Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |      
Autore: RahizelRathalos    04/07/2012    1 recensioni
Non sapeva se il fatto di essere sopravvissuto, fosse realmente una fortuna, o una condanna, ma era certo che avrebbe preferito in qualunque caso, essere sparito come tutti gli altri. Ma visto che era ancora vivo, non gli restava che sopravvivere il più a lungo possibile, magari in cerca di qualche risposta esaudiente.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti,ci tengo ad avvisare che questa storia è una specie di spin-off sulla storia di Nydrali: Highway to hell. Premetto che ho già chiesto e avuto il permesso da lei il per pubblicarla e spero che lei la legga xD. Tratta di alcuni personaggi da me inventati (ovviamente) e di avvenimenti che sono accaduti parallelamente a quelli della sua storia. Alcune cose potrebbero variare, sia per dimenticanze (fatemele notare per favore xD) sia per scelta dell'autore... alcune cose potrebbero sembrare copiate o rubate, ma vi dico che non è così, racconto la storia nel modo in cui la vedrebbe il protagonista, quindi... p.s è un po’ corto, ma consideratelo solo come un intro. Beh, credo sia tutto xD spero che vi incuriosisca auguro buona lettura :)

 

Appena era sorto il sole, un raggio l’aveva colpito dritto sugli occhi destandolo dal suo tutt’altro che appagante sonno. Due occhi tremendamente stanchi, che la dicevano lunga su ciò che aveva passate nelle ultime due settimane. Aveva dormito si e no 3 ore per notte, a volte gli sembrava di essere così stanco da poter dirmire in piedi. Scosse un po’ la testa sperando che il suo cervello si attivasse il prima possibile. Si passò la mano sulla testa e ispirò profondamente, cercando almeno un momento rilassante, in quella che ormai poteva considerare la sua vita. Si era rassegnato al fatto che niente sarebbe tornato come prima dell’Apocalisse di luce, che c’era stata circa un mese prima e che aveva fatto sparire tutti gli abitanti nella sua città. Erano tutti spariti, evaporati, vaporizzati, non sapeva cosa diavolo fosse successo, perché delle persone erano rimasti solo gli abiti e perché lui invece era ancora lì. Il giorno prima c’era stato l’annuncio da parte del Presidente degli Stati Uniti, che confermava la presenza dei vampiri, dei licantropi e di molti altri esseri sconosciuti. Avevano detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi, e che nulla sarebbe cambiato. Lui le considerava solo cazzate, ma poi nei telegiornali di tutto il mondo, mostrarono delle colonne di luce in 5 città: rispettivamente Belleperle-Luisiana, ChampduLoup – Francia, Reyne – Nuova Zelanda e Blee – Sudafrica. Infine c’era stata la grande onda di luce e si era ritrovato solo. Non che essere solo per lui fosse un problema, era sempre stato solo, non aveva mai avuto una madre che gli rimboccasse le coperte, o un padre che lo sgridasse quando faceva qualcosa di sbagliato. E lui di cose sbagliate nella sua vita ne aveva fatte. I suoi genitori erano morti quando era ancora un neonato e da allora aveva passato la sua vita passando da un orfanotrofio all’altro fino al momento in cui, a 15 anni, aveva deciso che a cambiare le sorti della sua vita, poteva essere solo lui stesso. Ma la vita in strada si sa, è complicata, e non passò molto tempo prima che si ritrovasse invischiato in brutte faccende. Per poter sopravvivere fra le strade aveva appreso ed affinato l’arte del parkour, rendendosi quasi inafferrabile. I pochi amici che aveva lo avevano definito l'inapprochable, perché quando fuggiva, nessuno riusciva a stare a meno di 6 metri da lui. Era bello pensare ai suoi vecchi amici di infanzia, gli unici che aveva mai avuto. Avevano passato bei momenti insieme, fino al momento in cui si erano persi di vista e non si erano più incontrati.

Sospirò nuovamente e s’impose di non pensarci più, in fondo era inutile, era certo che anche loro erano spariti come tutti gli altri. Si mise a sedere sul letto e si strofinò gli occhi, dopo di che si alzò e aprì il frigorifero, ma dentro non c’era nient’altro che una bottiglia d’acqua lasciata a metà. Doveva assolutamente procurarsi del cibo e non c’era niente di meglio di un supermarket lasciato incustodito per rifornirsi. Si vestì velocemente, indossando un jeans consunto, una cannottiera bianca, una felpa grigia con cappuccio e delle vecchie Nike Silver di colore nero. Scese in strada e si avviò verso il market, contemplando il paesaggio desolato, composto da auto e abiti vuoti. Alcuni veicoli si erano schiantati, contro pali, vetrine, tavoli, probabilmente perché i conducenti erano stati beccati dall’onda proprio mentre guidavano. Inoltre con l’Apocalisse sembrava che anche la corrente fosse sparita, non funzionavano ne auto,ne moto, ne camion,ne lampioni e i cellulari non davano linea in nessun posto; sembravano funzionare solo pile e batterie. Arrivò al market in circa 15 minuti ed entrò nella vetrina da lui stesso sfondata, visto che le porte automatiche erano bloccate. Passò sulle casse notando per l’ennesima volta i vestiti di quelli che erano stati impiegati e clienti di quel supermercato. Prese una busta ed iniziò a riempirla di tutti gli oggetti utili e di tutti i cibi a lunga scadenza che potevano essere ancora consumati. Evitò quindi il banco dei salumi, il banco dei surgelati e il banco frigorifero. Dopo aver fatto incetta di carne in scatola, acqua, latte in polvere e molto altro, ripose tutto in un carrello e si riavviò verso casa.

Come all’andata anche il ritorno fu tranquillo e innaturalmente silenzioso. Era pazzesco pensare a ciò che era accaduto, pazzesco ma soprattutto incredibile. Gli sembrava di essere finito in un cazzo di film, un orrendo film con un'unica persona presente nel cast… lui. Non più un cane che abbaiasse o un gatto che miagolasse, neanche più gli uccelli sembravano aver voglia di cantare. Eppure neanche gli animali erano spariti, durante una delle sue passeggiate aveva visto qualche cane o qualche uccello, ma per qualche strano motivo erano impauriti e silenziosi. Ma questo era il giorno. La notte era diverso. Durante la notte, poteva sentire in lontananza, strane urla e strani suoni a lui sconosciuti. Urla non umane, che nonostante la lontananza, sembravano fottutamente vicine. Aveva i brividi solo a pensarci. La sua testa era così piena di domande che non avevano una risposta logica. Qualche volta aveva pensato di essere sopravvissuto perché facesse parte di un piano superiore, ma poi ci rifletteva su e si ricredeva. Non aveva mai creduto a Dio, ma anche se fosse esistito, di certo non avrebbe scelto lui per i suoi fini superiori. A volte aveva perfino pensato che quello potesse essere stato un rapimento alieno di massa e che lui si fosse salvato solo per un puro caso. Ma ogni idea sembrava così assurda e stupida, che si sentiva stupido al solo pensarci. La verità era una sola, tutti erano spariti, e lui era l’unico rimasto. Non sapeva se il fatto di essere sopravvissuto, fosse realmente una fortuna, o una condanna, ma era certo che avrebbe preferito in qualunque caso, essere sparito come tutti gli altri. Ma visto che era ancora vivo, non gli restava che sopravvivere il più a lungo possibile, magari in cerca di qualche risposta esaudiente.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: RahizelRathalos