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Autore: _LostinLove    04/07/2012    0 recensioni
Eccoci, Marta è riuscita a rivivere di nuovo il sogno con le sue due migliori amiche: sta tornando a milano, reincontrerà i One Direction e avrà a che fare con questioni d'amore.
[è la seconda storia di una serie] :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sognare Con Voi A Milano E' Più Facile'
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Mi svegliai di soprassalto quando nicole mi tirò il braccio. rise. "dai, devi alzarti.", grugnii qualcosa per maledirla ma subito mi sedetti sul letto e mi stiracchiai. mentre la vista si faceva più chiara notai l'ora sulla sveglia e per poco non gridai.
"nicole, a quest'ora mi svegli? sono le dieci!", mi lamentai afferrando dei jeans e una maglietta.
"vai a fare colazione, poi ti preparerai le valigie.", disse sorridendo ma sapevo che non c'era nulla di divertente. mi vestii di corsa e mi tuffai in cucina dove sua madre mi stava versando del latte.
"buon giorno marta.", disse lei con un bellissimo sorriso.
"buon giorno.", risposi e mi sedetti. in poco tempo mangiai dei biscotti e parlai con suo padre.
"forse è meglio se ti muovi.", disse nicole ridendo. salutai i genitori e la seguii in camera dove epr un bel po' mi aiutò a sistemare le mei cose. decisi che avrei tenuto quei jeans e la maglietta che mi avevano regalato, e che non mi sarei cambiata. presi le mie cose dal bagno ma prima mi lavai i denti. per mezzogiorno avevamo finito e chiusi la seconda valigia con la cerniera mentre nicole vi era seduta sopra. "cosa farai domani?", chiese lei di colpo.
"credo soffrifò pe ravervi lasciato."
"ah sì?"
"beh, non saprei in realtà. credo uscirò con gli amici, non li vedo da un po'.", ma sapevo di mentire. non avrei avuto i coraggio di uscire, perchè loro due erano le uniche a cui volevo bene. oltre benedetta. ecco, avrei potuto chiamare lei. mi mancava da impazzire.
"e mauro?"
"mauro lo amerò sempre.", dissi. in fondo era il mio primo vero ragazzo. come avrei potuto scordarlo?
"e noi?"
"oddio nic, cos'è questo terzo grado? vi adoro, cosa volete sapere? che vi sposerò?"
"ma pensaci .. mi sento un po' esclusa. siccome un giorno sposerai mauro, sarei imparentata con morgana. ma non con me.", sbuffò e io risi. scese dal letto e mi abbracciò.
"nic, non mi sposerò con lui.", dissi.
"e perchè?"
"beh, lo vorrei ma .. non siamo troppo giovani? e poi ci sono tantisisme probabilità che .." che mi dimentichi? che non mi ami più? che io non sia ababstanza? che non ci vedremo più? che decida che non ne può più di senirsi solo via telefono?
"che..?"
"che magari preferisca essere solo conviventi.", dissi di botto, quasi senza riflettere.
"ah .. è possibile.", disse e rise. mi prese per mano e mi accompagnò in cucina. io e nicole avevamo deciso che siccome era l'ultimo giorno dovevamo cucinare noi. e così preparavamo qualcosa della mia regione,e sapevo già che sarebbe stato il pranzo migliore di sempre.

mi gettai sull'erba fresca. sentii morgana ridere e cadde vicino a me. nicole la prese in giro e poi si mise a guardare il cielo azzurro. però da lontano arrivavano grosis nuvoloni neri, densi, e sapevo sarebbe piovuto nel giro di poche ore. erano neppure le tre di pomeriggio, e sapevo che non avremmo potuto giocherellare per molto. mauro mi comparve davanti, coprendomi il sole e il suo viso si illuminò con un grande sorriso. mi tese una mano e io l'afferrai. mi sedetti e lui affianco a me. marco lanciò dei fiori all'aria.
"quanto tempo manca?", chiese nicole senza spostare lo sguardo dalel nuvole. morgana guardò l'orologio.
"alle cinque dobbiamo tornare a casa tua. prenderà la sua roba e i panini. alle sei partirà il treno.", abbassai il volto e guardai le mie mani che giocherellavano con l'erba. quelle di mauro la strappavano. sembrava arrabbiato, ma il suo viso era rilassato. gli baciai una guancia. morgana mi sorrise mentre nicole si gettò tra le braccia di marco. "sapete che ora mi sento foreveralone?"
"eddai morgana .. hai il numero di cellualre di niall.", sbuffai mentre mauro appoggiava la testa sulle mie gambe.
"okay, ci parlo ma .. non ci sposeremo mai.", scoppiai a ridere mentre nicole la spintonava di lato.
"ma ti rendi conto di quel che dici?", s'intromise mauro.
" chissene frega dle matrimonio, puoi parlarci. ", comemntò marco.
" voi siete uomini.. ", borbottò lei.
 "sì, e hanno ragio ne.", disse nicole. ma rco sorrise e la baciò.
"e basta, smettetela.", disse acida lei ma poi rise. ma almeno lei avrebbe sempre avuto il suo numero di cellulare. io no. io non avrei potuto avere mauro per sempre. non mi sarei più svegliata nel suo letto, o mi sarebbe venuto a prendere dopo le lezioni. non sarebbe più successo. e mi mancava solo all'idea. lo guardai mentre sfilava ancora l'erba dal prato. passai le dita tra i suoi capelli e li strinsi un pochino. lui sorrise e mi cercò con lo sguardo. noi potei nons orridere e ci baciammo. morgana, questa volta, si zittì.
 "marta.." , sussurò mauro quando lasciò le mi labbra. io chiusi gli occhi e gr ugnii un "uhmm" mentre las ciavo che i pochi raggi mi colpissero il viso. "io vado vi sprima, sai .. devo finrie ancora i disegni." 
"i disegni?", chiesi stupita.
"sì, vorrei darteli prima che parti."
"ma puoi spedirmeli via posta, dai ..", sussurrai. nicole, marco e morgana ci guardarono.
"no, ci tengo. lo giuro. ti prego, non ti arrabbiare."
"no, non sono arrabbiata. mi fido, voglio solo che tu non arrivi in ritardo."
"lo prometto."
"che non arriverai in ritardo?", chiesi ancora.
"sì, prometto che non sarò in ritardo."

"cazzo, mauro è in ritardo.", borbottò morgana. mi voltai verso di lei e cercai di sorridere. eravamo davanti alla macchina, pronti pwr andare verso la stazione. aveva detto che ci sarebbe stato. e ora sentivo la gente dietro di me salutare i nuovi amici appena fatti. eravamo nella scuola dove avevamo fatto le lezioni di coro e ora mi sentivo quasi un' estranea. aveva detto che sarebbe venuto? e perchè non c'era? respirai piano sperando di non urlare.nicole mi prese per mano.
"non avere paura. arriverà.", disse.
"l'hai detto almeno quattro volte.", borbottò marco.
"certo che sei d'aiuto.", lo incenerì morgana. io scoppiai a ridere mentre nicole lo abbracciava per difenderlo. i miei compagni di coro salirono sul furgoncino bianco o sulle macchine di coloro che li avevano ospitati. io rimasi fuori, finchè un forte vento mi scompigliò i capelli. molte macchine erano già partite mentre i genitori di nicole mi guardavano, e nel silenzio aspettavano anche loro mauro. alzai lo sguardo e vidi il cielo rannuvolato. non c'era più il sole, e sapevo chissà come mai che non sarebbe arrivato.
"andiamo?", chiesi stringendomi nella giacca. nicole mi sorrise intimorita ed entrò in macchina. marco e morgana la seguirono. io rimasi due secondi ancora fuori. non sapevo che fare. e se fosse arrivato nel giro di pochi secondi? e magari sarebbe restato lì ad aspettarmi? ma il treno non mi aspettava. dovevo andare. mi sedetti sul sedile e chiusi la portiera. fissai le porte a vetro e gli scalini che avevo superato correndo in quel giorno caldo. quel giorno assolato in cui il vento non soffiava. e lui mi aveva portato lì. e ricordai come era piacevole sentire le mie mani attorno al suo corpo. la macchian partì e non me ne accorsi neppure.

"ragazze, devo andare ora.", dissi sciogliendo l'abbraccio. la madre di nicole mi sorrise mentre marco mi abbracciò velocemente per poi tornare al fianco della sua ragazza. guardai le mie valigie, a terra, e mi sentii pesante. come se il mio cuore stesse scoppiando di infelicità. e sapevo perchè. vi erano almeno 300 motivi. ma diq uesti i più importanti erano nic, morg e mauro.
"marta, forza.", mi spisne il mio maestro con un bel sorriso in viso. cercia di essere serena ma proprio non ci riuscivo. alzai lo sguardo verso le mie amiche.
"mi mancherete. un mondo.", dissi.
"ma ci saremo sempre.", sussurrò nicole.
"durante gli alti e i bassi.", continuò morgana.
"e non ci lasceremo mai.", sospirai. loro sorrisero e mi abbracciarono. baciai loro le guancie, come facevamo sempre.
"vuoi che lo chiamo?", chiese nicole.
"no, magari è il suo modo per dirmi addio."
"non credo, è mio fratello, lo conosco."
"non importa, è tutto okay.
", mentii. mentii perchè non potevo dire la verità. perchè cioò che volevo, in quel momento, era cercarlo per tutta la città.
"marta, mi sono affezzionata a te. ogni votla che parti è come perdere una figlia. spero di rivederti ancora.", mormorò la madre di nicole mentre morgana scoppiava in lacrime.
"grazie signora.", dissi cercando di restare impassibile alle lacrime. "devo andare, ora.", presi le mie cose e mi voltai. salii sul treno. mi guardai attorno e trovai un posto vuoto, vicino al vetro. mi sedetti e notai che proprio di fronte a me c'erano le ragazze che piangevano. sistemai le mie  valigie e cercai di sorridere per tranquillizarle. ma non riuscivo neppure a tranquillizare me.

Mauro's Pov

Mollai il motorino vicino a tanti altri, e mi presi solo la briga di chiuderlo. ero alla stazione, e troppa gente mi stava attorno. ero tardi, tardissimo. il treno sarebbe partito in meno di dieci minuti, e non ricordavo neppure il binario. "dannazzione, sono un fottuto stupido.", sentenziai sputando le parole tra i denti come una minaccia. mi guardai in giro e decisi che la cosa migliore era correre verso i binari, almeno avrei avuto la possibilità di verderla. anche solo dal finestrino. portia la sacca appoggiandola sulla schine mentre strignevo la stringa. corsi superando la gente. in fondo a chi importava di uno stupido innamorato che correva? quanti ogni giorno facevano la stessa cosa? non ci vedevo più bene, vuoi vedere che mie ro fottutamente e veramente innamroato? così tanto da piangere? sorris, almeno avevo questa convinzione a tenermi comapgnia durante la mia corsa solitaria. sopra l'ultimo binario c'era scritto "venezia" e capii che era quello. corsi ancora più forte, sopprimendo l'idea di raggiugnere il treno saltando da un binario all'altro. i miei occhi trovarono subito nicole e marco, e poi morgana. sospirai più rilassato ma non vedevo nessun'altro apparte una donna. non c'era marta. mi si bloccò il cuore nel petto.
"dov'è lei?", chiesi di colpo.
"è salita.", mormorò nicole.
"sei un coglione, sei sempre in ritardo.", urlò morgana. la ignorai e guardai il finestrino. era lì, che fissava le proprie mani cercando di non piangere. la guardai meglio mentre la pioggia leggera mi cadeva adosso. peggio di così non poteva andare, vero? osservai i lineamente del suo viso e gli occhi che erano color nocciola, questa sera. chissà se avrei potuto rivederli di quel stupendo verde? era strano pensare che succedeva soloq uando c'era tanto sole. e le sue labbra rosee e perfette si mossero in uno strano balbettio. alzai lo sguardo per vedere i suoi occhi fissare i miei. lei saltò dal posto e senza esitare corse fuori dal treno. i suoi occhi erano illuminati e aveva un grosso sorriso. appena uscì rabbrividì un po' per la pioggia ma mi saltò subito addosso per abbracciarmi.
"oddio mauro, credevo non arrivassi mai.", disse lei spingendo la sua testa sulla spalla. ci stringemmo così forte che quais mi mancò il respiro. le baciai la fronte e poi le labbra. sentivo il tempo scorrere e scapparci. sapevo che non avremmo avuto altri momenti così. non avremmo sentito più le nostre bocche sfiorarci, o il profumo dell'altro. e forse neppure il suono del suo respiro. chiusi gli occhi mentre mi sfiorava i capelli e poi premeva dici nuovo le nostre labbra.
"ci sarò per sempre.", dissi mentre lei singhiozzava. aveva così tanto trattenuto le lacrime, ma ora si confondevano con la pioggia. e il ticchettio dell'acqua che tocava terra era solo un suono di sottofondo mentre sentivo le sue parole. mentre mi diceva ancora che mi amava. e io le rispondevo che l'amavo. e sembrava l'ultimo momento nostro. veramente nostro. mi tolsi al giacca della tuta e l'appoggiai sopra le sue spalle. tremava così tanto e singhiozzava di continuo.
"non ci riesco..", sussurrò.
"lo so, sarà difficile. ma ci riusciremo, insieme.", lei accennò un sorriso e mi abbracciò. questo abbracciò mi urtò molto, poichè tra la folla si sentì la voce metallica che annunciava che il treno sarebbe partito presto. la strinsi a me spingendo i nostri corpi l'uno contro l'altro. lei sorrise e mi guardò con quei occhi stupendi che aveva.
"ora so' che anche quando piangi sono più verdi.", lei rise e mi baciò la guancia. affondo le mani nelle tasche dei jeans e ne tirò fuori un foglio stropicciato, piegato e ripiegato.
"ecco.", aggiunse mentre me lo porgeva. io l'afferrai e lo misi in tasca, mentre dalla sacca presi un libricino dove dentro vi erano buste di plastica spesse dove inserire fogli. e dentro c'erano i miei fogli. i fogli con i miei disegni, le nostre speranze e le cose successe. "hai termianto la storia?", chiese.
"per questo sono arrivato in ritardo.", aggiunsi ma sapevo che mi aveva già perdonato.
"marta, devi salire.", gridò infuriato il maestro della mia ragazza. lei si voltò e lui fuggì dentro. si tolse la giacca e me la porse.
"no, tienila. me la renderai più avanti.", sul viso le comparve un enorme sorriso che le illuminò gli occhi. mi baciò per l'ultima volta e inconsciamente la tenni stretta quasi a non farla sfuggire, ma poi fui costretto a lasciarla.e sentii il sentimento più difficile da domare. mi sentivo vuoto senza di lei, ma pieno avendo la consapevolezza di provare veramente quello che stavo provando. perchè quel sentimento non era finto, e non era nascosto. era amore.
vidi la sua figura scivolare velcoe sul sedile e poi il treno si mosse. e mi sentii male. none ro veramente pronto, però, a questo. mi ero aspettato che lei scnedesse dicendomi che non voleva partire, o che io me ne andassi con lei. ma questo succedeva nei film, e non eravamo in un film. il treno si muoveva ancora lento mentre camminavo affianco al vetro. lei aveva appoggiato una mano e io la mia, e solo quel vetro ci divideva. poi il mezzo andò più veloce e fui costretto a correre. non guardavo neppure dove andavo, perchè volevo ricordarmi il suo sorriso e il suo volto. e non riuscivo più a correre, le gambe mi cedevano, mi sentivo troppo pesante per seguirla. e il suo viso si allantonava sempre più dal mio, finchè non vidi più nulla oltre un treno lontano nell'orrizzonte. così lontano da essere un puntino.
presi il foglio che avevo in tasca e lo aprii con cautela. c'era la sua bellissima grafia, non perfettamente ordinata ma semplice e carina. un po' tondeggiante. mi tremavano le labbra mentre leggevo quelle sue ultime parole scritte. scritte proprio a me, a cui aveva dato cuore e anima. e la speranza di rincontrarci un giorno:

Non ho perso tempo qui, ora devo andare ma tu non spegnerti. Scrivi i sogni, così partiremo liberi.
Ti penserò, mi mancherai, ti cercherò da ora, ti aspetterò, piangerò, ma ti amerò ancora.
Non perdere mai l'amore che sei e la forza che non hai mai avuto, ma che abbiamo creato.
Il nostro amore è più forte di quanto credi. Good luck.
Non posso illuderti perchè gli orizzonti non hanno limiti. spero solo di essere ancora una tua speranza.
E lascio un alibi perchè non posso arrendermi. Un giorno saremo il vento, non ci fermeranno.

THE END



***AUTRICE***
tralalalalalàààà
quanti mi uccideranno epr aver finito? in teoria pochi, siccome non cagavate più questa FF. e per questo motivo ho deciso di terminarla il più velocemente possibile ;)
devo fare i ringraziamenti, come al solito.
grazie one direction siete la vita, ma tanto non lo saprete mai. vi amo.
grazie nicole, per sopportare la mia pazzia. e grazie di volermi ancora bene dopo tutto quello che abbiamo passato. e con questo intendo al fatto che non potrò venire da te quest'anno, come invece è la nostra speranza. ma ci sarà un anno in cui verrò, e ti giurò non lo scorderò mai. ti voglio bene.
grazie morgana, di esserci sempre. e di dirmi che sono scema quando sclero. e di dirmi che sclero, quando sono solo scema. ti voglio bene, e non sai quanto.
grazie mauro, per non sapere che esisto. e grazie a dio non mai letto questa ff, perchè altrimenti mi avrei ucciso. e grazie a dio non mi piaci più tanto come prima, altrimenti mi sarei uccisa io. scusa per aver farneticato tanto, e per essermi inventata tutte queste cose. sei sempre un bonnaccio ;)
grazie benedetta, per non essere comparsa in questa ff (?) ahaha no, scherzo. chiedo scusa se non ci sei stata, ma per poco non buttavo fuori dalla scena nic e morg, chissà te come ci saresti entrata. ne scriverò una dove ci sei anche tu, non preoccuparti. grazie di farmi ridere sempre, e di mandarmi così troppe gif di niall mentre è un cucciolo. ti voglio bene.
e grazie mamma, per aver creato uan figa come me che sa' scrivere ùù
aahahhaha okay. buona notte gente, e alla prossima ff xx

  
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