Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Miza    03/07/2012    25 recensioni
Scesero dalla carrozza in silenzio.
Poi, ben stretti nei mantelli, alzarono lentamente lo sguardo.
Hogwarts era lì, davanti a loro, ancora una volta.
Si stagliava maestosa contro il cielo trapuntato di stelle, del tutto ignara del forte vento che la sterzava.
Le finestre illuminate brillavano, quasi volessero dar loro il bentornato.
-Cara vecchia Hogwarts- mormorò Ron con affetto.
Non si dissero nulla, ma tutti avevano il cuore gonfio, ed erano sicuri che gli altri si sentissero nello stesso modo.
-------
-Alla luce di quanto è successo ultimamente- continuò la preside -Il Comitato per la cooperazione internazionale tra maghi e l'Ufficio per gli sport e i giochi magici hanno ritenuto una buona, ma che dico, un'ottima idea...-
Fece una pausa in cui tutti la fissarono, attoniti.
-...Proporre nuovamente il Torneo tre maghi!-
Il boato che tuonò dai tavoli fu molto simile ad un'esplosione.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo Sedici:

Happy Birthday Ron.








E se sarai a pezzi, penserò io a rimetterti in sesto.
E ti darò riparo dalla furia di questa tempesta.
Ti tirerò su quando sarai triste.
E dopo tutte le cose che ho fatto, adesso penso di poterti amare di più.

                                                                               -Ed Sheeran.












La pozione Anti Ustioni ribolliva pigramente nel calderone, gorgogliando e spruzzando, di tanto in tanto, qualche goccia purpurea.
A Ron scappò un grosso sbadiglio, che non si curò di nascondere con la mano: la situazione era decisamente soporifera.
Raramente trovava interessanti le lezioni di Pozioni, ma quella oltrepassava decisamente i limiti storici.
Lumacorno aveva scritto alla lavagna gli ingredienti e si era seduto dietro la cattedra, in attesa, sostenendo che il compito assegnato era talmente semplice da non necessitare di ulteriori spiegazioni.
-Già, semplice- pensò Ron sbirciando nel proprio calderone -semplice come far diventare viola una pozione che dovrebbe essere color crema!-
Mescolò rassegnato il liquido violaceo e si guardò intorno: anche i compagni sembravano annoiati e sonnolenti, forse anche a causa del tepore sprigionato dai fornelli e dei vapori colorati e odorosi che riempivano il sotterraneo.
Harry, accanto a lui, giocherellava pigramente col dittamo essiccato; Neville, a destra, fissava il fuoco sotto il calderone con occhi vitrei.
Solo Hermione sembrava intenzionata a continuare la propria lotta con la pozione: le guance rosse ed i capelli in disordine, si ostinava a contare gli ingredienti e a sbirciare con apprensione nel calderone.
Hermione.
Senza rendersene conto, Ron si ritrovò a sorridere.
Hermione che era di nuovo sua.
La osservò per un po' affaccendarsi attorno al banco, e quando la vide alzare lo sguardo le fece un grande sorriso, sentendosi vagamente impacciato.
Lei parve stupita per un momento; poi scansò un ciuffo ribelle dalla fronte e ricambiò con un sorriso ancora più ampio.
Il cuore di Ron fece una piccola capriola.
Hermione.
La bella Hermione.
La sua Hermione...
-Tempo scaduto, ragazzi!- tuonò Lumacorno.
Trasalendo, Ron abbandonò i propri pensieri e portò lo sguardo sull'insegnante: si era alzato e osservava la classe sorridendo, in attesa.
-Miseriaccia!- borbottò Ron sollevando il coperchio del calderone.
Si sprigionò una gran quantità di fumo, e la pozione non era più viola: era rosso fuoco.
A denti stretti, maledicendo sé stesso, ne riempì una fialetta e si mise in fila dietro Harry (che esibiva una pozione tendente al beige) per consegnarla.
-Bene Potter, davvero bene!- commentò gioviale Lumacorno accarezzandosi i baffoni da tricheco. -Non è ancora perfetta, ma ci sei qu...PER LA CANOTTA DI MORGANA!-
Strabuzzando gli occhi, l'insegnante vide la pozione di Ron.
Per poco non lasciò cadere quella di Harry.
-Weasley!- esalò -Che diamine sarebbe questa?!-
-La...la pozione Anti Ustioni?- tentò Ron. Il Serpeverde in fila dietro di lui sghignazzò.
Lumacorno portò la fiala davanti gli occhi, a metà tra l'incredulo e il divertito.
-Anti Ustioni, eh?- ridacchiò -Temo che questa le ustioni le faccia venire, Weasley! Mi spiace davvero, ma per questa volta non potrò valutare la pozione del nostro Campione di Hogwarts!-
E con uno svolazzo della bacchetta la fece sparire.


-Oh, coraggio, la prossima volta andrà meglio!-
Ignorando il tentativo di Hermione di rincuorarlo Ron accellerò il passo, infuriato.
-E' soltanto una pozione!' continuò lei -Recupererai subito, e...-
-Dici così soltanto perché a te è riuscita alla perfezione!- sbottò Ron voltandosi.
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
-Andiamo, Ronald!- sospirò -Lumacorno sa che ti impegni e sei in grado! E' solo che a volte sei un po'... un po'...-
Si voltò a guardare Harry, in cerca d'aiuto.
-Ehm... distratto?- suggerì l'amico.
Hermione annuì con enfasi. -Già, distratto! Non è mica la fine del mondo!-
Ron si fermò davanti ad una delle grandi finestre e sospirò.
-Sono un disastro- borbottò osservando il cielo grigio perla di fine Febbraio. -Abbiamo i MAGO ed io non riesco a tenere il ritmo, tra lo studio ed il torneo!-
Hermione ed Harry si lanciarono uno sguardo.
Poi lei fece un passò avanti e carezzò il braccio di Ron.
-Al torneo stai andando benissimo- disse con convinzione -E per lo studio ti aiuterò io. Sai già che lo farò-.
Lui annuì con espressione affranta, ed Hermione non riuscì a trattenere una risata.
-Oh, Ron!- esclamò abbracciandolo -Non farmi la faccia da cucciolo smarrito però!-
-Sono depresso- piagnucolò lui lasciandosi stringere.
Harry ridacchiò. -Ehi, qui ogni scusa è buona per amoreggiare, eh?-
Lanciò una finta occhiataccia ai due amici, ma stava sorridendo.
-Piuttosto, stavo pensando- esclamò poco dopo, quando ripresero il cammino verso la Sala Comune -Tra pochi giorni è il tuo compleanno, Ron!-
Il ragazzo annuì appena, ancora assorto nei suoi pensieri.
-E dai!- disse Harry passandogli un braccio attorno alle spalle -Non c'è tempo per deprimersi! Pensa ai festeggiamenti!-
-Oh, sì!- intervenne Hermione con un sorriso -Finalmente diciannove anni! Pensavo che magari potremmo dire a Ginny, Neville e...-
-In realtà non so se ho voglia di festeggiare.-
Harry ed Hermione si fermarono, interdetti. Lanciarono a Ron uno sguardo stupito.
-Come?!- domandò lei incerta -Ron, tu sei una di quelle persone che aspettano con ansia il proprio compleanno! Di solito inizi a rompere le scatole mesi prima, e...-
-Lo so, lo so!- la interruppe lui agitando le mani -Solo che... non so, pensavo che magari si potesse fare qualcosa di più... intimo.-
Hermione inarcò le sopracciglia.
Harry rise.
-Intimo?- ripeté -Più intimo di così! Siamo i tuoi amici e tua sorella!-
-Sì- insistette Ron -Però io...-
-Chi parla di sorelle?-
La conversazione fu interrotta da una voce allegra: appena qualche scalino più in basso del trio Ginny li osservava curiosa.
-Ginny!- esclamò Hermione -Parlavamo del compleanno di Ron! Non vuole festeggiare!-
La rossa aggrottò le sopracciglia. -Ma come!- protestò -Viene anche nel week end! Bisogna approfittarne, ora che abbiamo il permesso di andare ad Hogsmeade in tutti i fine settimana!-
Lanciò al fratello uno sguardo di rimprovero, ma non gli diede il tempo di replicare che subito si rivolse ad Harry.
-Mi accompagni giù al campo da Quidditch?- domandò afferrandolo per un braccio -Con Anita Compton abbiamo pensato ad una nuova presa acrobatica, devo assolutamente farti vedere!-
E senza aggiungere altro lo trascinò giù per le scale, in uno svolazzo di capelli rossi.
Ron e Hermione restarono in silenzio per qualche istante,fissando le sagome dei due amici che sparivano in lontananza.
Poi lei si voltò a guardarlo e prese nuovamente a salire le scale.
-Sai, pensavo- iniziò -Se vuoi fare una cosa intima, io tu ed Harry potremmo...-
Ron sospirò, esasperato.
-Hermione- disse un po' bruscamente -se solo tu mi lasciassi spiegare!-
La ragazza gli rifilò un'occhiataccia, ma alzò il mento con aria stizzita e restò in silenzio.
-Finalmente!- esclamò Ron -Grazie!-
Si fermò davanti al ritratto della Signora Grassa e si schiarì la voce.
-Quando parlavo di 'intimi', mi riferivo al fatto che mi piacerebbe passare un po' di tempo con te- disse. -Da soli- aggiunse in fretta.
Hermione parve stupita. Lo osservò senza aprire bocca, battendo le palpebre.
-Perciò, stavo pensando- continuò Ron -che mi piacerebbe... insomma, mi piacerebbe portarti a pranzo a Hogsmeade. Sempre se ne hai voglia.-
Chinò il capo e si grattò il naso, a disagio.
Hermione non spiccicava parola.
Quando alzò nuovamente lo sguardo su di lei vide che le guance le si erano tinte di un bel rosa, e un'espressione di stupefatta sorpresa le aleggiava sul volto.
-Oh!- esclamò lei con un filo di voce -A... a pranzo? Io e te?-
Ron annuì, ma l'idea iniziava a sembrargli decisamente meno geniale.
-Ehm, se non vuoi lo capisco, non importa. Forse tu...-
-No, no!- rispose in fretta lei -Ma cosa hai capito?! Oh, Ron, è davvero... è un'idea molto carina!-
Sorrise, e gli occhi scuri le si illuminarono.
Ron si sentì subito meglio.
-E' solo che...- proseguì lei -sì, insomma, è il tuo compleanno! Che so, dovrei essere io a portarti a pranzo fuori o ad organizzare qualcosa per te, non credi?-
Si morse il labbro, a disagio, e Ron rise.
-Ma figurati!- esclamò -Hermione, a me va benissimo così! Volevo proportelo da tanto, ma sai...- si avvicinò e fece un'espressione eloquente -il litigio, il torneo e tutto il resto! Comunque, accetta! E' il miglior regalo che tu possa farmi!-
Sentì le orecchie scaldarsi un po' e la guardò, in attesa.
Hermione esitò per qualche istante.
Poi alzò le spalle, rassegnata, e sorrise.
-E va bene, allora! Mi farò offrire il pranzo dal festeggiato!- ridacchiò.
Lo stomaco di Ron fece un balzo di gioia.
-Vedrai che ci divertiremo un sacco!- disse con entusiasmo -Sarà una giornata memorabile!-
Le prese il viso tra le mani e le stampò un bacio sul naso.
Poi chinò il capo per baciarle le labbra, ma pochi centimetri li separavano l'uno dall'altra quando una tossetta insistente li fece voltare di scatto: la Signora Grassa li osserva a braccia conserte.
E aveva dipinta sul viso un'espressione decisamente contrariata.
-Allora?!- tuonò -Che abbiamo deciso?! Vogliamo stare tutto il pomeriggio così?-
Ron ed Hermione si separarono velocemente.
-Scusi- pigolò Hermione -Stavamo soltanto...-
-Un po' di rispetto per chi è qui da secoli!- continuò lei adirata -E nel caso ve lo stesse chiedendo, LA PAROLA D'ORDINE NON E' POMICIARE!-



*


La mattina del primo Marzo, Hermione si fiondò in Sala Grande quando il sole era sorto da poche ore.
La trovò quasi deserta: era Sabato, e quasi tutti gli studenti ne approfittavano per restare a letto un po' più del solito.
Ron compreso.
Guardandosi intorno, Hermione sedette al tavolo di Grifondoro e tirò a sé una ciotola di porridge.
Mancava ancora un'ora all'appuntamento con Ron, ma lei era già completamente pronta e vestita, col regalo al sicuro nella tasca interna del cappotto.
Si era svegliata con un senso d'euforia addosso, e si sentiva un po' sciocca ad essere così entusiasta: in fin dei conti, era soltanto un giro ad Hogsmeade con Ron.
Sbocconcellando il porridge si ritrovò a sorridere. 
No, non era soltanto un giro con Ron. Era il loro primo, vero appuntamento.
C'erano voluti otto anni, una guerra e mille incomprensioni, ma sembrava che finalmente le cose potessero iniziare a girare per il verso giusto.
E lei si sentiva felice come una tredicenne alle prese con la prima cotta.
-Ehi, mattiniera anche oggi!-
Hermione si voltò in cerca della fonte della voce: era Harry, che si avvicinava con un sorriso assonnato.
-Già- rispose lei facendogli spazio sulla panca -Non avevo molta voglia di restarmene a letto!-
Harry annuì, attaccando una porzione di frittelle.
-State diventando come quelle coppiette tenere che si sbaciucchiano dietro le siepi- ridacchiò -Ron che ti porta a pranzo non avrei mai pensato di vederlo!-
Hermione arrossì violentemente, gli occhi spalancati puntati su Harry.
-Non... non siamo come le coppiette melense!- protestò.
-Ma sì invece- annuì Harry -Sai quelle che si chiamano, non so... 'Amorino' o che so io, e fanno cose da pensionati, e...-
-E' soltanto una passeggiata!- boccheggiò lei col viso in fiamme -Non siamo affatto...-
Non potè terminare la frase perché Harry scoppiò a ridere.
-Hermione, stavo scherzando!- dichiarò dandole un colpetto sulla spalla -Lo sai che sono felice per voi e che mi diverto a prendervi in giro!-
Lei batté le palpebre in silenzio; Harry fece un sorriso sornione e tornò alle proprie frittelle.
-Non sei affattò divertente, Harry!- esclamò stizzita -Proprio per niente!-
Restò in silenzio per qualche minuto, osservando l'amico che rideva e si scusava in mille modi.
-Piuttosto- disse dopo un po' -per stasera è tutto...-
-Assolutamente!- annuì Harry -Devo soltanto ricordarlo a Neville, sai come è fatto!-
Terminata l'ultima cucchiaiata di porridge, Hermione sorrise e si alzò.
-Bene, è quasi ora!- annunciò -E' il caso che inizi ad avviarmi all'ingresso.-
Lisciò con le mani la gonna dello scamiciatino in tessuto scozzese che aveva indossato e guardò Harry.
-Sono in ordine?- domandò afferrando il cappotto grigio.
-Stai benissimo- sorrise Harry -Divertitevi e non esagerate col pranzo!-
Hermione ridacchiò e si allontanò lungo i tavoli delle case, diretta all'ingresso del castello.
Quando arrivò, sistemando la sciarpa scura intorno al collo, Ron era già lì ad aspettarla: sembrava vagamente nervoso, e continuava a giocherellare con un guanto.
-Ciao- disse lei piano; lui si voltò, la vide, e sul volto gli si aprì un sorriso enorme.
-Ehi!- esclamò andandole incontro -Sono sceso un po' prima, non pensavo fossi già qui anche tu!-
Hermione si alzò in punta di piedi e gli stampò un bacio a fior di labbra.
-Buon compleanno!- disse allegra.
Lui fece un sorrisetto gongolante e le prese la mano.
-Allora, andiamo?- domandò -Stavo pensando che prima di pranzo c'è tempo, possiamo fare una passeggiata!-
Hermione annuì e si lasciò condurre fuori.

-Guarda cosa mi ha regalato Harry!- esclamò Ron quando superarono il cancello coi cinghiali alati; sbottonò il giubotto e spalancò le braccia.
Indossava un bel maglione nero di lana intrecciata, a collo alto; sul petto brillava la spilla da Campione del Tremaghi.
-Ah... bello!- sorrise Hermione prendendolo nuovamente per mano -Ma il regalo sarebbe il maglione o la spilla?-
-Entrambi!- rispose Ron contento -Il maglione lo avevamo visto da Stratchy&Son, e la spilla era la sua!-
Hermione aggrottò la fronte, pensierosa. -La sua?- domandò.
Ron annuì.
-E' la spilla che gli hanno dato quando ha vinto il torneo al quarto anno- spiegò -Me l'ha regalata di buon auspicio!-
-Be', tanto buono non è!- disse Hermione con un sorriso amaro -Considerando come sono andate le cose quell'anno, spero davvero di non replicare!-
Camminarono in silenzio per un po', ognuno perso nei propri pensieri.
Quando raggiunsero il viale principale di Hogsmeade, Ron sorrise.
-Eccoci qua!- esclamò -Che la giornata abbia inizio!-
Hermione lasciò correre lo sguardo davanti a sé: maghi e streghe passeggiavano lungo la via, chiacchierando e osservando le vetrine.
Mondomago, I Tre manici di scopa, il negozio di piume, Mielandia, l'ufficio postale; eccoli là, tutti luccicanti nel timido e freddo sole di Marzo.
-E' bello che tutto sia tornato alla normalità- si ritrovò a mormorare a nessuno in particolare.
Ron si voltò a guardarla.
-Già- rispose -Anche io ci penso ogni volta che veniamo.-
Abbassò il viso, e lei sentì la stretta della sua mano farsi un po' più forte.
-Per un po' ho pensato... sai, pensavo che non sarebbe stato possibile- disse lui con voce incerta. -Avevo paura che nulla sarebbe tornato alla normalità.-
Hermione annuì lentamente. Sapeva benissimo che cosa intendeva.
-Basta pensare a cose tristi, però!- gli disse posandogli le mani sulle guance -Oggi è il tuo compleanno, è una bella giornata!-
Gli sorrise, e quando lui la guardò provò un piccolo brivido lungo la schiena, come ogni volta nella quale incontrava quegli occhi blu.
-Hai ragione- convenne lui -E oggi ci siamo io e te, ed è questo quello che conta.-
Posò le mani sulle sue e le baciò la fronte, con una dolcezza che la fece tremare.
-Dai, andiamo- sussurrò lei -Abbiamo tante cose da fare!-
La mattinata trascorse serena; passeggiarono tenendosi per mano, osservando le vetrine, ricordando episodi accaduti ad Hogsmeade negli anni passati.
Ron insistette per entrare da Mielandia, ignorando le lamentele di Hermione sul fatto che si sarebbero rovinati l'appetito.
Lei, in compenso, lo trascinò a comprare piume e pergamene nuove, e da Mondomago gli regalò un grazioso modellino di Bolidi con tanto di cassa per contenerli.
-Inizio ad avere fame- esclamò Ron quando passarono davanti al piccolo locale di Madama Piediburro -Che dici, mangiamo?-
-D'accordo- annuì Hermione -Vuoi andare ai Tre manici o...-
Si interruppe, notando che Ron si era fermato davanti alla sala da thé.
-Madama Piediburro?- esclamò Hermione sorpresa -Cielo, non pensavo ti piacesse!-
Ron si stropicciò il naso, a disagio.
-Be', ehm... il realtà ho prenotato un tavolo!- disse -Sai, non è soltanto una sala da thé. Preparano degli ottimi pranzi!-
Hermione batté le palpebre, colpita.
-Oh, non lo sapevo!- esclamò -Be'... entriamo allora, coraggio!-
Nel locale c'era un piacevole tepore, e l'atmosfera era intima e rilassata. Il chiacchiericcio delle coppiette era appena udibile, ed Hermione vide Ron arrossire.
Madama Piediburro li fece accomodare ad un tavolino in un angolo appartato, con graziose tovagliette di lino bianco ed un piccolo vaso con un fiore solitario.
Depositò sul tavolo due menù e si allontanò, fasciata nel suo grembiule di pizzo.
-Ottimo!- esclamò Ron allegro prendendo un menù -Vediamo cosa c'è di buono!-
Hermione lo imitò, sfogliando il proprio; e immediatamente corrugò le sopracciglia.
In effetti di cose buone ce n'erano, e ce n'erano anche parecchie.
Ciò che lasciò Hermione basita furono i prezzi, indiscutibilmente alti.
I suoi occhi corsero rapidamente sulle cifre e sulle pietanze; poi salirono a guardare Ron, il quale aveva un'espressione affranta e le orecchie in fiamme.
-Che... che cosa prendi?- balbettò il ragazzo -Prendi pure tutto quello che vuoi, io credo... credo si essere a posto così!-
Si riempì un bicchiere di acqua, imbarazzato, e bevve sbrodolandosi.
Ad Hermione si strinse il cuore.
-Sai cosa?- esclamò chiudendo il menù con un colpetto -Credo proprio di aver voglia di un hamburger!-
Ron si grattò il naso, interdetto.
-Un hamburger?- ripeté -Non... non credo che qui ne abbiano...-
-Appunto- sussurrò Hermione sporgendosi in avanti -Perciò, diamocela a gambe!-
Per un istante, Ron restò immobile, gli occhi spalancati.
Poi iniziò a ridacchiare, prima in silenzio, poi sempre più forte.
Hermione controllò che Madama Piediburro non fosse nei dintorni, lo afferrò per la mano e scapparono fuori.
Corsero lungo la strada principale, ridendo, le sciarpe e i capelli svolazzanti; quando si fermarono avevano il fiatone.
-Miseriaccia!- rise Ron tenendosi il costato -Tu sei pazza! E adesso dove te lo trovo un hamburger?!-
Hermione rise ancora di più, i capelli gonfi di vento.
Lui le scansò una ciocca dal volto.
-Be', signorina, che si fa? Temo che non abbiamo hamburger, nel mondo magico. Anzi, temo che ne abbiano a stento sentito parlare!-
Lei gli lanciò uno sguardo furbo e si guardò intorno.
-Andiamo a Londra!- disse tutto d'un fiato -Smaterializziamoci e andiamo a Londra! Ti faccio assaggiare l'hamburger più buono del mondo!-
Ron si mise a ridere. -Sì, come no!- esclamò -E magari facciamo anche un salto ad Honolulu!-
Hermione gli afferrò una mano. -Non sto scherzando!- disse -Andiamo a Londra, dai! E' il tuo compleanno! Non se ne accorgerà nessuno, staremo via pochissimo...-
Lui le lanciò uno sguardo stupefatto, gli occhi sgranati.
-Hermione, sei sicura di star bene?- domandò -Che diavolo ti prende? A Londra?!-
Lei annuì con convinzione, senza lasciargli la mano.
-Ma... ma dov'è finita tutta la tua rettitudine morale?- domandò lui a metà tra lo sconvolto e il divertito -La tua lealtà? La tua ossessione per il rispetto delle regole?!-
-Cielo, Ronald!- sospirò lei alzando gli occhi al cielo -Non siamo tornati a scuola, abbiamo girato il mondo per un anno nascondendoci come banditi, abbiamo fatto fuori non so quanti Mangiamorte... pensi ancora che possa essere così ligia alle regole?-
Ron restò in silenzio, un'espressione indecifrabile dipinta sul viso.
Per un istante Hermione temette che si sarebbe arrabbiato.
Invece, un attimo dopo scoppiò a ridere.
-Ma che ragazza trasgressiva!- esclamò -E mi piace proprio tanto! Bene, e Londra sia!-
Fecero una piroetta e si ritrovarono nel consueto vortice di luci e colori.





Gli alberi di St. James's Park frusciavano nel leggero vento del primo giorno di Marzo.
Ron sistemò meglio la sciarpa attorno al collo e vi nascose il naso dentro, osservando pigramente il laghetto luccicante.
C'era una gran pace lì, un delizioso silenzio disturbato solamente da qualche timido uccellino e dai pochi londinesi che, di tanto in tanto, passavano da soli o coi propri cani.
Uno di questi si avvicinò a Ron, lo annusò e poi tornò in fretta dalla padrona.
Il ragazzo sorrise.
Hermione lo aveva fatto sedere su una panchina, ordinandogli di non muoversi; era corsa verso l'entrata del parco, urlando che sarebbe tornata prestissimo.
Lo stomaco di Ron brontolò impaziente: l'ora di pranzo doveva essere passata da un po'.
Non poteva credere di essersi lasciato convincere ad andare a Londra.
Ma soprattutto, non poteva credere che ad Hermione fosse venuta un'idea del genere.
Sorrise di nuovo.
Dei passi leggeri lo fecero voltare: era lei, una busta gonfia tra le braccia ed un sorriso allegro stampato sul volto.
-Eccomi qua!- annunciò prendendo posto accanto a lui -Ti ho fatto aspettare un po', ma ne è valsa la pena!-
La osservò armeggiare con la busta, il volto coperto dai capelli, ed estrarne due grossi panini.
-Per la miseria!- esclamò Ron afferrando quello che lei gli porgeva -C'è da sfamarne un esercito di giganti!-
Hermione ridacchiò e diede un morso al suo.
-Ah, schifezze babbane!- esclamò deliziata -Ogni tanto ne sento davvero la mancanza!-
Ron la osservò divertito; poi affondò i denti nel proprio panino, e rimase esterrefatto.
-Ehi!- esclamò con la bocca piena di carne e salse -E' grandioso!-
Ne staccò un altro grande morso, entusiasta. Ogni tanto sua madre preparava gli hamburger, ma si limitava a grigliarli e servirli con la purea di patate.
-Buono, eh?- sorrise Hermione -In linea di massima sono contraria a questo tipo di alimenti, ma ogni tanto cedo anche io. I miei si sono sempre opposti però, sai, è roba che distrugge il fegato e i denti...-
-Be', li distrugge con classe!- disse Ron.
Finì il proprio hamburger con due morsi enormi e restò a guardare Hermione che sbocconcellava il proprio.
Era così carina con le guance arrossate dal vento e il viso semi nascosto in quella sciarpona scura.
-EHI!- esclamò Ron tutto a un tratto.
Hermione quasi si strozzò, spaventata. -Che cosa c'è?!- domandò fissandolo con gli occhi sbarrati.
Lui mise il broncio. -Non è giusto!- protestò -Dovevo essere io a offrirti il pranzo! Mi hai ingannato!-
Lei ingoiò il boccone e sorrise.
-E' stato un caso, giuro!- disse -La prossima volta ricambierai!-
Ron incrociò le braccia e si mise a fissare il laghetto, stizzito.
-Dai- ridacchiò lei -Non fare l'offeso! Non puoi essere offeso dopo un hamburger così buono!-
Finì il suo, si pulì le mani e posò la testa sulla spalla del ragazzo.
-Sei una manipolatrice bella e buona- disse lui passandole un braccio attorno alle spalle -Non avrai il mio perdono!-
Hermione rise.
-Ma sentilo!- protestò -E invece mi farò perdonare!-
Aprì il cappotto e prese a frugare nella tasca interna; Ron sbriciò, curioso.
-Ecco qua!- esclamò lei porgendogli un pacchetto -Il tuo regalo! Di nuovo auguri, Ronald!-
-Regalo?- domandò lui -Pensavo fosse la miniatura dei bolidi, il mio regalo!-
Ron tastò il pacchetto: era qualcosa di rettangolare e spesso, duro al tatto.
Un libro.
-Tipico di Hermione.- pensò iniziando a scartare.
Ma quando ebbe finito, restò a bocca aperta: sì, era un libro. Ma era Gli scacchi dei Babbani, mille e uno modi per destreggiarsi in questa arte.
-
Miseriaccia!- esclamò -E'... è... Hermione, grazie!-
Lei sorrise e aprì il libro.
-E non è tutto!- disse arrivando all'ultima pagina -C'è anche una piccola scacchiera con tutti i pezzi, così puoi imparare facendo pratica!-
Ron osservò con gioia la piccola scacchiera di legno incastrata tra la copertina e l'ultima pagina.
-E' favoloso- mormorò -Hermione, io...-
La guardò sorridere, gli occhi grandi e scuri luminosi sul viso.
Non riusciva a trovare le parole.
-Grazie- disse piano, stringendola -Grazie di cuore. E non è soltanto per il regalo o gli hamburger. Grazie Hermione, davvero.-
Le affondò il naso nei capelli profumati, e la sentì sistemarsi meglio tra le sue braccia.
-Mi piace tanto quando siamo così- sussurrò lei timidamente -Vorrei che fosse così sempre.-
-Lo sarà- sorrise lui -Ma è ancora più bello con le nostre lotte sanguinolente. Sei adorabile quando strilli come un'aquila!-
Hermione sciolse l'abbraccio e gli diede una bottarella in testa, guardandolo male.
Lui rise, la tirò nuovamente a sé e la baciò.
Un bacio lento, inizialmente, fatto di carezze sui capelli e sul viso.
Poi Hermione fece un piccolo sospiro, staccando appena le proprie labbra da quelle del ragazzo; quel gesto, inspiegabilmente, provocò in Ron una fitta di eccitazione.
Le affondò una mano tra i capelli e le divorò le labbra, con urgenza; lei rispose al bacio con trasporto, gettandogli le braccia attorno al collo.
Ron sentì il viso andargli in fiamme: Hermione gli provocava queste rezioni incontrollabili, lo stordiva, lo incantava.
Le sfiorò una gamba fasciata nelle calze, sentendola tremare appena.
Continuò a baciarla, sfiorandole appena la coscia, scansando l'orlo della gonna...
-Ron!- esalò lei staccandosi di colpo.
Ron aprì gli occhi, stordito: lei lo stava guardando con gli occhi spalancati, un'espressione vagamente turbata. La mano era scesa a bloccare quella di lui.
-Scusami- balbettò lui -Non... non volevo...-
Abbassò lo sguardo, a disagio. Lei ritirò la mano.
-E' tutto ok- gli disse baciandogli il naso -E' solo che... sai, insomma, è un parco!-
Ron si sentì sollevato quando la vide sorridere.
-Scusami- ripetè.
-Non hai di che scusarti- rispose lei. Si alzò in piedi, sistemò il cappotto e gli porse la mano.
-Dai, andiamo- disse -Tra poco sarà il tramonto, è meglio rientare.-
Lui raccose il suo regalò, le prese la mano e la seguì.
Si smaterializzarono dietro un muretto, e in men che non si dica i loro piedi toccarono nuovamente il suolo di Hogsmeade.
-Tre anni di materializzazioni, e continuano a stordirmi- protestò Ron toccandosi lo stomaco.
-Be', gli hamburger non aiutano molto- ridacchiò Hermione.
Camminarono lungo il viale che iniziava ad accendersi delle luci della sera.
-Dici che Luna avrà voglia di venire nella nostra Sala Comune?- domandò Ron all'improvviso -Magari potremmo giocare tutti insieme a Spara Schiocco!-
-Può darsi- replicò Hermione pensierosa.
Ron le lanciò uno sguardo perplesso ma non disse nulla.
Continuò a camminare finché non si rese conto che lei si era fermata a guardare i Tre Manici di Scopa.
-Che succede?- le domandò tornando indietro -Non dovevamo tornare al castello?-
Hermione annuì piano.
-Solo un momento- rispose -mi è sembrato di vedere, ehm... un Tassorosso che ha dei miei appunti, possiamo entrare un attimo?-
-Vai tu, ti aspetto qui.- disse Ron con un cenno del capo; iniziava a sentirsi stanco.
Hermione spalancò gli occhi.
-NO!- protestò, facendolo trasalire -Devi... oh, insomma, sii gentile e accompagnami!-
Lo afferrò per un braccio e lo trascinò dentro.
-Oggi sei proprio strana!- esclamò lui, colpito -Non capisco proprio che diamine...-
Ma non concluse la frase.
Non la concluse perché, non appena voltarono l'angolo del bancone, qualcuno urlò 'SORPRESA!'.
Ron si fermò, esterrefatto.
Hermione gli sorrise e si scansò di lato, permettendogli di vedere: Harry, Ginny, Neville e Luna sedevano ad un tavolo, sorridenti.
Si alzarono in piedi, festanti, urlando ognuno qualcosa di diverso.
In testa indossavano le corone che Luna aveva costruito per la prima prova; stavolta, però, c'era scritto Auguri Ron.
-Per Merlino!- esclamò Ron mentre un sorriso enorme gli si allargava sul viso.
-Buon compleanno!- disse Hermione sospingendolo verso gli amici.
Lo accolsero con abbracci e risate, facendolo sedere a capotavola e infilandogli una corona in testa.
-Così impari a volerci escludere dal tuo compleanno!- disse Ginny ridendo.
-Ma io non volevo escludervi!- replicò Ron ancora emozionato per la sorpresa -Volevo soltanto stare un po' con Hermione!-
Lei gli sedette accanto e sorrise, indossando a sua volta una corona.
-Oh, siete così carini!- sospirò Luna con aria sognante - E adesso sembrate proprio un re e una regina!-
Hermione arrossì, e anche Ron sentì il viso avvampare.
Ordinarono Burrobirre e Sidro di mele, e Harry tirò fuori da sotto il tavolo una fenomenale torta di mirtilli.
-L'abbiamo preparata noi tutti insieme!- spiegò Neville -Non sarà come quelle di tua mamma, ma ci siamo impegnati!-
-Sarà fantastica!- rispose Ron prendendo la torta che Harry gli porgeva.
La assaggiò: lo era veramente.
-Un po' di torta, mia regina?- disse sottovoce ad Hermione, sorridendo.
Lei arrossì un po', sorrise, si lasciò imboccare da Ron e gli lasciò un bacio ai mirtilli sulle labbra.
Il ragazzo si abbandonò sulla sedia, stanco e felice.
Prese un sorso di Burrobirra e osservò i suoi amici che brindavano e chiacchieravano.
E tutto a un tratto, Ron si sentì felice; era decisamente il miglior compleanno di sempre.



















-----------------------------------------------*

Di nuovo in ritardo, di nuovo chiedo scusa.
Ma sapete, no? Esami, caldo, tragedie da post adolescenza... :P
Comunque eccomi qui, con un capitolo che, però, mi convince poco.
Non so, c'è qualcosa che non va, ma spero comunque vi faccia sorridere.
Grazie per la vostra pazienza, come sempre, e per il vostro sostegno.
E prometto che da ora ricomincio a rispondere alle recensioni ^^

Un bacetto!

Miza








 









   
 
Leggi le 25 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Miza