccolo sorrise dolcemente tutto contento.
"Ma che non si ripeta più, mi raccomando."
"Sìssignore!" esclamò e volò via.
Mikael si portò una mano al viso con un bruttissimo presentimento.
"Uffa. Quando saprà che non l'ho punito nemmeno questa volta come minimo mi
urlerà dietro..."
"Urlarti dietro? No, io pensavo a farti degradare dal ruolo di Principe dei
Beni Elhoim."
Mikael si voltò sgranando gli occhi cremisi.
"Argh! Rafaèl, ma... ma quando sei tornato?!"
"Questo non importa, piuttosto perchè dovrei urlarti dietro, eh?"
"Ma come, non lo sai?"
"Non *ancora*."
"E allora perchè hai detto che volevi farmi degradare?"
"Perchè so già che hai combinato qualcosa, solo che non so *cosa*."
Mikael sorrise insinuando la mancina tra i rossissimi capelli e spostandone
una ciocca indietro.
"Bè, in questo caso..." il sorriso divenne un ghigno sbarazzino e lui saltò
sulla finestra agile come un gatto portando la mano alla fronte e facendo il
saluto dei soldati "...ti lascio scoprirlo da solo Arcangelo guaritore.
Bye-bye!"
Dischiuse magnifiche ali bianche e volò via nei cielo del Paradiso.
"Stupido principe! Possibile che non abbia un minimo di senso di
responsabilità?! Mikael torna quiii!!!"
+†+THE END+†+
-phrasebook-
Samziel = angelo preposto ai fenomeni naturali: principe della luce del
giorno
Raphael e Rafaèl sono lo stesso arcangelo (naturalmente>_>), soltanto
Mika-chan comunque lo chiama Rafaèl.
Aishiteru = E' un modo moooolto romantico per dire ti amo, infatti
spesso usano soltanto un "Daisuki desu", che somiglia più a "Mi piaci.".
Beni Elhoim = Arcangeli
-Note *super-mega-extra-lungamente-inutili* dell'Autore-
Mhm=_=... Mikapon insiste perchè io dica che lui in realtà non è così scemo come invece Raphie-chan pensa e vorrebbe che si rivalutasse il suo buon nome... ma visto che a nessuno frega qualcosa passiamo oltre*_*v!
Purtroppo per questa fic Ryou-kun ancora ha avuto il suo bel due di
picche^^""".. Ma almeno con End of Time si sa già che riuscirà ad
accapparrarsi Ichigo quindi direi che dovrebbe accontentarsi e smetterla di
lamentarsi con l'autrice tirandole in continuazione oggetti contundenti>_>!
*fiss Ryou che le sta tirando di tutto* E basta>_< !
Ryou: Tsk, lasciami sfogare é_è!
A: My dog, sembri una donnetta isterica é__è!
*Non
capisce che così peggiora solo le cose, infatti Ryou dall'alto della sua forza
alza un pianoforte e glielo lancia contro*
A: *schivando per un pelo il piano* Oddio, salva in extremis O_o"""... *fissa
il pianoforte sfracellato in terra* Ma da quando a casa mia c'è un pianoforte
ò_o? Mah, vabbè... spero che la fic vi sia piaciuta anche se Ryou non riesce a
stare definitivamente con Ichigocciola^^"""... Infondo io penso che sia giusto
così>_>!
Ryou:
Ma non doveva esserci un seguito di sto schifo di fic é_è???
A: Se la fic ti fa schifo perchè cavolo chiedi un seguito>_>?!
Ryou: Perchè nel seguito Ichigo era rimasta in cinta di MIO FIGLIO é_è!
A: ...Oddio O_O.. Ma voi... Voi O_O.. Non avete fatto sesso sicuro>_______<
?!?!?
Ryou: Non mi sembra che sia il caso di scandalizzarsi visto che sei stata tu
l'autrice di sto obrobrio >//////< !!!
Ichigo: ...Perchè mi sento improvvisamente stanca? Perchè ho sempre la nausea?
Perchè mi sembra di mangiare per due ò.o?
A: Perchè parli come se già fossi al nono mese di gravidanza=_=?
Purin: Che cos'è una gravidanza ^O^?
A: Niente che dovrebbe interessarti per ora>_>! Goditi la tua beata infanzia,
nana>_>!
Purin: *zampettando verso Taruto* Taru-Taru la facciamo anche noi una
gravidanza *O*?
Taruto: O//////O
Kisshu: *fissando Taruto* Perchè è arrossito ò_o?
Pai: ...Perchè i bambini della nostra razza sono precoci e sanno già tutto sul
sesso v_v.
Kisshu: *tirando la manica di Pai con sguardo confuso* Che cos'è una
gravidanza ò_o?
Pai: ...Ed alcuni BAMBINI invece sono ignoranti e basta=_="""...
A:
Kisshukù da te non me l'aspettavo O_O"""...
Ryou: Ma tu hai un soprannome per tutti=_=?
A:
Sì, quando la situazione lo richiede Toy Anderson risponde*____*v
Ryou: E che centra questo?!?
A: Nulla ma avevo voglia di dirlo X3! E ora visto che ci sei vai a ringraziare
di persona i gentili lettori, dai loro un bacino e poi chiedi di pagarti per
le tue prestazioni sessuali così io diventerò ricca\*___*/
*Manco il tempo di fare il balletto del "Sarò ricca ohohoho" che Ryou le tira
dietro un'arpa gigante sotterrandola e terminando così, per motivi di causa
maggiore, le note dell'autore*
Retasu: *rivolta ai folli lettori che hanno avuto il coraggio di leggere la fic* Grazie per aver letto fin qui. *inchin*