Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: ily95    02/07/2012    6 recensioni
Ambientata dopo Lo scontro finale. Percy e Annabeth ora stanno insieme...ma cosa ne pensano i loro genitori divini? Riuscirà Afrodite a convincerli che il sentimento tra i due semidei è sincero e profondo?
[Totally Percabeth]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Gli Dèi, Percy Jackson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cercai di rilassarmi. Insomma, non avevo motivo di essere preoccupato in quel modo, no?
Succede a tutti di essere nervosi per una cena tra i propri genitori e quelli della propria ragazza.
Peccato che non tutti abbiano come futura suocera una dea intelligentissima e potentissima capace di scaraventarti direttamente giù dall’Olimpo se non le vai a genio. E, ovviamente, io non le andavo a genio.
Ermes ci aveva consegnato l’invito qualche giorno prima. Ci aspettava una normalissima cenetta intima tra me, la mia fidanzata e tre dei greci. Tipica situazione, insomma.
Mi sarebbe piaciuto portare anche mamma e Paul, ma questo non avrebbe fatto altro che aumentare l’imbarazzo.
Mi ero appena infilato una camicia e dei pantaloni neri, quando Annabeth entrò nella mia cabina.
-Allora?- chiese. –Sei pronto?
Indossava un vestitino leggero color verde acqua –probabilmente per far colpo su mio padre- e i suoi riccioli biondi fluttuavano nel vento.
-Sei bellissima.- sussurrai.
-Percy.- si fece seria. –Non guardarmi così davanti a mia madre, d’accordo?
-Perché, come ti sto guardando?- domandai, avvicinandomi a lei.
-Più o meno come Grover guarda un piatto di enchiladas. Mia madre ti ucciderebbe all’istante.
Risi. Che ci potevo fare? Era davvero stupenda. Ed era tutta per me.
-Non penso che mio padre ti ucciderà, sai?- scherzai. –Sei troppo carina.
Le scappò un sorriso ma la sua espressione tradiva lo stesso una certa preoccupazione.
Le appoggiai le mani sui fianchi e la guardai dritto negli occhi.
-Ehi.- le dissi. –Sei perfetta.
Iniziai a baciarle le labbra e il collo.
Lei mi passò una mano tra i capelli.
-Percy?
-Uh?
-Non fare neanche questo davanti a mia madre.
 
*Intanto, sull’Olimpo*
-Ehi, ragazzi! Venite a vedere quanto sono carini i Percabeth!- esclamò Afrodite, mentre guardava in uno schermo.
-I cosa, scusa?- domandò Atena.
-I Percabeth! E’ il nome che ho scelto per la coppia formata dai vostri figli, cervellona! Tipo Brangelina, sai…
La dea della sapienza roteò gli occhi.
Poseidone intanto camminava nervosamente su e giù per la stanza.
-Rilassatevi, ragazzi!- esclamò pimpante Afrodite. –Sarà una cena deliziosa!
-Ma perché, dico, perché, mia figlia si doveva innamorare proprio di suo figlio?- si chiese Atena.
-Beh, devi ammettere che ha un certo fascino…modestamente è degno di suo padre.- commentò il dio dei mari.
La dea non ci badò nemmeno.
-Lei che è così intelligente! Perché si deve accontentare di quel cervello di delfino?
-Ehi! I delfini sono animali molto intelligenti, sappilo!- ribatté Poseidone.
-Su, ora, finitela! Saranno qui a momenti!- li richiamò Afrodite.
 
 
Avrei voluto che quel viaggio non finisse. Di solito odiavo volare ma quando viaggi sulla groppa del tuo fantastico pegaso, con il vento che ti scompiglia i capelli e le braccia della tua ragazza intorno alla vita…beh, è tutta un’altra storia.
Non volevo atterrare, non volevo dover affrontare quello strano colloquio.
E se ci avessero proibito di stare insieme?
Blackjack atterrò proprio di fronte all’Empire State Building.
-Grazie del passaggio.- gli dissi, mentre aiutavo Annabeth a smontare dalla sua groppa.
-Di niente, capo.- mi rispose. –Fammi un fischio se hai bisogno per il ritorno.
Annuii e lui partì. Alzai lo sguardo verso il grande edificio.
Annabeth intrecciò le sue dita alle mie. La guardai negli occhi.
-Andrà tutto bene.- dissi, accennando un sorriso.
Lei annuì, non troppo convinta.
Mentre lo dissi, capii di non crederci nemmeno io.
Feci un profondo respiro ed entrammo.
Salimmo sull’ascensore, sempre tendendoci per mano. Mi ritrovai inconsapevolmente a fissare Annabeth. Quella sera era davvero più bella del solito (cosa che non avrei ritenuto possibile) e l’agitazione sul suo viso la rendeva in qualche modo ancora più desiderabile.
Non avrei sopportato di perderla.
Portai la sua mano, ancora stretta nella mia, alle mie labbra e gliela baciai.
Lei si girò e accennò un sorriso.
Si sentì il suono di un campanello e le porte dell’ascensore si aprirono davanti a noi.
Lei fece per uscire ma io la trattenni per un braccio.
Mi guardò senza capire.
-Annabeth.- cominciai. –Sappi che io ti amo. Che ti amerò sempre e che non potrei vivere senza di te. Quindi, comunque vada stasera, io e te staremo insieme, capito?
-Anche se avremo tutti gli dei a nostro sfavore?
-Anche in quel caso. Farò qualunque cosa per proteggerti. Noi ci amiamo, giusto?
Il suo volto si illuminò di un sorriso radioso. Lei si avvicinò e appoggiò le labbra alle mie. Approfondimmo il bacio.
Poi ci staccammo.
-Si va in scena.- dissi, mentre le porte dell’ascensore si chiusero alle nostre spalle.
 
Quando entrammo nella stanza dei ricevimenti, lo sguardo immortale dei presenti balenò su di noi. Afrodite sorrise e saltellò verso di noi. Era come al solito bellissima ma pensai che sfigurasse comunque in confronto ad Annabeth.
-Buonasera, divina Afrodite.- la salutò lei.
-Ma come siete carini!- disse la dea, squadrandoci. Mise una mano sulla mia spalla e una su quella di Annabeth.  –Non sono la coppia perfetta?- domandò, rivolta agli altri due dei presenti.
-Benvenuti.- ci salutò mio padre, aprendosi in un sorriso che tradiva una certa agitazione. –Vi stavamo aspettando.
Atena intanto mi stava fissando, con un sopracciglio alzato e quegli occhi di tempesta.
-Buonasera, divina Atena. Buonasera, padre.- salutai, cercando di mantenere il tono più educato possibile. Una sola parola fuori posto e puff! Mi sarei giocato tutto.
Afrodite ci spronò ad accomodarci al grande tavolo che campeggiava in mezzo alla stanza.
Io mi sedetti vicino a mio padre e ad Annabeth.
Iniziarono a servirci del cibo delizioso e a riempirci i calici di nettare squisito.
L’atmosfera era tesa, ma iniziammo a conversare. Chiesi a Poseidone come fosse la situazione nel suo regno e poi raccontammo le ultime novità al Campo.
Ma, per tutto il tempo, riuscivo a sentire lo sguardo di disappunto di Atena puntato su di me. Mi stava studiando. Ogni tanto i suoi occhi grigi si posavano su Annabeth. Per poi ritornare su di me.
Per fortuna la presenza di Annabeth lì accanto a me riusciva a calmarmi un po’.
-Sei davvero deliziosa questa sera.- osservò ad un certo punto mio padre, rivolto verso Annabeth.
Cercai con lo sguardo quello di Afrodite e capii che stavamo entrando in una zona pericolosa.
Le guance di Annabeth si erano fatte rosse mentre ringraziava Poseidone.
-E così…state insieme da un po’ ormai, no?- buttò lì di nuovo il dio, cercando di farla sembrare un’osservazione casuale. Cosa che ovviamente non era.
-Sono talmente dolci! Nemmeno l’eternità sarebbe abbastanza per il loro amore, vero ragazzi?- la dea dell’amore mostrò tutto il suo sostegno.
-Sì…beh, è da qualche mese ormai.- risposi alla domanda di mio padre. –Andiamo piuttosto d’accordo.
Ok, bugia. Io e Annabeth eravamo un litigio continuo. Discutevamo, ci insultavamo (ok, lei insultava me), lottavamo persino… ma alla fine ci amavamo sempre più di prima. Sapevo che quello che provavamo l’uno per l’altro era più forte di qualsiasi cosa.
-Una mia figlia e un figlio di questo vecchio tricheco…- commentò Atena. –Chi l’avrebbe mai detto!
-Madre…- iniziò Annabeth. –Io amo davvero Percy…
-Lo so questo, tesoro, non preoccuparti.- la dea le rivolse un sorriso.
-Eh mia cara Atena! L’amore conosce ragioni che neanche la ragione conosce!- si intromise Afrodite.
Ero contento che avessimo una dea dalla nostra parte, ma i suoi commenti iniziavano davvero a sembrarmi totalmente fuori luogo.
Così non faceva che peggiorare la situazione.
-La ragione però deve sempre guidare il tuo cuore, figlia mia. Ricordalo.- le disse Atena.
-Certo, madre.- Annabeth abbassò lo sguardo.
Era una mia sensazione o stavano per dirci qualcosa di spiacevole?
-Sapete bene che io e Poseidone non siamo molto favorevoli alla vostra…relazione.- Atena sembrò schifata da quella parola. –Ma Afrodite ci ha convinti a organizzare questa cena per vedere con i nostri stessi occhi che quello che vi lega è Vero Amore…E mi costa ammettere che aveva ragione. Non ho mai visto gli occhi di Annabeth illuminarsi come quando ti guarda, Perseus.- rivolsi un sorriso alla mia ragazza, che lo ricambiò. –E vogliamo concedervi una possibilità. Non fatecene pentire o dovremo prendere dei provvedimenti.- decretò.
-Per una volta mi trovo d’accordo con te.- fece Poseidone.
Afrodite applaudì entusiasta.
-L’amore vince su tutto!- starnazzò.
-Vi ringrazio per la fiducia.- dissi. –Non vi deluderemo. Mi prenderò cura di sua figlia e le prometto che farò qualunque cosa per renderla felice.- promisi ad Atena.
Alla dea scappò un sorriso.
-Sarà bene che tu lo faccia.- rispose. La sua aria severa si era leggermente attenuata.
Annabeth mi guardava ammirata, con le lacrime agli occhi.
Avevamo la benedizione dei nostri genitori divini. Potevamo essere felici sul serio.
-Potete andare ora.- decretò mio padre. –Solo non…- gesticolò con le mani, mentre cercava le parole giuste. –…esagerate con i festeggiamenti.
È piuttosto imbarazzante quando un genitore ti dà consigli sulla tua vita sentimentale…figuratevi poi quando il tuo genitore è un dio. Io e Annabeth arrossimmo violentemente.
-Non ascoltate questo dugongo antiquato!- suggerì Afrodite, strizzandoci l'occhio con un sorrisetto malizioso.
Decisi all’istante che era meglio congedarsi, prima che il discorso continuasse in questo senso e prima che Atena, che già aveva riassunto la sua espressione di ghiaccio, si rimangiasse tutto quello che aveva detto.
 Dopo i saluti, afferrai la mano di Annabeth e corremmo insieme verso l’ascensore.
Una volta usciti dall’Empire State Building la presi per la vita e la sollevai e incominciammo a girare, ridendo.
Poi ci abbracciammo, in un misto di sollievo, commozione e inaspettata felicità.
-In fondo tua madre non è così senza cuore come vuole far credere.- osservai.
-Mi vuole bene…mi vuole bene davvero, Percy. Vuole che io sia felice.- disse lei, i suoi occhi grigi che splendevano.
-E mio padre non ti ha disintegrato…credo che tu abbia fatto colpo su di lui.
Lei rise.
-Sarà stato merito del vestito, di certo.- scherzò.
-Questo è ovvio. Sai che è il suo colore preferito.
Camminammo un po’ in silenzio per le strade di New York.
Avrei dovuto avvisare Blackjack di venirci a prendere, ma volevo godermi qualche altro attimo di felicità insieme alla mia ragazza.
-Non credevo fosse possibile tutto questo, sai?- disse ad un certo punto Annabeth, piantando i suoi occhi nei miei.
-Che vuoi dire?- chiesi, accarezzandole la mano.
-La sconfitta di Crono…gli dei che riconoscono i loro figli…tu…mia madre che dimostra di amarmi tanto…E’ tutto fantastico.
Mi ritrovai a pensare agli ultimi anni trascorsi. Scoperte, battaglie, perdite, sconfitte, vittorie...Tutto quanto per arrivare fin qui.
-Abbiamo lottato tanto per conquistare tutto questo. Ne è valsa la pena, no?
Annabeth si avvicinò al mio fianco e si strinse a me, appoggiando la testa sulla mia spalla.
La luna splendeva alta nel cielo notturno e la sua luce veniva sovrastata da quella dei lampioni vicini.
Osservammo il cielo per qualche secondo, poi Annabeth mi guardò, con gli occhi carichi di emozione.
-Sì, decisamente ne è valsa la pena.- constatò e poi mi sorrise.
Era tutto sorprendentemente perfetto.
 
FINE



Image and video hosting by TinyPic


Angolo Autrice
Ciao a tutti! Sono tornata con un'altra os su PJO! Premetto dicendo che secondo me questa fanfiction non ha senso. xD Ero in vena di romanticismi percabettosi e mi è venuta questa storia. Quindi spero vi sia piaciuta almeno un pochino...Percabeth Forever! *-*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ily

Il disegno è preso da deviantart ed è di burdge bug

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: ily95