“Colonnello Rhodes, la prego di recarsi al più presto alla sede centrale dello SHIELD, il signor Fury ha richiamato e vuole parlarle”
Rhodey si pentì di aver assunto come segretario quel soldato così ingenuo, che sfortunatamente non era abbastanza esperto da saper tenergli lontane le seccature. E quella era una seccatura di proporzioni enormi.
“Certo, me ne occupo io, riposo soldato” e il ragazzo se ne andò sollevato di aver adempiuto diligentemente ai suoi compiti.
Il colonnello sprofondò nella poltrona del suo ufficio, sospirando rumorosamente. Era fermamente intenzionato a ignorare l’ennesimo richiamo di Fury. Se uno del suo calibro si scomodava per ben tre volte in due settimane doveva per forza essere qualcosa di importante.
D’altronde immaginava il motivo di quell’insistenza, Tony gliene aveva parlato –quello non stava mai zitto- ma non ne voleva sapere, la sua vita era già abbastaza stressante senza il pensiero di altre armi nucleari da proteggere. Stark infatti gli aveva illustrato tutti gli aspetti della Fase 2 emersi subito dopo l’attacco di Loki nel centro di New York, e lo aveva messo in guardia al riguardo.
Rhodes si massaggiò le tempie con una mano e sentì imporvvismente la porta del suo ufficio che si apriva con uno stridio familiare.
“Torna dopo, sono occupato” disse senza alzare lo sguardo.
“Mi dispiace signor Colonnello, ma non ho l’obbligo di eseguire i suoi ordini” Jim alzò finalmente la testa, sorpreso di trovarsi davanti Nick Fury, quando invece si aspettava il suo giovane segretario.
“È da due settimane che la chiamiamo, non le è stato riferito niente?” chiese Fury avanando nella stanza.
“Sì, qualcosa ho sentito, ma ho deliberatamente deciso di ignorarlo”
“Ultimamente lo fanno tutti, ecco perché sono venuto di persona. Immagina perché sono qui?”
“Ho le mie teorie, ma sono abbastanza prudente da non riferirgliele” Fury lo guardò con una scintilla di sfida che zampillò dritta dal suo occhio buono alle pupille nere di Jim.
“Abbiamo bisogno di lei e della sua esperienza militare” cominciò il direttore dello SHIELD, tenendosi lontano dalla scrivania del giovane colonnello. Rhodes però si alzo di scatto poggiando violentemente i palmi sulla superficie del tavolo, interrompendo il suo ospite.
“Non ho intenzione di partecipare ai vostri progetti militari. Non si stupisca se ne sono a conoscenza, piuttosto pensi come dovrebbe tenere a freno le lingue dei componenti della sua squadra. Ora può andare, ho molte cose da fare” Jim puntò lo sguardo in quello di Fury, che lo sosteneva per niente intimorito.
I due uomini si scrutarono per qualche secondo. La tensione creatasi nella stanza era così densa che avrebbe potuto condensarsi in nuvole nere sopra la testa del clonnello.
“Lei ha franiteso, signor Rhodes, non sono qui per proporle una collaborazione in un progetto più che segreto” marcò l’ultima parola con acidità, probabilmente diretta più a Stark che all’uomo davanti a lui. “Vogliamo lei. Vogliamo War Machine”
Jim raddrizzò la schiena e guardò Fury con aria interessata, mentre le nuvole sulla sua testa lasciavano spazio ai raggi di un timido sole.
“Stark ci ha riferito che lei possiede un’armatura di sua produzione. Noi le possiamo offrire un incarico che le permetta di usalra senza creare sospetti”
“Cosa volete, precisamente?”
“Che lei entri a far parte del progetto Vendicatori , sentiamo che ha le potenzialità per diventare un membro rispettato” concluse Fury, nascondendo un sorriso. Aveva colpito nel segno.
Rhodes sospirò, abbassando finalmente lo sguardo.D’altra parte non nascose mai a se stesso che gli sarebbe piaciuto parecchio combattere fianco a fianco di Tony ancora dopo quella volta alla Stark Expo, ma le responsabilità di far parte di una squadra come quella dei Vendicatori erano troppo grandi, anche se il ricordo delle urla con cui venivano accolti e osannati dopo il loro primo incarico a New York lo stavano spingendo ad accettare. 
Ci pesnò su qualche secondo, e facendo vagare lo sguardo gli capitò di posalro su una foto poggiata accanto allo schermo del suo computer. Le nuvole scomparvero del tutto.
“No, grazie, non sono interessato nemmeno a questo, mi dispiace” concluse, tenendo gli occhi bassi, sempre rivolti verso la fotografia.
“Ci rifletta su colonnello, e ci faccia sapere al più presto” disse Fury, facendo per andarsene.
“No. È la mia decisione definitiva. Sono sicuro che troverete qualcuno migliore di me”
“Speravo ci avrebbe aiutati a tenere a bada Iron Man” scherzò il direttore dello SHIELD.
“Chiamatemi solo se c’è un’emergenza” disse allora Jim, aspettando che Nick Fury lasciasse la stanza per poi lasciarsi cadere sulla sedia. Passò un dito sulla cornice lucida della foto in cui erano immortalati lui e Tony, sorridenti, insieme come ai vecchi tempi, prima di Iron Man e i Vendicatori.
Non aveva accettato di entrare nella squadra quel giorno e non lo avrebbe mai fatto in futuro per un semplice motivo: non gli interessava niente essere un eroe, gli importava solo che LUI fosse sempre al sicuro. 


[Note]
Salve! 
Prompt preso ovviamente da tumblr, ma ho rebloggato così tante cose che non ho la forza di cercarlo, se proprio lo volete con tutto il cuore, fatemelo sapere che vedo di recuperarlo in qualche modo ò////ò
Intanto vi ringrazio molto per aver letto, spero vi sia piaciuta :D
Alla prossima, 
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