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Autore: Harley_s    06/07/2012    2 recensioni
[...]É la condizione che li accomuna.[...]Il bambino soldato Falun é sicuramente orfano, e se non lo é, i suoi compagni sanno che ha visto morire la sua famiglia mentre
veniva rapito dal campo profughi.[...]Qualcuno schiaccia un pisolino, e mentre Falun carica la sua arma, si ricorda una cosa.[...]
Piacere, sono una neo-iscritta, anche se seguo EFP da più di un anno.
Spero, che a chi legge, questa storia possa piacere; e spero anche che
potrete recensire: ci terrei molto a sapere la vostra opinione.
Buona lettura!
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Un ricordo che spezza l'anima.
Un ricordo che spezza l'anima.

Un bambino di quasi dieci anni, denutrito, malato, dipendente dalla droga, magari ferito o mutilato.
É la condizione che li accomuna.
É la condizione che accomuna i bambini soldato.

Tra lo squadrone, il Generale spicca per le sue cicatrici; degli altri non se ne cura nessuno.
Il bambino soldato Falun é sicuramente orfano, e se non lo é, i suoi compagni sanno che ha visto morire la sua famiglia mentre
veniva rapito dal campo profughi.

Mentre Falun si siede poggia il Kalashnikov accanto all'arma del suo compagno, un AK-47.
Uno dei tanti.
Quando Falun si é appoggiato all'albero, toglie la canotta stracciata, piena di buchi, e cerca di pulirsi dal sangue del vigliacco che
lo ha preso alle spalle.

Lui stava sdraiato, tra i cespugli.
Nessuno poteva vederlo.
Quando ha sentito movimento dietro di lui, si é girato e ha cominciato a sparare.
Lo stronzo ribelle era caduto accanto a lui, la testa e il corpo pieno di buchi, e le piante più vicine piene del sangue di quello
stronzo ribelle.
Un po' era andato addosso anche a lui, il sangue, perché lo stronzo ribelle gli stava a meno di mezzo metro quando aveva saltato
per accoltellarlo con il machete.
Ora Falun sa che la canottiera se la dovrà tenere sporca.

Vede che alcuni hanno cominciato a mangiare, altri aspettano il loro turno per drogarsi.
Falun sniffa droga da quasi due anni, forse più.
Ormai ha perso il conto.
Adesso che ci pensa, Falun non ha mai tenuto il conto di niente.
Lui non sa contare.

Aspetta il suo turno.
Per drogarsi.

Quando si gira vede tre dei suoi compagni che hanno in mano una siringa; quando Nath, il più grande, chiede dove l'hanno presa,
loro rispondono dai ribelli.
Nella siringa mettono un po' di coca e dell'acqua.
Falun non sa se é proprio acqua, perché é piena di terra.
Uno dei tre scuote la siringa; dopo se ne fa una.
La riempiono e fa così anche il secondo.
Tutti fanno così.
Anche Falun, per due volte.

Mentre aspettano ordini giocano con il coltellino.
Tutti ne hanno uno, anche seghettati.
Qualcuno schiaccia un pisolino, e mentre Falun carica la sua arma, si ricorda una cosa.

Falun si ricorda che ha otto anni.



Angolo dell'autrice:
Ammetto che questa storia sia un po' forte, ma per mettere rating rosso mi pareva un po' esagerato.
Ma magari sbaglio!
Comunque, questa storia era nata dopo un tema in classe: descrivere l'aspetto di un bambino soldato.
Da qua non mi sono soffermata sull'aspetto, ma ben oltre.
Spero che sia stato un tema toccante, e che abbia reso l'idea della realtà che ci circonda.
Ditemi la vostra. Che ne pensate?

Baci, Harley_s.





  
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