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Autore: _Uneksia_    04/07/2012    1 recensioni
- Pronto? –
- Parlo con Cure Fire e Cure Astra? – una voce maschile ci rispose dall’altra parte. Io e Amy ci guardammo nuovamente, curiose. Chi era costui? Era una voce sconosciuta ma che, allo stesso tempo, a me suonava vagamente familiare. - -Abbiamo nuovamente bisogno di voi, Pretty Cure del Ghiaccio e del Fuoco e Pretty Cure del Sole, della Luna e delle Stelle.-
AVVISO IMPORTANTISSIMO: Questa fanfiction è basata su un mio sogno crossover tra Pretty Cure e Harry Potter. Essendo un sogno, un mio sogno, molto cose qui scritte sono fittizie e totalmente irreali. Esempio: i nomi delle Pretty Cure e conseguentemente molti personaggi. Ebbene, questi non esistono,ma sono il frutto di una mente troppo attiva durante la notte. Vi confesso che, per questo, non sapevo dove collocare questo crossover. Sperando che ciò non sia controproducente e che quindi vi porti a non aprire mai questa storia, vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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      10-06-2012 h. 13:15 Londra.

    - Professore, ecco il mio compito. –
            - Va benissimo Francesca, vada pure al suo posto. –

Camminai verso il mio banco con aria stanca. Finalmente era finita, finalmente l’ultimo giorno della quarta superiore era arrivato. Finalmente i tre mesi di vacanza mi accoglievano a braccia aperte.

            - Tutto bene, Frà? Sembri un po’ stanca … - mi sentii dire da Amelia, la mia compagna di banco, non appena spostai la sedia per sedermi, come mio solito non delicatamente.
            - Sì, Amy, stai tranquilla. Ho solo terminato di studiare filosofia molto tardi, ieri notte. Non vedo l’ora di arrivare a casa e dormire! – sbuffai poggiando le braccia e la testa sul banco.
            - Ti capisco benissimo, anche io ho fatto tardi, ieri notte. Finalmente è finita. –
Guardai Amy sorridendo.

           -Già, finalmente. Sai a cosa stavo pensando? Esattamente un anno fa io e te siamo state scelte da Lady Clara per diventare Pretty Cure … -
           - Zitta! Vuoi che ci scoprano?! Sai benissimo che non ne possiamo parlare! – disse lei, allarmata, voltando lo sguardo verso il nostro professore di Filosofia, che tranquillo correggeva i compiti in classe appena consegnati. 
           - Dai Amy, chi vuoi che ci abbia sentite, e poi nessuno ci crederebbe! –

La campanella suonò, la fine della lezione era arrivata. La fine della scuola con essa.
 
          - Arrivederci professore, all’anno prossimo. -  salutai il professor Deiala, che mi osservò curioso, con un sorriso sbilenco.
          - Arrivederci, ragazze, all’anno prossimo. – rispose lui, sorridendo, e noi uscimmo dalla classe.
 
 
         - Chissà perché ci ha fissate così … - pensai a voce alta, mentre ci incamminavamo verso casa.
         - Tu sei troppo condizionata da lui, Frà. – mi disse Amy, seria.
         - Non posso farci nulla se stravedo per lui … E’ così intelligente, misterioso … strano … E poi, quegli occhi … - esclamai io sognante.
         - Sì, abbiamo capito che lo vorresti sposare. Peccato per te sia sposato e con due figli. –
         - Lo so … - piagnucolai, triste. Poi mi illuminai. – Almeno lo posso vedere tutti i giorni! – sorrisi, saltellando,  mentre Amy scuoteva la testa  con un sorriso rassegnato. – Non cambierai mai! -
         - Piuttosto, stavo pensando … Che ne diresti di venire a cena a casa stasera? Così, tanto per fare qualcosa!
         - Sì, si può fare! Alle nove a casa tua? –  Mi chiese lei, svoltando un angolo. Eravamo appena arrivate a casa mia.
         - Hai colto nel segno, baby. – sorrisi, facendole un sorriso e aprendo il cancello. – A stasera! – dissi richiudendolo.
Lei annuii e si diresse verso casa.
 
 
h. 21:15 Francesca’s Home.
 
DLIN DLON!

Suonò il campanello e andai ad aprire. Amelia era appena arrivata, vestita come suo solito con un vestitino elegante ma non troppo. I suoi capelli castano chiaro perfettamente lisci sulle sue spalle e gli occhi nocciola ridenti fissi sui miei, neri come la pece. 

         - Ciao Amy! Capiti proprio a proposito! Sono appena arrivate le pizze! Vieni, entra! – le dissi,  precedendola lungo il vialetto e facendola entrare in casa.  – Ceneremo in giardino! Sai, l’abbiamo appena sistemato quindi la sua inaugurazione era d'obbligo! – le sorrisi, aprendo la porta che dava al giardino interno, dove un piastrellato aveva ceduto il posto a quella che, per anni, era stata una aiuola di non modeste dimensioni.

A tavola erano già seduti i miei due cugini, Mirko e Andrea, che oggi avrebbero cenato con noi.
Mia madre, Rosa, stava già servendo le pizze appena sfornate. – Muovetevi, ragazze, altrimenti si raffreddano!-
 
A fine serata, ci ritrovammo sole con mia madre a prendere un caffè.
         - Beh, ragazze, siete contente sia finita la scuola? –
         - Sì, signora, non ne potevamo più … Finalmente un po’ di meritato riposo! – disse Amy, sorridente. Io al contrario, non partecipavo alla conversazione e stavo immersa nei miei pensieri.
         - Che c’è, Francesca? Come mai sei così pensierosa? – mi chiese mia madre, già preoccupata.
         - Niente, stavo pensando al fatto che, esattamente un anno fa, io e Amy siamo diventate delle Pretty Cure. – dissi sincera. Non era un problema parlarne con i genitori. I miei sapevano, e così pure i genitori di Amelia, e di Federica, e di Laura, e di Carol, le altre nostre vecchie compagne, che noi fossimo delle Pretty Cure.

         - Lo so benissimo, figlia mia, e spero vivamente che si sia trattato di un anno e che la vostra seconda vita non si debba ripetere. –

La guardai stupefatta. Aveva sempre accettato questa cosa, mia madre, e ora mi voltava le spalle.

         - Ma, perché? – le chiesi.
         - E’ troppo pericoloso. –
         - Sappiamo quali sono i nostri limiti, mamma, e non siamo sole. Lady Clara ci è sempre vicina. –
 
Proprio in quel momento, sentimmo una suoneria sferzare l’aria. Ma non si trattava di un cellulare. Con nostro grandissimo stupore, io e Amelia notammo che il nostro vecchio orologio delle Pretty Cure aveva magicamente ripreso a illuminarsi e a suonare.

Qualcuno ci chiamava. Dopo esserci guardate e dopo aver annuito, rispondemmo all’unisono.

         - Pronto? –
         - Parlo con Cure Fire e Cure Astra? – una voce maschile ci rispose dall’altra parte. Io e Amy ci guardammo nuovamente, curiose. Chi era costui? Era una voce sconosciuta ma che, allo stesso tempo, a me suonava vagamente familiare.
         - Sì, ma non lo siamo più ormai. Tu chi sei? Dov’è Lady Clara? – chiesi io, mentre il capo chiudeva la conversazione dal mio orologio. Il capo aveva sempre avuto la capacità di calcolare sempre e comunque la nostra posizione. Dunque aveva compreso che le ex Cure Fire e Cure Astra si trovavano insieme nello stesso luogo.
         - Lady Clara mi ha ceduto il suo posto. Ora sono io il vostro nuovo capo. – guardai Amelia con un sopracciglio inarcato, per poi tornare a volgere nuovamente il mio sguardo verso il suo orologio rosso e bianco, l’orologio di Cure Fire.
         - Abbiamo nuovamente bisogno di voi, Pretty Cure  del Ghiaccio e del Fuoco e Pretty Cure del Sole, della Luna e delle Stelle. Un nuovo nemico incombe, e le Pretty Cure devono nuovamente riunirsi per sconfiggerlo. A breve arriveranno da voi Cure Life, Cure Air e Cure Earth. Vi porteranno le vostre nuove spille. Loro vi illustreranno i dettagli della nuova missione. Ci si vede sul campo di battaglia. A tra poco. –

La conversazione si chiuse. Io e Amelia ci guardammo, incapaci di proferir parola. Saremo state di nuovo delle Pretty Cure. Saremo state utili nuovamente all’umanità. Per quel che mi riguardava, ero fremente dall’eccitazione.

         - Non voglio che tu vada, Francesca. E’ troppo pericoloso. – mia madre ruppe il silenzio tombale in cui noi due Pretty Cure eravamo cadute. La guardai, con un volto inespressivo.

Non poteva infrangere così il mio più grande desiderio. Non poteva togliermi il mio essere di nuovo una Pretty Cure, forse per l’ultima volta. 

         - Perché? –
         - Saresti troppo esposta ai pericoli, tesoro. Non voglio ti accada qualcosa. –
         - Mamma, sono sopravvissuta già una volta, so il fatto mio. Starò attenta. Ma ti prego, non negarmi questo. Tutto ma non questo. – le dissi implorante, con occhi supplichevoli. Alla fine accettò.
         - Va bene, ma stai attenta, figlia mia. – mi disse, carezzandomi una guancia, per poi scomparire dentro casa.
 
 
Nello stesso tempo una luce abbagliante illuminò il mio giardino.

         - Fra, hai cambiato il tuo giardino? Era più bello prima, sai? – sentii la voce di Cure Earth, di Carol, provenire dalla luce che andava affievolendosi. Corsi subito verso la voce e così pure fece Amelia.

Ci eravamo ritrovate. Finalmente eravamo nuovamente tutte insieme.

Cure Earth e Cure Air ci diedero rispettivamente le nuove spille a forma di farfalla, una blu notte, la mia, l’altra rosso fuoco, quella di Amelia.

         - Carine, ma preferivo le altre, a forma di ovale. – commentai, sarcastica. Amelia annuì.
         - Lo so, anche io. Ma le ha scelte il nuovo capo. Lo dovete vedere … - disse Laura, Cure Air.
         - Perché? – chiese Amelia, curiosa.
         - E’ … strano. – esclamò Federica, Cure Life.
         - Noi non l’abbiamo visto bene, solo di sfuggita. Più tardi, sul campo di battaglia, avremo modo di conoscerlo. – ribattè Laura.
         - A proposito, ragazze. Qual è la nostra nuova missione? – chiesi, mentre mi appuntavo la nuova spilla sulla maglietta bianca.
         - Dobbiamo andare a Godric’s Hollow, ragazze. – spiegò Federica. –Conoscete la storia di Harry Potter, il mago che è sopravvissuto al perfido Voldemort e che è riuscita a sconfiggerlo? –   Noi annuimmo.
          - Ebbene, Harry Potter ha nascosto a casa sua gli oggetti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. –
          - Che sarebbero? - Chiese Amelia.
          - Il diadema di Corvonero, la Spada di Grifondoro, La Coppa di Tassorosso e il Medaglione di Serpeverde. – risposi io, e Federica annuì.
          - La compagnia dell’Incubo vuole impadronirsi di questi quattro elementi per possedere l’intelligenza, il coraggio, la mitezza e la fierezza, con i quali si può dominare il mondo. Dobbiamo impedirglielo. Assolutamente. –
         - Ovviamente. Faremo tutto ciò che è in nostro potere. –
         - Bene ragazze, e ora, trasformiamoci. - 

Spazio autrice: Lo so, questa storia è una pazzia. Ma dopo essermi svegliata con tutto questo nella mente non ho potuto fare a meno di accendere il computer, aprire un foglio Word e mettere tutto nero su bianco. Spero vi sia piaciuta questa prima parte. Lo so, è strana, date la colpa alla mia mente. :)

Non so neanche che disclaimer mettere sinceramente, perchè a parte i personaggi di Harry Potter, che sicuramente non mi appartengono, e a parte la compagnia dell'Incubo, idem come sopra, non so come considerare le nuove Pretty Cure, che in una serie di manga/anime non mi pare siano esistenti. 

Leggete e recensite, se volete.
Grazie. 
   
 
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