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Autore: _Trancy    06/07/2012    3 recensioni
Sei uno stupido, Roxas.
Non gli interessi realmente.
Ti parla solo per non darti un dispiacere. Ti parla solo perchè si sente in dovere.
Perchè sei così stupido da non capirlo, Roxas?
Genere: Angst, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Lui è la malattia. Lui è la cura.
 
 
Quello schermo non poteva dargli le risposte che voleva.
Forse perchè non gli aveva mai fatto domande.
Forse perchè la scritta "offline" era lì, ferma, da fin troppo tempo.
E Roxas stava impazzendo. Nel vero senso della parola.
Ma come era arrivato a quel livello? Come era arrivato al punto di aggiornare per cinquanta volte -si, diamine, le aveva contate!- la sua pagina-profilo di quel fottuto social network su cui era fermo da un tempo interminabile?
Guardava e riguardava ogni sua foto anche se di lui ce n'erano poche. Le guardava come se fosse in attesa di qualcosa. In effetti, qualcosa, la stava aspettando.
O semplicemente la cercava.
Era incredibile come un social network potesse fornire così tante informazioni su una persona.
Per quanto tempo qualcuno potesse rimanere connesso, quello lo si intuiva da parecchie cose.
Con chi questo qualcuno parlasse, con le giuste restrizioni, e di cosa poi.
Gli occhi di Roxas scorrevano frenetici a scrutare qualsiasi cosa, anche la più stupida, che fosse presente in quello schermo luminoso.
Cercava qualcosa.
Un qualcosa di nuovo, un qualcosa che fosse stato scritto di recente, che simboleggiasse il fatto che lui era online, e che presto gli avrebbe scritto.
Ma dov'era quel qualcosa di nuovo?
Ne aveva bisogno.
Aveva bisogno di sapere che lui era lì, e che magari gli avrebbe scritto in quello stupido rettangolino dei messaggi privati. Quel rettangolino che era aperto da... Ore, ormai.
Non riusciva a staccare gli occhi da quello schermo, non ci riusciva.
 
Presto arriverà Roxas, ti scriverà, ti dirà che tutto va bene, e ti racconterà quanto noiosa e monotona sia stata la sua giornata.
Ancora un pò di pazienza, Roxas.
Arriverà, Roxas.
 
 
Roxas appoggiò la fronte alla tastiera, sospirando profondamente. Sarebbe arrivato, sì.
Sarebbe arrivato e gli avrebbe scritto, magari scusandosi del ritardo, o semplicemente deviando il discorso sul suo lavoro. A Roxas non interessava del suo lavoro.
A Roxas interessava di lui, lui soltanto.
Lui sarebbe arrivato, e gli avrebbe scritto. Prima o poi.
 
 
Sei uno stupido, Roxas.
Non gli interessi realmente.
Ti parla solo per non darti un dispiacere. Ti parla solo perchè si sente in dovere.
Perchè sei così stupido da non capirlo, Roxas?
 
 
No, lui non gli scriveva solo per fargli piacere. Lui gli scriveva perchè erano qualcosa di più di semplici amici.
O perlomeno così pensava Roxas.
No, perchè così sperava Roxas.
Sperava in qualcosa di più di una semplice amicizia. Anche se in lui non c'era nulla che andasse bene.
Quel corpicino troppo magro, quella statura troppo bassa. Quei capelli biondi, anzi no, quasi bianchi. Quegli occhi azzurri, che parevano pezzi di ghiaccio. Quella carnagione chiara, pallida... Innaturale.
No, non andava, non andava niente in lui.
Quella timidezza che andava oltre ogni limite, quella voce a cui tentava di cambiare tono ad ogni occasione. 
Roxas non si piaceva.
Nulla in lui era come avrebbe voluto.
E come sarebbe piaciuto a colui che stava aspettando da troppo tempo, ormai.
 
 
Ma guardati Roxas, sei patetico.
Ad aspettare una stupida conversazione con qualcuno che forse ti reputa ancora meno che un amico.
Pensaci, Roxas.
Non reggeresti mai una delusione. Non così grande.
Stai perdendo il tuo tempo, Roxas.
 
 
No, non lo stava perdendo.
Nella sua vita non aveva mai rischiato, non aveva mai penato così tanto per una persona.
Non se lo poteva permettere, la sua autostima non glielo permetteva.
Roxas non si era mai piaciuto, fin dalla prima volta in cui si era guardato ad uno specchio.
Non riusciva ad accettare quel suo corpicino, così piccolo e gracile rispetto a quello degli altri ragazzi.
Perchè tutti avevano tutto ciò che desideravano e lui no?
Perchè era condannato a vivere nell'infelicità di se' stesso?
Sicurezza, ecco quello di cui aveva bisogno.
E c'era solo un modo per averla.
Non era il provare a truccarsi. Roxas aveva provato anche quello, tempo prima.
Ma i risultati erano stati pessimi, secondo lui.
Non era il vestirsi bene per nascondere quel corpo sgraziato che si ritrovava.
Era... Lui.
 
Perchè non gli scriveva?
Non gli importava davvero?
Roxas si stava spegnendo, pian piano.
Si stavano spegnendo tutte le sue aspirazioni. Si stavano spegnendo tutti i suoi sogni.
Si stava spegnendo lui, nella sua interezza.
 
 
Se aspetti e ti scrive, Roxas, ti sentirai meglio.
Lui è la malattia. Lui è la cura.
E' strano Roxas, ma è così.
Aspettalo. Parlagli. Esci da tutta questa tristezza, Roxas.
Lui è la malattia. Lui è la cura.
 
 
 
Roxas singhiozzò rumorosamente, stringendosi le braccia allo stomaco.
Doveva resistere a tutti i costi.
Doveva aspettarlo, per stare meglio.
Per uscire da quella situazione.
Doveva sperare, Roxas.
Doveva solo sperare che i suoi castelli in aria fossero realtà, doveva solo aspettare un qualsiasi segno su quel fottutissimo schermo.
 
 
E se non è come pensi, Roxas?
Resisterai?
Resisterai all'ennesima dimostrazione che la tua infelicità è più che meritata?
Riusciresti a convivere con quell'aspetto che da sempre odi e disprezzi?
...      Ci riusciresti, Roxas?      ...
 
 
 
Sì.
Voleva,
Voleva e poteva farcela.
Ritornò con lo sguardo fisso sul rettangolino dei messaggi.
Il suo cuore perse un colpo, e la sua mente andò in totale confusione quando vide il pallino delle segnalazioni cambiare colore in verde.
Lui c'era.
C'era e gli avrebbe scritto.
Resisti Roxas. 
Resisti.
 
 
Axel,  03:28
 
Ciao.









---


Note Dell'Autrice (??) : Sì. Ieri sera mi è uscita questa... Storiella  Cosa.
Non so come, d'impeto ho preso il mio amato blocco e ho iniziato a scrivere di getto.
Povero piccolo Roxas (?). Sempre con lui me la prendo, già >_>

Non so se questa storia sarà l'inizio di una piccola serie, devo ancora vedere.
Forse sì, forse no.
Grazie per aver letto ~


 
  
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