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Autore: nemy1990    05/07/2012    9 recensioni
"Facciamo un gioco Rose?"
"Che tipo di gioco?" chiese la ragazza con un cattivo presentimento.
"Si chiama... -Acchiappa Rose Weasley-... se entro stasera cederai..."
"Cosa?"
Scorpius fece un sorriso.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Acchiappa Rose Weasley'
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Scegliere Rose Weasley

Un lupo la inseguiva nel sogno.
Un lupo dal manto scuro, un segugio.
Il lupo, il suo animale totem da sempre.
Rose ne era impaurita e correva, fuggiva da lui.
Quello che sembrava essere iniziato come un gioco stava sfociando in una vera e propria caccia per l'animale.
Più di una volta il lupo era stato abbastanza vicino da poterla mangiare, ma non ce l'aveva fatta.
Con il cuore a mille, la ragazza salì su una scala, probabilmente a bordo di una nave.
Improvvisamente, si rese conto di essersi messa al muro da sola: il lupo era di fronte a lei.
La guardava, inferocito, pronto a balzarle addosso, pronto a divorarla.
Rose guardò il lupo, poi alzò le mani pronto ad ammettere la sconfitta.
"Mi arrendo!" disse.
Il lupo si bloccò di colpo nel suo tentativo cruento, poi le sorrise.
Quel sorriso, così familiare, che lampeggiava attraverso gli occhi di ghiaccio.
Un sorriso malizioso.

Per trovare il coraggio necessario per la sua prossima mossa dopo il sogno che aveva fatto, Rose ci mise qualche giorno, ma capiva che più si attardava più l'ansia cresceva.
Arrivata al limite, Rose fermò Scorpius in un giorno assolato dopo l'allenamento di Quidditch del Serpeverde.
I compagni di squadra del ragazzo la guardarono incuriositi mentre lei si avvicinava ai loro spogliatoi.
Per fortuna, Albus le aveva ricambiato il favore e, insieme a una Dominique all'apparenza gelida, una Roxanne allegra e un' Hannabeth intimidita, si apprestò a sostenere la sua cuginetta.
"Rose!!" la salutarono allegramente Nathe e Leonard.
Jason non giocava a Quidditch.
"Ciao ragazzi!!"
"Qual buon vento ti porta qui?"
"Io..."
Dominique le diede una leggera spintarella e Rose cercò di assumere il tono più tranquillo di cui disponeva.
"Sto cercando Scorpius... "
"E' dentro lo spogliatoio, ha appena finito di mettere la roba nella borsa..." rispose Leonard.
"Puoi entrare, tranquilla, nessuno è nudo!"
Rose arrossì e, mentre Albus sghignazzava, tirò un profondo sospiro ed entrò dentro la stanza.
Scorpius era stranamente solo, la maggior parte dei compagni di squadra erano fuori, pronti a tornare al castello, mentre alcuni avevano già fatto ritorno in Sala Comune.
Quando alzò lo sguardo e si accorse della presenza di Rose la guardò sorpreso, poi si alzò a sua volta e, avvicinatosi a lei, le diede una pacca amichevole sulla spalla.
"Guarda chi si vede!!" la salutò sorridendo.
Rose, d'impulso, gli schioccò un bacio sulla guancia e Scorpius rimase piacevolmente spiazzato.
L'incredulità però, presto, si trasformò nel sorriso malizioso che la Grifondoro aveva sognato tanto che quest'ultima arrossì furiosamente rendendosi conto solo in quel momento di cosa aveva fatto.
"Senti io devo parlarti..." disse dopo un attimo.
Scorpius reagì in maniera imprevedibile, lasciando Rose di sasso.
"No, che parlare!! Io non devo parlare con nessuno..."
Mentre diceva questo prese il borsone e uscì dallo spogliatoio mentre Rose provò a fermarlo: "Scorpius... Scorpius non fare così, devo parlarti!!"
Lui sorrise, ma non si fermò, mentre Rose, uscita nuovamente alla luce del sole, incontrò lo sguardo incredulo di Roxanne che stava a dire: -Avete già parlato?-
Rose scosse la testa alla domanda silenziosa della cugina e Dominique si irrigidì contrariata.
Rose si mise a parlare con Nathe, mentre Albus le diceva: "Tiragli uno schiaffo, Rose! Mi ha insultato!"
Ovviamente scherzava e Dominique si avvicinò a Scorpius, decisa.
"Certo che potresti anche parlarle!"
Scorpius guardò la Corvonero meravigliato e, dopo qualche tentennamento, si avvicinò ad Albus che incitava ancora Rose alla violenza.
"Non tirerò alcuno schiaffo... ho fatto un voto alla non violenza!" replicò Rose decisa.
A quel punto, rincuorato anche un po' dal fatto che non le avrebbe prese, Scorpius si rivolse alla Grifondoro.
"Ma che mi dovevi dire?"
Rose si voltò sorpresa nella sua direzione, poi assunse un'aria gelida.
"Una cosa."
"Una cosa lunga?" chiese Scorpius avvicinandosi a lei con il solito sorriso malizioso.
"Dipende..." rispose Rose rimanendo sul vago.
"Allora dimmela." disse Scorpius come sfidandola.
"Non qui, non davanti a tutti!" replicò l'altra fermamente.
"Ok, seguimi..." disse Scorpius, guidandola in un luogo appartato, dove però si scorgevano sia i ragazzi della squadra, sia i suoi amici.

Scorpius si sedette su un masso che fungeva da panchina, ma comunque angustia per due persone.
Rose rimase lì in piedi, impalata a guardarlo, sempre con l'espressione rigida dipinta in volto, quando Scorpius le sorrise.
"Siediti accanto a me, mica ti mangio!"
A quelle parole, Rose represse un brivido ripensando al sogno, poi si sedette accanto a lui.
"Non ho mai pensato questo." rispose suo malgrado.
"Allora, che mi dovevi dire?" chiese il ragazzo, come per cercare di metterla a suo agio.
"Io... mi ero preparata un bellissimo discorso, ma non mi ricordo un cazzo!" ammise Rose.
Scorpius trattenne una risata.
"Meglio così, niente discorsi preparati, di' quello che ti viene!"
Rose lo guardò meravigliata per quella gentilezza, poi iniziò con la mente completamente svuotata.
"Io... cioè... il fatto è che..."
Tutte le volte che cercava di iniziare a comporre un discorso di senso compiuto la paura la bloccava, togliendogli il respiro.
Aveva paura che, da un momento all'altro, Scorpius avrebbe iniziato a fare lo stronzo.
E infatti...
"Via, sbrigati, che non abbiamo davanti tutto il giorno!"
Rose si stizzì e lo fulminò con lo sguardo.
"Già sono in ansia, non mi mettere ancora più sotto pressione!!"
Scorpius sorrise mentre Rose cominciò un po' imbarazzata a dire quello che doveva.
"Hai presente quando ti picchio e ti insulto?"
"Sì, ho presente." rispose il ragazzo tranquillamente.
"Ecco... mi comporto così perchè tu mi provochi."
Cercò lo sguardo di Scorpius, ma si accorse che quest'ultimo non era molto propenso a guardarla negli occhi.
"Lo sai che sono fatto così di carattere... io provoco tutti e TUTTE!!" replicò sottolineando l'ultima parola, come per intendere che lei era una delle tante.
"Sarà, ma a me sembra che quest'atteggiamento tu l'abbia soprattutto nei miei confronti!"
"Solo perchè tu te la prendi più facilmente... e tendi al melodrammatico."
Rose assunse un'aria perplessa, poi annuì.
"Certo, che sono melodrammatica te lo concedo, ma sta di fatto che tu mi provochi in continuazione!"
Scorpius cambiò improvvisamente espressione, facendosi serio.
"Se pensi che ti odio, sappi che stai sbagliando. Io non ti odio affatto!" disse guardandola negli occhi per la prima volta da quando avevano intrapreso quella conversazione.
"Davvero?" chiese Rose sfoderando il suo sguardo a cane bastonato.
"No, certo che non ti odio... perchè dovrei?"
Rose credette che quel momento fosse in assoluto il più intenso che avesse mai avuto con una persona dell'altro sesso, poi qualcosa ruppe quell'atmosfera.

"INNAMORATOOO SEMPRE DI PIU'! IN FONDO ALL'ANIMA PER SEMPRE TUU... PERCHE' NON E' UNA PROMESSA, MA E' QUEL CHE SARA', DOMANI E SEMPRE, SEMPRE VIVRA', SEMPRE VIVRA'A'A'A'!!"

Sia Rose che Scorpius si voltarono verso la fonte di quel coro e si accorsero che a cantare era Nathe, seguito da Leonard, Albus e Roxanne.
Rose avrebbe giurato che persino Dominique stesse sorridendo insieme ad Hannabeth, ma non erano abbastanza vicini per accertarsene.
Invece di provare imbarazzo, Rose si mise a cantare anch'essa, facendo scoppiare a ridere Scorpius.
"Comunque, riprendendo il nostro discorso..." la richiamò alla realtà il Serpeverde, facendole ricordare che non era ancora arrivata al succo della questione.
"Scusa, mi ero lasciata trasportare dalla canzone..." in realtà ogni scusa era buona per prendere tempo.
"Ti ricordi quando ti avevo intimato di non toccarmi?" disse Rose, chiedendosi mentalmente perchè non riusciva ad iniziare un discorso se non ponendolo come domanda.
"Sì, ma infatti non ti ho più toccata da quando me lo hai detto!" partì subito in quarta il ragazzo, mettendosi sulla difensiva.
"Mi lasci finire di parlare?" chiese Rose ostentando tranquillità.
Scorpius si zittì e Rose lo prese come un sì.
"Io ti avevo intimato di non toccarmi non solo perchè avevi fatto lo stronzo, ma essenzialmente perchè avevo paura che se ti fossi avvicinato fisicamente ci saresti riuscito anche in altro modo."
Passarono 10 secondi esatti prima che Scorpius reagisse come Rose non si aspettava.
Deduceva che se avesse voluto fare lo stronzo avrebbe indugiato su cosa significasse esattamente -in altro modo-.
"Non c'è problema, non succederà più niente, non ti toccherò più, stai tranquilla!!" rispose Scorpius fissandola negli occhi come per imprimerle quel concetto in testa o per autoconvincersi egli stesso.
"Io non intendevo questo..." provò Rose, ma fu interrotta di nuovo.
"...ma proprio niente, Rose! Davvero, niente di niente!!"
Rose a quel punto si ammutolì, guardandolo a occhi sbarrati.
Continuava a ripetere come un pazzo che non sarebbe successo più niente, guardandola negli occhi per poi alzarsi e dirlo ancora.
Ad un certo punto si costrinse a chiederle: "Mi dovevi dire solo questo?"
Rose, quasi schiacciata dalla confusione, rispose: "Non proprio..."
"No, invece dovevi dirmi solo questo!! " sentenziò lui, come per far capire che la conversazione si era conclusa.
Rose lo guardò allibita, quando, dopo aver fatto due passi si rigirò sempre con un accenno di quello sguardo folle ed esclamò: "Ora vado... a proposito Rose... fatti dare un consiglio: pensa al cazzo!"
Forse fu quello che diede a Rose il coraggio di fare quello che fece e di dire quello che disse.
"Tu non vai da nessuna parte. Sei solo un bambino immaturo che ha paura dei sentimenti. Sì, hai capito bene: S-E-N-T-I-M-E-N-T-I! Sono della convinzione che se incontrassi un molliccio, quello si trasformerebbe in una ragazza che ti vuole ingabbiare. Io, però, non voglio questo da te. Hai detto che devo pensare al cazzo e io ti do una notizia dell'ultima ora: già ci penso. Non sono frigida come credi e lo sai perchè? Perchè l'unica persona a cui la darei in questo momento sei tu. Io ti voglio in una maniera che non è spiegabile a parole. Tu mi tormenti, sia nel conscio che nell'inconscio. Se non mi vuoi più toccare fa come vuoi, ma non ho intenzione di sprecare un minuto di più con una persona che non sa quello che vuole. Avevi detto che ti piacevano le persone decise..."
A quel punto Rose si alzò dal masso e si avvicinò a Scorpius che sembrava come paralizzato.
"... e io lo sono più di quanto tu possa pensare!"
Detto questo, Rose prese Scorpius per la cravatta e incollò le sue labbra a quelle del ragazzo.
Scorpius non parve riprendersi subito dallo sbigottimento, poi sentì le mani di Rose che si stringevano lentamente dietro la schiena e, senza volere, stava già ricambiando il bacio.
Un applauso si levò alto tra il piccolo pubblico che avevano avuto per tutto il tempo e, successivamente, Rose avrebbe scoperto che l'idea di applaudire era stata di Roxanne, stranamente.

"Quindi cosa pensi di Rose?" chiese Albus a Scorpius quella sera, quando l'andò a trovare nella Sala Comune dei Serpeverde.
Scorpius sorrise.
"Che è una pazza furiosa..."
"Quindi ti piace." rispose tranquillo Albus.
Scorpius diede un pugno amichevole sulla spalla dell'amico per poi scoppiare a ridere.


THE END
   
 
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