07/07/2012
4 recensioniLe tasche piene di sassi
Devi toccare i tasti del piano con più delicatezza, Ron.
Come se dovessi lanciare dei sassi a rimbalzo?
Provaci, o non lo saprai mai.
Adoravo guardare la riva del lago con Hermione, seduti vicini a non fare niente. Ehi, le dissi sorridendo,Prima o poi dovrai imparare a tirare i sassi e a farli rimbalzare....
Lei sorrise lieve: C'è chi sa suonare il piano e chi sa far rimbalzare i sassi, Ron...
Risi come uno stupido e mi guardai intorno. Mmmmm qui ci sono un sacco di sassi piatti. E se me li mettessi in tasca e me li portassi dietro? Seppur divertita, Hermione alzò il sopracciglio come solo lei sapeva fare: E a che scopo, scusa?
Beh, vedi, i sassi hanno molte funzioni. Tipo... se incontro uno specchio d'acqua li posso fare rimbalzare e... aggrottai le sopracciglia per trovare una funzione alternativa decente. Ah, e se siamo nella merda di fronte a Tu-Sai-Chi e senza bacchetta glieli posso tirare in testa! Almeno guadagnamo terreno a scappare, no?.
Hermione scoppiò a ridere: Dubito che possano aiutarci, ma comunque mi sembra una valida ragione, si... poi iniziò a guardarsi intorno anche lei per cercare sassi piatti, me li porse e io li misi in tasca. Guardai la riva, improvvisamente malinconico. Harry non ha la più pallida idea di cosa sta facendo, vero?
Hermione mi guardò dubbiosa. Non so, Ron... lui ci ha detto tutto quello che sa... E' vero, abbiamo il medaglione e non sappiamo come distruggerlo, ma sembra che Silente lo abbia trascinato nel labirinto senza spiegargli un metodo logico per uscirne. Lavora giorno e notte...
Mi guardai il braccio fasciato. Senza il medaglione addosso mi sentivo più leggero e, con Hermione al mio fianco, mi sentivo come se nulla potesse scalfirmi al mondo: è una partita a dadi, l'amore, mi ritrovai a pensare. Preghi che esca il numero giusto ma non ne sarai mai sicuro finchè non tiri.
La osservai che guardava ancora l'orizzonte.
Diglielo, Ron. Non è difficile, in fondo. Hai fatto di peggio. Le dici: Hermione, so che abbiamo poco tempo e probabilmente moriremo, ma voglio dirti che ti amo. Te ne sei accorta, tu? Io si, e sapere che ne sei all'oscuro è insopportabile.
Ma non lo dissi, come mio solito. Io non dico mai le cose che mi passano improvvise per la testa, le cose profonde o romantiche intendo, e lasciai che quel momento magico passasse via e mi scivolasse tra le dita come sabbia. Una libellula mi ronzò davanti al naso beffarda, mentre dalla tenda Harry ci chiamava.
Smaterializzarsi; andare via in un momento di rabbia, una sera di pioggia. Facile. Il tuo migliore amico e la ragazza che ti piace, stanno bene insieme, vero?, forse potrebbero persino essere una coppia! La gelosia ti ha fatto fare una sciocchezza, Ron. Vorresti tornare, amico, ma come? Come?
Una voce veniva dalla mia tasca. La voce di Hermione, e diceva solo il mio nome. Diceva: Ron. E capii che tirando fuori il Deluminatore sarei stato di nuovo a casa. Si, a casa: perchè casa non è un tetto solido o mura portanti, ma è dove devi stare, è il tuo posto, è dove stanno i tuoi amici.
Sentilo, come prega, il piccolo Ron: "Ti prego, se qualcuno esiste lassù, se ci sei, fammi tornare da loro. Sono solo senza Hermione, è come se mi avessero abbandonato davanti a scuola, mi sento smarrito ed ignorante. Non so leggere, mi viene da piangere, vieni a prendermi, Hermione, mi manchi, da morire. Vieni da me, insegnami a vivere.".
Feci scattare il Deluminatore.
Torni a casa, Ron? Bravo, torna a casa.
Come se dovessi lanciare dei sassi a rimbalzo?
Provaci, o non lo saprai mai.
Adoravo guardare la riva del lago con Hermione, seduti vicini a non fare niente. Ehi, le dissi sorridendo,Prima o poi dovrai imparare a tirare i sassi e a farli rimbalzare....
Lei sorrise lieve: C'è chi sa suonare il piano e chi sa far rimbalzare i sassi, Ron...
Risi come uno stupido e mi guardai intorno. Mmmmm qui ci sono un sacco di sassi piatti. E se me li mettessi in tasca e me li portassi dietro? Seppur divertita, Hermione alzò il sopracciglio come solo lei sapeva fare: E a che scopo, scusa?
Beh, vedi, i sassi hanno molte funzioni. Tipo... se incontro uno specchio d'acqua li posso fare rimbalzare e... aggrottai le sopracciglia per trovare una funzione alternativa decente. Ah, e se siamo nella merda di fronte a Tu-Sai-Chi e senza bacchetta glieli posso tirare in testa! Almeno guadagnamo terreno a scappare, no?.
Hermione scoppiò a ridere: Dubito che possano aiutarci, ma comunque mi sembra una valida ragione, si... poi iniziò a guardarsi intorno anche lei per cercare sassi piatti, me li porse e io li misi in tasca. Guardai la riva, improvvisamente malinconico. Harry non ha la più pallida idea di cosa sta facendo, vero?
Hermione mi guardò dubbiosa. Non so, Ron... lui ci ha detto tutto quello che sa... E' vero, abbiamo il medaglione e non sappiamo come distruggerlo, ma sembra che Silente lo abbia trascinato nel labirinto senza spiegargli un metodo logico per uscirne. Lavora giorno e notte...
Mi guardai il braccio fasciato. Senza il medaglione addosso mi sentivo più leggero e, con Hermione al mio fianco, mi sentivo come se nulla potesse scalfirmi al mondo: è una partita a dadi, l'amore, mi ritrovai a pensare. Preghi che esca il numero giusto ma non ne sarai mai sicuro finchè non tiri.
La osservai che guardava ancora l'orizzonte.
Diglielo, Ron. Non è difficile, in fondo. Hai fatto di peggio. Le dici: Hermione, so che abbiamo poco tempo e probabilmente moriremo, ma voglio dirti che ti amo. Te ne sei accorta, tu? Io si, e sapere che ne sei all'oscuro è insopportabile.
Ma non lo dissi, come mio solito. Io non dico mai le cose che mi passano improvvise per la testa, le cose profonde o romantiche intendo, e lasciai che quel momento magico passasse via e mi scivolasse tra le dita come sabbia. Una libellula mi ronzò davanti al naso beffarda, mentre dalla tenda Harry ci chiamava.
Smaterializzarsi; andare via in un momento di rabbia, una sera di pioggia. Facile. Il tuo migliore amico e la ragazza che ti piace, stanno bene insieme, vero?, forse potrebbero persino essere una coppia! La gelosia ti ha fatto fare una sciocchezza, Ron. Vorresti tornare, amico, ma come? Come?
Una voce veniva dalla mia tasca. La voce di Hermione, e diceva solo il mio nome. Diceva: Ron. E capii che tirando fuori il Deluminatore sarei stato di nuovo a casa. Si, a casa: perchè casa non è un tetto solido o mura portanti, ma è dove devi stare, è il tuo posto, è dove stanno i tuoi amici.
Sentilo, come prega, il piccolo Ron: "Ti prego, se qualcuno esiste lassù, se ci sei, fammi tornare da loro. Sono solo senza Hermione, è come se mi avessero abbandonato davanti a scuola, mi sento smarrito ed ignorante. Non so leggere, mi viene da piangere, vieni a prendermi, Hermione, mi manchi, da morire. Vieni da me, insegnami a vivere.".
Feci scattare il Deluminatore.
Torni a casa, Ron? Bravo, torna a casa.