-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
At least I have her
love, the city she loves me
Rabbrividì e si strinse nelle spalle, non sapendo dire se
avesse ancora le braccia, non poteva capirlo.
Sentiva solo un brusio di sottofondo, messicani che si
passavano cartoccetti e che a volte arrivavano anche a mollarsi qualche
bottigliata sul muso, mentre lui se ne stava per terra, la testa ciondoloni.
Ripensò a Ione e al suo viso angelico quando dormiva, e per
un istante provò schifo per come si stava comportando: durò poco, il tempo di
scorgere Mario avanzare verso di lui con la dose in mano.
Guardò distratto un grattacielo vicino che parve
sorridergli.
Sorrise a sua volta, felice.
-Go write your message in the pavement
Toc, toc!
Guardate un po’ chi è tornata? *scansa lancio dei pomodori*
Ok, ok, giuro che faccio in fretta e levo il disturbo!
Niente, io senza scrivere non ci so stare, e infatti in questi ultimi mesi ho sofferto un sacco per la scarsità di tempo a mia disposizione, ma ora sono una donna libera e potrò tartassarvi più spesso *w*
Passo alla spiegazione della drabble, che è meglio: ho voluto iniziare con una fic dedicata a quella meraviglia di Under The Bridge, perché… perché di sì.
Perché, anche se stranamente non è stata la prima canzone dei RHCP che ho sentito, ha contribuito a cambiarmi, e anche perché l’ho portata anche nella mia tesina degli esami di maturità, che ho esposto l’altro-ieri, quindi ci sono legata :’)
Invece il titolo di questa raccolta di drabble è un verso della meravigliosa Californication, e quella sì che è stata la loro prima canzone che ho sentito, cazzarola <3
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
Baci e spero a presto,
Dazed;