Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: delfs    06/07/2012    9 recensioni
cadde a terra e riprese a piangere come non aveva mai fatto in vita sua, le sembrava di non avere più fiato in gola e di non avere più lacrime da versare
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le lenzuola cadevano morbide sulla sua pelle liscia e delicata, Taylor allungò un braccio alla sua destra e non trovò nulla, solo altre lenzuola, si girò di scatto, quasi avesse paura, in realtà aveva paura, paura che Lui, l’unico che l’avesse mai amata davvero se ne fosse andato per sempre da lei, dopo la litigata della sera precedente. Si sedette sul letto a gambe incrociate, e cercava ancora di svegliarsi, e di capire bene cosa stesse succedendo, aveva avuto così tante delusioni, ma questa volta pensava fosse diverso, che lui fosse diverso. Decise di alzarsi e di farsi una doccia, era completamente sudata e non lo sopportava, aprì l’acqua fredda e ci si fiondò sotto.  L’acqua le scivolava sulla pelle e face diventare i suoi capelli sempre più pesanti, i ricci perfetti,  in quel momento erano diventati lisci come gli spaghetti. L’acqua scendeva dalla cipolla della doccia, Taylor aveva la faccia puntata su quest’ultima con l’acqua che le picchiettava il viso, teneva gli occhi chiusi, e penso immediatamente a sparks fly, la canzone che proprio lei aveva scritto e composto per Richard; ad un tratto cominciò a canticchiarla, come se questo potesse cancellare quello che era successo. Uscì dalla doccia poggiandosi un asciugamano addosso, frugò nell’armadio alle ricerca di qualcosa da mettersi, e trovò un paio di pantaloncini e una maglia bianca con il muso di un gatto stampato sopra, si tamponò un po’ i capelli con l’asciugamano e li lascio asciugare naturalmente. Cominciò ad avviarsi verso la cucina, dove aveva intenzione di prepararsi un caffè, ‘la colazione è il pasto più importante’ le sembrava di sentire la voce di sua madre, e una sorriso comparve sul suo volto, il primo della giornata; aprì il frigorifero prese il cartone del latte, ma non aveva nessuna voglia di prepararsi la colazione tantomeno di restare ancora là dentro, decise allora di uscire e fare colazione in una caffetteria. Mentre camminava si chiedeva che cosa stesse facendo Richard in quel momento e se stesse pensando a lei. Camminò per circa dieci minuti fino a quando si ritrovò una caffetteria di fronte, decise di entrare, ordinò un caffè e una ciambella che mangiò mentre aspettava che il caffè fosse pronto, appena fu pronto pagò e uscì dalla caffetteria. Taylor si stava dirigendo verso il mare, quel posto la rilassava, le piaceva vedere l’infrangersi delle onde sulla costa, era un posto tranquillo a quell’ora della mattina non c’era quasi nessuno, fatta eccezione per qualche surfista. Si sedette sulla sabbia, era ancora fresca dalla notte precedente, cominciò a sorseggiare il suo caffè, stava pensando ad una nuova canzone, quando i suoi pensieri furono interrotti dal suo cellulare che squillava, lesse il numero sul display, era un numero sconosciuto, rispose un po’ titubante e la voce di una donna le rispose dall’altra parte della cornetta –Salve lei è la signorina Taylor Swift?- la voce di Taylor si fece incerta –Sì, perché?- -Siamo del Price Hospital- gli occhi di Taylor si fecero pieni di lacrime anche se non ne trovava il motivo, non le avevano ancora detto nulla; la donna continuò a parlare –la chiamiamo per il signor Richard Dixon- il bicchiere con il caffè le cadde di mano e le lacrime cominciarono a scendere da sole e non riusciva a fermarle, la donna fece una pausa sentendo i singhiozzi della ragazza –ha avuto un incidente stradale e…- Taylor attaccò di colpo il telefono in faccia alla donna buttò il cellulare sulla borsa e si mise le mani tra i capelli che ora mai si erano asciugati; rimase cinque minuti in quella posizione, poi si fece coraggio e si alzo ancora con gli occhi rossi e gonfi.

Salì in macchina , e si diresse verso il Price Hospital, non capiva molto riusciva solo a guidare. Appena arrivò all’ospedale si fiondò al bancone dell’accoglienza –Sto cercando Richard Dixon- la donna la guardò quasi sconvolta, doveva avere davvero un aspetto orribile ma non le importava, ora l’importante era solo vedere Richard –Quarto piano- disse la donna quasi intimorita da Taylor, quest’ultima si diresse verso gli ascensori li chiamò ma le sembrava ci stessero mettendo un’eternità e decise di prendere le scale, le faceva due a due, contando mentalmente il numero dei piani; quando arrivò al quarto piano aveva il fiato corto, chiese ad un’infermiera dove fosse Richard e le indicò una stanza, la stanza 413, entrò spingendo con tutta la forza che aveva e poi lo vide, aveva tubi attaccati ovunque, il gesso ad un braccio e una fasciatura alla gamba destra, si avvicinò al letto, gli occhi erano appannati dalle lacrime l’unica cosa che riusciva a mettere a fuoco era lo schermo alla sua sinistra, c’erano delle linee e dei numeri ovunque, Taylor non riusciva a capire molto l’unica cosa che sapeva era che Richard era ancora vivo. Si sedette su una sedia alla destra di Richard, gli prese la mano e con voce tremante riuscì solo a dire -Scusa- rimase poi in silenzio e lo fissava; un’infermiera fece distogliere lo sguardo di Taylor da Richard, -Buongiorno- disse sorridendo, Taylor rimase impassibile, e l’infermiera continuò –il signor Dixon è in coma, ma potrebbe sentirla e risvegliarsi quando meno se l’aspetta- Taylor pensava di morire da un momento all’altro, un tuffo al cuore la pervase, le lacrime continuavano a rigarle il viso, tornò a guardare Richard senza curarsi dell’infermiera. Taylor rimase a guardarlo per ore, stringendogli la mano, poi riuscì a parlargli –Sono stata un’idiota ieri, avevo paura di perderti, e non volevo dire quello che ho detto. Scusa- quella semplice frase spesso veniva interrotta da singhiozzi.

Taylor ora mai dormiva su quella sedia quasi da due settimane, ma le venne di mente di cantare per lui, appena cominciò a cantare nella mente le comparivano tutti i momenti che avevano trascorso insieme, il suo sorriso e i suoi occhi verdi. Proprio quando finì di cantare sparks fly gli occhi di Richard si aprirono e un enorme sorriso comparve sul volta di Taylor, e dalle labbra di Richard, quasi in un sussurro si sentì –Ti amo- gli occhi di Taylor si riempirono nuovamente di lacrime, ma di felicità questa volta –Ti amo anche io- lui strinse la sua mano e Taylor si sentiva al settimo cielo, ma poi la mano di Richard mollò la presa e Taylor sentì un suono ripetitivo e assordante, lo schermo a sinistra aveva tutte linee rette e dava tutti valori uguali a zero, Taylor sprofondò in un burrone, le infermiere fecero irruzione nella camera cacciando fuori Taylor che era rimasta impietrita. Rimase in quel corridoio per circa cinque minuti, poi uscì il medico e Taylor solo da uno sguardo capì che Richard non ce l’aveva fatta, cadde a terra e riprese a piangere come non aveva mai fatto in vita sua, le sembrava di non avere più fiato in gola e di non avere più lacrime da versare. Colui che la faceva sorridere anche nei momenti peggiori se ne era andato via per sempre da lei.



ANGOLO DELL'AUTRICE prima di tutto volevo ringraziarti perchè sei arrivato fino qui giù :DD mi fa troppo piacere ma se sei arrivato fino qui vuol dire anche che l'hai letta quindi lascia una recensione u.u anche se è una critica non mi interessa :DD è la prima volta che scrivo OS e non so cosa pensare D: perciò fatemi sapere :DD

  
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