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Autore: Angel TR    03/07/2012    0 recensioni
Mimi Force è in dolce attesa. Incredibile a dirsi, ma è così.
L'intera famiglia Force è in visibilio: Charles è a dir poco su di giri, Trinity ha già contattato i migliori negozi e prenotato centinaia di migliaia di vestitini per la bambina.
Nessuno però sembra accorgersi del crescente esaurimento della mamma.
Una nuova esperienza, scoperte terrificanti sul parto, biberon e il girovita che aumenta, Mimi trova anche il tempo di indagare sul gemello, perchè, in fondo, sono passati solo due anni dal legame e non tutti i contatti sono andati persi...
«Il seguito di "My Wedding Day"»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Force Legacy'
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~The Yummy Mummy Drama_♥

47

Let me take you to Rio...
Fly on the ocean like an eagle, eagle
then we can chill in my gazeebo

Para ter um amor e um pouquinho de Rio
Onde a paixão é o riso de alguém
Vou te dar calor e um carinho de ritmo
Todo meu amor por natureza vem, vem


:-Senhora! Senhora bonita!-
Mi giro sui tacchi, cercando di avere la mia miglior espressione da toro imbufalito, ma so che fallirò miseramente. So già che con loro perdo in partenza.
I quattro bambini mi si affollano attorno alle gambe, continuando a strepitare in portoghese -personalmente io lo capisco; sapevate che conosco tutte le lingue del mondo? Sono Mimi Force, gentaglia.
:-E va bene...questa volta vi accontento, vi porto alla base. Anzi, a casa nostra.- Lancio una fugace occhiata a Kingsley, che sorride. Il suo sorriso da so-che-hai-un-cuore-e-pure-tenero; il sorriso che mi fa venir voglia di dare un pugno alla sua faccia da ebete figo. Però lo lascio stare perchè non vorrei dare un cattivo esempio a questi bimbi (e non è perchè Kingsley mi abbraccia sempre dopo che ho fatto la carina con loro, no no.)
:-Muito obrigados, muito obridagos!-, mi ringraziano loro.
:-Não hà de que-, rispondo io (vedete com'è perfetto il mio portoghese?). Persino Kingsley mi guarda meravigliato: il mio accento è da far sbavare i newyorkesi snob. A questo punto penso che dovrei sbavare io stessa del mio accento...ehm, no. Meglio di no.
In fondo, è normale che adesso chiunque incontri mi scambi per una del posto: sono qui da quasi un'anno. Ormai la mia pelle è diventata dorata.
Tiro fuori lo specchietto: Dio, come sono esotica. Gli occhi verdi sulla pelle scura sono davvero da sballo. Potrei sembrare una brasiliana. Quasi quasi mi tingo i capelli. Un bel castano cioccolato: l'inizio di una nuova vita.
Tutte le donne quando vogliono cambiare vita si tingono i capelli. Ugh. Io ho sempre detto di non voler essere "tutte le donne". Però devo ammettere che mi piacerebbe...mmh...magari Kingsley mi chiamerà "a minha senhora bonita"...dimenticheremo l'inglese! Sììì!
:-Kingsley!- lo chiamo :-Ti piacerebbe se mi tingessi i capelli? Dici di sì, stupido.-
:-Dipende dal colore.-
:-Castano cioccolata. Magari con i riflessi biondi...-, inizio a fantasticare: mi vedo già su una spiaggia di Rio con il vento che mi scompiglia la mia nuova, fantastica capigliatura.
Lui mi lancia uno sguardo divertito :-No. Sembrerebbe come se avessi strisce di escrementi lungo i capelli.-
Gli scaglio lo specchietto contro. :-Tu hai la cacca nei capelli, animale!-
Kingsley si ferma, poi mi raggiunge a grandi passi. Ha l'odore di chi non si lava da giorni. Inspiro a lungo e sto per fargli una battutina pungente quando lui mi spiazza :-Come mai vuoi tingerti i capelli?-
Oddio, come prende le cose sul serio! :-Davvero, Mimi. Vuoi restare qui in Brasile?- Oh. Beh...avevo tenuto conto di un ritorno a Manhattan, per me era scontato; ma ora che ci rifletto...insomma, non sento la mancanza dell'Upper East Side. Non sento la mancanza di nessuno.
Tutti quelli di cui ho bisogno sono qui, accanto a me.
:-Sto bene qui...a Rio.-
:-Vuoi fare la Venator per sempre?- Negli occhi, gli brilla una luce. So che è una domanda a trabocchetto. Se faccio la Venator mi lascia: gli uomini non amano le donne più forti di loro! Oddio. Gli prendo la mano e dico :-Tesoro...sai che resterò a casa tra torte e servizi da sballo.-
Kingsley ride. :-Per una volta, sii seria.-
Uff, sa che odio fare la seria. Serietà=Maturità=Vecchiaia. E io non sono vecchia! :-Va bene. Vorrei fare la Venator. Non proprio per sempre ma...per un lungo periodo.-
Lui mi scruta attentamente.
Sa di quanto avrei voluto uccid...ehm, discutere con Jack. E sa del nostro "incontro" nella camera di Maggie. Reggo il suo sguardo, lo sfido. "Avanti, prova a dire che Mimi Force è nel torto. Quel coglione che ci ha provato tanti anni fa ha perso il lavoro e ora chiede la carità sotto casa mia, Martin."
:-Non sto dicendo che sei nel torto. E la carità a casa tua non vengo a chiederla:- dice con uno scintillio negli occhi :-casomai chiedo qualcos'altro.-
:-Ti farei dormire a terra, nemmeno nella cuccia del mio cane.- tiro su con il naso casomai non avesse inteso bene.
Scoppia in una risata. Mmh, forse non lo farei dormire a terra...e nemmeno nella cuccia del cane. Guardatelo: il classico tipo da "ehi, baby, sono bello e so che mi cadrai ai piedi".
Bla bla bla.
Ridi ridi, Martin.
:-Non mi faresti dormire a terra, non da solo almeno.- chiarisce. 1 a 0 per la caccola. :-Ma anche io voglio restare a Rio. E fare il Venator. E stare con te e Maggie.- Questa volta il suo sguardo è tenero, come quello di un coniglio a cui dai la carotina. Mi lascio andare. Sono stanca di fare la preziosa, di sprecare tante energie per non dargli soddisfazione. E'troppo stancate e io ci tengo alla mia salute.
:-Anche io.- dico, finalmente.
Lui mi prende per mano e, mentre mi giro per chiamare i bambini (:-Senhores, senhores, obrigados, obrigados!-), ci dirigiamo a casa.
Che a chiamarla casa, ci vuole coraggio.
E'una baracca con una camera, un bagno e un soggiorno-corridoio. Avete presente The Sims Fuori Tutti, la cosa sfondata che quel tizio chiamava casa?(io non sceglievo mai la tizia che aveva la faccia tosta di portare il mio stesso nome.) Ecco, uguale.
Ma noi ci stiamo benissimo.
I bambini si divertono e per loro è una villa in Florida. E poi Maggie li adora. Ormai cammina -ha già il portamento da modella della madre, orgoglio!- e quindi può tirare i riccioli della bimba con la canotta-di-Hello-Kitty (gliel'ho regalata io: era un'insulto agli occhi quella cosa sporca...del Real Madrid, poi. Oddio.)
:-Eis-nos aqui!- Eccoci!
Inspiro l'aria di casa. Odora di...casa.
Ha le pareti color crema e il pavimento odora di limone (il mio detersivo preferito per lavare a terra ha questo odore, ma Kingsley crede che siano i miei poteri magici, sshhh!, non ditegli niente!). I piatti sono ordinati dentro le credenze. Il bagno splende.
Da quando ci siamo trasferiti in Brasile, ho preso la fissa della pulizia. Prima, sarei inorridita se qualcuno mi avesse messo la pezza in mano e lo spruzzo dall'altra, ma quando siamo arrivati qui, non c'era più nessun domestico: dovevamo vedercela da soli.
Così, vincendo il disgusto dell'antiesteticità dei guanti blu, ho imparato la difficile arte dei servizi. Essì: sembra una sciocchezza, ma all'inizio è complicato. Poi, dopo le sudate, e dopo i primi tentativi -non ho fallito miseramente!- è arrivata la soddisfazione del vedere la casetta pulita e ordinata.
E'una baracca, Trinity e Charles vomiterebbero la loro elegante bile a vederla, ma è casa mia. Anzi, nostra.
I bambini si lanciano dentro e, a turno, io e Kingsley li laviamo per bene. Ci siamo proprio affezionati a loro.
Tra schizzi e spruzzi, io e Kingsley ne usciamo talmente sporchi da doverci lavare anche noi. Non siamo più i folli vampiri che per un vestito spenderebbero un migliaio di dollari -a proposito, ormai ho dimenticato a quanto corrisponde un dollaro qui.
Ora i soldi li mettiamo da parte; facciamo i Venator senza essere pagati. Ma non ho intenzione di farlo ancora per molto: vorrei trovarmi un lavoro qui. Magari aiutare i bimbi come i quattro che ora infestano casa mia -però sono tranquilli, devo essere sincera.
Mi guardo intorno: i brasiliani stanno giocando con Maggie, che non ha più addosso le scarpine Baby Dior, semmai un paio di sandaletti presi al mercatino di Rio, e che è diventata bilingue.
Ricorda l'inglese (ricorda anche Jack; e Trinity e Charles. Ma Kingsley non lo sa). Al mio fianco, l'oggetto dei miei pensieri mi circonda la vita con un braccio.
Io sorriso e gli poggio la testa sulla spalla.
Questa, ormai, è la mia famiglia.
Siamo in tanti, non siamo certamente ricchi, e non indossiamo vestitini firmati o scarpe Liu Jo, viviamo in una casupola, ma quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato con la fatica e il sudore.
E a me sta bene così.


Angolo Autrice
Arrieccomeeee!!! Finitaaaa!!!!=D
Avevo detto di un matrimonio? No, sarebbe stato banale.
Ho preferito fare così: Mimi è finalmente cresciuta.
E'un'altra Mimi, quella che la De La Cruz ci ha fatto scorgere in qualche libro. Non la ricca viziata.
E'una guerriera, ma anche una donna dal cuore grande.
E che dire di Kingsley? ;)
E i bimbi io li ho trovati adorabili.
Per me, questo dovrebbe essere il finale per lei e Kingsley u.u
Com muito carinho, Angel <3

  
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