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Autore: CABARETdelDIAVOLO    30/06/2012    6 recensioni
Hiddlesworth - Love Game......ovvero come il tenero ed adorabile Thomas William Hiddleston diventa quando il suo tasso alcolico va oltre la norma.
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Game - The shower

"No! No-No-No-Tom-No."

D'un tratto, l'inglese saltò sopra il divano gettandosi addosso all'australiano che, colto di sorpresa, cadde all'indietro finendo col sedere a terra e la schiena poggiata contro la parte bassa dell'altro divano presente nel salotto.

L'inglese, adesso seduto sopra di lui, con le gambe piegate da una parte e dall'altra delle sue, prese immediatamente a slacciarlgli la camicia.

"Stai f-fermo!" Gridò Chris agguantando con forza i suoi avambracci e allontanandolo dal suo corpo.

Il moro si dimenò con insistenza sporgendosi con il volto verso l'australiano e aprendo leggermente la bocca, cercando un focoso bacio.

Il biondo spostò le braccia prendendo entrambi i polsi dell'inglese in una sola mano e afferrandogli il viso con l'altra, spingendolo indietro.

"Chiudi quella cosa! Basta! No!"

Ma quella posizione precaria fu la sua rovina. Le dita non ressero a lungo la stretta sui polsi di Tom che con un rapido movimento liberò una mano e la gettò oltre il viso di Chris, afferrandogli la testa e tirandolo contro di sè.

Chris tentò di ribellarsi ma con immensa sorpresa, l'inglese non portò le loro labbra ad unirsi bensì si spinse contro il suo corpo bloccandogli il braccio. Affondò il volto nel suo collo e iniziò a fargli un lento, erotico, interminabile succhiotto appena dietro l'orecchio.

"No! No! Toahhh..."

Nel giro di pochi secondi, la situazione si ribaltò completamente. Il biondo sentì l'inglese afferrare la sua mano e stringerla per impedirgli di liberarsi.

Lentamente, sfiorandogli il collo con le labbra, Tom salì fino ad arrivare a soffiargli dolcemente nell'orecchio per poi iniziare a mordicchiarlo e a leccarlo.

Chris emise un gemito soffocato, sofferto, goduto, sentendo una scossa, una palpito continuo scendere lentamente dal suo petto, giù giù fino alla vita.

Allora, Tom si staccò, allontanandosi fino a trovarsi di nuovo faccia a faccia con il biondo con poco meno di un centimetro fra i loro nasi.

Il suo sguardo era invaso da una fiamma di eccitazione incontenibile che fece crescere ancora di più quella pulsazione che gli afferrava il ventre.

"Buonasera...possente Thor..." Mormorò il moro mordendosi il labbro inferiore, rimanendo seduto a cavallo di un Chris Hemsworth privo di pantaloni.

"...c-cosa...?" Chiese l'australiano accigliandosi per un secondo e cercando di riprendere il controllo di sè e di calmare i battiti del cuore e il calore che sentiva invadergli tutto il corpo. Ma con poco successo.

Era troppo tardi.

"...non parlavo con te..." Rispose l'inglese sorridendo maliziosamente poi, scese lentamente con lo sguardo, giusto quanto bastava per indicare all'australiano un'altra zona del suo corpo che, a quanto pare, anche se lui tentava di evitarlo o negarlo, aveva gradito le attenzioni che Tom gli stava dando.

Chris abbassò leggeremente il viso nel punto che il moro gli avevano appena suggerito e un singhiozzo sorpreso e sconvolto gli uscì dalle labbra.

"...Oh..."

Con uno scatto riportò il volto verso l'alto sgranando gli occhi, a disagio come mai gli era capitato nella sua vita.

"N-no! Nononono!" Chris iniziò a balbettare una serie di parole sottovoce, mentre un leggerissimo rossore gli tingeva tutto il viso facendolo sembrare un liceale alla sua prima esperienza.

"Sssh..." Mormorò Tom poggiando la punta delle dita sulla bocca dell'australiano che subito si zittì, assumendo un'espressione stupita ma sempre agitata.

Lentamente, l'inglese andò verso il basso, sfiorando il mento, il collo, i pettorali che scendevano e salivano al rapido ritmo dei respiri del biondo. Scese sulle costole, sul ventre, fino ad arrivare a posare la mano su quella parte del corpo di Chris che, in quel momento, imbarazzava l'australiano più di ogni altra cosa.

"N-nn..."

Un lamento uscì dalle sue labbra quando il moro sfiorò la stoffa nera dei suoi boxer.

Poi, subito dopo, Tom tornò con uno scatto con le mani sul petto di Chris senza mai abbandonare il suo sguardo. Con un lento movimento infilò le dita sollo la sua giacca, sopra le spalle e gliela sfilò di dosso notando, finalmente, che l'uomo non mostrava nessuna apparente contrarietà, rispetto a ciò che lui gli stava facendo.

Anzi, sembrava non essersi ancora ripreso dalla reazione che il suo corpo stava avendo per delle semplici carezze.

"...T...To-"

"Ssshh...sta tranquillo..."

Tom non lo lasciò parlare. Finì di sfilargli la giacca lascindola scivolare a terra dietro la schiena del biondo e, dopo averlo aiutato a liberare i polsi, gli afferrò le mani, intrecciando le sue dita con le proprie.

Lentamente, dolcemente, si spostò in avanti con tutto il corpo, portandosi con il bacino proprio sopra quello del biondo e sollevandogli le braccia fin sopra la testa, arrivando ad appoggiarle contro il divano e a bloccarle con le proprie.

Con un delicato movimento, spinse il suo petto contro quello dell'australiano portando le loro bocche ad un sospiro di distanza.

Un silenzio pieno e denso scese per qualche secondo fra i due uomini che respiravano pesantemente scandendo un ritmo frenetico e intenso.

"Ti voglio..."

Il sussurro di Tom fu come il sospiro di una pantera che fece andare Chris completamente fuori controllo ma, prima che potesse elaborare un qualsiasi pensiero, l'inglese spinse la bocca contro la sua afferrandogli il labbro inferiore fra i denti e dandogli un impercettibile morso.

Poi, immediatamente si staccò, riportando quella minima distranza fra la loro pelle.

Chris rimase immobile, sentendosi invadere da una vampata di bruciate calore, di incontrollabile desiderio che, ben presto, trovò risposta nella voce di Tom.

"...prendimi..."

A quella semplice parola, il biondo, come spinto da una forza che nemmeno credeva di avere dentro di sè, si diede una spinta verso l'altro, liberandosi le braccia e afferrando al volo le cosce di Tom, tenendoselo attaccato addosso. Si mise in ginocchio, poi in piedi, senza mai mollare la presa sul fondo schiena dell'inglese, o spostare l'attenzione dai suoi occhi chiari e magnetici. Finalmente aveva capito perchè nonostante in qualsiasi momento avrebbe potuto fermarlo, non lo aveva fatto. Perchè lo voleva. Voleva Tom.

Prese bene l'equilibrio, mentre il moro lo avvolgeva dietro al collo con le sue braccia.

Allora, iniziò a camminare, andando oltre i divani, lungo il corridoio, verso la camera da letto, percorrendo con lo sguardo tutto il volto di Tom, che gli sorrideva maliziosamente a quei pochi respiri di distanza.

Arrivarono nella stanza e il biondo, senza più ombra di esitazione, adagiò il moro sul materasso rimanendo steso sopra di lui, avvolto dalle sue gambe.

Si sollevò sulle ginocchia, slacciando immediatamente i pantaloni dell'inglese che sorrise, sussultando leggermente e spostando entrambe le gambe di lato, riunendole.

Chris gli sfilò l'indumento in un colpo solo, portandogli gli arti verso l'alto.

Poi, gli afferrò una gamba poggiandosela contro il petto e partendo dalla caviglia, l'australiano cominciò a baciare ogni punto che riusciva a raggiungere, spostandosi verso la parte altra del suo corpo.

Tom chiuse gli occhi spingendo la schiena contro il materasso e piegando leggermente la testa all'indietro, lasciando che un pesante sospiro gli uscisse dalle labbra.

Sentiva le mani forti e robuste del biondo reggergli la gamba e la sua bocca tiepida e morbida sfiorare la sua pelle come una lieve e rilassante carezza.

Molto rilassante.

Quando l'australiano raggiunse il bordo dei boxer di Tom, lasciò andare dolcemente la sua gamba e, puntandosi con le braccia, si spinse fino ad arrivare con il volto sopra al suo.

Gli baciò le labbra, lievemente, rapidamente, sentendo crescere dentro di sè la voglia di prendere tutto di quell'uomo. I suoi baci, i suoi sospiri, il suo corpo.

Pian piano, gli sbottonò la camicia aprendogliela poi con delicatezza e, senza più nessun ripensamento, iniziò a baciargli il mento per poi scendere sul suo collo, fino a ritrovarsi a leccare il petto e il suo ventre seguendo la forma dei suoi muscoli e contemporaneament sfiorandolo con in suoi biondi capelli che gli ricadevano accanto al viso.

Arrivò con la lingua fino al bordo delle mutande dell'inglese e, con un lento e misurato movimento, infilò le dita sotto all'elastico scuro.

Allora, improvvisamente, sentì come un ronzio, un ringhio.

Aggrottò le sopracciglia confuso, perplesso e lentamente sollevò lo sguardo abbandonando la presa sulle mutande del moro.

Alzò la testa fino a riuscire a raggiungere con gli occhi il viso dell'inglese. Il suo volto delicato era rilassato, immobile, finalmente quieto.

"...Tom...?"

Mormorò dolcemente, ma non ottenne nessuna risposta sensata se non una specie di verso simile ad un mugugno poi, il silenzio. Totale.

Tom si era addormentato.

Chris lo guardò per qualche istante. Aveva la bocca socchiusa e, dipinta sul viso, un'espressione delicata, gentile, tenera. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che quell'uomo così angelico qualche minuto prima sembrava un aggressivo ninfomane il cui unico pensiero era quello di farsi possedere dal suo collega e amico che ora era fermo, seminudo, steso sopra di lui e con il sangue tutto oramai nel posto sbagliato.

Con un lungo e sofferto respiro, il biondo si alzò scendendo dal letto lentamente per evitare di sveglire l'inglese.

E in quel momento, vedendo Tom, il sexy Tom, il provocante oltre l'immaginabile Tom, gli venne il pensiero più cattivo di tutta la sua vita.

Sollevò una mano, pronto ad afferrare un qualsiasi punto del corpo dell'inglese, non importava e prenderlo lì, mentre dormiva, per fargliela pagare di tutto quello che gli aveva fatto passare quella sera.

Si morse le labbra soffocando un ruggito e stringendo la mano a pugno. Poi, semplicemente, sbuffò.

Non poteva.

Avrebbe voluto.

Ma non poteva.

Non a lui, non a Tom.

Stabilito questo, ora, c'era qualcosa che il biondo doveva per forza fare.

Si allontanò dal letto con, dipinta sul viso, un'espressione completamente neutra e priva di qualsiasi sentimento. Si vi voltò portandosi una mano al collo e sfilandosi la cravatta che ancora portava addosso e la gettò a terra, incamminandosi verso il bagno.

Slacciò il primo bottone della sua camicia bianca ed entrò in bagno, richiudendo la porta alle sue spalle.

Non si fermò, si diresse verso la doccia e vi entrò, senza spogliarsi del tutto.

Appena fu sotto la bocchetta, aprì l'acqua con violenza e un getto potente, carico e gelido si riversò sulla sua testa scivolando giù per tutto il suo corpo e facendo si che la sua camicia bianca gli si appiccicasse addosso, lasciando intravedere fra le pieghe i suoi muscoli scultorei e definiti.

Chris rimase immobile con l'acqua che gli scorreva sul viso rendendo i suoi occhi ancora più azzurri e brillanti mentre il getto scrosciava lentamente riempiendo la stanza col suo ronzio costante.

Ma non successe nulla.

Assolutamente nulla.

L'immagine del suo corpo e di quello di Tom, avvinghiati, nudi, sudati, non accennava a voler abbandonare la sua testa.

Ed il possente Thor non aveva la benchè minima intenzione di cambiare la sua...posizione da battaglia.

"...questa doccia non serve a un cazzo..."

  
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