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Autore: petitecherie    01/07/2012    5 recensioni
In cerca di ispirazione per Century Child, Tuomas decide di partire per Londra. Complice un temporale, si trova coinvolto nella storia d'amor perduto del poeta Coleridge e della figura evanescente di Christabel.
Cosa accadrà? Riuscirà il nostro compositore preferito a risolvere un mistero nascosto da più di 200 anni?
Genere: Mistero, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Tuomas Holopainen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Beauty and the Beast'
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botb 4 Christabel
If a man is not rising upwards to be an angel, depend upon it,
he is sinking downwards to be a devil. He cannot stop at the beast.
The most savage of men are not beasts; they are worse, a great deal worse.
Samuel Taylor Coleridge, lettera



30 settembre 2001

Ieri sera sono tornato alla locanda distrutto dopo tutto quello che avevo scoperto. Ero talmente stanco che ho rinunciato persino alla cena. Sono salito in camera, ho risistemato gli appunti, scritto un paio di idee sulla musica per quella che sarà la Beauty of the Beast del nuovo album dei Nightwish, fatto una doccia e sono crollato in uno stato quasi comatoso.
Ricordo di aver sognato qualcosa, qualcosa che la mia mente, per quanto si sforzi, non riesce a definire. Però, ricordo di aver sentito per tutta la durata del sogno odore di rosa e limone e la sensazione fuggevole al tatto di petali di rosa.
Stamattina, quando mi sono svegliato, mi è caduto l'occhio sul libro di Coleridge e ho notato che era aperto, nonostante ricordassi perfettamente di averlo lasciato chiuso sulla scrivania della stanza. Mi sono avvicinato un pò titubante e vi giuro, non sono stato affatto sorpreso quando ho visto come segnalibro un petalo nero. Ma la cosa che più mi ha colpito è la poesia scritta sulla pagina:

"Could I revive within me
 Her symphony and song,
 To such a deep delight 'twould win me,
 That with music loud and long,
 I would build that dome in air,
 That sunny dome! those caves of ice!
 And all who heard should see them there,
 And all should cry, Beware! Beware!
 His flashing eyes, his floating hair!
 Weave a circle round him thrice,
 And close your eyes with holy dread,
 For he on honey-dew hath fed,
 And drunk the milk of Paradise. "
Kubla Khan, written 1798, published 1816


Scritta nel 1798 e pubblicata nel 1816, proprio come Christabel. Quanto Coleridge deve aver sofferto a riprendere in mano questi versi, sicuramente ispirati da Sara e dalla sua morte? Quanto quell'uomo ha portato con sè il peso della propria vita per lasciarsi distruggere con lentezza dal laudano e dalla malinconia?
Quanto forte può essere la disperazione per ridurre un uomo in quello stato? Fin dove può arrivare l'amore, se è vero?
Sfoglio le pagine e finisco a Christabel e l'occhio mi cade su un altro verso sibillino:

"Saints will aid if men will call:
 For the blue sky bends over all! "

Sorrido quasi divertito dall'assurdità della realtà. Dubito che i santi abbiano risposto alla chiamata di Coleridge. Dubito che l'abbiano proprio ascoltato. Eppure, a me tutta questa storia qualcosa l'ha insegnata: cogli l'attimo, Tuomas, o la fatina volerà via.

 A saint blessed me, drank me deeply
 Spitting out the misery in me
 Still a sinner rapes a 1000 saints
 Sharing the same hell with me
 
Sanest choice in this insane world...
 Beware the beast but enjoy the feast he offers



***

Stesso giorno, treno per Londra


Sono triste, sono davvero molto triste. Quando sono sceso giù nella sala comune, ho visto nuove facce e un paio dei pittori riuniti a Nether Stowey. Ho provato a chiedere loro della fatina, ma non mi hanno saputo rispondere, perché nel gruppo c'erano altre ragazze simili a quella descrizione, senza contare chi non si trovava al The Amaranth's Inn ma raggiungeva il luogo dell'incontro in macchina da fuori.
Ho provato a parlarne anche con il locandiere ma neanche lui ha saputo dirmi granchè. A furia di fare il locandiere ormai, ha una pessima memoria per quelli che frequentano la sua locanda, ma se era alloggiata lì, sicuramente faceva parte del gruppo di Londra.
Fantastico, cosa ci vuole a trovare un'aspirante Biancaneve-pittrice a Londra?
Mi sento davvero preso in giro. E poi, ho un dubbio ancora più strano che mi gira nella mente: e se la fatina non fosse mai esistita ma fosse, in realtà, una proiezione ventunesimo secolo di Christabel? Una proiezione che mi desse la spinta giusta per trovare la lettera?
Okay, lo so, sembra un pessimo romanzo di Stephen King, ne sono consapevole.
Davvero, mi dispiace. Perché, non lo so, quella ragazza aveva un qualcosa di indefinito, che mi riportava alla memoria i ricordi sopiti dell'infanzia. Ora, se il Fato lo vorrà, sicuramente ci reincontreremo. Ma fino a quel momento, se mai sarà, il suo ricordo sarà scivolato nell'oblio, confusa e dolce immagine di un'avventura fuori dal tempo. Per adesso, porterò con me questa sensazione di nostalgia e di incompiuto, proprio come Christabel.
Guardo il paesaggio fuori dal finestrino, perdendomi nell'infinità della brughiera.
Questo viaggio deve finire come è incominciato.  D'abitudine, apro la moleskine e inzio a scrivere.

"Oh, sweet Christabel. Share with me your poem.
 For I know now, I'm a puppet on this silent stage show.
 I'm but a poet who failed his best play.
 A Dead Boy, who failed to write an ending
 To each of his poems."



***


15 febbraio 2010, trasloco di Tuomas Holopainen in Casa Bell-Parro

Nove anni dopo la nascita della song Beauty of the Beast e dei fatti narrati, Tuomas era riuscito, finalmente, a trovare l'amore della sua vita. Proprio come aveva predetto, il ricordo della sua "Christabel" era sfumato dalla sua memoria, sostituito da altri occhi e altri amori, fino al più importante. E, infatti, ora, in quel preciso istante, aveva appena finito di trasportare le scatole contenenti i suoi libri e gli spartiti, nella mansarda della casa in cui lui, poeta e compositore, e lei, pittrice e caffeinomane, avrebbero vissuto assieme. Alice stava sistemando i libri che Tuomas si era portato dietro ed era arrivata quasi a metà quando le capitò tra le mani un compendio delle opere di Samuel Taylor Coleridge, uno dei suoi poeti preferiti. Aprì il libro e rimase stupita nel notare nello scontrino rimasto nel libro la data riportata, il 28 settembre 2001. Se non ricordava male, anche lei si trovava a Nether Stowey in quei giorni, per un convegno sul pittore Constable.
<< Tuom! >> lo chiamò << hai un libro su Coleridge! >>
<< Si, perché? >> Tuomas alzò lo sguardo su di lei. Si era quasi dimenticato dell'esistenza di quel libro fino a che non aveva iniziato il trasloco.
<< No, niente. E' buffo, però. Lo sai che ero a Nether Stowey lo stesso giorno in cui hai comprato il libro? >>
<< Davvero? >> Tuomas provò a far mente locale. << Ora che mi ci fai pensare, c'erano dei pittori dove alloggiavo io. >>
<< Dove alloggiavi? >>
<< Al The Amaranth's Inn. >>
<< Me too. >>
Si guardarono un secondo perplessi e poi, come se un velo fosse caduto dai loro occhi, all'unisono esclamarono:
<< Wolf's eyes! >>
<< Christabel! >>
E mentre loro ridevano felici, la prima Black Baccara Rose sbocciava nel giardino di Casa Bell-Parro. E anche sulla tomba di Sara Rose Derwent!, pensò Tuomas sicuro  mentre abbracciava la sua fatina.


And in Life's noisiest hour,
 There whispers still the ceaseless Love of Thee,
 The heart's Self-solace and soliloquy.
You mould my Hopes, you fashion me within.
 (...)
 And looking to the Heaven, that bends above you,
 How oft! I bless the Lot, that made me love you.
The presence of Love, S. T. Coleridge








Note dell'autrice:

Anche qui, eccoci alla fine. Spero di avervi fatto buona compagnia in questi giorni con la mia breve storia. Mi auguro che vi abbia fatto sorridere^^
Ebbene sì, prima  o poi, Alice doveva spuntare fuori.
Ovviamente, non occorre leggere Imaginaerum:come tutto ebbe inizio, per trovare una connessione. Anche se inserito come angolino bonus, credo che si regga bene sulle sue gambe, anche senza conoscere gli eventi futuri.


Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, tranne Alice. La canzone citata è sempre Beauty of the Beast.





   
 
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