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Autore: Julia Veiss    01/07/2012    2 recensioni
Quando Hermione chiede "e voi, che avete intenzione di fare dopo la scuola?" a Neville crolla il mondo addosso. Già, che fare?
Sua nonna vorrebbe tanto che diventasse un Auror, come i suoi genitori prima di lui.
Ma Neville un sogno nel cassetto ce l'ha ed è determinato a seguirlo.
E poi c'è quella strana ragazza con i capelli biondi e gli occhi color del cielo...
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neville Paciock, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Era una mattinata piuttosto fredda, nonostante settembre fosse iniziato da qualche giorno. La luce pallida del sole mattutino entrava dalle finestre tirate a lucido del dormitorio di Grifondoro.
Quando Neville aprì il baldacchino del suo letto, la luce gli ferì gli occhi. Fece un gran sbadiglio, si stiracchiò un poco e una volta vestito scese nella Sala Grande per fare colazione.
Appena entrato nella Sala, vide Harry, Ron, Hermione e Ginny che gli facevano cenno di sedersi vicino a loro al tavolo di Grifondoro. Neville sorrise e si diresse verso i suoi amici.

I quattro tavoli erano già disposti nella Sala, che tuttavia appariva piuttosto vuota. Neville si guardò attorno, ancora mezzo addormentato: alle pareti mancavano gli stendardi delle quattro Case. Probabilmente gli Elfi Domestici stavano ultimando le riparazioni.
«Abbiamo fatto un bel lavoro, eh?»gli disse Ron allegro nonappena si fu seduto, porgendogli un piatto stracolmo di crepes al cioccolato.
«Si, siamo stati bravi»rispose Neville con un sorriso. Negli ultimi mesi, dopo l’uccisione di Voldemort, lui ed altri ormai ex-studenti di Hogwarts erano rimasti al castello (o perlomeno, quel che ne restava) assieme ai professori e ad una squadra di maghi specializzati per aiutare a ricostruire la scuola in vista del nuovo anno scolastico che ormai era alle porte. Nel pomeriggio, gli ex-studenti sarebbero ripartiti alla volta di Londra lasciando che gli insegnanti ultimassero i preparativi.

Neville fu risvegliato dai suoi pensieri da Ginny, che si era messa ad agitare le braccia gridando «Hei, Luna! Siamo qui!».
Neville rischiò seriamente di soffocarsi con un pezzo di crepe, e tossendo si girò verso la porta.
Luna era sulla soglia della Sala Grande. I lunghi capelli chiari erano raccolti in una treccia, i grandi occhi azzurri osservavano i tavoli gremiti alla ricerca di un posto libero. Indossava un vestito verde lime che le arrivava fino alle ginocchia. Le maniche e il bordo della gonna erano arancio acceso. In mano stringeva un numero sgualcito del giornale redatto dal padre, Il Cavillo. Sulla copertina viola spiccava un titolo giallo polenta, che annunciava che alle pagine quattordici e quindici erano svelati i migliori metodi per catturare un Nargillo.
Quando il suo sguardo cadde su Ginny che si sbracciava, Luna fece un gran sorriso e si diresse verso di loro. Neville si accorse che l’unico posto libero era quello di fronte a lui. Avrebbe voluto gridare, ma avendo la bocca piena di crepes si limitò ad arrossire fino all’inverosimile.

Durante i suoi anni ad Hogwarts, Neville non aveva mai dato molto peso alle ragazze. Primo, perché lo ignoravano completamente, e secondo perché era sempre troppo occupato a non badare alle continue frecciate dei suoi compagni e a preoccuparsi delle Strillettere di sua nonna.
Ma lei, Luna, lei era diversa. Lei era stata l’unica a capire che dietro alla sua goffaggine e alla sua sbadatezza c’era un ragazzo buono e gentile.
Lui d’altra parte era stato il primo a capire che non era così matta come tutti pensavano.
Nonappena Luna si sedette, Neville fece un gran sospiro e ricominciò a mangiare le sue crepes. Mentre ognuno finiva la sua ultima colazione ad Hogwarts, Hermione domandò: «E voi che farete dopo Hogwarts? Cioè, vi cercherete un lavoro o continuerete gli studi?»

Silenzio.

Nessuno fino ad ora si era mai posto questa domanda, tra la sconfitta di Voldemort e la ricostruzione di Hogwarts non ne avevano avuto il tempo.
Fu Ron a rompere il silenzio: «Io credo che aiuterò George a gestire il negozio di scherzi, ora che Fred…» non riuscì a finire la frase. A tutti quanti pesava la mancanza di Fred, ma erano Ron, Ginny e George a soffrirne di più.
«A me piacerebbe diventare un Auror, quindi credo che continuerò a studiare» disse Harry, cercando di deviare l'argomento.
«Io non lo so, però mi piacerebbe partire per cercare nuove creature strane» disse Luna sognante.
«A me manca ancora un anno di scuola...» aggiunse Ginny, cupa. Harry le prese la mano e la guardò dolcemente.
«E tu, Neville?» chiese Hermione.
«Io? Beh, ecco… veramente…»
Non era mai stato un granchè a scuola. Non era proprio pessimo, ma nemmeno così bravo da poter aspirare alla carriera di Auror.
«Insomma, vorrei…»
Però un sogno nel cassetto lo aveva.
«…mi piacerebbe…»
Certo, forse in fondo era un sogno un po’ stupido.
«…beh, sapete…»
Ma perché non provarci?

«Ecco… io vorrei insegnare Erbologia, qui ad Hogwarts».
  
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