Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: harryslies    29/06/2012    3 recensioni
Arrivata davanti a scuola vide un ragazzo seduto sulla scalinata che si guardava intorno. Appena la vide si alzò in piedi e le corse incontro.
«Louis!», gridò Emily praticamente saltandogli addosso.
«Emily, quanto mi sei mancata», disse Louis stringendo a sé la ragazza.
-----------------------------------------------------------------------------------
«Mi dispiace di averti lasciato in quel modo qualche giorno fa, senza dirti neanche una parola», disse Emily abbassando lo sguardo.
«Ti prego, non mi ricordare quel momento», disse Harry ancora visibilmente scosso. «Cosa pensiamo di fare?», fece il riccio mentre, con la mano destra, sollevò il mento di Emily.
«Non credo di essere in grado di sopportare, oltre ai problemi derivanti dalla scuola, anche le delusioni d’amore», fece Emily prima di enorme sospiro.
«Quindi è davvero finita?», chiese Harry, quando anche l’ultimo briciolo di speranza che gli era rimasto iniziava a svanire.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Emily aprì velocemente la porta di casa, scese i soliti quattro scalini prima di attraversare il vialetto e dirigersi verso scuola. Era in ritardo ed era anche il suo primo giorno di scuola, il primo giorno dell’ultimo anno di liceo. Odiava essere in ritardo perché finiva sempre per dimenticare qualcosa a casa e le sue giornate iniziavano sempre col piede sbagliato. Ma più di tutto odiava le persone ritardatarie.
Chiuse in fretta il cancelletto dietro di sé e iniziò a camminare più velocemente che poté per raggiungere la scuola. Mentre camminava cercava di aggiustarsi la camicia bianca della divisa scolastica e il maglioncino marrone: successivamente notò che doveva aggiustare anche la gonna, troppo stropicciata.
Con suo immenso piacere riuscì, in poco più di sette minuti, ad arrivare a scuola pur avendo rischiato di far cadere la sua colazione e alcuni libri dalla tracolla che, nella fretta, aveva dimenticato di chiudere.
In realtà Emily era arrivata a scuola alle 7.30, molto prima dell’ora di inizio lezioni.
Qualche giorno prima aveva ricevuto un’email da Louis, il suo migliore amico, che, purtroppo, non vedeva da parecchi anni. Si erano dovuti separare quando avevano entrambi dieci anni perché la famiglia di Louis doveva trasferirsi in un’altra città. Quel giorno Emily pianse fino a sera, non poteva credere che il suo migliore amico la abbandonasse e che non potessero più trascorrere interi pomeriggi insieme. Per qualche anno si erano ancora sentiti attraverso varie email ma poco dopo Louis scomparve senza dirle più nulla ed Emily si chiuse sempre più in sé stessa.
Quella mattina si sarebbero rincontrati per la prima volta dopo parecchi anni ed Emily sperava che Louis avesse mantenuto quei grandi occhi azzurri di cui era innamorata e quel sorriso che la faceva stare bene in ogni momento.
Emily era davvero impaziente di rivederlo anche perché Louis le aveva detto che avrebbero trascorso l’ultimo anno di scuola insieme; allo stesso tempo voleva fargli tante domande: ad esempio voleva chiedergli come mai non le aveva più scritto, come mai sarebbero stati nella stessa scuola se lui abitava molto lontano e ovviamente voleva sapere che cosa aveva fatto in tutto quel tempo.
Arrivata davanti a scuola vide un ragazzo seduto sulla scalinata che si guardava intorno. Appena la vide si alzò in piedi e le corse incontro.
«Louis!», gridò Emily praticamente saltandogli addosso.
«Emily, quanto mi sei mancata», disse Louis stringendo a sé la ragazza.
«Mi sei mancato molto anche tu, in questi anni non ho fatto altro che pensare a te».
«Anche io. Scusami se non ho risposto più a nessuna delle tue email ma ho attraversato un brutto periodo, mi farò perdonare», le disse Louis sciogliendo l’abbraccio e guardandola dritto nei suoi occhi verdi.
«Mi devi raccontare cos’è successo, cos’hai fatto in tutti questi anni. Dopo la scuola vieni a casa mia e parliamo», disse Emily più sorridente che mai.
Louis le sorrise, le mise un braccio intorno al collo ed iniziarono ad incamminarsi dentro la scuola in cerca degli orari di inizio delle varie lezioni.
Emily si improvvisò guida per un giorno e fece fare un bel giretto turistico della scuola a Louis accompagnandolo fino alla segreteria per scoprire dove fosse il suo armadietto. Fortunatamente non era molto distante dal suo così decisero che, ad ogni intervallo e ogni volta che avevano dieci minuti liberi, si sarebbero trovati davanti all’armadietto di Emily. Quello sarebbe stato il loro luogo di ritrovo come lo era l’albero nei giardini vicino casa di Emily quando erano più piccoli.
Chiacchierando con Louis, Emily scoprì che aveva cambiato casa tre volte in pochi anni e che sua madre si era finalmente decisa a tornare ad Holmes Chapel: questa volta aveva deciso che non si sarebbe più trasferita. Con suo immenso dispiacere, aveva anche scoperto che, poco prima che Louis smettesse di scriverle, i suoi genitori si erano separati: immediatamente collegò i fatti e si sentì anche un po’ in colpa per averlo criticato spesso quando era da sola in camera, pensando che non gli importasse più niente della sua migliore amica.
Nonostante i vari traslochi, Louis aveva frequentato alcune scuole non lontano da Holmes Chapel e ci era tornato parecchie volte da quando aveva incontrato, durante una vacanza, quattro ragazzi che lui definiva fantastici. Inoltre le aveva detto che anche loro frequentavano quella scuola ed era sicuro che quello sarebbe stato l’anno più bello di tutti.
Dopo averle schioccato un bacio sulla guancia, Louis iniziò a cercare la sua classe di matematica pur avendo rifiutato l’aiuto di Emily.
Lei si diresse di nuovo verso l’uscita dove l’aspettavano Beth e Amelia, le sue due migliori amiche, che aveva conosciuto poco dopo la “scomparsa” di Louis.
«Ehi Emy, come stai? Ti vedo bella pimpante», disse sorridente Beth.
«Vi ricordate che oggi dovevo incontrare Louis, quel mio vecchio amico?».
«Si, quello che ti ha abbandonata», rispose Amelia visibilmente ancora addormentata.
«Non mi ha abbandonata. Mi ha detto perché non si è più fatto sentire, nessuna litigata. All’ora di pranzo ve lo faccio conoscere», rispose Emily.
Le tre ragazze iniziarono a dirigersi verso la propria classe e, come ogni anno, le prime quattro lezioni Emily doveva farsele sempre da sola perché le tre ragazze avevano spesso orari diversi. Salutò le amiche e si diresse verso l’aula di storia sperando che quelle prime quattro ore, storia, fisica, inglese e biologia, passassero velocemente.
Entrata in classe si sistemò al suo solito posto, seconda fila vicino alla finestra. Le piaceva da morire guardare gli alberi muoversi col vento quando si annoiava o quando voleva pensare. Aveva salutato alcuni amici con cui aveva fatto parecchie lezioni l’anno precedente ma con nessuno di loro aveva stretto un legame forte come quello che aveva con Beth e Amelia.
«Ho incontrato quattro ragazzi fantastici parecchie estati fa, devo farteli conoscere. So già che ci divertiremo da matti», quelle parole le rimbombavano in testa e Emily cercava di capire chi potessero essere quei misteriosi quattro fantastici ragazzi che frequentavano la sua stessa scuola. Non trovava nessuno che potesse stare bene con Louis, il suo Louis. In quella scuola c’erano troppe persone che si concentravano sullo studio, c’erano quelli che svolgevano tutte le attività possibili che offriva la scuola e quelli del gruppo di teatro.
Emily ritornò sulla terra quando uno zaino fu lanciato sul banco di fianco a lei. Si girò di scatto e alzò la testa. Già, c’erano anche quei quattro deficienti che si credevano degli dei scesi in terra che si facevano qualsiasi ragazza della scuola e che, solo perché giocavano nella squadra di football, pensavano di essere padroni della scuola.
«Steven», disse il ragazzo.
«Styles», rispose fredda Emily. Sperava vivamente che quei quattro fighetti non fossero gli amici tanto speciali di Louis perché davvero non li sopportava.
«Tutto qui? È questo il modo di salutare un vecchio amico? », disse sorridente il riccio.
«Da quando tu sei un mio vecchio amico?», rispose Emily senza guardarlo come faceva sempre da quando l’anno precedente avevano condiviso quasi tutte le lezioni.
«Siamo stati parecchio insieme l’anno scorso», continuò il riccio.
«Senti, tu non mi piaci, per niente. O evapori e non ti fai più vedere o almeno fammi il piacere di stare zitto e di non disturbarmi», disse seccata Emily.
Sperava davvero che quei quattro idioti non fossero gli amici di Louis, non li sopportava. Solo Liam e Niall li trovava leggermente simpatici: Liam l’aveva incontrato un paio di volte nei corridoi da solo e gli era sembrato una persona molto dolce; Niall, nato in Irlanda e trasferitosi ad Holmes Chapel, era decisamente quello più simpatico nonostante Emily avesse mantenuto le distanze. L’anno precedente avevano frequentato la stessa classe di chimica e avevano lavorato parecchie volte insieme. Durante gli esperimenti lei aveva appurato che era davvero un grande chiacchierone, inoltre la faceva ridere. E poi c’erano Harry e Zayn, i due che praticamente facevano a gara a chi si aveva più ragazze nel letto.
Alzò gli occhi al cielo ricordandosi chi aveva di fianco e pregò che quella lezione finisse velocemente.


Fortunatamente per Emily, le quattro ore del mattino erano passate abbastanza velocemente e, arrivata davanti al suo armadietto, notò che le sue due migliori amiche stavano allegramente chiacchierando con Louis.
«Ma guarda chi si rivede», disse Amelia.
«Vedo che sei bella fresca, molto più di stamattina», disse ridendo Emily.
«Lo sai come sono al mattino, mi ci vuole un po’ per svegliarmi».
«Vedo che avete già conosciuto Louis», disse Emily.
«Già, siamo nella stessa classe di matematica», sorrise Beth.
«Si, siamo nella stessa classe di colui che ti ha abbandonata», disse Amelia.
«Non mi ha abbandonata», sottolineò Emily.
«Mi farò perdonare», disse Louis avvolgendo le spalle di Emily con un braccio.
I quattro si diressero verso la mensa chiacchierando del più e del meno. Arrivati nella mensa e dopo aver preso qualcosa che fosse commestibile, si sedettero ad un tavolo vicino alle finestre, Louis accanto ad Emily e Amelia e Beth davanti a loro.
«Vado a chiamare i miei amici così te li presento. Li faccio venire a mangiare con noi», disse Louis.
«Va bene», sorrise controvoglia Emily.
«Chi sono questi amici? », disse Amelia, la solita curiosa.
«Non lo so. Mi ha solo detto che li ha incontrati parecchie estati fa e che vengono a scuola qui. Spero solo che non siano quei quattro imbecilli della squadra di football, non li sopporto», rispose Emily.
«Già, nemmeno io», disse Beth mentre Amelia annuiva.
«Il fatto è che non mi sembra possibile che siano suoi amici, lui è così diverso da loro».
«E invece siamo amici, Steven. È un piacere rivederti».
«Piacere che non è ricambiato, Styles», rispose più fredda del solito Emily.


Al termine del pranzo più silenzioso del secolo, Emily e le tre ragazze si allontanarono velocemente da quel tavolo. Quei quattro non potevano vederli e non avevano nessuna intenzione di passare altro tempo con loro.
Terminate anche le due ore del pomeriggio, Emily trascinò Louis a casa sua perché voleva assolutamente delle spiegazioni.
«E sarebbero quelli i fantastici ragazzi che hai conosciuto?», disse seria Emily.
«Cosa c’è che non va in loro?».
«Cosa c’è che non va? Sono degli emeriti imbecilli!», disse Emily aprendo la porta di casa e facendo entrare Louis.
«È esattamente come la ricordavo», disse Louis sorridendo facendo sorridere anche Emily che poco dopo ritornò seria per concludere il discorso.
«Davvero, Louis, non posso credere che tu abbia frequentato quei coglioni per tutto questo tempo. L’unica cosa che fanno durante l’anno è portarsi a letto mille ragazze diverse oltre ad infastidire altri studenti», puntualizzò Emily dopo essersi seduta sul divano.
«Non li conosci», rispose Louis sedendosi accanto a lei.
«Probabilmente li conosco meglio di te e sono sicura che non sono così simpatici come dici. Io non li posso neanche vedere!», disse arrabbiata Emily.
«Devi solo conoscerli e poi cambierai idea», disse Louis avvolgendole le spalle con un braccio mentre Emily appoggiava la testa contro la sua spalla sinistra.
«Dubito».
«E poi ho visto come hai guardato Harry. Ti piace?».
Emily si allontanò da Louis guardandolo stupita.
«Come scusa?».
«Ho visto come hai guardato Harry e sono sicuro che ti piace», disse sorridendo Louis.
«È leggermente carino, tutto qui».
«Leggermente? È un figo assurdo!», disse quasi urlando Louis.
«Tu mi preoccupi. E comunque non mi piace. Trovo solo che sia un bel ragazzo e nient’altro», disse Emily tirando un cuscino addosso a Louis prima di riappoggiarsi contro la sua spalla.
Sapeva che quell’anno sarebbe stato fantastico, con lei c’era il suo Louis.





NOTE
Eccomi qua con una nuova e fresca (?) storia (:
Desideravo tanto scrivere una ff su quei cinque scemi degli One Direction e finalmente, l'altro giorno, mi sono impegnata e ho iniziato a scrivere (:
Spero che piaccia anche a voi, anche se per ora siamo ancora al primo capitolo.

Spero anche di ricevere qualche recensione, soprattutto per capire se la storia vi piace oppure no: se fa schifo smetto di scrivere.
Detto questo, vi auguro una buona lettura (:
Un bacio, Elisa :D
P.S. Se volete aggiungermi su twitter, se anche voi avete un account, io sono @harryslies (:
P.P.S. Ho scritto un'altra ff, vi lascio il link, così potete andare a leggerla, se volete (: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1038842&i=1

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: harryslies