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Autore: daliakate    05/07/2012    3 recensioni
Sequel di Dalia di luna
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tanto tempo sono riuscita a scrivere il sequel. Spero che vi piaccia perdonatemi l'attesa e come al solito la betatura.
 
 
 
 
 
L’alba di Dalia
Per l’ennesima alba, da tre settimane a quella parte. Dalia si era svegliata per fare una passeggiata nel bosco.  Una piccola illusione di libertà visto che era prigioniera del borgo. I primi giorni si era rintanata a casa dei nonni ma poi le troppe attenzioni l’avevano soffocata, costringendola a trasferirsi altrove. Necessitava di solitudine e molta privacy e il posto per soddisfare queste esigenze era la villa di Riccardo. Sorgeva nel cuore del bosco il maniero dall’aspetto spettrale. Chiunque sano di mente non si sarebbe nemmeno mai avvicinato ad un posto del genere…ma lei era il mostro e non aveva più paura di nulla…tranne che di se stessa. Per cui quel lugubre e decadente posto le calzava a pennello. Le enormi stanze semivuote facevano da eco a i suoi pensieri confusi. Il futuro buio come la notte la inquietava ma da quando aveva scoperto l’alba in lei era rinata una flebile speranza.
L’alba era il momento più bello di quei giorni di prigionia. quella nebbia che scendeva a fine della notte si colorava di oro e di arancio e miriadi di gocce di rugiada rendevano ogni foglia-ogni stelo di erba, un gioiello prezioso.
Quella mattina nell’aria fredda dei primi di novembre Dalia oltre che la rugiada trovò anche un’ispirazione.
Un lampo le attraversò la mente fulminandola. Dal nulla era arrivata la soluzione o almeno una parte per risolvere i suoi guai. Il dono dell’aurora che contemplava come una fervente credente era arrivato finalmente.
Corse veloce fino al ruscello, lì vi si era sistemato Laerte con la sua famiglia. Si erano ben integrati al borgo e sembravano così felici da suscitarle un po’ di gelosia.
Laerte era saggio e non invadente con lei, Forse l’unico che la comprendeva e per questo si sarebbe rivolta a lui per attuare il suo piano.
Bussò così forte da arrossarsi le mani, l’eccitazione che provava era incontenibile.
Chi è?”. La voce dolce quanto assonnata era quella di Irina.
Sono Dalia, apri per favore devo parlare con Laerte”. Quasi saltellava dall’impazienza e quei pochi secondi prima che l’uscio si schiudesse sembrarono un’eternità.
Scusami per l’ora”. Fece Dalia quasi travolgendola mentre entrava nel grazioso terra-tetto che era stato donato dai guardiani del borgo a Laerte. Per la prima volta nella storia, un lupo era diventato protettore dei guardiani del borgo. Che a loro volta si erano scissi dalla guardian europea, non riconoscendone più l’autorità per i gravi atti commessi. Tutto questo era avvenuto per proteggere lei.
“ E’ successo qualcosa?.” Chiese Irina allarmata.
No, no…ho solo bisogno di parlare con Laerte.” Cercò di essere più neutrale nei toni per non allarmarla.
Era stata troppo impulsiva pensò ,mentre la donna saliva le scale per svegliare Laerte.
Intanto si sedette accanto al camino per riscaldarsi un po’. A terra c’erano dei giochi della bambina e un cesto di vimini piccolino. Di sicuro era un regalo di nonna Ada che adorava la piccola.
Dalia cosa è accaduto”. Laerte aveva ancora i capelli arruffati dal cuscino e i vestiti stropicciati, tipico di chi si era vestito troppo in fretta.
Non volevo allarmarvi mi dispiace.” Ora si, che si sentiva in colpa.
Ma ti volevo parlare di una cosa importante.”
“Ma certo”. Fece più tranquillo.
Possiamo fare due passi”.
Annuì prontamente, poi si rivolse a Irina che era ai fornelli intenta a preparare il caffè.
“ Irina torno per pranzo”. Dava per scontato che ci volesse molto tempo.
Fecero il sentiero che portava al bosco e lui ebbe la delicatezza di non farle domande. Osservava la ragazza spenta che quel mattino sembrava rinata.
Una volta giunti nel bosco lei fu pronta a parlare.
Laerte da quando sono qui non ho fatto altro che arrendermi. Ho lasciato che questo mostro che alberga dentro di me diventasse ogni giorno più forte e che di notte mi torturasse sotto forma d’incubi.”
L’uomo la fissava attentamente prestando ad ogni sillaba la massima attenzione. Ciò da un lato la spronava a parlare ma da un altro la faceva sentire in soggezione.  
Lui era la guardia del corpo più discreta che ci fosse al borgo, ma era pur sempre un fedele sottoposto di Riccardo. Cosa le faceva credere che sarebbe stato più leale verso di lei?
Ma ormai doveva pagare la sua avventataggine, il dado era stato tratto.
Ho preso l’abitudine di passeggiare alle prime luci dell’alba ma so che questo ti è già noto. Sono quasi una di voi e mi accorgo con la coda dell’occhio della pelliccia tra i cespugli o di scarponi mimetici.”
“E’ il nostro compito”. La risposta telegrafica e perentoria non prometteva bene per lo scopo di lei.
Laerte mi è arrivata una risposta che non ho chiesto dal nulla… Capisci!!”
Pensò di giocarsi la carta della disperazione aggrappandosi alle mani di lui.
Io non ti seguo”. Era imbarazzato dalla vicinanza e dalla confidenza della ragazza.
Voglio che tu mi alleni a combattere. Voglio incanalare la mia forza in qualcosa di distruttivo e non di autodistruttivo.”
 “Dalia ma è una follia. Io non posso! E poi perché mai vorresti combattere. Cosa vuoi fare… Riccardo mi ammazzerebbe.”
Si sottrasse dal tocco di lei bruscamente, come se fosse un’appestata.
Hai paura di lui”.
Io devo tutto a Riccardo. Siamo fratelli…”
“Io non sono di Riccardo!!!”
Urlò rabbiosa calciando con forza contro un tronco.
Se non mi alleni tu lo farò da sola.”
“Non mi piacciono i ricatti Dalia, né tantomeno i capricci.”
“AH! credi che sia un capriccio.”
Si avvicinò di nuovo a lui e gli mostrò il polso. Sulle vene c’era un pallido solco lungo una decina di centimetri.
Prima di scoprire l’alba  ho provato a suicidarmi, ma la rigenerazione è una brutta bestia nonostante avessi usato un coltello d’argento…. Credo che però se ci riprovo con un colpo in testa forse ci riesco.”
Il sorriso amaro che le comparve sul viso intenerì al tal punto l’uomo da fargli aprire la mente su un punto di vista completamente diverso. Ciò gli fece capire che era incredibilmente crudele la situazione a cui era stata obbligata.
 “Se ti alleno, comunque le atre guardie avvertiranno Riccardo e in breve tempo qualsiasi cosa progetti di fare salterà.”
“Sarai tu a dirglielo.”
“Cosa?”
“Gli dirai che ho bisogno di uno sfogo altrimenti rischio la depressione. Così non avremo fiato sul collo e non si allarmerà”
“Sicché dovrei  mentire a mio fratello”.
“Sarebbe una bugia a metà. Lo so che gli sei leale, ma sei anche un uomo giusto e sai che questa situazione potrebbe durare anni. Non merito  una condanna del genere.”
“Lo so”.
Mi aiuterai?”.
C’era una fiamma troppo viva in quegli occhi giovani per poterla ignorare. Era la fiamma di chi aveva ancora speranza e ciò valeva anche un tradimento.
“Dovrai mettermi a conoscenza del tuo piano e…”
“E?”
“…Quando sarà il momento io sarò l’unico a venire con te”.
“Ma tu hai famiglia?”
“Non puoi chiedermi di tradire il mio più caro amico e poi sopravvivere. O si fa così o niente.”
“E sia”.
Si strinsero la mano in un patto cementificato dal segreto e dal tradimento.
   
 
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