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Autore: Neflehim    08/07/2012    6 recensioni
Draco cerca disperatamente il suo amore perduto ai tempi della scuola. In una notte in cui i ricordi si fanno strada nella sua mente , dentro casa sua appare la sua nemesi al femminile: Hermione Jane Granger.
La ragazza coperta di sangue gli consegna una bambina .Gli intima di proteggere la piccola e poi sparisce nel nulla , lasciando il ragazzo nella confusione più totale.
Se la trama vi incuriosisce... leggete per favore!
SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Cap 1// Memories

Il cielo era scuro, le nuvole nere coprivano il sole che solitamente si stagliava sulle strade.
La pioggia cadeva sul giovane viso diafano, scivolava dai capelli quasi bianchi, fino alle gote pallide che come gocce ghiacciate che davano l’impressione di tante piccole lacrime.
L’acqua piovana cadeva sulle sue braccia facendo aderire ancor di più la t-shirt scura ai muscoli appena accennati.
Nonostante il rischio di prendersi un buon raffreddore, il giovane uomo non si spostò, lasciandosi bagnare da quella pioggia tutt’altro che estiva, che rispecchiava il suo animo ancora tormentato.
Osservava vacuo, il paesaggio attorno a lui che in caso di sole, risplendeva, ma che in quel momento era coperto dalla nebbia che caratterizzava Londra.
Avevano fatto un buco nell’acqua. Di nuovo.
Di Lei non sapeva nulla tranne quello era riuscito a strapparle durante i loro incontri notturni.
L’aveva incontrata al Ballo in maschera organizzato dalla Mc Grannit per gli studenti del settimo anno che, solo tre mesi dopo si sarebbero laureati.
Il giovane chiuse gli occhi perdendosi tra i ricordi, mentre la pioggia continuava a bagnarlo.

Ancora non capiva la sua presenza lì. Avrebbe preferito sul serio rimanere nella sua stanza.
Nonostante a Serpeverde si svolgessero quasi ogni sera vari festini, in quel momento la musica che rimbombava in Sala Grande, non faceva altro che fargli aumentare il malumore.
“ E’ una festa organizzata per noi del settimo. Tu sei il principe di Serpeverde non puoi mancare. Ne va della tua reputazione”
Ecco come l’aveva convinto dannazione a Blaise! Non riusciva mai a dirgli di no. Riusciva sempre a convincerlo.
Sospirando si mise la maschera ed entrò nella sala, dove i tavoli delle quattro case erano stati spostati verso le parerti in modo da lasciare il centro della sala come pista da ballo. Il soffitto era sempre un cielo stellato. Le quattro pareti avevano i colori delle quattro case.
Storse il naso alla vista della parete con i colori di Grifondoro.
Si diresse con il suo solito passo elegante verso quella con i colori di Serpeverde, dove sapeva che avrebbe trovato colui che l’avrebbe portato alla rovina.
-Hei … - disse trovandolo come da copione a flirtare con una ragazza che ovviamente Draco non riconobbe per la maschera. Notò subito che era ben fornita.
Il moro si voltò e s’illuminò.- Sei venuto alla fine!-.
Draco sbuffò.- Sapevi benissimo che sarei venuto quindi piantala. -
Il moro ghignò. –Vero …. Allora ? Hai trovato qualche pastorella smarrita?-.
Pastorella smarrita? Che si era fumato? – Blaise siamo a nemmeno metà serata e sei già ubriaco?-chiese Draco.
Lui sorrise beato alla ragazza che aveva abbordato poco prima.-Giusto un po’. -
Draco alzò gli occhi al cielo e sbuffò.- Ottimo. -
Blaise lo fissò un attimo poi torno a guardare la “pastorella smarrita” davanti a lui- Se non ti dispiace io vorrei continuare a parlare con questa dolce donzella …. Vai in giro e trovatene una anche tu .-
Lo stava praticamente cacciando . Sbuffò di nuovo e si allontanò dalla coppietta per andare a servirsi da bere. Si stupì quando al posto degli analcolici si ritrovò a bere del Wisky Incendiario.
Sorrise compiaciuto e si mise svogliatamente ad osservare la pista da ballo piena di ragazzi mascherati che danzavano, probabilmente con uno o una sconosciuta.
Mentre beveva distrattamente il suo drink e ignorava le ragazze che cercavano di abbordarlo, notò qualcosa che gli fermò il respiro.
Una coppia al centro della pista volteggiava, senza interessarsi a nessuno. Sembravano su un pianeta tutto loro.
Ovviamente non fu la coppia in se a sorprenderlo, ma solamente la parte femminile di essa.
Una Dea. Venere probabilmente.
Dire che era bella era riduttivo. Stupenda, meravigliosa, splendida. Si questi gli si addicevano perfettamente.
Capelli dorati con boccoli alle punte, lasciati sciolti; le sbattevano sulle spalle a ogni suo movimento.
Il corpo magro era con tutte le curve al posto giusto, fasciato da un abito blu notte monospalla lungo fino alle caviglie lasciando intravedere delle scarpe aperte col tacco argentate. Portava una maschera argentata con ghirigori blu formati da vari brillantini, che le copriva metà del volto.
Eppure non fu il corpo sicuramente già di per se bellissimo ad attirarlo, ma più che altro il sorriso radioso che rivolgeva al suo cavaliere .Anche se non poteva esserne sicuro, a causa della lontananza, supponeva che i suoi occhi dovevano brillare di felicità. Probabilmente i due si conoscevano.
Una strana rabbia lo portò a osservare attentamente il ragazzo che la accompagnava cercando di riconoscerlo. Era moro, di questo era sicuro ma non poteva dire altro in quanto la maschera gli copriva metà volto, proprio come alla sua accompagnatrice.
Tornò a osservare la ragazza, che nel frattempo si era fermata e che dopo aver dato al moro un casto bacio sulla guancia si dirigeva verso i tavoli dove vi era da bere. Esattamente dove era lui, che ovviamente non poté che gioirne. Intanto il moro si era diretto verso un’altra ragazza e dopo averle sussurrato qualcosa all’orecchio, l’aveva baciata.
Bene, almeno la Venere- così l’aveva battezzata- non stava con quel tizio.
La ragazza si avvicinò al tavolo delle bibite attirando ovviamente gli occhi di decine di ragazzi su di se e prese esattamente il suo stesso drink.
Senza sapere il motivo Draco l’avviso della vera natura della bibita; qualcosa gli diceva che non l’avrebbe gradito. - E’ Wisky Incendiario – mormorò guardandola di sottecchi.
Lei si volse e lo guardò dritto negli occhi facendo accelerare i battiti del cuore del ragazzo.
Oro liquido. Ecco cos’erano i suoi occhi.
Lo fissò sgranando gli occhi per qualche secondo poi sospirò e lui poté sentire la sua voce melodiosa.                                                                                                                                   
-Immaginavo che ci sarebbero stati alcolici. Per la prima volta dopo centinaia di anni, Serpeverde e Grifondoro hanno collaborato. Silente ne andrebbe matto– disse sorridendogli e appoggiando il bicchiere pieno sul tavolo –Grazie comunque, non mi piacciono molto gli alcolici-.

Lui sorrise a sua volta – Immaginavo. Comunque credo che se fosse ancora qui il preside salterebbe di gioia-.
Lei lo guardò in modo strano e gli sorrise – Sei Draco Malfoy, vero?-
Lui sgranò gli occhi – Come …? –
Lei lo guardò – Non ci sono molte persone con i capelli quasi bianchi e gli occhi di ghiaccio.- disse distogliendo lo sguardo.- Pensi che riuscirò a trovare qualcosa che assomigli a un analcolico?- gli chiese sospirando sconsolata.
Lui si riscosse e si guardò attorno – Non credo … - affermò.
Lei sospirò ancora- Credi di riuscirmi a trovare la bibita meno alcolica su questo tavolo?- gli chiese.
Draco si attivò e riuscì a trovare una bottiglia piena di Burrobirra che versò in un bicchiere e glielo porse -Burrobirra.-
Vide il suo volto illuminarsi e bere una lunga sorsata lasciando della schiuma sopra le labbra, dandole un aspetto un po’ buffo, facendolo ridacchiare.
-Hai della schiuma … - mormorò passando il pollice sulle labbra della ragazza e portando via il poco di schiuma rimasta.
Si accorse solo dopo del suo gesto e le vide le guance un po’ più rosse di prima.
Cercando di togliersi da quella situazione imbarazzante le porse una mano invitandola a ballare. Mano che lei accettò volentieri facendosi guidare attraverso le miriadi di corpi fino al centro della pista.
In quel momento misero un lento e loro ne approfittarono, o meglio Draco ne approfittò per poterla stringere a se. Sentire le curve di lei premergli contro il corpo lo mandò in visibilio, e le sensazioni aumentarono quando appoggiò il capo sulla sua spalla. Cocco e Vaniglia.
-Non credo dovresti ballare con me, sai?- si sentì dire Draco.
Lui si staccò guardandola stupito. - E perché mai?-
Lei lo guardò duramente negli occhi.- Sono Babbana di Nascita, Malfoy-.
Lui sgranò gli occhi ma quando vide che lei si stava sciogliendo dall’abbraccio la strinse di nuovo a sé.
-Le persone cambiano, ed io ho smesso di credere a quelle sciocchezze, il giorno in cui vidi una persona venire torturata davanti ai miei occhi , ma non cedere mai .Questo mi ha fatto riflettere su chi fosse davvero sporco. -
Lei lo scrutò per testare la veridicità di quelle parole per poi riappoggiare il capo sulla sua spalla più tranquilla.
-Mi sono reso conto di una cosa … -
-Cioè?-
- Tu sai il mio nome … ma io non so il tuo. -rispose lui
Come scottata la ragazza si scostò da lui – Devo andare. - disse
Lui riuscì a fermarla appena in tempo, prima che si dileguasse tra la folla.
-Voglio rivederti. - disse sicuro di se stesso
La ragazza alzò lo sguardo. –Solo rivederti, per ora mi va bene anche senza sapere chi sei … Potresti portare la maschera-.
-Io … -
Lui la anticipò. – Non ti sto chiedendo molto … voglio solo rivederti … Ti prego – la supplicò, con lo sguardo più sincero che avesse mai avuto.
Lei lo guardò un attimo e poi annuì – Stanza delle Necessità alle 22.00 ti aspetterò lì domani sera . -
Lui esultò internamente e annuì, prima di accostarsi al suo volto e lasciargli un casto bacio sulle labbra.
La ragazza sgranò gli occhi ma rispose al bacio prima di scostarsi lentamente, guardarlo un attimo e infine dileguarsi tra la folla, lasciandolo solo in mezzo alla pista.

Draco sospirò ricordando la notte in cui dopo numerosi incontri, aveva potuto finalmente averla.
E così era stato per il resto dei tre mesi. Ogni notte al buio, perché lei non gli aveva mai per messo di accendere la luce, le aveva implorato di dirgli chi era. Venerandola, dandole tutto l’amore che sapeva di provare per lei ma che non aveva avuto il coraggio di dichiararle. Lei non era solo la sua amante, era la sua confidente. Colei che sapeva capirlo, che aveva baciato le sue lacrime quando gli aveva confessato la sua infanzia.
L’ultima notte prima della partenza, dopo la fine degli esami, lei gli aveva detto addio con un bigliettino ed era scomparsa la mattina dopo lasciandolo solo in un letto ormai freddo e che sapeva ancora di loro.
   
 
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