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Autore: Silver Pard    07/07/2012    4 recensioni
Londra sogna Sherlock Holmes e John Watson.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell’autrice:221b is possessive and tries to eat Sherlock and John when they want to move out.” Pauroso e/o inquietante era l’ordine del giorno, cosa che io non posso proprio giudicare (gli indici di ascolto concordano, credo), quindi fatemi sapere se sono riuscita nell’intento anche solo un po’. (Dove sono finite tutte le mie crackfic? Basta così, ora faccio il primo prompt Unicorn!Sherlock che capita.)

Nota della traduttrice:And she actually did!
Dopo qualche esitazione, ho deciso di lasciare tutti i toponimi in inglese, un po’ perché non c’erano traduzioni ufficiali per tutti, un po’ perché credo sia più coerente così, in questo caso specifico. Perciò London (e Not-London), e così via: il Thames è il Tamigi e la Tower è la Torre di Londra… “City” si alterna a “città” a seconda che indichi il sostantivo o la City.
La storia ha un secondo capitolo, ma non so quando lo tradurrò *-* Non temete, massimo entro qualche decennio arriverà : D



Living Lore ~ Folklore Vivente






Il fiume Thames non è mai stato disabitato.

La City of London si estende per non più di un chilometro e mezzo quadrato. London è un’altra cosa, lei cresce e cresce, si stende e si snoda, si congiunge alle città e ai paesi e ai villaggi e ai borghi che contornano il fiume e li assorbe, da loro trae nomi, leggende e memoria, e in cambio li tramuta in London – che lo vogliano o no.

(Sulle pietre più antiche di London è inciso il wyrm. Imbrattalo di sangue e vedrai cosa si desta.)

London è come un drago (è un drago), e anche mentre dorme, il drago divora.

(persone, città, vite, amori, nomi, speranza, Tempo)

London vive. London respira. London dorme. London Sogna.





Baker Street, nella zona di Marylebone, City of Westminster, confinante a ovest con la City of London, è giovane (molto giovane) per gli standard di London, e 221 Baker Street lo è ancor di più. Ma ha del Folklore (come il barbiere di Fleet Street e il panettiere di Bell Yard, come Highgate Hill, torna indietro, tre volte sindaco, Edgware Road e la gallows dance, Newgate Street, la Dead Man’s Walk) sepolto, in attesa.

221b non ospita inquilini, è vittima di momentanee irritazioni nelle (carni) stanze. Vive da più tempo dei ratti che si annidano tra le sue pareti, ma non di molto.

221b ha sogni cupi, ha le ossa nella malta come un pezzo di Old London – qualcuno ci ha rinchiuso dei gatti con i mattoni, qualcuno ci ha seppellito figli nati morti, qualcuno ci ha murato bambini (la Tower prese due principi, e ai piedi delle scale le loro ossa strillano e sospirano e sbattono rat-a-tat-tat contro la pietra) – e avendo la forma di Old London ha le pretese di un drago.

Gli inquilini non restano nel 221b. A 221b sono di passaggio dei pezzi erranti di carne. (Se ne vanno dopo un mese, due, tre. Adducono la colpa alla carta da parati, all’affitto esoso e al cigolio di notte sulle vecchie assi del pavimento, ma non ai sogni, alle ombre, al senso dilaniante di insoddisfazione, al rastrellare di ossa di dita dentro i muri.)

221b dorme sonni agitati, Aspetta.

(è una dimora di Folklore che ne è priva e perciò è)





giovane-maschio-umano-capelli-scuri entra nel 221b, accompagnato da vecchia-femmina-umana-capelli-grigi che si torce le mani, la custode degli Atti. Carne, sospirano le ossa nelle fondamenta.

Le assi annotano quella nuova presenza una volta soltanto, cantano e poi tacciono. 221b si rigira per prestare attenzione a quest’insolito pezzo errante di carne, sente i suoi occhi, che registrano ogni cosa in vista (nulla di importante).

Segue una conversazione umana, e 221b esamina giovane-maschio-umano-capelli-scuri a partire dai piedi sul pavimento, dalle mani che sfiorano i muri, dalla curva compiaciuta della sua bocca e si rigira ancora, quasi si Sveglia.

giovane-maschio-umano-capelli-scuri quella notte dorme all’interno di 221b. 221b tocca i suoi sogni e lo scopre a sognare di London, scova sapere (scova Il Sapere) nei suoi pensieri, trova la Città, the City, viva e vegeta nella sua testa.

221b pensa al Folklore.

(metà, dice 221b alla proprietaria, che sogna di perdersi in strade da tempo dimenticate. metà, dov’è il resto?)

Il giorno dopo giovane-maschio-umano-capelli-scuri deve trovarsi un coinquilino.





« Oh, potrebbe essere molto bello » dice giovane-maschio-umano-occhi-tormentati, e 221b si Sveglia.





giovane-maschio-umano-capelli-scuri e giovane-maschio-umano-occhi-tormentati hanno Nomi, come Marylebone, come City of Westminster.

Tutti gli umani hanno nomi, naturale, ma i Nomi sono un’altra cosa.

221b ha conosciuto pochissimi umani che avessero Nomi, come Henry Mayhew e Charles Pearson, come Dick Whittington; i cartografi, gli artefici e i guardiani della Città. Come Sweeney Todd, come Jack lo Squartatore e Jack il Saltatore, il Folklore della Città.

Si chiamano Sherlock Holmes e John Watson e sono in Divenire. Non sono pezzi erranti di carne, non sono umani; sono pezzi di 221b, il Folklore che gli mancava da che erano state poste le fondamenta.

221b li sente, le loro vite solcano segni sulle sue pareti, strisciano fin nei mattoni e nella malta, e dopo non molto non riesce neanche più a sognare un tempo in cui non siano stati lì.

guarda guarda ascolta, canta 221b a London, Dormiente e Desta. Folklore vivente dentro di me, Folklore vivente chiamato Sherlock Holmes e John Watson, 221bBakerStreet-Marylebone-CityofWestminster è Folklore vivente.

SherlockHolmes&JohnWatson
, mormora London, comincia a inglobarli nella propria storia, nel suo presente, nel suo futuro, nel suo Folklore. SherlockHolmes&JohnWatson, di 221bBakerStreet-Marylebone-CityofWestminster, SherlockHolmes&JohnWatson, di 221bBakerStreet. di London.

221b serba Sherlock Holmes e John Watson con la cura riservata alle cose preziose. All’interno di 221b sono intatti, all’interno di 221b non possono essere toccati, non possono essere feriti (non possono essere cambiati da qualcosa che non siano loro stessi).

Si preoccupa quando stanno via per più di una notte, geme e sospira e diventa ombrosa e cupa (vecchia-femmina-capelli-grigi al ritorno li accoglie con un “questa vecchia casa ha sentito la vostra mancanza,” senza mai sapere quanto ha ragione), ma London lo consola, gli dice dove dormono, gli racconta di imprese temerarie e di come SherlockHolmes&JohnWatson, inscindibili nella sua mente, vadano a caccia e si nascondino tra le sue strade, tra i suoi quartieri e tra le sue città.

Le volte in cui escono completamente dai confini di London sono una tortura a tutt’altro livello. London ascolta i pettegolezzi, le reti, le onde radio, i datastream, riporta notizie tramite i giornali agitati dal vento e con i bisbigli dei senzatetto, dice SherlockHolmes&JohnWatson cercano questo o sono a caccia di quello a questa distanza da London. 221b capisce solamente che si trovano in Not-London, che stanno forgiando folklore in città, paesi e cascate che London conosce grazie al linguaggio e alle tradizioni dei suoi umani, ma sono Not-London; stanno tessendo legami (leggende, voci, aneddoti) al di là di 221b.

Li lascia andare, certo, ogni volta, perché sempre, sempre ritornano, anche se l’attesa può durare tre anni. Ritornano. (Devono tornare.) Sono la sua storia, il suo valore, la ragione per cui London lo riconoscerà sempre.





« Sussex » dice Sherlock Holmes, non più giovane, i capelli non più scuri. « Ho pensato a un nostro ritiro. All’apicoltura. Al Sussex. » Guarda John Watson, sorridendo, raddolcito dal Tempo e dando prova del suo valore. John Watson ricambia il sorriso.

221b riconosce un Nome, pur non sapendo nulla del linguaggio umano. Sussex, chiede a London. SherlockHolmes&JohnWatson pensano al Sussex, cos’è Sussex?

Not-London
, risponde London.

221b trema di rabbia.





221b serra porte, finestre, ne gonfia i telai per bloccarle e le chiude a chiave. London taglia le comunicazioni, ignora le grida elettriche che si alzano da dentro 221b, i messaggi e i datastream.

(London conserva il proprio Folklore. I palazzi possono crollare, bruciare, essere bombardati, ma il Folklore rimane.)

221b condivide i propri sogni con le sue componenti umane, dice loro Folklore, voi siete il mio Folklore, ma non crede capiscano, anche se sono parte di lui. Forse sono troppo umani per partecipare ai sogni da Città.

(Eppure sono 221b, sono le parti erranti di 221b, come possono non capire?)

Tentano comunque di scappare.

Folklore, siete il mio Folklore, siete Folklore di London. non siete folklore di Sussex. siete SherlockHolmes&JohnWatson di 221bBakerStreet. non di Sussex Downs, mai di Sussex Downs.

Le loro dita raschiano le pareti, i loro corpi (teneri, fragili, umani) si scagliano contro le porte, provano a rompere le finestre.

ascoltate ascoltate ascoltate, voi siete il mio Folklore, perché non ascoltate, voi siete London, voi siete parte di London, SherlockHolmes&JohnWatson, inscindibili tra voi, inscindibili da me. inscindibili dalla Città.

All’interno di 221b sono inviolati, all’interno di 221b non possono essere toccati. Persino il Tempo non può toccarli senza il permesso di London. (Non hanno mai notato, SherlockHolmes&JohnWatson, la differenza tra loro, i loro amici e i loro alleati, non si sono mai accorti di quanto invecchiare sia enormemente più graduale per loro, di quanto sia più facile per loro rimanere nel gioco, dare la caccia ai criminali, andare a caccia nella London in continuo mutamento?)

ascoltate SherlockHolmes&JohnWatson, restate restate restate, siete a casa, io sono casa, voi siete me, le fondamenta non possono spostarsi.

Gridano e gridano e gridano.

SherlockHolmes&JohnWatson di 221bBakerStreet dice London, nei graffiti sui muri, nelle parole incise nella pietra, tracciate sui marciapiedi col gesso. ossa nei vecchi palazzi, sangue nel mortaio. ogni Folklore vivente cessa di essere carne, diventa di mattone e pietra.

miei
dice 221b, e prende le ossa.
   
 
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