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Autore: _LostinLove    04/07/2012    1 recensioni
E' una OS su Kayla, una mia cara amica, lontana fisicamente, ma unite nello stesso posto. Nella musica, e negli Hunger Games.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche ora dopo, indosso quello che sarà o il più sensazionale o il più letale dei costumi delle cerimonie di apertura. indosso una semplice calzamaglia nera che mi dal collo alle caviglie. Ho un paio di lucidissimi stivali di pelle stringati che mi arrivano al ginocchio. Ma sono il mantello ondeggiante, con una torrenziale cascata di arancio, giallo e rosso, e il copricapo coordinato a dare un senso preciso al costume. Cinna ha in mente di dar fuoco all'uno e all'altro un attimo prima che il nostro carro si metta in movimento.
-Non si tratta di fiamme vere, è ovvio, ma solo di un piccolo fuoco sintetico che abbiamo ideato io e Portia. Non correrai alcun rischio- dice lui. io però non sono convinta di non finire arrostita per quando raggiungeremo il centro della città.
Il mio viso è quasi primo di trucco, gli hanno dato appena un po' di luce qua e là. MI hanno spazzolato indietro i capelli e hanno fatto una treccia che pende sulla schinea nel mio solito stile. -voglio che gli spettatori ti riconoscano, quando sarai nell'arena.- dice Cinna in tono sognante. -Katniss, la ragazza in fiamme.

Smisi di leggere, per colpa di un sobbalzo del bus. Mi lamentai ancora della strada un po' dissestata e della confusione che stavano causando i miei compagni "d'avventura" nel piccolo bus giallo che mi stava trascinando verso un posto mai visto prima, in un paese in mezzo alla campagna, nella speranza di cantare con un coro e unire le nostre voci per un grande concerto a fine settimana. Guardai fuori dal finestrino e riposi il libro dentro la sacca rosa che avevo ai miei piedi. vicino a me era seduta la mia migliore amica di coro e russava un po'. eravamo atterrati dall'aereo neppure un'ora prima e lei aveva avuto le forze (o meglio, le non forze) di addormentarsi.
"Hai smesso di leggere, e sfigata?", gracchiò una ragazza dietro di me. Era la voce fastidiosa di Katy, mentre cercava di ricordarmi, forse, che ero un po' associale.
"ti spiace così tanto?", chiesi sottovoce e lei nauralemnte non sentì, troppo presa a ridere con una gallina ad una battuta allucinante sulla letteratura. appoggiai una mano sul finestrino e rimasi a pensare un po'. Non ci credevo quasi. Era la cos apiù assurda che mi potesse capitare. Me ne stavo andando a zonzo, con la compagnia del coro, nel paese della mia amica. Nina. E Nina probabilmente era già fuori ad aspettarmi, truccata e vestita per bene, assieme al coro che ci ospitava. Non mi importava se lei non era nel coro, ma all'idea di poterla vedere. Cavolo, questo rendeva tutto perfetto. Guardai il riflesso flebile sul vetro e guardai i miei capelli un po' spettinati. Me li sistemai velocemente sorridendo tra me. Nina. La sua figura mi comaprve nella mente come un angelo.
Superammo un alto ponte da dove riuscivo a vedere i binari di un treno e molti campi. Avevamo appena lasciato una cittadina piuttosto grande, e forse era una delle poche. Scesi dal ponte c'era solo una lunga strada, accerchaita da campi e case. Dal finestirno potevo vedere dei grosis edifici rossi che rompevano l'orizzonte. Guardando meglio si notavano moltissime finestre rotte, e mezzi inutilizzati. Ma più ci avvinavamo al mucchio di case più il colore di questi edifici si faceva scuro e sembrava tutto un po' più moderno. Il cartello del paese ci accolse e sentii il mio cuore sobbalzare. Entrammo in paese e superammo un altro ponte, dal quale riuscii a vedere una stazione ferroviaira abbandonata. ma forse era l'unica cosa che mi colpì, perchè per il resto c'erano solo case e alberi che occupavano la vista. mi sistemai bella dritta a guardare cosa mi aspettava fuori. oltre il ponte, dal mio finestrino, poevo osservare benisismo un alta torre che sovrastava il cielo, mentre dalla parte opposta un viale di sassolini rossi con due palazzi davanti con scritto "cinema" e "mensa". non sembravano molto utilizzati ma non mi interessava. ai lati della strada vi erano due fossati, con l'acqua un po' alta, ma rinchiusa da dei muri di cemento che raggiungevano forse il livello della via. superammo una stazione di polizia mentre ero in panico. e se nonostante ci parlassimo da più di un anno scoprissimo di odiarci? o forse ci saremmo ritenute antipatiche?
Superammo uno spazio con tre sedie verdi e al centro una piccola fontana, mentre nel lato opposto vi erano un enorme parco verdeggiante. era molto grande con tantissimi alberi, e un paio di percorsi asfaltati già occupati da gene che camminava o usava la bicicletta. guardai il mio insegnate di canto che parlava con l'autista, mentre gli diceva di aver sbagliato strada. scoppiai in uan breve risata. L'autista sbuffò, forse per la mia reazione, e svoltò verso una piazza. vi erano quattro grandi pini, tranne uno, che era stato tagliato a metà, e al centro vi era un pozzo. credo finto, poichè era pieno di fiori ed edera. Il bus rallentò quando demmo le spalle al aprco di prima, mentre un altro (questro attrezzato di giostre) occupava la mia mente. Guardai davanti a me, per ammirare una chiesta bianca, e sopra, in mezzo ad una rientranza, la madonna che pregava. sorrisi e il bus si fermò vicino alla chiesa, in un parcheggio. presi la mia sacca e la giacca. spintonai, quasi, per uscire. appena toccai terra il mio sguardo si fermò su due murales. erano così perfetti che dubitavo li avessero fatti degli scalmanati. uno rappresentava il viso di una donna, con una scritta che non riuscivo a leggere poichè era in dialetto, mentre l'altro era fatto con dei girasoli colorati e uno faceva le corna. era buffo.
"Kayla! Kayla!", sentii il mio nome. Una voce così dolce e rassicurante mi chiamava. Era la sua voce. non potevo scordarla, non potevo confonderla. Perchè era lei, Nina. La gente che era ferma nel parcheggio, che sorrideva per il nostro arrivo, che ringraziava della collaborazione, si voltò verso quel viso a me così noto. Sentii le farfalle allo stomaco, la testa pesante, ma ebbi il coraggio di correre da lei. Nina rideva divertita, forse ep rla mia faccia. E ci abbracciammo. Finii col ridere anche io, senza motivo. Ma cosa importava, quante volte avevamo riso per nulla? Mi prese per mano e mi trascinò lontano dalla folla, per guardare meglio le persone che scendevano.
"Allora, ora ti mostro il mio Peeta.", rise quando lo dissi. era una cos apiacevole avere la sua mano stretta nella mia, poi indicai un giovane ragazzo scendere dal bus. sorrideva con le cuffie alle orecchie.
"E' lui? E' più bello dal vivo.", disse lei e scoppiammo a ridere. Non avrei mai potuto credere che avremmo veramente riso assieme, nello stesso posto. Non avrei mai potuto credere che gli avrei msotrato il mio "Peeta". E ora aspettavo solo il suo "Gale".
"Ecco, e Gale?", chiesi eccitata. Le si illuminarono gli occhi.
"Stasera lo vedrai.", era così divertente chiamare così i ragazzi che ci piacevano. Per me, il ragazzo del coro, si chiamava Peeta perchè raramente mi filava. il suo Gale, invece, era il suo migliore amico, per cui provava qualcosa. Era forte essere entrambe appassionate di Hunger Games. E questo rendeva tutto più speciale, perchè avevamo qualcos'altro da condividere, oltre alla musica. risi.
" Ragazze in fiamme ?", chiesi portando  alla bocca la mano destra,e  poi alzandola abbassando il mignolo e il pollice. lei mi sorrise, complice. eravamo noi due, le ragazze in fiamme.
"Sì, per sempre Girls On Fire."


** Parole dall'autrice.. mi ascoltate? :) **
Ciao. Ho scritto velocemente, ma era questo quello che volevo veramente scrivere. E' una OS corta, semplice. ed è vera, più o meno. i nomi no, poichè mi annoiava scrivere sempre gli stessi. e poi la pasisone epr la musica ce l'abbiamo. e lo stesso vale per hunger games. mi è piaciuta scriverla.
grazie "Kayla" di esserci anche se sei scema (lo dico per me). ti amo baby.

xx
  
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