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Autore: endlessharold    30/06/2012    15 recensioni
Pensate davvero che la coppia Jaitlin sia finita definitivamente?
Ma come dice Justin, 'never say never, right?'
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sono  davanti alla porta d’entrata della camera d’hotel della famiglia Beadles, Caitlin ha preferito che io restassi fuori, dice di voler parlare con loro senza “estranei”. Sono nervoso, troppo direi forse mi sto pisciando sotto.
Continuo a fissare la porta nella speranza che qualcuno da dentro la apra, quando finalmente vedo la maniglia abbassarsi da dentro sprofondo nel vuoto più  totale. Inizio a sudare freddo, le mani sono bollenti come due fornelli.
-Fratello io volev- inizia a dirmi il biondino con un cappello della NY viola in testa.
-Ahh, Christian! Mi hai fatto prendere un colpo!- lo maledico in ogni lingua esistente.
-Scusa fratello, non ce la facevo più a stare dentro, si soffoca!- ribatte giustificandosi.
-Allora come va? Insomma, sono d’accordo?- chiedo scuotendolo per le spalle.
-Mi hanno detto di non dire niente- mette le braccia conserte con un mezzo sorriso.
-Brutto nano idiota con la macchinetta ai denti, questo non è un gioco!- lo prendo per la maglietta.
Lo alzo, le mie braccia tese verso le sue spalle lo spingono contro il muro senza neanche fargli toccare il pavimento con i piedi, non apre bocca, continuo a mandargli occhiate omicida quando la porta si spalanca.
Prima che la porta si apra del tutto lascio il colletto della maglia di Christian facendolo cadere a terra.
Caitlin con i suoi genitori si presentano davanti alla porta, cerco di ricompormi osservando attentamente il suo sguardo per cercare di capire com’è andato il discorso con mamma e papà Beadles.
Restano in silenzio, noto il viso di Caitlin spegnersi, farsi sempre più cupo, inizio a deglutire rumorosamente.
-Justin- mi sussurra Caitlin accarezzandomi la scapola.
Abbasso lo sguardo, ormai ho capito. La evito, voglio stare un po’ da solo, non voglio credere che se ne andrà di nuovo, sarò solo, di nuovo. Attraverso il corridoio, guardo tutte le porte delle stanze chiuse con un numero sopra, finalmente raggiungo le scale, scendo il primo gradino quando di colpo mi blocco.
-Justin ricordati di portare a casa tua la valigia di Caitlin!- esclama la mamma facendomi sussultare.
I miei occhi si spalancano, ho sentito male?
Un sorriso da idiota appare magicamente sul mio viso, vedo accanto a Caitlin la sua valigia colo rosa pastello, la butta a terra per iniziare una fantastica corsa a rallentatore come nei film.
Mi salta in braccio, mi cinge i fianchi con le gambe come un koala. -Non ti libererai così facilmente di me- mi dice stringendo forte i miei capelli fra le sue dita. -Uff che noia, per quanto dovrò sopportarti allora?- ironizzo cercando insistentemente un contatto con le sue labbra. Caitlin abbassa il capo e la distanza tra le nostre labbra diminuisce sempre più fino a scomparire. E’ come se le sue labbra siano state create per stare a contatto con le mie, siamo così perfetti insieme.
La faccio scendere appoggiando le mie mani sul suo sedere per cingerle poi i fianchi.
-Una bella uscita con il sottoscritto è di suo gradimento signorina Bieber?- le porgo il braccio che aggancia alla sua mano con un gesto dolcissimo. Recupera la valigia e scendiamo al piano di sotto. Senza dare molta importanza ai paparazzi che ci perseguitano anche quando andiamo al bagno, raggiungiamo la mia auto ma la sorpresa che troviamo non è una delle più gradite per quanto mi riguarda. Il biondino che ha avuto l’occasione di provare un mio pugno sul suo naso ci squadra da testa a piedi, solo, con un enorme cerotto bianco sul volto e qualche livido.
-Sei venuto per prenderle ancora? Che altro vuoi fare, rigarmi la macchina?- mi avvicino pericolosamente alla sua persona nonostante Caitlin cerca di tirarmi indietro con un braccio.
-Ehi ehi, calmati bulldozer, voglio solo parlare con te- dice facendomi segno di seguirlo.
Non convinto mi scambio un’occhiata con Caitlin, lei mi sorride, mi stampa un bacio a stampo sulle labbra e torna dentro all’hotel a prendere le ultime cose da caricare in macchina.
Lascio le chiavi al padre di Caitlin che ci ha raggiunto poco fa e mi allontano con Chaz.
-Allora che devi dirmi?- domando spazientito aspettando una sua risposta.
-Justin, mi dispiace- tentenna arrossendo in viso.
-Bè grazie per la compassione, non me ne faccio niente delle tue scuse. Posso andare ora?- chiedo fermandomi dalla camminata lasciandolo davanti a me.
-Aspetta- mi ferma con la voce, mi volto spazientito fin sopra i capelli.
Lo vedo trafficare con la tasca posteriore dei pantaloni fino a tirare fuori dei fogli tutti accartocciati fra di loro, cerca in qualche modo di sistemarli e me li porge.
-Sono i testi delle canzoni che ti mancavano, li ho letti, sono davvero bellissimi, ora capisco perché Caitlin è così innamorata di te- sussurra imbarazzato guardandosi le scarpe.
Il mio cuore si fa piccolo piccolo, forse ho esagerato con lui, cominciano a sorgermi tanti sensi di colpa.
Non me l’aspettavo, onestamente questa sua reazione mi ha davvero lasciato senza parole.
Allungo la mano per prenderli, lo prendo per un braccio e lo tiro forte verso di me, regalandogli un abbraccio da amico, quello che siamo sempre stati, due grandi amici.
-Una ragazza non può rovinare la nostra amicizia- gli sussurro stringendolo forte.
-Ti voglio bene Justin- ricambia colpendo la mia schiena con la mano ripetutamente.
-Anche io Chaz- sciolgo l’abbraccio staccandomi.


***


Ho deciso di fare una piccola rimpatriata a casa mia. E’ abbastanza grande, c’è anche la piscina all’aperto, stasera il cielo dovrebbe essere stellato, il che è assolutamente perfetto. Ho avvisato tutti con un messaggio. Tutti, Caitlin, i miei, Alfredo, Christian e la sua famiglia, Carly, Selena con Adam, Vanessa, Chaz, Ryan e la mia Crew, al completo. Volevo semplicemente far capire alla famiglia Beadles che sono un ragazzo serio (anche se non sembra), che tengo moltissimo alla loro figlia e la amo con tutto me stesso. Io e Caitlin continuiamo a lanciarci occhiatine e sguardi intensi, tra qualche sorriso imbarazzante cerco in ogni modo di avvicinarmi a lei per coccolarla un po’ ma scappa sempre, come una preda cerca in ogni modo di sfuggire al suo cacciatore. Dopo aver aspettato per quasi mezz’ora che arrivassero le pizze d’asporto abbiamo iniziato a mangiare proprio come se fossimo ad un autentico ballo scolastico, coppiette comprese: Selena ed Adam, Vanessa con Alfredo, Chaz con Ryan, io con Caitlin, mamma con papà, Jazmyn con Jaxon, e Christian con Carly. Purtroppo Caitlin di ballare non ne vuole proprio sapere, ho cercato in tutti i modi di portarla in mezzo al soggiorno per ballare un lento ma non c’è stato verso di scrollarla dal divanetto beige. Mi allontano per qualche istante ormai senza idee, mi dirigo verso la cucina a prendere un bicchiere di Coca Cola quando Alfredo mi segue come un cagnolino.
-Ehi Justin- mi saluta dandomi un’amichevole pacca sulla spalla.
-Ehi Fredo- ricambio facendo pugno contro pugno sorseggiando la bevanda nel bicchiere.
-Allora hai ballato con la tua donna?- ammicca squadrandola.
-Amico punta gli occhi su qualcun’altra, è mia- dico dandogli un pizzicotto sull’avambraccio.
-Perché non le chiedi di ballare? Domani partirà e non la vedrai più- oh amico, è qui che ti sbagli!
-Non vorrei infrangere tutti i tuoi sogni, ma vivrà a casa Bieber- annuncio fiero.
-E bravo il pischello!- con una mano mi scompiglia i capelli, scoppiamo a ridere.
-Ho provato ad avvicinarmi ma continua a scapparmi- dico sorseggiando un altro po’ di Coca Cola.
-Avete una “vostra canzone”?- mi intima mettendo giù il bicchiere che ha preso poco fa.
-Sì, perché?- gli chiedo curioso inclinando il capo ed alzando un sopracciglio.
-Vieni con me- mi trascina per un braccio facendo quasi cadere il bicchiere che ho fra le mani, per fortuna riesco a posarlo sul tavolo prima che Alfredo mi trascini via come un sacco di patate.
Saliamo le scale che portano in camera mia, con un calcio “amichevole” mi spinge dentro e chiude la porta dietro di sé.
-Fingi che Caitlin sia la tua One Less Lonely Girl, falla sentire speciale più di quanto già tu non faccia- traffica nel mio armadio per prendere l’abbigliamento che uso per il concerto, specialmente quello di Ollg: pantaloni bianchi, maglietta viola e sopra uno smanicato dello stesso colore dei pantaloni con il cappuccio, e il mio inseparabile cappello viola della NY, come quello di Christian di oggi pomeriggio.
-Vestiti, facciamola sentire speciale per una volta, no?- mi porge i vestiti spingendomi in bagno.
-Lei è sempre speciale per me- dico dal bagno mentre mi cambio.
Finisco di mettermi le scarpe che fortunatamente erano vicino al letto e sono pronto.
-Qual è la vostra canzone?- domanda trafficando nello scaffale del comodino per trovare il cd.
-Never Let You Go, è inutile che cerchi, il cd è nello stereo al piano di sotto- affermo trascinandolo verso l’uscita.
-Cadrà letteralmente ai tuoi piedi. Tu resta qui, appena inizia la canzone scendi le scale proprio come fai per One Less Lonely Girl durante i tuoi concerti- mi sussurra scendendo le scale.
-Non preoccuparti, so fare bene il mio lavoro- lo rassicuro con un occhiolino.
Osservo Alfredo mentre termina la scalinata, tiro un lungo sospiro ed aspetto che la canzone inizi.
Fortunatamente mamma ha dentro allo stereo il cd con solo la base musicale, non ho nemmeno il microfono, dovrò sforzare un po’ di più la voce, ma pazienza, ci sono abituato. Sento i primi accordi della canzone, deglutisco l’ultimo poco di saliva che mi rimane in gola e scendo le scale intonando le parole della nostra canzone. E’ come se le luci delle scale, messe in verticale lungo tutta la rampa mi accompagnassero nello scenderle, rende tutto più romantico. Butto un occhio sulla piccola folla, Caitlin è sola al centro del soggiorno seduta su una sedia da cucina mentre continua a torturarsi le mani chiedendosi cosa stia succedendo. Mi vede, un enorme sorriso le spunta sul viso tanto da mettere in evidenza la sua dentatura perfetta seguita poi da un lieve rossore sulle gote. Dio, ogni volta che i miei occhi si posano su qualunque parte del suo corpo continuo a fantasticare su quanto ancora possa stupirmi in ogni cosa che fa. Non è umano essere così meravigliosamente belle, o forse sono io che sono innamorato. Termino la scalinata, mi avvicino sempre più a lei, quando mi accorgo che mancano i fiori. Vado nel panico, cerco di farlo notare ad Alfredo che corre in cucina, prende il mazzo di fiori che mamma usa come centro tavola, lo avvolge nella pezza che usa per asciugare i piatti abbastanza umida e me li porge facendo finta di niente. Cerco in ogni modo di trattenere una risata concentrandomi sul quel viso angelico.

So take my hand, lets just dance
Watch my feet, follow me
Don’t be scared, girl I’m here
If you didn’t know, this is love

La distanza tra i nostri corpi diminuisce sempre più, sono di fronte a lei, non smettendo di cantare le porgo le rose che Alfredo mi ha dato all’ultimo momento, con la coda dell’occhio noto pure che mamma gli tira uno scappellotto sul capo per poi scoppiare a ridere. I miei occhi ora si fondono con i suoi azzurro cielo, di un colore ed una brillantezza che prima d’ora non avevo mai visto, meravigliosi come la persona che li possiede. Le ultime note che chiudono quella canzone echeggiano nella mia testa come in quella di tutti gli altri, la faccio alzare, lei posa i fiori e si attacca al mio collo per stringermi forte.
-Sei bellissima- le sussurro appoggiando la mia fronte alla sua. Di risposta sorride con un evidente rossore in viso, abbassa lo sguardo per l’imbarazzo che si è creato per poi appoggiare (a mia sorpresa) le sue labbra sulle mie, ma non per un bacio a stampo, qualcosa di più profondo, neanche un bacio alla francese per paragonare, i baci di Caitlin sono qualcosa di stupendo. Se sono innamorato? Oh sì, lo sono, lo sono eccome.

 

***



Mi stiracchio sul letto, senza pensare tiro una manata sul viso di Caitlin, quasi uno schiaffo che la sveglia.
E mi sveglio anche io sentendo i suoi lamenti mentre continua a scuotermi perché “siamo in ritardo”.
-Justin! Justin svegliati, l’aereo dei miei genitori parte tra mezz’ora!- queste parole mi trapassano il cervello facendomi andare nel panico, più di ieri sera per quel fatto dei fiori che poi Alfredo ricomprerà a mamma.
-Sì arrivo- mi lamento alzandomi mentre lei mi sbatte in faccia i vestiti da mettere.
Senza lamentarmi ubbidisco alla mia padrona ed in meno di dieci minuti siamo sulla Range Rover diretti all’aeroporto.
Fortunatamente devono ancora passare al check-in, Caitlin lascia la mia mano per buttarsi fra le braccia della loro famiglia e stringerli più forte che può. Resto in disparte, questo è il loro momento e io non centro nulla se non per il fatto che sono fidanzato con la loro bellissima figlia, per il resto sono solo un estraneo. Dopo aver scambiato dolci coccole ed abbracci con il fratellino dall’apparecchio metallizzato, lo vedo dirigersi verso di me con un mega sorriso stampato in faccia. -Fratello, non ti emarginare, fai parte della nostra famiglia- mi dice indicandomi di raggiungerli.
-Ti ringrazio Chris, ma preferirei stare qui, siete voi la vera famiglia- gli sorriso tirandomi indietro.
Ricambia con un dolce sorriso per poi concludere quel momento con un abbraccio fra veri amici.
-Mi mancherai Biebs- mi sussurra all’altezza del mento data la sua scarsa altezza.
-Anche tu mi mancherai- ricambio battendo la mano sulla sua spalla.
Una voce metallica chiama i passeggeri per il volo, casualmente proprio quello della famiglia di Caitlin, decido così di raggiungerli per un ultimo saluto. Mi lascio abbracciare, i suoi genitori sono così dolci e comprensivi.
-Tratta bene la nostra bambina- afferma il padre appoggiandosi alla mia spalla con una mano.
-Papà!- esclama lei imbarazzata facendo un segno con gli occhi per farlo smettere.
Sorrido a quel volto angelico per poi dedicarmi alla risposta all’affermazione precedente.
-Non si preoccupi, sarà la mia principessa- rispondo tirandola a me baciandole poi il capo.
Le sue mani circondano i miei fianchi, restiamo così per qualche minuto che sembra non finire mai.
-Sì, ma non trasformarla nella principessa sul pisello!- Christian se ne esce fuori con una delle sue solite battutine penose e imbarazzatissime. -Christian! Modera quei termini!- ribatte subito mamma Beadles tirandolo a sé per un orecchio. Di risposta io e Caitlin tiriamo un sorriso solo per nascondere l’evidente rossore in viso, la mia bionda saluta con un ultimo abbraccio la sua famiglia alla quale poi mi aggrego anche io. Poco dopo le braccia di Caitlin tornano a cingere i miei fianchi, questa volta un po’ più forte mentre noto alcune lacrime rigarle silenziosamente il viso. Resto in silenzio, le bacio il capo e le accarezzo la spalla.
-Non preoccuparti, volendo possono venire a trovarci quando vogliono, il viaggio lo pago io- le sorrido invitandola ad incamminarci nel verso opposto per uscire dall’aeroporto.
Mi sorride per poi tornare nella posizione precedente, il suo capo occupa lo spazio tra la spalla e il mento, come se fosse fatto apposta per lei, solo ed esclusivamente per lei.
-Mi prenderò cura di te, amore mio, non ti lascerò mai più- dico più a me stesso che a lei, prima di spingere quella porta e tornare a casa come una vera e dolce coppia felice.
 
 
 

The End.














okay, come al solito non so cosa scrivere nello spazio autrice çç.
come al solito ringraziarvi mi sembra inutile, davvero non so mai cosa dirvi oltre che un semplice 'grazie' non basterebbe.
spero solo vi sia piaciuta questa fanfiction e spero soprattutto di non avervi deluso, anche perchè questo finale è finito bene uù.
ma nella prossima fanfiction, che spero (inizierò a breve) tornerò spietata e diabolica come prima muahahahahaha.
grazie davvero per ogni visita e ogni recensione ed ogni commento, significano tanto per me. c:
un bacione, vi voglio bene. #muchlove.
@ciastin.
  
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