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Autore: wordsaredeadlythings    30/06/2012    8 recensioni
[Synacky]
Dal capitolo I:
Quel venerdì i genitori di Zacky e quelle piattole viventi dei suoi fratelli sarebbero finalmente partiti per un fine settimana da Zia Beth. Visto che Zacky doveva recuperare diverse materie, sua madre gli aveva proibito categoricamente di andare a casa della zia, e lui si era comportato come se veramente gli importasse di passare due settimane a farsi squadrare come un poco di buono dalla sorella di suo padre. Di conseguenza, per tre giorni Zacky sarebbe stato il padrone indiscusso di casa sua.
E se le cose non andassero secondo i piani?
E se Zacky e Brian si ritrovassero due cuginetti pestiferi tra le mani?
Tra imprecazioni, incidenti, domande scomode e molto altro ancora, riusciranno questi due ad avere un attimo di pace per realizzare i loro piani per il week-end?
Una mini-long synacky tutta per voi :3
_Cris
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo lo dedico a Lia,
perché senza di lei
dubito che avrei postato anche solo il primo capitolo.
Ti voglio bene!







Avenged Sevenfold VS pulizie domestiche














Il mattino successivo, quando Zacky aprì gli occhi, la prima cosa che avvertì fu un violento mal di testa. Il ragazzo mugugnò appena, tenendo gli occhi ben serrati: era come se qualcuno si fosse divertito a piantare spilli nel suo cervello per tutta la notte. Il dolore era tremendo e pungente, ma ciò non impedì al ragazzo di rendersi conto che ciò che stava utilizzando come cuscino si alzava e si abbassava.
Zacky si costrinse ad aprire gli occhi e, dopo un attimo di disorientamento, si rese conto che il suo cuscino era in realtà Brian. Si era sistemato in una posizione strana - forse per evitare di svegliarlo muovendosi -, con la testa verso destra e un braccio appoggiato dolcemente sulle spalle di Zack.
"Si sarà preso un torcicollo a dormire così" pensò il moro, osservandolo in silenzio "E ha dormito così per non svegliare me".
Quel pensiero lo colpì subito e lo fece arrossire e sorridere nello stesso momento. Brian poteva anche essere un idiota irresponsabile per la maggior parte del tempo, ma quando voleva sapeva essere dolce. E ogni volta che Brian faceva cose del genere, Zacky si innamorava di lui un po' di più.
Il ragazzo sbadigliò e sbuffò, sbattendo le palpebre con lentezza. Avrebbe veramente voluto sdraiarsi ancora e riprendere a dormire abbracciato a Brian per tutto il santo giorno, ma non lo fece. Il suo sguardo scivolò casualmente nel soggiorno di casa sua, e lo stato in cui si trovava gli fece sgranare gli occhi. Si mise seduto, cercando di non svegliare Brian, e continuò a guardarsi intorno allibito: il soggiorno era immerso nel caos più totale. I suoi vestiti e quelli di Brian, Lizzie e David erano sparsi praticamente ovunque, c'erano vecchi pacchetti di sigarette ormai finiti accartocciati in ogni angolo, patatine fritte che riempivano il pavimento appiccicoso e un vecchio cartone di pizza giaceva indisturbato al centro del tappeto che sua nonna aveva regalato per Natale ai suoi. Sua madre non sarebbe stata affatto contenta delle macchie di olio che impregnavano il tessuto sottile del tappeto. Anzi, sua madre non sarebbe stata contenta e basta.
- Brian? - sussurrò con voce roca, senza neanche rendersene conto.
Il ragazzo continuò a dormire indisturbato. Zacky lo guardò per qualche secondo, per poi sbuffare.
- Brian! - esclamò, a voce più alta, ma Brian non diede segno di aver sentito.
- Brian, per l'amor del cielo... - continuò Zack, afferrando Brian per un braccio. Cominciò a scuoterlo leggermente, ma tutto ciò che ottenne fu un brontolio leggero e un movimento appena accennato, e Brian si rannicchiò un po' di più contro il divano.
Zacky lo guardò e, scacciando con malagrazia la sensazione di tenerezza che portava quella visione, scosse Brian con entrambe le mani e con più forza, ma comunque non ottenne nessun risultato.
- Brian, cazzo! - si ritrovò ad urlare - Brian, apri quei tuoi maledettissimi occhi! Muoviti! -
Ma niente, Brian non sembrava volersi svegliare.
Zacky, con il suo continuo scuoterlo, finì per farlo cadere a terra, e solo allora il ragazzo riuscì finalmente ad aprire gli occhi. Sembrava vagamente disorientato: i suoi capelli erano più scompigliati del solito, e teneva gli occhi socchiusi. Sembrava essersi svegliato dopo mesi e mesi di coma. Zacky, nel frattempo, passeggiava istericamente avanti e indietro per il soggiorno, evitando accuratamente di calpestare gli abiti sparsi a terra.
Brian si stropicciò gli occhi con gli indici delle mani, per poi rendersi effettivamente conto che era sdraiato a terra. Si chiese quando e come fosse finito sdraiato sul pavimento, per poi guardare Zacky come un cucciolo smarrito, ma il moro non gli diede assolutamente corda: continuava a passeggiare disperato per il soggiorno, le mani nei capelli e l'aria di chi vorrebbe solo buttarsi in una tana di coniglio e non uscirne mai più.
- Zack? Che... che è successo? - domandò Brian, dopo qualche minuto di smarrimento.
- Che è successo? - esclamò l'altro, con una voce decisamente isterica - Cos'è successo, dici? Guardati intorno, Bri! Guardati intorno! - trillò, indicando un punto non definito del soggiorno.
Brian si guardò intorno, ma non sembrò trovare risposta al suo iniziale interrogativo, quindi si voltò nuovamente verso Zacky. Il moro sbuffò e riprese a camminare in circolo per il soggiorno, disperato.
- Come diavolo farò, cristo? Quella mi ammazza! Guarda com'è ridotto questo posto! Guardalo! - trillò, scuotendo la testa - Mi ammazza, mi ammazza! -
- Zacky - lo riprese Brian, tirandosi faticosamente in piedi per poi raggiungerlo - Zack, calmati. Possiamo sistemare tutto: i tuoi quando tornano? -
- Stasera alle sei! - esclamò - E sono già le due! Abbiamo solo quattro ore, Bri! Io ce ne metto sei solo per sistemare la mia stanza! -
Brian, completamente dimentico del fatto che in quella casa ci fossero due bambini del tutto ignari della situazione tra lui e Zacky, si avvicinò al suo ragazzo e lo abbracciò.
- Troveremo un modo. Non ti farò ammazzare per una stronzata come questa -
Zacky sospirò, rispondendo alla stretta di Brian. Affondò il viso sul petto dell'altro e sospirò.
- Come facciamo? -
- Abbiamo bisogno di rinforzi - affermò Brian, passando una mano tra i capelli di Zack - Ho bisogno del tuo cellulare, Zack -

*

Dieci minuti e una crisi isterica dopo, Matt, Jimmy e Johnny apparvero sulla soglia di casa Baker. Ovviamente fu Brian ad aprirgli la porta, il che non stupì nessuno dei tre: Zacky e Brian passavano così tanto tempo insieme che sembravano quasi vivere nella stessa casa, ormai.
- Brian, sono le due e quarantacinque e io sono sveglio: dimmi che sta per scoppiare la Terza Guerra Mondiale - affermò subito Jimmy, e Johnny ridacchiò.
- Buongiorno anche a te - borbottò il moro - Zacky sta per avere un attacco di panico. Venite, almeno vi spiego tutto -
I tre ragazzi entrarono in casa Baker, e Brian li guidò verso il soggiorno. Zacky era rannicchiato sul divano e sembrava veramente in procinto di avere un attacco di panico bello e buono. Accanto a lui erano seduti David e Lizzie che, fregandosene altamente delle condizioni del cugino, guardavano tranquillamente i cartoni animati.
- Ehy, piccoletto! - esclamò Jimmy, passando una mano sui capelli di David. Il ragazzino lo guardò e sorrise, riconoscendolo.
Quando Lizzie incrociò lo sguardo di Matt, il suo viso divenne rosso come i petali di un papavero. La piccina abbassò lo sguardo, imbarazzatissima, cercando di darsi un minimo di contegno, mentre Matt si sistemava su una delle due poltrone sfondate e Jimmy prendeva David in braccio solo per sedersi sul divano. Johnny si sistemò sul bracciolo del divano, mentre Lizzie si sistemò sull'altra poltrona, il più lontano possibile da Matt.
- Che è successo? - domandò Jimmy, mentre David decideva di sedersi sul tappeto davanti alla TV per sentire meglio.
- Che è successo? - squittì Zacky, alzando lo sguardo - Ma siete tutti rincoglioniti stamattina? Guarda questo posto! Guardalo! - trillò, indicando le macchie di unto sul tappeto della madre.
Jimmy si guardò effettivamente intorno, per poi sbuffare.
- La mia camera è messa molto peggio di così - affermò, sventolando una mano in aria con noncuranza.
- Mi ucciderà - mugugnò Zacky - Mi taglierà la gola, mi strapperà gli occhi dalle orbite, mi prenderà sotto con l'auto, mi farà a pezzettini, mi distruggerà, mi farà implodere con un qualche meccanismo malefico... -
- Nah, al massimo può chiuderti in casa e proibirti di vederci. Dubito che potrebbe ucciderti - affermò Johnny, sorridendo come se avesse appena risolto le cose.
In verità le aveva solamente peggiorate, visto che Zacky lanciò uno sguardo a Brian ed emise un rantolo disperato, nascondendo il viso tra le braccia.
- Sono un uomo finito, finito! - esclamò il moro, con aria melodrammatica.
- Non sei un uomo finito, e Johnny è un coglione - affermò Brian, serio.
- Ma... -
- Zitto, hai fatto abbastanza danni per oggi -
Johnny gli mostrò amichevolmente il dito medio, mentre Brian si sistemava accanto a Zacky. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma non poteva: neanche i loro amici sapevano di quello che c'era tra di loro. Forse solo Matt cominciava ad insospettirsi, ma gli altri erano totalmente ignari del loro legame.
- Ti aiuteremo - affermò Brian.
- Noi... cosa? - esclamò Jimmy, sgranando gli occhi - Amico, tu hai la minima idea di come si mette in ordine una casa? -
- No, ma ce la faremo lo stesso, o giuro su Dio che prendo la mia chitarra e te la sfascio in testa - replicò subito Brian, aggressivo.
Se Brian aveva appena minacciato l'integrità fisica della sua chitarra, allora la cosa era piuttosto seria, quindi nessuno dei tre decise di replicare.
- Bene - affermò, alzandosi in piedi - C'è bisogno di lavoro di squadra! Lizzie, David: ci aiuterete anche voi, chiaro? -
- Ma io voglio vedere la TV! - strepitò David, gonfiando le guance.
- Ti regalo due barrette di cioccolata e un nuovo gioco per il tuo coso -
- Si chiama Game Boy - affermò immediatamente Lizzie, puntigliosa come al solito.
- Okay, vi aiuto! - esclamò David, balzando in piedi - Che dobbiamo fare? -
Nella sala calò un silenzio tombale, interrotto solo dal rumore della televisione e da un mugugno disperato di Zacky. Brian scosse la testa.
- Jimmy, Johnny, voi due pulite la cucina insieme a David. Io e Zacky ci occupiamo del soggiorno. Matt, tu e Lizzie potete pulire la sala da pranzo - affermò Brian, prendendo automaticamente il comando dell'operazione.
Lizzie arrossì miseramente al pensiero di passare l'intera giornata insieme a Matt. Lanciò uno sguardo al ragazzo, per poi arrossire ancora di più. Jimmy la osservò e ridacchiò appena, scuotendo la testa.
- Dove sono quei cosi per pulire la casa? -
- Non ne ho la minima idea - mugugnò Zacky - Credo in cucina, sotto il lavandino -
Matt si alzò e andò a controllare, per poi tornare con le mani cariche di flaconi coloratissimi. Li scaricò tutti sul tavolino del soggiorno, mentre Zacky tornava a sedersi normalmente: forse potevano farcela, erano in tanti, dopotutto.
- Bene. - affermò Brian, per poi dividere in tre grandi mucchi i flaconi - Matt, tu prendi questi - e gli indicò una parte dei flaconi - Jimmy, Johnny, voi prendete questi - e indicò un'altra parte - Io e Zack prendiamo questi. Non c'è bisogno di fare una pulizia accurata: deve solo essere in ordine e non puzzare -
- Ricevuto capo! - esclamò Jimmy, esibendosi in un saluto da marines che fece ridacchiare David.  
- Bene, cominciamo a pulire questa fottuta casa! -
- Agli ordini! - esclamò Jimmy, per poi prendere David in braccio e trascinarlo via.
Johnny scosse la testa e li seguì, sorridendo tranquillo, con le braccia piene di prodotti per le pulizie domestiche.
- Tu perché sei così basso? - esclamò David, rivolto a Johnny, prima che la porta si chiudesse, ma niente impedì a Jimmy di esplodere in una delle risate più fragorose della sua vita.  Anche Brian, Zacky e Matt si concessero una risata.
- Allora, Liz. Andiamo? - domandò il ragazzo alla piccola, che arrossì ed annuì, incapace di proferire parola.
Anche loro sparirono verso la sala da pranzo, e finalmente Zacky e Brian rimasero soli.
- Ehy - mormorò Bri, appoggiando la fronte su quella di Zacky per guardarlo negli occhi - Ce la faremo, okay? -
Zacky si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio sulle labbra.
- Grazie, Bri -
Brian sorrise dolcemente.
- Di nulla. Adesso puliamo questo posto -

*

- Allora! - esclamò Jimmy, mentre Johnny scaricava i prodotti sul piccolo tavolino in mezzo alla cucina e David si guardava intorno    - Da dove cominciamo? -
- Ah, non lo so - affermò Johnny, osservando la cucina - E' un vero macello -
- Nah, non direi. Casa mia è messa molto peggio -
David, nel frattempo, stava giocando con i prodotti per la casa: li prendeva in mano e li esaminava in silenzio, osservandoli con aria rapita.
- Direi che possiamo pulire prima le finestre, tu che dici? -
- Io pulisco le finestre, tu passa lo straccio. David, tu... ti va di pulire il lavandino? - esclamò Johnny, avvicinandosi al ragazzo.
- Questo a che serve? - esclamò il piccolo, per poi spruzzare un liquido verdastro contro la maglietta di Johnny. Il ragazzo sobbalzò, squittendo per la sorpresa.
In meno di due secondi, la maglietta degli Iron Maiden che il più piccolo stava indossando si riempì di macchie verde acceso.
- La mia maglietta! - tuonò - La mia maglietta! Cazzo, ho risparmiato mesi per questa maglietta, mesi! Fanculo, porca troia... -
- Johnny! -
- Che cazzo vuoi? -
- C'è un bambino qui, non so se hai notato -
- Ma la mia maglietta... -
- Su, non fare il lagnoso! -
- Lagnoso? Ma... -
Jimmy sbuffò, per poi afferrare uno dei flaconi sul tavolo e lanciarlo verso il ragazzo.
- Quei vetri non si puliranno da soli -
- Tu... Ah, ci rinuncio - sbuffò il ragazzo, afferrando uno straccio e il flacone che Jimmy gli aveva lanciato - Fanculo -
Jimmy scosse la testa, per poi cominciare a riempire un secchio d'acqua, mentre David afferrava uno dei flaconi e si avvicinava al lavandino.
Sarebbe stata una lunga giornata.

*

"Liz, stai calma".
La piccina se lo stava ripetendo da più di dieci minuti ininterrottamente, ma senza alcun risultato. Matt la faceva arrossire anche facendo un passo in sua direzione, figurarsi quando cercava di inizare una conversazione - tentativi invani, ovviamente.
"Liz, per l'amor del cielo, stai calma" tentò di ripetersi ancora la piccola, mentre si avvicinava al ragazzo per afferrare uno degli innumerevoli flaconi per la pulizia della casa: doveva pulire il comò in legno della televisione.
La piccola afferrò il flacone desiderato come una ladra, per poi voltarsi di scatto ed avviarsi verso il comò. Cercando di camminare il più velocemente possibile, però, non si accorse della piccola piega che era venuta a crearsi sul tappeto davanti alla TV. Fu così che Lizzie inciampò sul tappeto.
Si aspettò un urto violento contro il pavimento della stanza, ma quello non venne. Sentì semplicemente due braccia - grandi, forti braccia - tenerla ferma a mezz'aria.
- Ti ho preso - affermò Matt, per poi sorridere.
"Le fossette. Ha le fossette. Lui... lui ha le... le..." Lizzie divenne rossa come un pomodoro, ed osservò il sorriso leggero di Matt in silenzio, sgranando gli occhi come se non avesse mai visto niente del genere.
- Tutto bene? Stavi per fare una bella caduta! - esclamò, senza smettere di sorridere.
Il cervello di Lizzie andò a farsi benedire, liquefacendosi in un istante.
- S-Sì, t-t-tutto b-bene - balbettò lei, sempre più rossa.
- Sicura? - domandò l'altro, osservandola con aria preoccupata - Sei rossissima in viso... -
- S-Sto bene! - esclamò, divincolandosi dalla presa di Matt, il cuore che sembrava deciso a saltare via dal suo piccolo petto per volare fuori dalla finestra spalancata.
Lizzie tornò a pulire il comò, cercando di calmarsi e respirando profondamente, mentre Matt tornava a passare lo straccio sulla tavola.


*

Tre ore dopo, il caos che aveva precedentemente invaso tutte le stanze di quella casa era scomparso per lasciare spazio ad un ordine improvvisato e non totalmente perfetto, ma andava più che bene. La signora Baker non si sarebbe assolutamente aspettata di ritrovare la casa in quelle condizioni.
- Ce l'abbiamo fatta! - esclamò Zacky, sorridendo.
David e Jimmy si batterono il cinque, Matt sorrise tranquillo e Johnny e Brian si diedero il cinque, mentre Zacky gongolava tranquillo, seduto sulla sua poltrona verde sfondata.
Lizzie era seduta sul divano, e osservava Brian in silenzio. Era uno sguardo identico a quello che aveva ostentato la prima volta che lo aveva visto, e non accennava a smettere di fissarlo.
- C'è qualche problema, Liz? - domandò Zacky per lui, con dolcezza: nonostante fossero comunque delle piattole, un po' si era affezionato a quelle due piccole pesti.
Un po'.
- Tu e Zack vi volete tanto bene, è vero? - domandò, curiosa. Sembrava pacifica, ma Zacky sapeva benissimo che non era così: quando Liz faceva quel genere di domande, non era mai pacifica.
Zacky piantò le unghie nella poltrona, mentre Brian arrossiva appena.
- S-Sì, perché? -
- Vi volete bene come mamma e papà? - continuò la piccola.
Zacky divenne color pomodoro ed abbassò lo sguardo, imbarazzatissimo, e Brian cominciò a fissare il pavimento. Che doveva dire? Era così stanco di fingere che lui e Zacky fossero semplicemente buoni amici, era stanco.
- Noi... - cominciò, ma Zacky lo interruppe.
- Una specie, sì - affermò, per poi arrossire appena.
Brian lo guardò, sgranando gli occhi: aveva veramente detto quella cosa? Era una specie di... coming out, o qualcosa del genere?
Fu allora che Jimmy scoppiò a ridere. Tutti si voltarono verso di lui, ma il moro continuò a ridere per un po' prima di scuotere la testa.
- Era ora, cristo santo! - esclamò Jimmy, sorridendo - Non ne potevo più, adesso finalmente posso sfottervi quanto voglio! -
Anche Matt sorrise, e Johnny lo seguì a ruota.
- Voi... da quanto? - domandò Brian, sgranando gli occhi.
- Oh, da sempre, praticamente - affermò Johnny - Non siete dei mostri con le scuse, eh -
- Ma... perché non... insomma, perché non ce l'avete detto che lo sapevate? - domandò Zack, sempre più stupito.
- Oh, certo! Una mattina mi svegliavo, venivo lì e vi dicevo "ragazzi, so che scopate come due ricci, ma non preoccupatevi, non mi dà fastidio" -
- Effettivamente è una cosa molto da te, Jim - affermò Matt, e tutti risero, Brian e Zacky inclusi.
Fu così che la signora Baker rivide suo figlio dopo tre lunghi giorni di assenza: a ridere con i suoi amici nella sua casa immacolata. L'ultimo fatto stupì la donna più di tutto il resto.
- David, Lizzie, vostra madre vi aspetta fuori - affermò, per poi andare in camera, senza neanche salutare il figlio.
- No! - esclamò David - Non voglio andare a casa! Voglio restare qui con Jimmy! -
- Oh, tenero lui - affermò Jimmy, con una vocina in falsetto decisamente ridicola che fece scoppiare a ridere nuovamente tutti quanti.
- Vi accompagno - affermò Zacky, alzandosi dalla poltrona.
- Aspetta, vengo anche io - affermò Brian, e ben presto anche gli altri si unirono all'allegra comitiva.
Scesero le scale fino al piano terra, e lì videro la macchina azzurra di zia Teresa parcheggiata fuori. La donna si stava facendo aria con un grosso ventaglio rosa acceso, e Brian ce la mise tutta per non scoppiare a ridere sguaiatamente.
- Be', ci vediamo allora! - escamò Jimmy, sorridente come al solito, passando una mano sui capelli di David. Il ragazzino scoppiò in lacrime, lanciandosi letteralmente verso il moro per poi abbracciarlo più forte che poteva. Jimmy ricambiò la stretta e ridacchiò - Dai, vedrai che ci rivedremo presto... -
David tirò su con il naso.
- D-Davvero? - domandò, mentre Lizzie abbracciava Brian, senza scomporsi molto.
- Oh, certo che sì! Dobbiamo affogare ancora Zacky, ricordi? -
David ridacchiò ed annuì, mentre Jimmy lo rimetteva a terra. Gli scompigliò ancora i capelli, e finalmente il piccolo partì alla volta dell'auto di sua madre, salutando gli altri con la mano.
- Ti voglio bene, Zack - sussurrò Lizzie quando Zacky si chinò per abbracciarla - E tu e Brian siete tanto carini quando dormite insieme -
Il moro divenne color pomodoro, mentre gli altri scoppiavano a ridere tutti insieme. Brian scosse la testa e alzò gli occhi al cielo, sorridendo suo malgrado. Almeno con i loro amici non dovevano più fingere. Era una grande conquista.
- Ci vediamo, Liz! - esclamò, salutando la piccola che stava già correndo verso l'auto. Salì sulla vettura e zia Teresa partì immediatamente, senza neanche salutare.
- Mi mancherà quel piccoletto - affermò Jimmy, sorridendo - Ragazzi, io devo andare. Ho una partita a Call of Duty che mi aspetta -
- Call of Duty? - esclamò Matt, sobbalzando - Vengo anche io -
- Ti faccio il culo, Sanders -
- Non ci spererei tanto, Sullivan -
- Chi arriva ultimo si prende il joystick rotto! - esclamò rapidamente Jimmy, per poi partire in corsa verso casa sua.
- Tu, brutto stronzo... - affermò Matt, correndogli dietro.
- Che idioti - borbottò Johnny - Anche io vado, ragazzi. Devo imparare due pezzi e sono un po' nella merda perché non li ho neanche guardati -
E, detto questo, si avviò verso casa sua fischiettando.
Brian e Zacky rimasero per alcuni istanti immobili e in silenzio.
- Be', il week-end non è andato affatto come previsto - affermò Zack, scrollando le spalle - Ma non importa, giusto? -
Brian sorrise e gli strinse la mano con dolcezza.
- Giustissimo. Mi accompagni a casa? Voglio stare un po' con te -
- Ci guardiamo un film? -
- Tutto quello che vuoi, Zack -
Zacky lo guardò per qualche istante, mentre si incamminavano.
- Come mai sei così dolce oggi? -
- Boh, non lo so. Ma non ti ci abituare, domani tornerò il solito Synyster Gates -
- Fa niente, tanto ti amo comunque -
Brian sorrise, lasciando un bacio leggerissimo sulle labbra dell'altro.
- Anche io ti amo, Vee -
















_Cris Corner


Fiiinita!
Ecco, è finita e mi sento vuota, come al solito.
Mi sono divertita tantissimo a scrivere questa Synacky, davvero. L'ho amata molto, visto che era da tanto che non scrivevo una long (seppur di quattro capitoli è pur sempre una long!) senza aver premeditato niente. Così, come veniva, seguendo l'ispirazione. E sì, magari non è il massimo, però mi è piaciuto tanto scriverla.
Che dire di questo capitolo? Boh. Mi diverto un casino a far sembrare Zacky un povero pazzo isterico, già. E Brian ha sempre la situazione sotto controllo... boh, io me lo immagino così. Sono voluta tornare al Brian dolce e tenero del primo capitolo, come se questo fosse un cerchio che si chiude... sì, è una cosa stupida, ma non importa. A me Brian tenero piace tantissimo *-*
Chiedo perdono per i tredici giorni di attesa - sì, li ho contati - e se non volete recensire vi capirò, neanche io recensirei una storia così cogliona con questo ultimo capitolo così demente.
Ringrazio tutti quelli che hanno messo tra preferite/seguite/ricordate, tutti quelli che hanno recensito e tutti quelli che hanno letto: siete il combustibile che alimenta il mio sogno (?), grazie a tutti.
Grazie a tutte le persone che mi sostengono sempre e che si arrabbiano quando non le avverto quando aggiorno (e le persone interessate sanno che sono loro, lo sanno benissimo): mi fate sentire importante, grazie davvero.
E chiedo pubblicamente scusa a bleedingfingers perché quando tornerà, tra una settimana, e scoprirà che io ho aggiornato e lei non ha potuto leggere subito, be', mi ucciderà. Sei la mia principale fonte di ispirazione, basta per essere perdonata, vero? *occhi da cucciolo*
...ho fatto di nuovo le note d'autore troppo lunge, gosh.
Be', vi saluto! Alla prossima!
Un bacione,
_Cris

   
 
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