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Autore: Amor31    07/07/2012    10 recensioni
Due ragazze da sempre rivali.
Due sconosciuti in attesa del loro arrivo.
Un'avventura che le unirà nel bene e nel male.
*PROSSIMO AGGIORNAMENTO: SABATO 5 APRILE*
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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  1. Un ospite da lontano
Il maniero della famiglia Thompson sorgeva accanto ad una bassa collina erbosa, coperta da decine di alberi carichi di frutti; tutto intorno, una distesa di campi rossi, insanguinati da migliaia di papaveri, rendeva quel panorama tra i più suggestivi che l’uomo avesse mai visto.
La sua carrozza avanzava in mezzo a quel mare infuocato e lentamente si avvicinava all’imponente edificio. L’uomo viaggiava solo: aveva sempre preferito affrontare singolarmente le sfide importanti e sapeva che quella che stava per sostenere, se fosse riuscita come nei suoi piani, gli avrebbe garantito una vita forse non lunga, ma sicuramente felice.
Di nuovo si affacciò dalla carrozza ed ammirò la meraviglia naturale che lo circondava; poi fissò lo sguardo sul maniero ancora distante ed abbozzò un sorriso.
“Speriamo di farcela”, pensò l’uomo chiudendo con uno scatto il finestrino alla sua sinistra.
 
-Il nostro ospite sta per arrivare. Voglio che lo accogliate come un principe, come un re! Ne vale del futuro di questa famiglia!-.
Una schiera di servi sull’attenti annuì alla richiesta del padrone di casa e, ad un cenno della mano, subito si disperse; quello sarebbe stato il giorno più importante da ormai molti anni per il casato dei Thompson.
Da settimane fervevano i preparativi: tutti sapevano che sarebbe accaduto qualcosa di importante, ma ignoravano cosa fosse esattamente. Il che rendeva ogni abitante del maniero carico di agitazione.
Lord Isaac Thompson attendeva impaziente nel salotto di casa e non smetteva di scrutare i terreni fertili che possedeva: l’arrivo del misterioso ospite gli avrebbe reso una vecchiaia semplicemente magnifica, a suo dire; finalmente avrebbe potuto vivere il resto della vita senza preoccupazioni e senza il pesante problema dell’eredità, unico suo cruccio.
Stava ancora guardando fuori dalla finestra quando entrò nella stanza una servetta che gli annunciò la venuta del tanto atteso visitatore.
-Che aspettate, allora? Fatelo entrare, fatelo entrare!-.
Lord Isaac uscì in fretta dal salotto e si precipitò all’esterno per accogliere l’ospite; l’aria tiepida di quell’inizio di giugno lo animò ancor più di quanto non lo fosse già.
Scendendo la scalinata dell’ingresso vide definitivamente fermarsi la ricca carrozza da cui, pochi secondi più tardi, uscì un personaggio distinto; subito alcuni servitori gli si avvicinarono e portarono all’interno del maniero i pochi bagagli che l’uomo aveva con sé.
Lord Isaac avanzò con passo sicuro e tese la mano al nuovo venuto, che la strinse vigorosamente.
-Finalmente vi conosco di persona, Lord Thompson. Ho sentito parlare molto di voi, in questi ultimi tempi, e leggere una vostra lettera alcuni mesi or sono mi ha fatto molto piacere-.
-Voi mi lusingate, Lord Spencer. Sono felice che abbiate accettato il mio invito: temevo che, a causa dei vostri numerosi impegni, non sareste potuto venire-.
-Gli affari non sono mai stati un problema per me. Anzi, se non ne avessi tanti quanti sono effettivamente, credo che non avrei mai avuto l’occasione di conoscervi-.
-Oh, siete fin troppo cortese. Ma prego, lasciate che vi accompagni in casa: fa troppo caldo qui fuori per continuare a conversare-.
Lord Isaac fece strada al suo ospite, che fece accomodare nello stesso salotto in cui lo aveva aspettato; prese due magnifici bicchieri di cristallo e vi versò abbondante liquore per intrattenere Lord Spencer.
-Ditemi, da quanto tempo vivete a Southampton?-, chiese Spencer sorseggiando il forte liquido ambrato.
-Non saprei spiegarlo con esattezza. Da intere generazioni; probabilmente il primo ad insediarsi qui fu un mio avo vissuto nel 1490. Sembra che lavorasse per la Marina-.
-La vostra è una famiglia di marinai, allora?-.
-No, no, più di ogni cosa amiamo la terra. Avete sicuramente visto i campi qui intorno, mentre giungevate in carrozza: ebbene, i nostri possedimenti giungono quasi fino al mare-.
-Eppure, mi è stato detto che le vostre economie non sono delle più prospere-.
Quell’affermazione fece contrarre il volto di Lord Isaac che, risentito, rispose: -La notizia che mi riportate è infondata. Alla mia famiglia non è mai mancata e mai mancherà la ricchezza; chiunque mi abbia diffamato deve nutrire non poca invidia del mio casato, tra i più antichi in Inghilterra!-.
-Non volevo offendervi, Lord Thompson. Non ho di certo affrontato un viaggio così lungo per discutere delle vostre origini o dei vostri debiti. Mi interesserebbe sapere come mai mi avete invitato e con quale scopo-.
Lord Isaac venne trapassato dagli occhi verdi dell’ospite e deglutendo disse: -Innanzitutto vorrei entrare in affari con voi-.
-Che genere di affari?-.
-Voi vi occupate dell’esportazione e dell’importazione di prodotti importanti tanto per la Gran Bretagna quanto per le Americhe: è mio volere entrare a far parte della vostra società, così da facilitarvi negli scambi con la madre patria. Sapete, sono un personaggio molto influente e sono stato eletto due volte alla Camera dei Lord…-.
-Proposta intrigante, lo ammetto. Ma qual è il secondo punto?-.
-Vorrei farvi conoscere mia figlia. È una ragazza spigliata, energica, non molto adatta alla vita di corte: potrebbe venire con voi ed aiutarvi-.
-Ed in che modo, se posso permettermi? Una ragazza tra i piedi è solo d’intralcio per un uomo d’affari come me-.
-Datele una possibilità; vogliate almeno vederla-.
Sembrava che Lord Isaac lo stesse pregando ed effettivamente le cose stavano così.
-Bene, dunque. Incontrerò vostra figlia. Quando…-.
-La faccio chiamare subito: sarà qui tra qualche istante-.
Lord Isaac afferrò una campanella d’ottone che teneva su un mobiletto basso e dopo averla scossa giunse un servitore a cui comandò di accompagnare in salotto la ragazza.
-Vedrete, ne sarete colpito-, affermò fiducioso Lord Isaac.
-Verificherò subito-, rispose Lord Spencer poggiando il bicchiere sul tavolino che gli stava davanti.
 
   
 
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