1 luglio, un giorno comunissimo anche in Canada, soprattutto in Canada.
In un angolo della villetta canadese il solitario - ma non per scelta - Matthew se ne stava tristemente con una guancia spinta contro la mano e il gomito piantato sul bordo del tavolo. Tirò un sospiro di disappunto mentre con un cucchiaino girava il teh, aspettando che lo sciroppo d'acero nella bustina colorasse il liquido trasparente. Spostò il suo sguardo, senza cambiare posizione sull'orologio, che ticchettava allegramente. Si ricompose leggermente e con delicatezza spostò la sedia per mettersi in piedi e si appoggiò alla finestra, godendosi il calore del teh, mentre il freddo del Canada lo accarezzava leggermente. Nel bianco abbagliante della neve, senza distinguere i contorni della propria terra, Matthew si lasciò sfuggire una lacrima. Con la sua solita calma guardò la porta, con un'espressione quasi apatica, e non lo sorprese minimamente  il fatto che nessuno l'avesse aperta, neanche per sbaglio. All'ennesimo sospiro di desolazione tornò a sedersi e a guardare da lontano le inospitali terre fredde del Canada, i grandi specchi d'acqua che lo rendevano un territorio brillante e il tiepido sole che giocava a nascondino tra le Montagne Rocciose. Il paesaggio canadese era morbido e fresco e a Matthew ricordava gli spensierati giorni d'infanzia. Sulle labbra gli spuntava un sorriso mesto. Mentre il sole gettava i suoi pallidi raggi sui morbidi avvallamenti di neve, Matthew si gettò sul divano. Come una carezza un raggio gli sfiorò il viso, illuminando gli occhi lucidi e destandolo per un secondo.
Pochi secondi dopo sentì delle calde braccia avvolgerlo e stringerlo a sè, non era Kumajirou...
Matthew alzò lo sguardo, sentendo il soffice tessuto del cappotto del fratello, che gli accarezzava con dolcezza i capelli. Gli occhi di Matthew si assottigliarono in un sorriso di tutto il corpo e abbracciò Alfred con tutta la forza che aveva, piangendogli addosso come un bambino mentre  sentiva il tocco delicato del fratello e premeva la testa contro il suo petto ampio.
- Auguri -  sussurrò piano Alfred all'orecchio di Matthew e, spostandogli delicatamente i capelli, gli posò un bacio sulla fronte, con tanta innocenza e amore che Canada si strinse a lui come se avesse finalmente trovato un tetto sotto cui nascondersi nei giorni di pioggia.


****Note
Perdonatemi 'sta cosa triste, ma quando l'ho scritta ero un po' depressa  è__é e poi sì, Matt merita di più. In un certo senso ci avrei visto un po' di FrAnada in questa FF, ma siccome io odio la FrAnada, ho scritto un po' di amorevole Americancest (mi sa che sono l'unica che lo chiama così perchè tutti dicono AmeCan, ma ok) Perfetto, dopo avervi annoiato per bene, spero che vi sia piaciuta e ringrazio in anticipo chi recensirà metterà tra le seguite e bla bla...
PS: Auguri Matt! un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai xD
~ Fa parte della serie Auguri Hetalia