Salve
a tutti,ci tengo ad
avvisare che questa storia è una specie di spin-off sulla
storia di Nydrali:
Highway to hell. Premetto che ho già chiesto e avuto il
permesso da lei il per
pubblicarla e spero che lei la legga xD. Tratta di alcuni personaggi da
me
inventati (ovviamente) e di avvenimenti che sono accaduti
parallelamente a
quelli della sua storia. Alcune cose potrebbero variare, sia per
dimenticanze
(fatemele notare per favore xD) sia per scelta dell'autore... alcune
cose
potrebbero sembrare copiate o rubate, ma vi dico che non è
così, racconto la
storia nel modo in cui la vedrebbe il protagonista, quindi... p.s
è un po’ corto,
ma consideratelo solo come un intro. Beh, credo sia tutto xD spero che
vi
incuriosisca auguro buona lettura :)
Appena
era sorto il sole, un raggio l’aveva colpito
dritto sugli occhi destandolo dal suo tutt’altro che
appagante sonno. Due occhi
tremendamente stanchi, che la dicevano lunga su ciò che
aveva passate nelle
ultime due settimane. Aveva dormito si e no 3 ore per notte, a volte
gli
sembrava di essere così stanco da poter dirmire in piedi.
Scosse un po’ la
testa sperando che il suo cervello si attivasse il prima possibile. Si
passò la
mano sulla testa e ispirò profondamente, cercando almeno un
momento rilassante,
in quella che ormai poteva considerare la sua vita. Si era rassegnato
al fatto
che niente sarebbe tornato come prima dell’Apocalisse di
luce, che c’era stata
circa un mese prima e che aveva fatto sparire tutti gli abitanti nella
sua
città. Erano tutti spariti, evaporati, vaporizzati, non
sapeva cosa diavolo
fosse successo, perché delle persone erano rimasti solo gli
abiti e perché lui
invece era ancora lì. Il giorno prima c’era stato
l’annuncio da parte del
Presidente degli Stati Uniti, che confermava la presenza dei vampiri,
dei
licantropi e di molti altri esseri sconosciuti. Avevano detto che non
c’era
nulla di cui preoccuparsi, e che nulla sarebbe cambiato. Lui le
considerava
solo cazzate, ma poi nei telegiornali di tutto il mondo, mostrarono
delle
colonne di luce in 5 città: rispettivamente Belleperle-Luisiana,
ChampduLoup
– Francia,
Reyne –
Nuova Zelanda e Blee –
Sudafrica.
Infine c’era stata la grande onda di luce e si era ritrovato
solo. Non che
essere solo per lui fosse un problema, era sempre stato solo, non aveva
mai
avuto una madre che gli rimboccasse le coperte, o un padre che lo
sgridasse
quando faceva qualcosa di sbagliato. E lui di cose sbagliate nella sua
vita ne
aveva fatte. I suoi genitori erano morti quando era ancora un neonato e
da allora
aveva passato la sua vita passando da un orfanotrofio
all’altro fino al momento
in cui, a 15 anni, aveva deciso che a cambiare le sorti della sua vita,
poteva
essere solo lui stesso. Ma la vita in strada si sa, è
complicata, e non passò
molto tempo prima che si ritrovasse invischiato in brutte faccende. Per
poter
sopravvivere fra le strade aveva appreso ed affinato l’arte
del parkour, rendendosi
quasi inafferrabile. I pochi amici che aveva lo avevano definito
l'inapprochable,
perché quando fuggiva, nessuno riusciva a stare a meno di 6
metri da lui. Era
bello pensare ai suoi vecchi amici di infanzia, gli unici che aveva mai
avuto.
Avevano passato bei momenti insieme, fino al momento in cui si erano
persi di
vista e non si erano più incontrati.
Sospirò
nuovamente e s’impose di non pensarci più, in
fondo era inutile, era certo che anche loro erano spariti come tutti
gli altri.
Si mise a sedere sul letto e si strofinò gli occhi, dopo di
che si alzò e aprì
il frigorifero, ma dentro non c’era nient’altro che
una bottiglia d’acqua
lasciata a metà. Doveva assolutamente procurarsi del cibo e
non c’era niente di
meglio di un supermarket lasciato incustodito per rifornirsi. Si
vestì
velocemente, indossando un jeans consunto, una cannottiera bianca, una
felpa grigia
con cappuccio e delle vecchie Nike Silver di colore nero. Scese in
strada e si
avviò verso il market, contemplando il paesaggio desolato,
composto da auto e
abiti vuoti. Alcuni veicoli si erano schiantati, contro pali, vetrine,
tavoli,
probabilmente perché i conducenti erano stati beccati
dall’onda proprio mentre
guidavano. Inoltre con l’Apocalisse sembrava che anche la
corrente fosse
sparita, non funzionavano ne auto,ne moto, ne camion,ne lampioni e i
cellulari
non davano linea in nessun posto; sembravano funzionare solo pile e
batterie. Arrivò
al market in circa 15 minuti ed entrò nella vetrina da lui
stesso sfondata,
visto che le porte automatiche erano bloccate. Passò sulle
casse notando per l’ennesima
volta i vestiti di quelli che erano stati impiegati e clienti di quel
supermercato. Prese una busta ed iniziò a riempirla di tutti
gli oggetti utili
e di tutti i cibi a lunga scadenza che potevano essere ancora
consumati. Evitò
quindi il banco dei salumi, il banco dei surgelati e il banco
frigorifero. Dopo
aver fatto incetta di carne in scatola, acqua, latte in polvere e molto
altro,
ripose tutto in un carrello e si riavviò verso casa.
Come
all’andata anche il ritorno fu tranquillo e
innaturalmente silenzioso. Era pazzesco pensare a ciò che
era accaduto,
pazzesco ma soprattutto incredibile. Gli sembrava di essere finito in
un cazzo
di film, un orrendo film con un'unica persona presente nel
cast… lui. Non più
un cane che abbaiasse o un gatto che miagolasse, neanche più
gli uccelli
sembravano aver voglia di cantare. Eppure neanche gli animali erano
spariti,
durante una delle sue passeggiate aveva visto qualche cane o qualche
uccello,
ma per qualche strano motivo erano impauriti e silenziosi. Ma questo
era il
giorno. La notte era diverso. Durante la notte, poteva sentire in
lontananza,
strane urla e strani suoni a lui sconosciuti. Urla non umane, che
nonostante la
lontananza, sembravano fottutamente vicine. Aveva i brividi solo a
pensarci. La
sua testa era così piena di domande che non avevano una
risposta logica.
Qualche volta aveva pensato di essere sopravvissuto perché
facesse parte di un
piano superiore, ma poi ci rifletteva su e si ricredeva. Non aveva mai
creduto
a Dio, ma anche se fosse esistito, di certo non avrebbe scelto lui per
i suoi
fini superiori. A volte aveva perfino pensato che quello potesse essere
stato
un rapimento alieno di massa e che lui si fosse salvato solo per un
puro caso.
Ma ogni idea sembrava così assurda e stupida, che si sentiva
stupido al solo
pensarci. La verità era una sola, tutti erano spariti, e lui
era l’unico
rimasto. Non sapeva se il fatto di essere sopravvissuto, fosse
realmente una
fortuna, o una condanna, ma era certo che avrebbe preferito in
qualunque caso,
essere sparito come tutti gli altri. Ma visto che era ancora vivo, non
gli
restava che sopravvivere il più a lungo possibile, magari in
cerca di qualche
risposta esaudiente.