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Autore: NoeBun    02/07/2012    4 recensioni
Sud Italia/Belgio.
Una fan fic su loro due e sui rispettivi sentimenti ambigui. Può il ritardo di un treno metterli a nudo, una volta per tutte?
- Noemi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Belgio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-       8:30, puntuale!

 

Questa l’ultima frase che la belga aveva sentito pronunciare dal romano prima che riattaccasse il telefono in una delle sue fragorose risate. Era estate e pur incorrendo in tutti i problemi dei tempi, Belgio non voleva rinunciare al poter vedere uno dei suoi migliori amici, e figuriamoci Sud Italia che mai si sarebbe permesso di rifiutare una visita di quella biondina tutto pepe. Si erano tanto cari, a vicenda, pur lei dimostrando troppa felicità a volte con i suoi modi di fare, sembrando fin troppo appiccicosa, e lui talmente intimidito da lei, che sembra sempre infastidito dalla sua presenza.
 
Otto e venti. La biondina era sul treno ad alta velocità, tra le mani un pesante libro di itinerari a Roma, sul lato una borsa piuttosto grande, dentro cui aveva messo anche dei ricambi. Aveva la netta intenzione di fare delle battaglie d’acqua con il caldo che si era previsto nel Sud Italia.
Otto e ventotto. Il moro, invece, era già in stazione, le sopracciglia corrucciate nell’attesa del treno in arrivo da Bruxelles. Troppo tempo era passato da quando gli occhi color oliva del romano avevano incontrato quelli vispi e lucenti dell’altra. E mancava così poco alle otto e mezza.
Tremava per la voglia, per la felicità, per ogni emozione era scaturita dentro nel suo cuoricino non appena la conversazione al telefono si era conclusa, rendendolo rosso su entrambe le gote. Eppure in quel momento cercava di non far notare la sua troppa impazienza, sperava che il treno non avesse subito ritardi, o, peggio, incidenti di qualsiasi genere. Che avrebbe fatto in quel caso? Si sarebbe disperato, poi arrabbiato e, infine, probabilmente sarebbe stato picchiato a sangue da Olanda. E le avrebbe ricevute volentieri, tutte quelle botte.
 
Otto e trentacinque. Ora stava davvero esagerando con tutti questi pensieri che non portavano altro che tutta preoccupazione nella sua testa. Cominciò a picchiettare la punta delle sneaker che indossava sull’asfalto della stazione ferroviaria. Forse è il caldo che gli dà alla testa, avrà preso un’insolazione, ne è convinto, ma comincia a pensare a quanto Belgio gli fosse mancata, in quei mesi, durante ogni singola stagione. Si chiede perché le cose debbano essere così complicate, che se fossero due normali umani si potrebbero vedere quando vogliono. E ancora si fa domande: Belgio penserà le stesse cose?
 
Otto e quarantadue. Lei sul treno sbuffa, è in ritardo e all’orizzonte non vede altro che campagna, per ora. Ha chiuso la guida turistica e l’ha riposta nella borsa, poggiandosi al finestrino sorreggendosi la testa con una mano. Ha voglia di arrivare, tanta, ma non sa se più per la vacanza o per incontrare Romano. Quell’Italiano tutto pepe, che sempre la faceva divertire col suo accento e i suoi modi di fare, arrabbiandosi o imbarazzandosi per un non nulla. Che bello vederlo arrossire davanti ai suoi occhi, per una battuta maliziosa o un suo gesto qualunque. Sorride a quei pensieri, eccitata però all’idea di arrivare. Ora non sembra mancare molto e già la periferia della capitale italiana le si scaglia davanti, facendole intravedere dei passaggi di vita italiana. L’eccitazione si è trasformata in felicità nel vedere che manca poco, veramente poco, troppo poco.
 
Romano comincia a camminare, avanti e indietro, perdendo la condizione del tempo. Nessun treno all’orizzonte, nessuna piccola testa biondiccia a farsi avanti. La vuole lì con lui, subito, all’istante, non vuole aspettare un momento di più. Vorrebbe accorciare le distanze, essere in grado, che ne sa, di volare forse? E perché lei non ha preso l’aereo? Avrebbe fatto decisamente prima. La belga e la sua mania del godersi in viaggio, in compagnia di persone che non conosce pure, di cui l’italiano non si fida. Comincia a venirgli il mal di testa. Solo una cosa può farglielo passare. Solo una persona. Solo la sensazione di un abbraccio che non tarda ad arrivare,
-          Non sei stata puntuale.
A stringerlo al petto in una morsa che conosce fin troppo bene,
-          Lo so. Ma l’importante è essere qui, no?
Da parte di quella fanciulla che tanto gli fa battere il cuore e a cui lui, pur non sapendolo, provoca lo stesso effetto.
 

| N o t e |
Una mini fic sulla coppia Belgio/Romano.
So che è una coppia che non piace molto, e pure Belgio non è troppo amata, ma spero comunque di ricevere critiche e, soprattutto, che piaccia.~
  
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