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Autore: Saphira_chan    30/06/2012    11 recensioni
Kagome prende qualche giorno di ferie per scoprire la verità sulla morte di una persona a lei cara e si imbatte in un grazioso cottage in cui vive un'anziana vecchia con due misteriosi figli...
...
" Kagome sorrise di fronte alla cordialità della donna, pensando di essere veramente fortunata ad essere capitata lì. Ma qualcun'altro invece, era di tutt’altra opinione... "
...
Una storia di magia e inganno, ma anche ricca di speranza e di amore... fra una bella e giovane ragazza di città e un hanyou imprigionato dalle catene invisibili della foresta millenaria in cui vive.
Buona lettura!! :)
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, izayoi, Kagome, Kikyo, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Timeless Forest - Il luogo senza tempo'
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The Timeless Forest
Il luogo senza tempo












DRIIIIN!!! DRIIIIIIIN!!!!
‘Accidenti, ma perché non l’ho spento?? Dovevo lasciarlo a casa questo maledetto telefono!  Spero solo che non sia di nuovo Koga…’
- Pronto? -
- Ehi!! Ma dov’eri finita?? E’ tutto il giorno che provo a chiamarti!! -. ‘Ecco appunto’.
- Scusami Koga, ma da queste parti il cellulare non prendeva molto bene… -
- Va bene dai, non importa… Dopodomani c’è una festa giù in spiaggia! Perché non ci andiamo insieme?? -
Kagome sbuffò. Ormai era abituata alle continue attenzioni del demone lupo, però stava cominciando ad averne abbastanza… Gli aveva detto più volte che fra loro due ci poteva essere solo una buona amicizia, ma Koga sembrava che non avesse ancora afferrato il concetto! Insomma, erano cresciuti praticamente insieme e lei faticava a vederlo come  qualcosa di più di un amico! E poi, c’era Ayame… Come scordarsi di lei? Kagome ha sempre saputo della forte cotta che l’amica aveva per il ragazzo, quindi come poteva uscire con lui, sapendo di dare una pugnalata alle spalle alla sua migliore amica??
- Emm… Koga… non so se c sarò quel giorno… ma perché non chiedi ad Ayame?? Sono sicura che sarà felicissima di venire con te! -
- E dai Kaggy, lo sai che preferirei andarci con te! -
La ragazza sbuffò di nuovo mentre guardava la strada buia davanti a sé.
‘Ci manca solo che vada a sbattere contro un albero!’ stava pensando sconsolata. Di certo il fatto che stesse guidando con una mano sola, per parlare al telefono, non la stava di certo aiutando a concentrarsi per cercare di non perdersi ulteriormente in quel sentiero di bosco.
- Ho capito, ma se non ci sono che ci posso fare? - Sbottò lei.
- Ma perché, che impegni hai?? E soprattutto, mi spieghi dove stai andando di bello a quest’ora di notte? -
‘Ecco. Complimenti Kagome. Beccata in pieno!’
- Emm….. -
- Kagome?? - Adesso il ragazzo si stava cominciando a preoccupare.
- Stai tranquillo Koga, tornerò a casa sana e salva! Ho solo deciso di… si insomma… di prendermi qualche giorno di ferie per… chiarire delle faccende in sospeso -
- Faccende in sospeso?? Kagome ma cosa…. …. NO! Kagome no!! Dimmi che non l’hai fatto!!! Ti prego dimmi che non è quello che penso!! -
Kagome stette qualche secondo a pensare se fosse meglio mentire su cosa stava facendo, ma il richiamo dello Youkai dall’altra parte del cellulare, la convinse che forse era meglio sputare il rospo.
- Koga insomma!! Ho venti anni!! Sarò pur libera di fare quello che voglio!! -
- Ah!! Non ci credo!! Ti prego dimmi che è uno scherzo!! -
- No Koga non lo è… Voglio scoprire la verità! Lo voglio fare almeno per i miei genitori!-
Era seria, mentre lo diceva. Infondo come poteva lui capire?? Non sapeva quanto forte fosse la gratitudine di un bambino orfano verso quegli adulti che lo avevano adottato. Quando successe a lei, si promise che avrebbe reso fieri i suoi nuovi genitori di sé! Anche a costo della sua stessa vita! E avrebbe cercato di fare qualsiasi cosa pur di renderli felici, cercando in qualche maniera di ricambiare quel gesto d’amore che gli era stato dato anni fa a lei.
Sapeva, che se adesso i suoi genitori adottivi fossero stati ancora vivi, di sicuro avrebbero fatto quello che adesso stava provando a fare Kagome.
 
- Lo voglio fare per loro… e per lei.-
Silenzio. Il ragazzo non fiatava. Conosceva la sua storia e sapeva cosa stava provando.
- Sei sicura di quello che stai facendo?? -
- Si -
Intanto era calato di nuovo il silenzio dall’altra parte della cornetta.
- …. Koga? -
Il ragazzo ormai di fronte ai fatti compiuti non poteva più fare niente e si lasciò andare in un lungo sospiro, prima di riprendere a parlare:
- Okkey testarda che non sei altro! Ma se entro sette giorni non sei di nuovo sana e salva a casa, chiamo l’intera squadra di polizia a cercarti, sono stato chiaro??? -
- Grazie Koga! Sei un vero amico! -
- Si, si…. Tu guarda di non cacciarti nei guai piuttosto!!-
- D’accordo! Proverò! Ciao ciao! Salutami Ayame!! -
- Okkey, ma mi raccomando stai attenta! Notte piccola –
 
‘Piccola’ pensò Kagome, mentre rimetteva il cellulare nella borsa.
La chiamava così anche LEI.
Non l’aveva mai detto al demone, perché aveva paura a mostrarsi così fragile davanti agli occhi dei suoi amici… ‘Infondo è soltanto un soprannome, no?’ continuava a ripeterlo per farsi coraggio. Ma dentro di lei, sapeva che non era cosi… Quel senso di impotenza di fronte alla sofferenza straziante di sua madre non potrà mai dimenticarla.
Avrebbe voluto aiutarli, ma non poteva.
Avrebbe potuto consolarli, ma non sapeva cosa dire.
Avrebbe preferito morire lei, al posto di sua sorella.
Infondo era lei quella che non doveva essere lì, in quella famiglia. Sango era la loro vera figlia. Non Kagome. Avrebbe voluto essere lì al suo posto. Ovunque fosse stato.
- Sorellona, ti prometto che prima o poi avrai la tua giustizia - sussurrava sottovoce la ragazza, come se l’anima di sua sorella potesse in qualche modo sentirla.
Ma proprio in quel momento, i suoi pensieri furono interrotti bruscamente, poiché fu costretta a frenare di fronte ad un bivio.
‘Ci mancava solo questa!’
Rimase immobile ad occhi chiusi sul volante a meditare su quale sentiero intraprendere. Fra le due strade vi erano due cartelli che indicavano le due opposte direzioni, senza lettere, ma solo simboli. Dovevano essere anni che nessuno passava di lì, visto che i cartelli erano parecchio scoloriti, ma a Kagome sembrava non interessare. Sapeva che l’ultima volta in cui qualcuno aveva visto Sango era stato proprio in quel bosco. Quindi non si sarebbe tirata indietro.
Scelse di andare a destra, sperando che quello strano simbolo sul cartello, stesse ad indicare un’ agriturismo, perché era veramente stanca ed aveva bisogno di riposare.
  
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